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al prossimo turno

PRO SESTO

PRO PATRIA

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PRO PATRIA - PORDENONE 0-0

 

 

PRO PATRIA: Melillo, Arati, Zaro, Calzi, Lamorte, Pisani, Panizzi (33' st Casolla), Giorno (36' st Bovi), Serafini, D'Errico, Baclet.

A disposizione: Perilli, Romeo, Candido, Terrani, Brunori - All. Marcello Montanari

 

PORDENONE: Careri, Salvatori, Fissore, Placido, Mattielig, Migliorini, Maracchi, Bertolucci, Panzeri (4′ st Rosania), Franchini (45′ st Gatto), Ravasi (18′ st Simoncelli).

A disposizione: Bazzichetto, Buratto, Fortunato, Ghinassi - All. Fabio Rossitto

 

Arbitro: Melidoni di Frattamaggiore (Zinzi di Catanzaro e Loni di Cagliari)

 

NOTE: Serata fredda e ventosa, terreno in discrete condizioni. Spettatori 700 circa. Nel settore dei popolari centrali, presenti i ragazzi del settore giovanile e l'ex tigrotto Melo Dato.

Esordio in maglia biancoblù per Casolla

 

Ammoniti: Calzi, D'Errico, Pisani (Pro), Maracchi, Rosania e Panzeri (P)

Angoli: 3-2

Recupero: 6' (3+3)

 

Quella contro il Pordenone era una partita da dentro e fuori, un vero e proprio spareggio salvezza. Una gara da giocare con il coltello tra i denti invece la Pro ha offerto un’altra prestazione apatica ed abulica. Senza mai mostrare la necessaria determinazione e voglia di andare a prendere quei tre punti vitali. Una partita da giocare buttando il cuore oltre l'ostacolo, invece nulla, se non una pochezza disarmante, a parte alcune sporadiche azioni di Zaro... A dimostrare quanto poco hanno fatto i biancoblù questa sera, l'unico vero tiro in porta è arrivato al 90' con una conclusione dal lontano di Bovi. Di contro gli ospiti, che almeno hanno cercato di giocarla, dopo un primo tempo di contenimento, senza quasi mai mettere fuori il naso, dalla propria metà campo, nella ripresa si sono presentati alcune volte in avanti, rendendosi pericolosi, colpendo anche una clamorosa traversa con Ravasi.

 

Pro senza Taino e Guglielmotti squalificati, oltre a Botturi, Cannoni, Casantini e il "desaparecido" Graham, dato a Dubai a curarsi. Candido, non al meglio della condizione fisica finisce in panchina con Bovi con Casolla. Dei venti convocati Cannataro e Moscati finiscono in tribuna. Squadra schierata con un 3-4-1-2, con Lamorte e Pisani centrali. Panizzi e Zaro a fare da spola, a centrocampo Arati, Calzi, Giorno, in avanti D'Errico con Serafini e Baclet.

Per il Pordenone, Rossitto, privo di del difensore Ferrani squalificato e degli attaccanti Bjelanovic (ex Vicenza, Atalanta e Chievo) e Maccan, mandando in campo la propria formazione con il 5-3-2, molto attento e chiuso, specialmente nella prima frazione. In porta l'esperto Careri (ex Pistoiese e Spal), difesa incentrata sull'ex granata Fissore, a centrocampo regia affida alla corsa e geometrie dell'ex tigrotto Andrea Migliorini, supportato dagli ex Venezia, Mattielig e Maracchi. In avanti Ravasi con Franchini.

 

 

In uno "Speroni" spazzato da un forte vento, rimpolpato nelle ormai scarsissime presenze, dai ragazzi delle giovanili nel settore dei popolari, le due squadre si presentano in campo con le loro divise classiche. Biancoblù spinti anche da un discreto numero di ultras, nonostante l'orario, la classifica e l'avversario. Gli uomini di Montanari, scelgono di partire controvento. Al 3' guadagnano un calcio d'angolo, palla che carambola tra le gambe di diversi uomini, tocco di Serafini, ci prova Zaro, ma Careri risolve. 12' Maracchi e Calzi vengono presto alle mani, guadagnandosi il cartellino giallo.

Pordenone che si chiude con ordine e spazza quando deve, non mettendo mai fuori il becco, nemmeno per sbaglio. L'unica volta che lo fanno al 22' creano pericoli, con un colpo di testa di Maracchi che va oltre la traversa. Il primo tentativo dei biancoblù arriva al 31'. Cross di Zaro, sponda aerea di Baclet per Serafini, tiro dal limite che si perde a lato di un metro.

37' giallo a D'Errico, caduto per l'ennesima volta in una provocazione..

Ultimo minuto sponda di Serafini, Baclet prova ad anticipare la battuta, ma l'esecuzione è completamente da dimenticare.

 

Al quarto della ripresa gli ospiti inseriscono Rosania al posto di Panzeri con Maracchi che viene avanzato di una decina di metri. Mosse che mettono a nudo tutta la pochezza della Pro Patria, che non riesce ad imbastire un'azione una degna di nota e la difesa mostra tutta la sua fragilità ed inconsistenza. I neroverdi si portano in avanti ed al 54' Maracchi riceva un pallone basso dal fondo da Placido, girata che mette i brividi ma esce alta. Quarto d'ora della ripresa, errore di Pisani sul rapido Franchini, pronto a liberare Ravasi che entra come un razzo in area, palla che si stampa sulla parte bassa della traversa a Melillo battuto e grazia i biancoblù. Tre minuti dopo, palla persa da D'Errico, Pisani deve fermare con le cattive Franchini, rimediando il giallo.

Pro Patria assolutamente incapace di impostare una sola azione e Pordenone che va a nozze controllando senza fatica, pensando anche di poter fare bottino pieno.

Unico sussulto a 12' dalla fine quando Montanari opera il primo cambio, inserendo Casolla per un impalpabile Panizzi e poi Bovi per Giorno che zoppicava da diversi minuti.

I nuovi entrati portano un po' di “verve” in una squadra completamente amorfa e proprio al 90' Bovi lascia partire un tiro di controbalzo dalla distanza, conclusione centrale e senza pretese che Careri blocca senza problemi. Per l'unico tiro nello specchio della porta da parte dei biancoblù. Dopo tre minuti di recupero arriva la fine di questa ennesimo scempio calcistico e per la Pro si allunga solo l'agonia.