LA PROSSIMA AVVERSARIA

 

 

 

B E N E VE N T O 

CALCIO 1929

 

Benevento Calcio S.p.A. (1929-2005*)

* Anno di adesione al Lodo Petrucci


Colori sociali: maglia a strisce verticali giallo-rosse, calzoncini neri, calzettoni rossi

Sede: Via Santa Colomba 121 - 82100, Benevento

Stadio: "Santa Colomba", Via Santa Colomba 121 - 82100, Benevento.

Dimensioni (110 x 68) - Capienza 18.500 spettatori, omologato per 7.550


Benevento città 62.940 abitanti - Totale provincia 289.057 abitanti



 

Abbonamenti

2008-09: 1.328

2009-10: 3.329



STAFF DIRIGENZIALE E TECNICO

 

Presidente: Avv. Oreste Vigorito
Amm. Delegato: Dott. Ciro Vigorito
Direttore generale: Dott. Ferdinando Renzulli
Segretario generale: Rag. Gaetano Sellitti
Segreteria: Rag. Giovanni Mastrangeli
Contabilità: Dott. Maurizio Romano
Ufficio stampa e pubbliche relazioni: Dott.ssa Iris Travaglione
Direttore sportivo: Massimo Mariotto
Team manager: Nicola Taglialatela
Allenatore: Andrea Camplone sub alla 17^ a Leonardo Acori
Allenatore in 2^: Di Cara
Preparatore atletico: Onesti
Responsabile sanitario: Dott. Alessio Sullo
Medici sociali: Dott. Raffaele Fuiano e Dott. Walter Giorgione
Fisiotereapista: Ernesto Galliano
Responsabile Sicurezza stadio: Ing. Giovanni Nazzaro
Responsabile Stadio: Giovanni Sellitti



 

GLI ULTIMI CINQUE CAMPIONATI


2004/05 - 8° nel girone B della C1. Retrocede in C2 per fallimento – All. Corrado Benedetti – Raffaele Segio
2005/06 - 4° nel girone B della C2. Perde la semifinale playoff con il Sansovino – All. Paolo Specchia
2006/07 - 2° nel girone C della C2. Perde la finale playoff con il Potenza – All. Danilo Pileggi - Giovanni Simonelli
2007/08 - 1° nel girone C della C2. Promosso in Serie C1 – All. Giovanni Simonelli
2008/09 - 2° nel girone B di Prima Divisione. Perde la finale playoff con il Crotone – All. Aldo Papagni dalla 12^ Antonio Soda
 


 

IL CALCIOMERCATO INVERNALE

 

Arrivi:  = = =

Partenze: Colombini (d80-Taranto)


 

LA ROSA 2009-10


Portieri: Baican (Rom, 88), Gori (80), Corradino (86)

Difensori: Cattaneo (82), Ferraro (83), Ignoffo (77), Landaida (Arg, 76), Palermo (80), Agyriba (Fra, 89), Pedrelli (86)

Centrocampisti: Cejas (Arg, 80), De Liguori (79), Vacca (80), Carcione (82), Ciarcià (80), Pacciardi (83), La Camera (83), D'Anna (82)

Attaccanti: Bueno (Arg, 81), Castaldo (82), Clemente (78), Evacuo (82), Germinale (87)


 

PRO PATRIA – BENEVENTO - Arbitro Bietolini di Firenze

Prima assoluta allo Speroni, il Benevento che mai prima aveva calcato il terreno di gioco dell'impianto bustocco. La Pro deve andare alla ricerca di punti per la salvezza diretta senza play-off, unico obbiettivo da centrare e possibilmente in fretta, anche se ciò va pesantemente a cozzare con le estive ambizioni societarie ed i cospicui investimenti monetari profusi.

L'avversario non è certo dei più facili, il Benevento della Famiglia Vigorito, che persa la Serie B, esattamente in finale play-off, proprio come la Pro. I beneventani vogliono a tutti i costi il salto di categoria, e non hanno certo lesinato investimenti e sforzi per centrare il bersaglio, ingaggiando in estate un allenatore come Leo Acori, avversario della Pro nella scalata alla C1, nel 2001-02, alla guida della Sangiovannese, e quindi su quella del Rimini, con cui ha conquistato la serie cadetta, conducendo poi i romagnoli a stagioni di vertice. La scorsa stagione alla guida del Livorno, che ha condotto per quasi tutta l'annata, anche se poi la promozione dei labronici venne conquistata con Ruotolo in panchina. Acori però ora non è più sulla panchina giallorossa, essendo stato rimosso il 12 Dicembre scorso dopo la gara di Coppa Italia contro il Gubbio. Al suo posto ora c'è Andrea Camplone ex difesore di Pescara, Perugia ed Ancona. La rosa beneventana è con quella del Novara, la più completa del girone e dell'intera categoria, ma ha trovato difficoltà, forse di amalgama, che si sono protratte poi per le prime giornate della stagione, con il bomber Evacuo messo anche fuori rosa, per quello che doveva essere un campionato da marcia trionfale verso la serie cadetta. Benevento che però nelle ultime giornate sembra aver trovato la marcia giusta infilando tre vittorie consecutive, vincendo in casa con il Foligno, a Lecco e nell'ultimo turno per 3-0 sempre al “Santa Colomba” contro il Monza, veramente ridotto ai minimi termini per assenze e squalifiche, che ha resistito per 70' minuti.

Contro la Pro, alla ricerca di punti salvezza, i sanniti si presenteranno decisi a fare bottino pieno, caricati al meglio dagli ultimi risultati, per lasciare alle spalle ogni critica e per confermarsi come candidata alla promozione. Camplone dovrebbe confermare il 4-2-3-1, usato nelle ultime uscite, preferito al 4-3-3, in quanto la sua squadra per caratteristiche dei singoli (diversi i solisti), specie in fase di non possesso palla non sembra poter sopportare per tutto l'arco dell'incontro. Per la gara contro la Pro, i sanniti avranno a disposizione tutta la rosa, tranne il possente centrocampista Pacciardi, ai box da diverso tempo per infortunio e quindi con ogni probabilità riproporranno la squadra che ha superato il Monza. In porta Gori, dal fisico notevole, quasi un metro e novanta, esperto della categoria, in passato al Taranto ed Ancona. Difesa con Pedrelli a destra e Palermo a sinistra, quest'ultimo da cinque anni a Benevento, tignoso, rapido e veloce e duro in marcatura e può giocare anche al centro. Al centro la coppia formata da Ferraro e dall'argentino Landaida Palermo. Non molto dotata fisicamente ma tignosa ed dura in marcatura, il primo è un prodotto del vivaio dell'Inter, passato poi per il Pavia, Rimini e Lumezzane e che alcune stagioni fa sembrava vicino alla Pro, il secondo esperto classe 76, con esperienze in B con Triestina e Venezia. Opzioni per il pacchetto arretrato, Davide Cattaneo (da Garbagnate Milanese) per anni di Pro Sesto e Montichiari e l'esperto Ignoffo (ex Foggia, Avellino, Salernitana e Napoli). Centrocampo con l'argentino Maximilian Cejas (classe 80), perno del gioco dei giallorossi, pronto ad andare a rompere il gioco della squadra avversaria, supportato dal “motorino” De Liguori, giocatore dall'altezza quasi al minimo sindacale (165 cm), ma che è l'anima della squadra con il suo correre ovunque e che con ogni probabilità si sconterà con un altro “gigante” che stazionerà dalle sue parti, il tigrotto Alessandro Lombardi. Sugli esterni La Canna (77) e D'Anna (82). Il primo viene da alcune stagioni in Serie B, al Rimini dove era schierato quasi sempre da titolare. Il secondo vanta esperienze al Pisa ed al Chievo, portato a cercare l'uno contro uno per poi andare sul fondo per mettere in mezzo cross nell'area di rigore. Una coppia che porta qualità ed esperienza sulle corsie esterne. L'argentino Bueno nel ruolo di rifinitore dietro all'esperto bomber Clemente, 16 reti la scorsa stagione e 15 in quella precedente in C2. Per il reparto avanzato le varianti sono Germinale, Castaldo giocatore di fisico portato a svariare ed aprire spazi per i compagni e Felice Evacuo, elemento di talento, che è stato anche fuori rosa nella prima parte della stagione con Acori, ma al suo ritorno in squadra, ha fatto valere la sua vena realizzativa, diventando il miglior bomber dei sanniti con 8 reti di cui una su rigore. I giallorossi fuori casa hanno conquistato 10 punti, tutti in Lombardia, vincendo tre gare contro Pergocrema, Como a Como e Lecco, pareggiando a Monza. Mentre nelle altre gare esterne sono arrivate sei sconfitte con nove reti fatte e 13 subite, sul totale rispettivamente di 29 e 19.

 

L'ALLENATORE

Andrea Camplone

Andrea Camplone (Pescara, 27 luglio 1966) ex difensore. Inizia a giocare nel Pescara, formazione con cui ha giocato per nove stagioni, con due campionati in Serie A, dove raccoglie 52 presenze. Passa quindi al Perugia in C1, dove centra due promozioni consecutive, (con promozione nella massima serie), e poi ad Ancona, dove viene promosso in serie cadetta, prima di chiudere la carriera con il Gubbio. Da allenatore inizia nel 2002-03 con il Penne (Promozione abruzzese), passa all'Alba Adriatica (Eccellenza), per poi tornare ancora al Penne nel 2004-05 (sempre in Eccellenza), dove allena Lucas Correa. Approda al Lanciano in C1, per la stagione 06-07, dove allena tra gli altri ancora Correa, vivendo un rapporto contrastato e turbolento con la proprietà ma ottimo con la tifoseria che si schiera dalla sua parte, per evitargli l'esonero. Cosa che riesce in un primo tempo, ma venne poi sollevato dall'incarico dopo la sconfitta interna contro il Ravenna a Febbraio, per poi essere richiamato in panchina nelle giornate finali, per portare la squadra alla salvezza, senza però essere poi riconfermato. Nel 2007-08, inizia la stagione con il Pescara salvo poi rassegnare le dimissioni prima dell’inizio del campionato con una situazione societaria poco chiara e la pressione di parte della tifoseria venendo sostituito da Franco Lerda che porta i pescaresi, alle prese con il fallimento, a sfiorare l'impresa dell'approdo ai playoff. Ad Ottobre, Camplone viene chiamato a Martina Franca, sempre in C1, salvo rassegnare le dimissioni a Febbraio con la compagine pugliese all’ultimo posto in classifica. La scorsa stagione alla guida della Cavese, sempre in Prima Divisione, dove con 53 punti frutto di 14 vittorie, 11 pareggi e 9 sconfitte, non riesce ad entrare nel novero delle migliori cinque, per tre punti di distacco da Arezzo e Foggia. Tecnico che predilige giocare con il 4-3-3, ma non si fossilizza su un solo modulo, basando il suo gioco in base agli uomini che ha a sua disposizione.

 

GLI EX


Nulli o quasi i contatti tra bustocchi e beneventani, fino alla stagione 82-83, quando con la Pro in C1, nel mese di Novembre approda allo “Speroni”, il centrocampista Giuseppe De Biasi (classe 56) che aveva disputato il campionato precedente (81-82), nella medesima categoria, con la maglia Reggina. Per De Biasi 18 presenze (senza reti) in maglia tigrotta, un buon ricordo come un lottatore a centrocampo per una squadra che aveva praticamente in mano la salvezza, resa poi vana da Bidese, con le sue partite vendute, a Piacenza e in casa con la Rondinella alla penultima giornata che di fatto segnò la retrocessione. De Biasi al termine della sua esperienza in biancoblù, approdò a Benevento in C1, dove in due stagioni raccolse complessivamente 53 presenze con una rete, avendo come allenatore Giuseppe Matterazzi (papà del difensore dell'Inter) e Beniamino Abate come portiere. Stagione 98-99 il Benevento centra la promozione in C1, dopo i play-off vinti contro il Catanzaro, con vittoria interna all'andata per 2-1 e pareggio in Calabria al ritorno. La finale con il Messina, viene giocata in gara unica a Lecce, davanti a circa 12.000 spettatori. Uno dei protagonisti di quella formazione è Cisco Guida “carrarmato”, con 31 presenze e tre reti. Guida (anno di nascita 71) era stato prelevato la stagione precedente dall'Avellino in C1, a cui la Pro lo aveva ceduto nel Dicembre 96, dopo 48 presenze e 4 reti in maglia biancoblù, dopo il suo arrivo dal Valle d'Aosta. Per il fluidificante di Grava, una stagione e mezza da protagonista con la maglia tigrotta, diventando uno dei beniamini della tifoseria, con le sue sgroppate. Peccato poi per quel gestaccio quando da avversario si è presentato con la maglia del Novara. A Benevento arriva come detto dall'Avellino, nell'Ottobre del 97, dopo 22 presenze ed una rete con la maglia degli irpini in C1. In maglia giallorossa rimane per tre stagioni (Ottobre 1997–2000), giocando sempre da titolare, raccogliendo complessivamente 86 presenze e quattro reti (4 nel 97-98 e 3 nel 98-99). Lascia i sanniti in C1, per passare all'Atletico Catania, nella medesima categoria, ma rimane solo fine a Dicembre, per avvicinarsi a casa all'Alessandria. Poi Novara, Casale, Nocerina, Sanremese e le ultime stagioni al Derthona, dove ha giocato fine a poche settimane fa da titolare, prima di rescindere il contratto. Nel 2005-06, il Benevento riparte dopo il fallimento che lo vede ripartire dalla Serie C2, dove era stato declassato dopo l'ottavo posto in C1. La squadra vive le tensioni tra il Presidente Older Tescari, imprenditore tessile per anni alla presidenza della Biellese, e la piazza a cui non è gradito. I giallorossi partono discretamente bene, ma nel corso della stagione le tensioni tra ambiente e Tescari si fanno sempre più tese così ad inizio del 2006, la società passa nelle mani dell'attuale proprietà, i fratelli Oreste e Ciro Vigorito che non lesinano sforzi economici e con Paolo Specchia in panchina arrivano ai play-off dove vengono eliminati dal Sansovino, 0-0 a Benevento e sconfitta in Toscana per 2-0. In rosa l'ex biancoblù Vanni Chiarotto (classe 79) che gioca da titolare per tutta la stagione, raccogliendo 30 presenze con 1 rete. Chiarotto esterno alto o tornate come si preferisce chiamare, arrivò a Busto nel Dicembre del 2000, dal West Ham, dove si trovava da Luglio, dopo le stagioni nelle giovanili del Padova e l'esordio in prima squadra. Con i londinesi non trovò spazio e l'allora dg di via Cà Bianca, Guffanti, lo porto a calcare il manto dello Speroni. Nel suo primo spezzone di stagione raccolse 11 presenze senza reti. Nell'annata seguente 2000-01, fu uno dei protagonisti del ritorno in C1, con 26 gare e due reti, mostrando buona corsa ed un discreto tiro dalla distanza, specialmente sui calci piazzati. Nei cuori di tutti i tifosi biancoblù, rimarrà la punizione battuta all'ultimo secondo contro l'Alessandria in casa che s'infilò nell'angolino dando la vittoria alla Pro. Nel campionato 2002-03, complice qualche infortunio e uno scontro con il suo quasi compaesano, Carletto Muraro, che praticamente lo mette fuori rosa, raccoglie solo 4 presenze, ma giocando splendidamente la gara più importante della stagione a Varese, che consegnò la salvezza alla Pro. Chiude la sua esperienza bustocca con 40 presenze e quattro reti complessive. Dopo aver disputato la scorsa stagione con la maglia del Pavia, con un rendimento discreto nelle 24 gare disputate, attualmente è al Saronno in Eccellenza, dove è approdato da circa un mese. Ultimo della serie è l'attuale tigrotto Antonio Aquilanti (85), la scorsa stagione al Benevento con 17 presenze, per una stagione con più ombre che luci; i sanniti che lo avevano prelevato dall'Ascoli in Serie B, dove aveva disputato 27 gare, senza reti. Una caratteristica dei pochi ex tra le due squadre, è che sono stati tutti giocatori di fascia o esterni, portati alla spinta. Anche De Biasi che non lo era per ruolo a Busto giocò spesso da esterno.

Aquilanti con la maglia del Benevento


 


I PRECEDENTI

 

Pro Patria: 12 Campionati di Serie A – 1 Coppa delle Alpi

Benevento: 17 Campionati di Serie C1/Prima Divisione

 

2009-1o Prima Div./a

4^ 13 Set. 09 Benevento – Pro Patria 1-1: 19' pt Serafini (Pro), 18' st La Camera (B)   CLICCA QUI


 

LA TIFOSERIA

Il Benevento, da sempre appoggiato da una tifoseria calorosa, come la maggior parte delle tifoserie del meridione, che hanno dalla loro il fatto di essere ben identificate con la realtà locale e lontane dal grande calcio metropolitano. Il tifo organizzato a Benevento nacque sul finire degli anni '70 con le Brigate Giallorosse, datate per l'esattezza 1977. Spirito casereccio e improvvisazione al seguito degli “Stregoni” che raggiungono il quarto posto in quella stagione. La prima vera organizzazione del tifo arriva però alcuni anni più tardi con la stagione 180-81, quando nacquero i primi clubs di tifosi, come il “Club dei Giallorossi”, “Club calcio Benevento”, “Club S. Modesto”, “Club Amici Benevento Calcio” ed “I Fedelissimi”. Il primo vero gruppo con una organizzazione ultras lo si ebbe con il “CUCS 1983” che, con alti e bassi, mantenne la scena per quasi un decennio. Il nome completo era Commando Ultrà Curva Sud, gruppo che darà un impronta al tifo sannita, ispirandosi al nome del celeberrimo Cucs, degli ultrà della Roma che in quegli anni andavano per la maggiore. Sono gli anni degli scontri in Campania con le tifoserie tradizionalmente rivali dei sanniti: Avellino e Turris solo per citarne alcune.

Nel 1988 arriva il fallimento della società per inadempienze finanziarie, il Benevento viene retrocesso nel campionato Interregionale ove vi rimane per quattro stagioni. La Serie C fatica ad arrivare con il Cucs viene decimato dopo i disordini scoppiati nella partita al “Santa Colomba” contro il Giulianova. Dopo un periodo opaco, dagli inizi degli anni 90 ed all’ennesimo campionato nazionale dilettanti, si assistette ad una nuova rinascita del movimento ultras sannita.

Nacquero nuovi gruppi come gli Irriducibili e Vecchio Cucs, (ormai disciolti) con particolare menzione per i Mods Eam 1990. Seguiranno negli anni i Freak (poi Vecchio Settore 1993, appena disciolto), le Teste Matte (94) e gli Sconvolts (96). Il massimo splendore della Curva Sud beneventana si ebbe sul finire degli anni '90, allorché la squadra giallorossa battagliava sui campi della C2 affannandosi alla ricerca della promozione in C1. Degni di nota resteranno moltissime trasferte di quel periodo, in particolare gli esodi per i play-off di Catanzaro, Avellino e la doppia trasferta di Lecce. Nei successivi campionati di C1 la tifoseria seguì le sorti della squadra, non sempre brillanti, ma nonostante ciò l’apporto dello zoccolo duro non venire mai a mancare. Un nuovo risveglio del tifo lo si ebbe nella seconda parte del campionato 2003-04, mentre la squadra compiva una miracolosa galoppata per il raggiungimento dei play-off per la promozione in serie B. Del periodo resteranno da ricordare le trasferte come Lanciano, Chieti, L’Aquila ma in particolare lo spettacolo offerto nella semifinale del Santa Colomba contro il Crotone. La stagione successiva (2004-05) culminò con il nuovo fallimento del calcio a Benevento. Durante l'estate del 2005 gli ultras della Curva Sud si compattarono al fianco delle sorti della loro squadra, battagliando affinché lo Sporting Benevento non sparisse.

Tutti i tentativi risultarono vani, in quanto ad agosto del 2005 il Benevento si ritrovò retrocesso d’ufficio in C2. Per quanto successo in estate i ragazzi della curva decisero di non accettare gli eventi e di continuare la loro lotta e la loro protesta nei confronti di una città rimasta silente ed indifferente. Decisero, pertanto, di non esporre striscioni nelle gare casalinghe del campionato di C2 ma di ritrovarsi dietro un unico grande vessillo che recitava:"09-08-2005 moi Ultras unici Sanniti di questa città". Oggi la curva sud del Benevento è attraversata da un nuovo “particolare” momento di ricambio generazionale e riorganizzazione generale. In curva sud presenziano gli "Stregati" e le "Teste Matte" sotto unico striscione Curva Sud Benevento 1929, quindi Mods Eam 1990, South Boys, Vecchi Ultras, Ponte 98 e Dominio Sannita. Queste ultime due sono due sezioni di paesi limitrofi. Da quest'anno inoltre si e' sciolto il gruppo “Vecchio Settore 1993”, nei distinti invece ci sono i "Mods" e gli "Sconvolts". Inoltre per le trasferte si aggregano gruppi di Roma e Milano e nelle zone dove si sono sistemati gli emigranti beneventani, in particolare nella zona attorno a Busto Arsizio è presente un club ufficiale, che segue i giallorossi con relativo striscione.

La Curva Sud è da sempre una curva apolitica e negli anni ha sempre deciso di mantenere un atteggiamento di indifferenza verso coloro che non si considerano rivali a meno che non ci siano episodi rivolti, contro la curva o i suoi gruppi, a scatenare nuove inimicizie. Le rivalità dei sanniti sono varie ed a seconda dei tempi, si sono raffreddate o surriscaldate. Negli anni '80 proverbiali erano i combattuti derby con Casertana e Salernitana; negli anni '90 nacque acredine in particolar modo con i nocerini e messinesi. Negli ultimi anni le rivalità più sentite rimangono quella (rinata) con gli avellinesi e con i crotonesi, quindi tarantini e potentini. Nell'ultima stagione è inoltre riaffiorata la forte rivalità con i cavesi, a cui però la tifoseria sannita ha reso il giusto omaggio in occasione della morte del calciatore Catello Mari. Restano comunque rivali moltissime tifoserie incontrate negli anni, spesso o anche saltuariamente. I gemellaggi sono davvero pochi ed in forte crisi, a causa dei rispettivi cambi generazionali e di qualche conseguente incomprensione, soprattutto quello ultra ventennale (datato 1983) con i foggiani. Forte il legame con la tifoseria del Savoia con frequenti scambi di visite. Amicizie anche con i catanesi ed i paganesi, due tifoserie con cui però si sono persi i contatti. Rispetto reciproco con i gruppi organizzati del Napoli, per l’ospitalità da loro ricevuta a Benevento in alcune occasioni, ma nessun gemellaggio. Nella scorsa stagione con un'annata condotta sempre ai vertici, le tessere furono 1328, per una media presenze attorno alle 3.800 unità, con punta massima di 6.000 spettatori contro il Real Marcianise e di oltre 10.000 per le gare di play-off con Foggia e Crotone. In questo campionato le tessere hanno toccato la quota record di 3.229 e le presenze medie si sono attestate attorno alle 4.200 unità; la gara più vista è stata quella del posticipo contro il Perugia, con circa 5.000 presenze.

 

Benevento - Crotone 08-09

Foligno - Benevento 09-10

 

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