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MONZA BRIANZA A.C.
1912 |
MONZA BRIANZA
1912 – Associazione calcio spa (1912)
Colori
sociali: maglia rossa con inserti bianchi, calzoncini e
calzettoni rossi
Stadio
“Brianteo” – via Tognini 4 – 20052 Monza (105 x 68) – Capienza
18.568 spettatori
Sede: via
Ragazzi 99, 14 – 20052 Monza
Monza città:
122.000 - Tot. provincia 759.250
Abbonamenti
2008-09 986
2009-10 596
ORGANIGRAMMA
SOCIETARIO
Presidente: Avv.
Stefano Salaroli
Vice presidente: Avv. Pierangelo Mainini
Amministratore delegato: Massimiliano Rossi
Consiglieri: Salvo Zangari, Giuseppe Rizzello
Responsabile organizzativo: Giuseppe Rizzello
Segreteria generale: Marinella Farina
Ufficio stampa: Marco Ravasi
Contabilità: Pieralma Fanoni
Ufficio marketing: Daniele Ferrari, Benedetta
Piccini, Paolo Facchetti
Servizi generali: Dino Oggioni
Segreteria: Giuseppe Brumana
Responsabile area tecnica: Vincenzo Tridico
Consulenti tecnici: Clarence Seedorf, Giuseppe
Bergomi, Marco Ferrante
Direttore sportivo: Vincenzo Tridico
Coordinatore osservatori: Ernesto Peroncini
Coordinatore settore giovanile: Angelo Colombo
Team manager: Luca Fraquelli
Allenatore: Roberto Cevoli
Vice allenatore: Leandro Vessella
Preparatore atletico: Ruben Scotti
Preparatore portieri: Ermes Berton
Responsabile sanitario: Dott. Claudio Locatelli
Medico sociale: Dott. Alvaro Porta
Fisioterapisti: Valentino Zagheno, Nicola Appella
Resp. manutenzione e campi: Carmine Bonfrisco
Collaboratori: Angelo Giambelli, Antonio Giardini
Magazzino: Virgilio Vergani
GLI
ULTIMI NOVE CAMPIONATI
2000-01
Serie B 18° posto, retrocesso in C1 - All. R. Antonelli /
Salvemini / Cazzaniga
2001-02
Serie C1/a 18° posto, retrocesso in C2 - All. Boldini /
Cazzaniga / R. Antonelli / Cazzaniga / S. Boldini
2002-03
Serie C2/a 7° posto - All. S. Boldini / Piantoni
2003-04
Serie C2/a 8° posto - Fallimento società - All. Piantoni
/ Pedrazzini
2004-05
Serie C2/a 4° posto - Eliminata in semifinale play-off dalla
Valenzana –
Ripescato in C1-
All. Trainini / A. Sala
2005-06
Serie C1/a 3° posto - Eliminata in finale play-off dal Genoa-
All. Sonzogni
2006-07 Serie C1/a 4° posto - Eliminata in finale
play-off dal Pisa - All. Sonzogni
2007-08 Serie C1/a 8 posto - All. Sonzogni dalla 5^ G.
Pagliari
2008-09 Prima Div/a 13° posto - All. Marcolin dalla 17^
Sonzogni
IL CALCIOMERCATO
Arrivi: Dimas (Bra a84-Chievo via Sanbonifacese),
Westerveld (Ola p74-Almeira), Russo (a81-Crotone), Zebi
(c80-Cesena), Barjie (d78-Pro Patria), D. Esposito
(d88-Inter/Reggiana), Eramo (c89-Sampdoria via Piacenza), Fiuzzi
(d84-Empoli/Foligno), Marcandelli (p89-Gallipoli fp), Noventa (d
Milan), S. Seedorf (Ola c82-Den Bosch), C. Seedorf (Ola
c83-Croix Savoie), Cudini (d73-Perugia), Tuia (d90-Lazio),
Oualembo (Fra d87-Levante), Chemali (Alg.91-Montruge),
Kyeremateng (91-Inter)
Partenze: Puleo (d79-Avellino), Pizza (c88-Empoli),
Taccucci (d77) e Menassi (c81 Perugia), P. Rossi (a82 Reggiana
via Cittadella), Torri (a82 Albinoleffe), Macrì (c88-Pro Sesto),
Bolzan (d84-Taranto via Chievo), Mazzocco (c80-Padova), Quadri
(c83-Taranto via Lazio), Di Silvestro (c89-Siracusa via Lecce),
Capocchiano (d86-Siracusa), Scanu (c78-svin), Vicari (c82-svin),
Bacis (d79-Paganese), Teani (d80-svin), Apuzzo (p82-svin),
Iacoponi (d87-svin)
LA ROSA
Portieri: Rossi-Chauvenet (84), Marcandalli (89), Sala
(91), Westerveld (Ola 74)
Difensori: Barjie (78), Cudini (73), Esposito (88),
Fiuzzi (84), Noventa (90), Oualembo (Fra 87), Riboni (90), Tuia
(90)
Centrocampisti: Campinoti (90), Chemali (Alg. 91),
Chianese (84), Eramo (89), Oualembo (87), C. Seedorf (83),
Iacopino (76), Zebi (80)
Attaccanti: Alberti (85), Kyremateng (91), Mosca (88),
Oliveira (Bra 84), Russo (81), Samb (Sen. 88)
PRO PATRIA – MONZA:
arbitro Sig. Gianluca Benassi di Bologna
Impegno non facile per la Pro di Cosco, alla ricerca della
vittoria dopo tre pareggi consecutivi, ma sempre in emergenza
per i diversi infortuni pesanti che ormai perseguitano da mesi
l'organico biancoblù, contro una squadra imprevedibile come il
Monza di Cevoli che in stagione fino ad ora ha avuto un
andamento sussultorio. Per gli uomini del presidente Tesoro,
questa è una sfida che potrebbe fare da spartiacque nel
campionato, una vittoria, potrebbe portare i tigrotti fuori
dalle secche del fondo classifica, sapendo però di aver già
sprecato due ghiotte occasioni, nella precedente gara interna
con il Sorrento e nell'ultima trasferta di Foligno, sempre nei
minuti finali. Il Monza, invece proprio nei minuti finali
domenica scorsa ha avuto la meglio del lanciato Varese, dopo
essere andato sotto al 4' di gioco per un colpo di testa del
bustocco Pisano. Proprio agli ultimi giri di lancette, una bomba
di Eramo dalla distanza, un tocco di Cudini di testa e una
sgroppata di Samb, hanno fissato il punteggio sul tre a uno per
i monzesi, riportandoli ad assaporare la vittoria dopo tre turni
in cui erano solo arrivate sconfitte. In Brianza la scorsa
estate è arrivata una nuova società, dopo cinque anni di
proprietà, Gianbattista Begnini, il quale ha ceduto, per 2
milioni di Euro, alla On-International, società che fa capo a
Massimiliano Rossi (a.d.) e che conta fra i principali azionisti
il milanista Clarence Seedorf, lo “zio” Bergomi, bandiera
dell'Inter e dall'ex bomber granata Marco Ferrante. Una novità
per il calcio italiano, che per la prima volta non vede alla
guida della società una sola persona, ma un gruppo con un fondo
finanziario. Da subito forte attenzione, è stata data al settore
giovanile, con l'intenzione di sfruttare al meglio lo storico
bacino brianzolo ed il centro sportivo di Monzello. Sono infatti
undici le squadre giovanili biancorosse, con a capo l'ex
“alettone della Brianza” Angelo Colombo, mediano del Milan di
Sacchi, che si avvale della preziosa collaborazione di Beppe
Bergomi allenatore degli Allievi nazionali, dell'ex allenatore
della Pro, Carletto Muraro, alla guida della Berretti,
presentando altri ex calciatori di assoluto valore e bandiere
monzesi, come Paolo Monelli, Riccardo Monguzzi, un anno alla Pro
come calciatore, negli anni 80' e Fulvio Saini.
La
nuova proprietà ha affidato la squadra a Roberto Cevoli, da San
Marino, ex difensore centrale di Reggina, Reggiana, Modena,
Torino e Cesena. Tecnico che negli anni passati aveva svolto il
compito di allenatore in seconda al Vicenza, per poi passare
alla guida del Foligno la scorsa stagione, dove però è stato
esonerato a Novembre. A sua disposizione una rosa composta da
alcuni giocatori esperti come il portiere olandese Sander
Westerlveld, ex di Twente, Liverpool, Everton, Real Sociedad e
Nazionale orange, dove a fatto il secondo a Van der sarr agli
europei del 2000, convinto a tornare sui campi di gioco, dopo un
anno di stop, dalla mediazione dell'amico Clarence Seedorf. L'ex
biancoblù della stagione dei miracoli, Simon Barjie, Mirco
Cudini, l'ex centrocampista di Foligno e Cesena Zebi ed il
solito Iacopino.
Per il
resto giovani di qualità e di prospettiva come Eramo, Tuia e
soprattutto il fantasista Campinoti classe 90. Il tecnico dei
monzesi non ha uno schema fisso e durante la gara passa
indifferentemente dal 4-2-3-1, al 4-4-2 o 3-4-3, e non dovrebbe
stravolgere la formazione di domenica scorsa, schierando tra i
pali l'olandese Westerlveld, capace di condurre la difesa e dare
sicurezza tra i pali con la sua esperienza, ma proprio questa
sua sicurezza lo porta ad eccedere facendosi trovare alcune
volte fuori dai pali. Difesa con Esposito a destra, Simon Barjie
a presidiare con sicurezza la corsia di sinistra, poco propenso
agli sganciamenti, ma arcigno e difficile da superare in difesa.
Al centro potrebbe rientrare la promessa della Lazio, Tuia,
altrimenti Fiuzzi (ex Foligno) e Cudini, con quest'ultimo che
potrebbe essere riproposto a centrocampo.
Centrocampo che ruota tutto attorno al capitano Iacopino, classe
76, ala/tornante ai tempi dalla Sampdoria, ma in grado di
giocare ottimamente anche dietro le punte nel ruolo di
rifinitore. Sempre pericoloso con le sue conclusioni da lontano,
letale sui calci piazzati, bomber biancorosso con sei reti di
cui quattro dal dischetto. Vicino a lui dovrebbero giostrare
sulla sinistra l'ex folignate Zebi con a destra l'esterno Eramo,
impiegato anche fludificante in difesa, in rete domenica
scorsa con una gran botta dalla distanza; due giocatori in grado
di garantire la quantità necessaria. In attacco Stefano Seedorf,
con Nello Russo (81 ex Crotone e Padova), appena rientrato dopo
un infortunio e la potenza fisica di Samb, a segno già quattro
volte. Reparto che con il centrocampo può contare sul talento di
Campinoti, in grado di giostrare in diversi ruoli e di rendersi
pericoloso, nonostante la giovane età. A disposizione il giovane
Mosca (88) ed il brasiliano Dimas (84), arrivato dal Chievo, ma
la scorsa stagione in Serie D, alla Sanbonifacese dove ha
realizzato 11 reti.
Monza
che si difende spesso e volentieri con cinque elementi e
difficilmente fa arrivare in area gli avversari. Gioca dando
pochi punti di riferimento, attacca molto sugli esterni con le
due punte che tendono tendono ad allargarsi che ad incrociare
per allargare al massimo la difesa avversaria per favorire gli
inserimenti per vie centrali di Eramo, pronto a tagliare il
campo dalla destra, ma anche di Seedorf e quando è in campo di
Campinoti, mancino puro che si porta anche destra per crossare.
Fuori casa i brianzoli fino ad ora hanno faticato, raccogliendo
cinque punti, frutto della vittoria sul sintetico di Sorrento
all'ottava giornata e dei pareggi con Novara e Lecco, segnando
cinque reti e subendone dieci, sul corrispettivo di quindici e
diciassette.
UNO SCUDETTO TARGATO MONZA
Il
Monza non è mai riuscito ad assaporare la Serie A, pur avendola
sfiorata diverse volte, ma moralmente si può sentire sul petto
lo storico scudetto del Torino targato 1975-76. La rosa granata
aveva una forte impronta brianzola e soprattutto monzese,
guidata da Gigi Radice (da Cesano Maderno) come tecnico, che
aveva forgiato l'ossatura di quella squadra sul capitano Claudio
Sala (Macherio), sulla corsa di Patrizio Sala (Bellusco), sulla
capacità realizzativa di Paolo Pulici (Roncello) e la porta
difesa da Luciano Castellini (Milano) che come secondo aveva
Romano Cazzaniga (Roncello). Una rosa completata anche dal
magentino Roberto Salvadori, con Radice che discuteva e dava gli
ordini in brianzolo.
Gigi
Radice, ribattezzato poi “occhi di ghiaccio” e “Radix”, da
calciatore cresce nelle giovanili del Milan, poi come terzino
sinistro veste le maglie di Triestina e Padova e poi ancora
quella rossonera, ma venne bloccato da un grave incidente al
ginocchio che mise fine alla sua carriera prima dei trent'anni,
vincendo però lo scudetto 1961-62 e la Coppa dei Campioni
1962-63. La sua brillante carriera di tecnico iniziò proprio dal
Monza nella stagione 69-70 in Serie B, con un ottimo quinto
posto a un soffio dalla zona promozione e la chiude proprio con
i biancorossi guidandoli nel biennio 96-98, in C1. Il Torino
disegnato e plasmato da Gigi Radice, è una squadra moderna per i
tempi che affonda le proprie radici nella gloriosa storia
granata; è il primo a fare il fuorigioco, pressing con molto
movimento senza palla, il dai e vai in velocità, giocando a
tutto campo con i terzini che si sganciavano come il Grande
Torino di Capitan Valentino, che guarda caso era nato poco
lontano da Monza a Cassano d'Adda. Il Toro di Radice, si
ispirava all'Ajax ed al suo calcio totale, proponendo già un
abbozzo di quel gioco nella sua stagione a Monza, raffinandolo
poi a Cesena. Il capitano silente del Toro è Luciano “giaguaro”
Castellini (Milano 12 Dicembre 1945), cresciuto nel Monza, dove
entra nel settore giovanile a 15 anni, andando poi a difendere
la porta della prima squadra, facendo il suo esordio in Serie B,
nella stagione 1965-66. Nella stagione 68-69 sempre in serie
cadetta, viene schierato titolare, ma all'ottava giornata nel
derby con il Como, viene battuto cinque volte, con la sua
carriera che sembra già al capolinea, passando il resto della
stagione in panchina, fino a a cinque giornate dal termine
quando il titolare subì un infortunio e Castellini venne
chiamato a sostituirlo, con il Monza messo male in classifica a
rischio retrocessione, ma proprio lì nacque il mito del
“giaguaro” Castellini. Saltava da un palo all’altro della porta
con un vero scatto felino e riflessi impressionanti. Arriva al
Toro, per la stagione 70-71, in cambio di un altro portiere
Piotti, e comincerà a costruire l'ossatura granata per lo
scudetto con gli storici Agroppi, Cereser, Fossati, Ferrini,
Puia ed i giovani Claudio Sala, Pulici, Zecchini, Rampanti.
Molto scenografico nelle uscite e nelle palle alte, padrone
indiscusso dell’area piccola e capace di muovere la difesa come
pochi altri al mondo. Ma per i palcoscenici internazionali si
trovò la strada sbarrata da un tale Dino Zoff.
Il
capitano con la fascia di quel Toro era Claudio Sala da Macherio,
negli anni 70, a contendersi la maglia della Nazionale con il
“barone” Causio. Cresce nel vivaio monzese, proprio sotto le
cure di Gigi Radice, facendo il suo esordio nella stagione
65-66, e la stagione successiva è protagonista assoluto della
promozione dei brianzoli in Serie B, lasciando la maglia
biancorossa per il Napoli, dopo 75 presenze e 24 reti. Per la
stagione 69-70, il presidente del Toro, Orfeo Pianelli
innamorato del suo talento, lo vuole a tutti i costi, per
costruirci attorno una grande squadra. Così offrì una cifra
record per i tempi, 400 milioni, al collega Ferlaino del Napoli,
il quale prima accettò, poi disse di no e quindi a poche ore
dalla chiusura del calciomercato chiese altri 80milioni. E per
undici stagioni con il suo numero sette, divenne uno dei simboli
granata. Piantato fisicamente, aveva però il passo del
brevilineo tipico del grande dribblatore, possedeva un palleggio
insistito e spesso irresistibile che sfogava sulla fascia,
andando via agli avversarsi spesso e volentieri proprio lungo la
linea bianca della corsia di destra con vertiginose giravolte
con cui cambiava direzione per poi tornare ancora sui propri
passi; un azione che aveva un che di ubriacante per l’avversario
ma anche per il pubblico della Maratona. Partiva di forza fisica
ed arrivava regolarmente sul fondo, dove con una funambolica
finta di tronco coniugata ad un fantastico controllo di palla
nello spazio stretto, si liberava del difensore e, quando
sembrava destinata a uscire, la riscucchiava dall’ultimo
centimetro utile della riga per indirizzarla a centro dell’area.
Proprio dove due formidabili colpitori di testa come Graziani e
Pulici andavano a nozze su quei cross morbidi e velenosi. Dotato
anche di un buon lancio giocava anche da rifinitore, suo ruolo
ad inizio carriera, prima che Radice lo indirizzasse sulla
fascia, dietro la coppia Pulici-Graziani, riuscendo a sfoderare
la giocata geniale, ma era anche discontinuo, e ogni tanto
andava incontro alla classica giornata no.

Pulici
Radice
Quel
Toro di Radice aveva un centrocampo a tre, e sulla zona
centrosinistra al fianco del regista Eraldo Pecci, agiva
Patrizio Sala (Bellusco 6 Giugno 1975) e nemmeno lontano parente
di Claudio, allenatore della Pro dal Novembre 2003 al Giugno
2005. Altro prodotto del vivaio monzese, mediano infaticabile,
grandissimo altruista, stilisticamente non bello a vedersi ma
sempre in aiuto dei compagni, combattente pronto al lavoro di
copertura ed andare a estirpare i palloni dai piedi degli
avversari con una duttilità estrema per la squadra con la sua
generosità. A vent'anni approdò al Toro, direttamente dal Monza,
il suo arrivo a Torino, portò Radice ad un felice intuizione
apportando una sostanziale modifica al telaio della squadra
inserendolo nella linea mediana, con il titolare di quel ruolo,
Roberto Salvadori che venne spostato nella posizione di terzino
con la maglia n. 3. Il finalizzatore principe era Paolino Pulici
(Roncello il 27 Aprile 1950), bomber più amato dai tifosi
granata, nato a due passi da Monza, ma che non ha mai vestito la
maglia biancorossa. Viene lanciato in prima squadra da Edmondo
“mondino” Fabbri, vestendo la maglia granata per quattordici
stagioni, (fino al'81-82), mettendo a segno 433 partite (335 in
campionato, 72 in Coppa Italia e 26 in Coppa) realizzando la
bellezza di 171 gol, di cui 134 in campionato. Vince per ben tre
volte la classifica dei capocannonieri e per due volte va ai
mondiali Germania 74 ed Argentina 78. Diventa subito beniamino
della curva Maratona e viene soprannominato "Puliciclone" da
Gianni Brera, amatissimo da tutta la tifoseria granata, anche
perchè è il maggior realizzatore nei derbies con 9 goals, con
una storica tripletta. Inoltre, in occasione di ogni derby della
Mole, prima di entrare in campo si puliva le scarpe sulla
bandiera della Juve. In campo, contro i bianconeri era sempre un
vero e proprio toro scatenato ! Ma “pupi” non è stato solo
questo, è tutt'ora uno degli attaccanti più forti del calcio
italiano. Il suo gemello sul campo era Ciccio Graziani, ma in
realtà quello vero era Romano Cazzaniga, nato anche lui a
Roncello (17 Febbraio 1943), e come Pulici, non cresce nel Monza
ma alla Pro Patria, pescato in un torneo giovanile dalla coppia
Cesare Pellegatta-Regalia, ma curiosamente la prima esperienza
in prima squadra non la fa con la maglia biancoblù, ma con
quella del Poggibonsi, parcheggiato dalla dirigenza bustocca
perchè svolgeva il servizio di leva a Siena. Torna poi alla Pro,
e per tre stagioni è “quasi” il portiere titolare, con 87
presenze e 94 reti subite. Passa al Monza, per il periodo
1969-73, quindi Reggina e Taranto, per poi vestire la maglia
granata, dove diventa il classico secondo portiere, instaurando
un rapporto solido con Castellini e soprattutto Radice, con il
quale ha in comune non solo la provenienza ma la carriera
spezzata. Durante il precampionato 1977-78, nel tentativo di
fare uno scherzo a dei compagni di squadra, cade dalla finestra
dell’albergo dove alloggiava il Torino, procurandosi diverse
lesioni che per un periodo fecero anche temere la sedia rotelle
permanente. Dopo l'incidente come secondo al Toro, venne preso
da un altro brianzolo di Briosco, cresciuto nel vivaio monzese
Giuliano Terraneo, che poi prese il posto di Luciano Castellini,
quando passò al Napoli, nella stagione 78-79.
Cazzaniga diventa lo storico “secondo” di Radice, su tutte le
panchine in cui “occhi di ghiaccio”, andrà poi a sedersi. Da
alcuni anni si occupa dei giovani ed è l'allenatore dei portieri
della Tritium in Serie D, a due passi dalla sua Roncello,
lavorando con il suo gemello Paolino Pulici. Negli anni sono
stati tanti altri i brianzoli e monzesi a vestire il granata e
diventare idoli della tifoseria torinista, per ultimi Massimo
Brambilla e Giuseppe Asta.

Castellini Claudio Sala
I PRECEDENTI
Palmares:
Pro Patria 12
campionati di Serie A / 1 Coppa delle Alpi
Monza 43
campionati di Serie B, 4 Coppe Italia di Serie C / 1 trofeo
Angloitaliano / 1 Coppa delle Alpi
1920-1921 1^
Categoria
Pro Patria - Monza
2-1
Monza - Pro Patria 0-2
1923-1924 1^ Divisione
Pro Patria - Monza
Monza – Pro Patria
1924-1925 II^ Divisione Lega Nord gir. B
2^ 23 Nov. 24, Pro Patria - Monza 3-2
Monza – Pro Patria
1925-1926 1^ Divisione
Pro
Patria – Monza 4-1: Visca (Pro), Reguzzoni (Pro), 2 Marzorati
(Pro), Lorenzini (M)
Monza
– Pro Patria
1935-35 Serie C/b
11^ 15 Dic. 35 Monza - Pro Patria rinviata per neve
Recupero 26 Dic. 35 Monza - Pro Patria 3-2: per la Pro, Giani e
Zandali
26^ 12 Aprile 36, Pro Patria - Monza 3-0: 56', 80’ e 81’
Tremolada
1936-1937 Serie C/b
1^ 13 Set.36, Pro Patria - Monza 3-1: 9’ Tremolada (P), Mariani
(M), 73’ Severi (P), 85’ Tremolada (P)
16^ 17 Gen. 37, Monza -Pro Patria 3-0: 30’ e 83' Carta, 50’
Tiberti (M)
1937-1938 Serie C/b
11^ 19 Dic. 37, Monza - Pro Patria 3-1: Barberis (P), Mariani
(M), 40’ Gelosa (M), 74’ gol Monza
26^ 10 Apr. 38, Pro Patria - Monza 1-0: 24’ Dondi
Coppa Italia Qualificazioni Serie C - Pro Patria – Monza 4-2:
Pro qual.
1939-1940 Serie C
Pro Patria - Monza
Monza – Pro Patria
1953-1954 Serie B
Pro Patria - Monza 0-1
Monza – Pro Patria 2-2
1956-1957 Serie B
Pro Patria – Simmenthal Monza 2-1
Simmenthal Monza – Pro Patria 0-1
1960-1961 Serie B
16^, 1 Gen 61, Pro Patria – Simmenthal Monza 0-1: Brugola
35^, Simmenthal Monza – Pro Patria 4-3: 90’ Regalia (M), per la
Pro, Bernasconi, G. Calloni e Meraviglia
1961-1962 Serie B
5^, Simmenthal
Monza - Pro Patria 0-4
24^, Pro Patria - Simmenthal Monza 2-2
1962-1963 Serie B
13^, Pro Patria – Simmenthal Monza 0-1
32^, Simmenthal Monza – Pro Patria 1-1
1963-1964 Serie B
5^, Pro Patria – Simmenthal Monza 1-1
24^, Simmenthal Monza - Pro Patria 1-0
1964-1965 Serie B
11^ 29 Nov. 64 Pro Patria – Monza 1-0
30^, Monza - Pro Patria 0-0
1965-1966 Serie B
11^, Monza – Pro Patria 1-1
30^, Pro Patria - Monza 0-3
Coppa Italia 1° turno Monza – Pro Patria 1-2 (dts) qual. Pro
Patria
1966-1967 Serie C
Pro Patria - Monza 0-1: C. Sala
Feb. 67 Monza – Pro Patria 3-1: C. Sala (M), Ferrero (M),
Vivarelli (M)
1974-75 Coppa Italia Serie C
– 8vi di Finale
12 Feb. 75 Pro Patria – Monza 1-0
19 Mar. 75 Monza – Pro Patria 2-0 qual. Monza
1975-1976 Serie C
9^, 9 Nov. 75, Pro
Patria - Monza 1-1: 40’ Frigerio (P), 87’ rig. Sanseverino (M)
28^, Mar. 76, Monza - Pro Patria 3-0: Buriani, De Vecchi,
Tosetto
Coppa Italia Serie C
- 8vi di Finale
18 Feb. 76 Pro Patria – Monza 0-2
3 Mar. 76 Monza – Pro Patria 6-0 qual. Monza
1996-97 Coppa Italia Serie C
- 3° turno
13 Nov. 96 Mo – Pro Patria 1-1
27 Nov. 96 Pro Patria – Monza 0-1 qual. Monza
2005-06 Serie C1/a
9^ 29 Ott. 05, Pro Patria - Monza 0-0
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26^ 12 Mar. 06, Monza - Pro Patria 0-1: 86' Temelin
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2006-07 Serie C1/a
2^ 10 Set. 06, Pro Patria - Monza 0-5: 13' rig. Coti, 28' aut. Citterio, 52' e
58' Egbedi, 67' Beretta
21^ 21 Gen. 07, Monza - Pro Patria 1-0: 39' Fabiano
2007-08 Serie C1/a
2^ 2 Set. 07, Monza - Pro Patria 0-0
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19^ 23 Dic. 07, Pro Patria – Monza 1-1: 11' rig. Gasparello (Pro), 76'
Diniz-Paixao (M)
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2008-09
Prima Div/a
3^ 14 Set. 08, Pro Patria - Monza 4-0: 47' pt. rig.
Correa, 1 st Zappacosta, 15' st Bruccini, 25' st. Fofana.
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20^
25 Gen. 09, Monza – Pro Patria 1-1: 36' pt Toledo (Pro),
39' st Bacis (M)
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LA
TIFOSERIA
Monza,
con i suoi 122mila abitanti è la terza città della Lombardia, ed
il capoluogo della popolosa Brianza, appena elevata a Provincia
che può contare complessivamente su una popolazione di oltre
700mila persone. A livello di bacino di utenza quindi la squadra
biancorossa potrebbe contare su di un buon seguito di pubblico;
purtroppo, nonostante i molti campionati di alto livello nella
serie cadetta, disputati nei decenni passati, con la Serie A,
sfiorata, ma mai toccata in diverse occasioni, il pubblico
monzese non ha mai raggiunto, se non con picchi nelle partite
più importati delle varie stagioni, come le 12.000 presenze in
un match di altra classifica con il Chievo, numeri rilevanti e
proporzionali alla grandezza della città, della Brianza ed al
blasone della squadra. Nel corso dell'ultimo decennio, complice
anche una forte crisi societaria che ha portato a due
retrocessioni consecutive ed al fallimento del sodalizio,
inoltre la partecipazione della tifoseria biancorossa sugli
spalti del Brianteo ha gradatamente subito una forte
diminuzione, salvo riprendersi nelle ultime tre stagioni. Una
delle maggiori cause è senz'altro la vicinanza con Milano, che
troppo distoglie l'attenzione di molti monzesi dalla squadra
cittadina, concorrenza che tra l'altro subiscono un pò tutte le
società della Lombardia. Non bisogna inoltre dimenticare che la
Brianza è anche un covo folto di sostenitori juventini, che alla
domenica non esitano a compiere il tragitto di oltre 150 km che
separa Monza da Torino. Un tempo la situazione non era così,
infatti, tra gli anni '60 e gli anni '80, i gradoni del vecchio
"Sada", situato proprio appena fuori il centro storico ed
accanto alla stazione ferroviaria, erano spesso gremiti, ma
soprattutto il pubblico era decisamente più caloroso, forte
anche della vicinanza al terreno di gioco, dove solo la rete di
metallo divideva dal campo, al contrario del dispersivo "Brianteo".
Senz'altro da ricordare l'esodo di circa 10.000 sostenitori
biancorossi, a Bergamo, per lo spareggio promozione in B, contro
il Como, vinto dai monzesi per 1-0, per il campionato 66-67. Gli
ultras, vedono la nascita nella prima metà degli anni '70,
precisamente nel 1972, con il Club Ultras Monza. Durante gli
anni a seguire vedranno la luce le Brigate Biancorosse, a
tutt'oggi il gruppo più rimpianto nella storia del tifo
brianzolo ed il Commandos Tigre. Tra la metà degli anni settanta
ed i primi anni ottanta, il tifo biancorosso conosce uno dei
suoi momenti di maggior splendore, con la squadra che sfiora più
volte la Serie A, e vince diverse tornei come la Coppa Italia di
Serie C, ed il Torneo Anglo-Italiano. Nella stagione 78-79, il
Monza si gioca a Bologna la promozione nella massima serie
contro il Pescara. Sono circa 4.000 i sostenitori brianzoli,
contro poco più di 25.000 abruzzesi, con la Serie A, che arriva
nelle mani degli adriatici. La stagione successiva arriva la
seconda scottatura consecutiva per i tifosi biancorossi, con la
trasferta di Pistoia, a sette giornate dal termine. Gli ultras e
la tifoseria monzese, in generale, preparano alla trasferta
organizzata, al costo di Lire 8.000, compreso biglietto e treno
speciale. L'accoglienza nella città toscana non è delle
migliori, infatti i tifosi vengono presi a sassate appena scesi
dai vagoni. La squadra perde 1-0, vedendo così svanire i sogni
di gloria, facendo esplodere poi la rabbia, che sfocia in un
assalto alla sede del Monza, in via Manzoni: solo con
l'intervento delle forze dell'ordine vengono placati gli animi
verso la notte inoltrata. Nella stessa stagione, il presidente
Cappelletti, porta la squadra a giocare a San Siro, sono gli
anni della coppia giovanissima Massaro-Monelli, e nella gara
contro il Bari, raggiunge un record di presenze di 26.000
spettatori. Un esperimento, che convince il presidente, a dare
corpo al progetto del nuovo impianto del "Brianteo".
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Brigate Biancorosse anni '70 |
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Commandos Tigre anni '70 |
Il campionato 79-80, è pero ricordato dalla tifoseria monzese,
come l'assalto all'arbitro Agnolin, per un palese rigore non
concesso, con il famoso fischietto che rimarrà asserragliato
all'interno del "Sada", fino a tarda sera. Intanto nei primi
anni 80', il compito di sostenere le casacche biancorosse
diventerà degli Eagles Monza, spalleggiati da gruppi come la
Vedano Erotica e la Fossa Arditi. L'inizio degli anni '90, come
detto corrispose ad una crisi che portò ad un passo dallo
scioglimento del movimento ultras monzese, con l'abbandono degli
Eagles nel 1992. Ma proprio in concomitanza con quel periodo,
nuova linfa portò alla nascita della Gioventù Brianzola,
nell'annata seguente, che diventò per un periodo l'entità
trainante per la curva Sud. Il tifo organizzano dei biancorossi
ha visto anche la presenza di altri gruppi che nel corso degli
anni si diedero da fare per sostenere la squadra come: i Rangers,
la Legione d'Assalto, i Red & White Warriors, i Wild Kaos, i
Libertà Korps, il Gruppo Avvinazzato, la Monza Metallica, gli
Irriducibili, l'Inferno Biancorosso, i Kids ed il Fronte
Brianzolo. Nell'ultimo decennio le redini della curva sono
passate al Sab - Ultras Monza - acronimo di "Sempre al Bar" -
nato nel 1994, gruppo nato da una scissione della Gioventù
Brianzola, noto per l'usanza goliardica, di appendere in
trasferta, il proprio striscione capovolto, se il bar dello
stadio erano chiusi. Affiancato in seguito da gruppi minori come
il Graziosa Group (99), che si posizionano in Curva Sud,
intitolata all'ultras biancorosso Davide Pieri, scomparso nel
1998 in seguito ad un incidente stradale. I Sab hanno portato
avanti negli anni un processo di rinnovamento profondo, che ha
portato nuova linfa nel tifo monzese, ricompattando "la Pieri",
che oggi si presenta compatta, colorata, con un buon seguito
anche in trasferta, come abbiamo visto nelle ultime due
occasioni allo "Speroni". Nel 2006, sono nati i C.U.B. Uno dei
principali problemi resta comunque il mancato coinvolgimento
generale, giocando in uno stadio che può contenere 18.000 posti
(i 1.400 spettatori di media, si perdono in quella cattedrale
che è lo stadio "Brianteo"). Da alcune stagioni gli Ultras
monzesi producono la fanzine dal titolo "Il fiasco spezzato". E'
presente un centro coordinamento Monza Clubs ed altri due gruppi
denominati Monelle Biancorosse (97) ed i Monelli per caso ('99),
si posizionano però nei distinti.
Per quanto riguarda le amicizie, il Sab ha due gemellaggi
storici: quello ventennale con i triestini, anche se ultimamente
si è allentato e, quello con i foggiani, che nacque invece sul
finire degli anni '80. Un rapporto di amicizia esiste anche con
i tifosi del Lecco, dei Cani Sciolti, uniti nel rapporto di
ostilità verso il Como, che è la rivalità più sentita per
entrambe. Quindi Pistoiese, con i gravi incidenti della fine
degli anni 70'. Quindi Varese, Brescia e Sampdoria. Nell'ultima
finale play-off con il Pisa, da segnalare pesanti incidenti tra
le due tifoserie, con diversi diffidati da ambo le parti. Nelle
ultime stagioni, curiosamente, la società brianzola non ha
comunicato il numero degli abbonati che in questa stagione 986
con circa 1.400 presenze di media; nel campionato 2007-08 le
presenze si attestarono attorno alle 1.350 unità, mentre in
quella precedente con il raggiungimento dei play-off, furono
sulle 2.000 circa. Sempre buona, colorata e calorosa, la
presenza monzese nelle gare allo Speroni. Per la stagione in
corso le tessere sono 596, con una media di presenze di 1.150
unità, con la società biancorossa che costatata la scarsa
affluenza ha pianificato un'iniziativa per riavvicinare la città
e la provincia brianzola alla squadra.

Pro Patria -
Monza 07/08

Pro Patria -
Monza 08/09