Serie D/f 1° posto, PROMOSSA in C2 - All. Donatelli / Mei
2001-02
Serie C2/b 5° posto, supera in finale play-off il Brescello
PROMOSSA in C1 - All. Mei / Beruatto / E. Nicolini /
Colantuono-Schiavi
2002-03
Serie C1/b 5° posto, eliminata in semifinale play-off dal Pescara -
All. Mattriciani
2003-04
Serie C1/b 7° posto - All. Trillini / Vullo
2004-05
Serie C1/b 4° posto, eliminata in semifinale play-off dal Napoli -
All. Ballardini
2005-06
Serie C1/a 15° posto, salva ai play-out contro il Lumezzane –
Fallimento società – All. Galderisi/Zecchini/Giannini/Colonello-Zanetti
/Voltattorni/Chimenti
2006-07
Serie C1/b 8° posto – All. Calori/ Chimenti/ Ugolotti
2007-08
Serie C1/b 12° posto – All. Ugolotti / Piccioni / Ugolotti
PRO
PATRIA – SAMBENEDETTESE:
Arbitro Sig. Carmine La Mura di Nocera Inf. (Sa)
Ultima partita casalinga di questa
incredibile stagione 2008-09, con la Pro alla ricerca di almeno un
punto per avere la certezza matematica dei play-off. Mr. Lerda
dovrà fare ancora a meno di Toledo, all'ultimo turno di squalifica
e di Cristiano, anch'esso appiedato dal giudice sportivo dopo
Portogruaro, per una gara, oltre a dover valutare le condizioni
fisiche di Do Prado e Foffy, che hanno lasciato anzitempo il terreno
di gioco, nel corso dell'ultimo match. La Sambenedettese in questo
momento occupa il penultimo posto in classifica con 30 punti in
classifica, alla ricerca di punti importanti per evitare l'ultima
piazza che porterebbe alla retrocessione diretta.
Rispetto alla gara di andata, vinta dai
tigrotti per 3-0 al "Riviera delle palme", i marchigiani,
hanno cambiato decisamente pelle con innesti importanti in fase di
calcio mercato invernale, come l'innesto dell'ex tigrotto Fabrizio
Cammarata, a secco di goal con la Pro, mentre è stato autore di
quattro reti (1 rigore) con i rossoblù e l'esperto portiere
Marconato. Senza dimenticare che sulla panchina della Samb, da due
gare siede quella vecchia volpe di Giorgio Rumignani, con quattro
punti già conquistati nei turni a disposizione, dando una bella
sferzata positiva all'ambiente.
Il tecnico dei rossoblù, dovrà fare a
meno dei centrocampisti Visone, Magnani e Carrozza, oltre del
difensore Marino, fratello dell'ex biancoblù Dino. Inoltre deve
fare i conti con le diffide che pendono su ben sei elementi della
formazione adriatica e che possono pesare nell'economia della gara,
in vista dell'ultimo delicatissimo turno che gli uomini di Rumignani
disputeranno in casa contro la Reggiana.
Rumignani è un tecnico molto esperto ed
astuto che sa come caricare al meglio la propria squadra, cavando
sempre il meglio anche da rose non eccelse, e la Pro ne ha già
fatto i conti alcuni anni fa, quando con la Fidelis Andria si
presentò a Busto, conducendo una match, tutto all'insegna del
difensivismo puro, costruendo una vera e propria linea Maginot,
attorno al proprio portiere, impedendo alla squadra bustocca
praticamente di tirare in porta. La tattica della Sambenedettese,
non si discosterà molto, cercando prima di tutto di non prendere
goal e cercando di colpire in contropiede, lasciando l'ex Cammarata
con il compito portare il peso dell'attacco, avendo a supporto gli
altri "guastatori", che Rumignani lancerà al suo
supporto. Come detto Samb molto coperta, con un 4-4-2, di base che
probabilmente diventerà un 4-5-1, cercando di intasare il
centrocampo biancoblù e bloccare le corsie esterne, cercando poi le
ripartenze.
In porta il trentunenne Marconato, fisico
imponente, oltre un metro e novanta, dotato di un buon colpo
d'occhio. Difesa che dovrebbe vedere alcuni aggiustamenti rispetto
all'ultima gara, con Lanzoni che potrebbe essere dirottato sulla
fascia destra con Tinazzi, spostato a centrocampo per infoltire il
reparto. E che al centro potrebbe vedere l'avvicendamento
dell'esperto e forte fisicamente Caccavale con Moi. A grandi linee
il reparto arretrato degli adriatici, dovrebbe essere quindi Tinazzi
a destra, al centro Moi (Caccavale) Lanzoni e Sirignano.
A centrocampo l'eterno Palladini (71),
sambenedettese doc, cuore della squadra, impiegato nel ruolo di
play-maker davanti alla difesa, assente Visone sarà Ferrini a
dargli manforte, coprendolo nelle sue sortite in avanti e se ci
sarà l'avanzamento di Tinazzi al suo fianco potrebbe giostrerà
Magnani (ex Lucchese), giocatore rapido e di sostanza, portato al
raccordo tra centrocampo ed attacco, ma pronto a ripiegare anche in
difesa, che altrimenti in caso di 4-4-2, sarà nel suo classico
ruolo di esterno destro, con Traini a sinistra. Le varianti
possibili sono Forò, Olivieri e Titone (ex Pisa). In avanti con
Cammarata, il veloce Morini (ex Lumezzane), con il secondo pronto a
dare una mano al centrocampo. difesa presenta una discreta
solidità, data anche dall'affiatamento della coppia centrale, che
però se presa in velocità mostra più di qualche crepa. Il gioco
passa sempre per i piedi e soprattutto per la testa del
trentasettenne Palladini che è l'uomo indicato anche per i calci
piazzati, sui quali sa sempre essere pericoloso. In avanti
difficoltà a trovare la via della rete, non per niente è l'attico
più asfittico del girone con solo 21 reti realizzate, per la
mancanza di uno stoccatore valido, soprattutto nella prima parte del
campionato ma ha in Morini e nel brasiliano Pippi, punte rapide e
veloci che possono sempre mettere in difficoltà, soprattutto ora
che al centro c'è Cammarata.
Fuori casa i marchigiani hanno conquistato
12 punti, frutto di tre vittorie (Portogruaro, Lecco, Monza), tre
pareggi (Ravenna, Lumezzane e Venezia), e 10 sconfitte, segando 12
goal, subendone 21, sui totali 35, per un reparto arretrato nella
media del torneo. Rossoblù che in stagione hanno conquistato
complessivamente sette vittorie, ma hanno il maggior numero di
sconfitte 16. Nelle ultime cinque giornate, sono stati cinque i
punti conquistati con due sole reti realizzate e tre subite.
UN PRECEDENTE
L'ultima
vittoria in casa della Pro, sulla Samb risale all'ormai lontano 28
Ottobre del 62, 7^ giornata di campionato 62-63, con vittoria dei
tigrotti per 1-0 con rete nel finale di De Bernardi. Ormai quasi
quaranta sette fa, con entrambe le squadre in serie cadetta, con i
biancoblù reduci dall'aver sfiorato il clamoroso ritorno in Serie
A, l'annata precedetente, svanito proprio all'ultima giornata in
casa con il Messina, che chiuderanno quella stagione al 9' posto con
38 punti con Monza e Cagliari, mentre la Samb retrocedette in Serie
C.
Questa la
formazione della Pro scesa in campo:
Della Vedova, Amadeo, Taglioretti, Crespi, Signorelli, Rimoldi,
Regalia, Rovatti, Muzzio, Bersellini, De Bernardi. Allenatore:
Franco Pedroni
Erano tutti ragazzi di Busto, della Valle e dintorni, tranne il
pavese Enrico Muzzio, uno dei migliori attaccanti di sempre della
Pro, ed il parmense di Borgotaro Eugenio Bersellini. Una formazione
tra cui spiccano i nomi del "Rovattino", un interno tutto
estro, fantasia e quantità. Del recordman di presenze con la maglia
biancoblù, il fagnanese Pippo Taglioretti con 383, maglie indossate
e di altri come Regalia, Crespi, Amadeo oltre al tecnico Pedroni.
Franco Pedroni (Gallarate) è lo scopritore di Gianni Rivera, che
lanciò a soli sedici anni con la maglia dell'Alessandria. Carletto
Regalia (Lonate Pozzolo), attualmente al Lecce, è il presidente
dell'associazione dei direttori sportivi, ed ha scovato e svezzato
talenti come Zambrotta, Cassano, Ventola, Vucinic, Nesta, Chevanton,
Boban, solo per citarne i più recenti. Eugenio Bersellini, regista
già con pingue ai tempi, ma con un lancio al bacio e millimetrico,
è uno dei pochi ad aver vinto qualcosa con l'Inter, anche se il suo
scudetto risale al campionato 80-81, ma vincere con i nerazzurri è
un'impresa, poi Samp, Toro ed altre squadre di A e B, fino al suo
recentissimo ritorno sul campo con la Lavagnese in Serie D. Ultimo
Lello Crespi bustocco di nascita ma cresciuto a Parabiago, metronomo
di quella Pro, e allenatore poi d.t. tecnico dei tigrotti in diverse
epoche, ed a lui è legata un memorabile promozione dalla D alla C,
nella stagione 74-75.
GLI EX
Stefano
Tacconi
Pochi ma buoni si
potrebbe dire anzi tranquillamente affermare, di qualità; Stefano
Tacconi, Roberto Di Nicola, Gregorio Basilico, Luciano
Zecchini, Cammarata e Melara, oltre all'allenatore
in seconda della Pro, Giuseppe Manari. I primi due a Busto
arrivano giovanissimi, si ritagliarono comunque i loro spazi
importanti che gli permisero di mettersi in mostra, diventando poi
giocatori molto amati a San Benedetto del Tronto, dove senz'altro
hanno inciso più che a Busto. Tacconi che poi diventò una colonna
della Juve, e portiere della Nazionale arrivò alla Pro che aveva
compiuto vent'anni da poco, nel campionato 77-78, via Inter, dopo
una stagione da titolare nello Spoleto in Serie D. Solo sette le
presenze per lui in quell'annata, fermata poi da un infortunio, ma
bastarono per metterne in mostra il talento ed anche il carattere.
La sua consacrazione arrivò proprio con la maglia della Samb, due
stagioni dopo, con in mezzo la parentesi di Livorno. Roberto Di
Nicola attaccante, arrivò in biancoblù dal Como a Novembre nella
stagione 1982-83, anche lui poco più che ventenne disputando 20
partite e segnando 4 reti, dando un apporto importante per cercare
di arrivare alla salvezza che poi svanì per altri motivi. A San
Benedetto approda anni dopo, quando ha maturato una più che
discreta esperienza sia in B che in C1, dando un sostanzioso apporto
di reti alla squadra marchigiana.
Uno spazio particolare merita Gregorio Basilico, indimenticabile ed
indimenticata ala prima della Samb che più di trent'anni fa stregò
letteralmente San Benedetto, con Marino Bergamasco in panchina ed in
campo Castronaro, Valà, Ripa, Chimenti e Simonato. Poi altrettanto
amato nel Genoa, con Pruzzo abilissimo a sfruttare i suoi cross.
Quindi a Busto, a due passi da casa a chiudere la carriera forse un
pò prima del tempo, ma sapendo scaldare i cuori e facendo impazzire
i tifosi biancoblù con le sue folate sulla fascia e l'abilità a
nascondere la palla. Terzo della serie Luciano Zecchini, sulla
panchina rossoblù nel 2004-05, in C1, esonerato alla 17^ giornata
dai marchigiani, per due stagioni sulla panchina della Pro in
periodi diversi 88-89 in Interregionale e 98-99 in C2, sempre con un
gioco piacevole. Passiamo ai due Fabrizio Melara e Cammarata, il
primo detto anche "Viki il vichingo", per la sua stazza
fisica e per la chioma bionda, è uno degli attuali esterni della
Pro, ha vestito la maglia della "Samba", per sette volte
nella stagione 06-07, arrivando a Gennaio dalla Salernitana e nella
gara di andata ha segnato il classico goal dell'ex, ma senza
esultare. L'altro Fabrizio, Cammarata, è stato uno dei colpi a
sorpresa del calcio mercato estivo della Pro, arrivando proprio sul
filo di lana, ma per vari motivi non è riuscito ad incidere nel
complesso biancoblù, passando a Gennaio al Samb, dove è andato a
segno diverse volte. Ultimo della lista, l'allenatore in seconda dei
tigrotti Giuseppe Manari, cinque stagioni in rossoblù, prima
quattro campionati di fila dal 91-94, in C1 dove vince anche una
Coppa Italia di categoria ed avendo come allenatori Boniek e Ivo
Iaconi, quindi il ritorno nel 98-99 in Interregionale, con 22
presenze 4 reti, per un totale di 128 presenze e 11 reti. Non è
propriamente un ex, ma lo potrebbe essere Domenico Cristiano,
attuale centrocampista biancoblù nato a Ravenna, ma di fatto
sambenedettese doc, con residenza a poche centinaia di metri dallo
stadio "Riviera delle palme".
I
PRECEDENTI
Palmares
Pro Patria: 12
Campionati di Serie A / 1 Coppa delle Alpi
Sambenedettese: 21
campionati di Serie B
1956-57 Serie B
8^ 25 Nov. 56; Pro Patria - Sambenedettese 4-1: Belcastro (Pro),
Buratti (S), Smersy (Pro), La Rosa (Pro), aut. Celio (Pro)
27^ 7 Apr. 57; Sambenedettese - Pro Patria 2-0: 47' Buratti, 74'
Moretti
1960-61 Serie B
15^ Pro Patria - Sambenedettese 2-1: Pagani (Pro), G. Calloni (Pro),
Novali (S)
34^ Apr. 61; Sambenedettese - Pro Patria 0-2: 67' Calloni, 80'
Crespi
1961-62 Serie B
12^ Pro Patria - Sambenedettese 2-1: Muzzio (Pro), Nicchi (S),
Muzzio (Pro)
31^ Sambenedettese
- Pro Patria 1-2; Rumignani (S), Pagani (Pro), Muzzio (Pro)
1962-63 Serie B
7^ 28 Ott. 62; Pro Patria - Sambenedettese 1-0: 85' De Bernardi
26^ 17 Mar. 63; Sambenedettese - Pro Patria 2-0: 34' Sestili, 36'
Mari
2004-05
Serie C1/a
14^
4 Dic. 05; Sambenedettese - Pro Patria 3-3: 19’ Scandurra (S),
62’ Martini (S), 64’ Valtolina (Pro), 73’ Macaluso (S), 88’
Franchini (Pro), 92’ rig. Artico (Pro). CLICCA
QUI
31^
14 Apr. 06; Pro Patria – Sambenedettese 1-3: 34’ e 67' Scandurra
(S), 81' Docente (S), 90' Citterio (Pro). CLICCA
QUI
2008-09 Prima Div.
/a
16^ 15 Dic. 08;
Sambenedettese - Pro Patria 0-3: 6’ Toledo, 11’ Fofana, 26’
Melara CLICCA
QUI
LA TIFOSERIA
San Benedetto del Tronto: una cittadina di
circa 50mila abitanti con una media spettatori da fare invidia a
molte squadre di categorie e carature superiori, nonché con un
attaccamento alla maglia inferiore a poche altre realtà nazionali.
Anche perchè favorita dalla posizione geografica, che la vede
lontana dal richiamo delle grandi squadre.
La storia del tifo sambenedettese ha radici
profonde. I primi bagliori di tifo organizzato videro la luce nella
prima metà degli anni '70; in quel periodo alcuni ragazzi amavano
ritrovarsi al centro del settore distinti del vecchio stadio
Ballarin sventolando bandiere e facendo partire cori spontanei di
incitamento. Verso la metà del decennio l'organizzazione dei
pionieri del tifo rossoblù divenne sempre più costante, fino a
quando il gruppo capeggiato da Massimo "Cioffi Bruni, Palesca e
Ricci, spostatisi nel frattempo nella nuova curva, decisero di dare
vita ad un marchio che sarebbe stato popolare tra i gruppi ultras
italiani: era il 1977 e nasceva l'Onda d'Urto. Un nome totalmente
apolitico, a differenza dei nomi scelti dalla maggior parte dei
gruppi ultras nati in quegli anni, che faceva esplicito riferimento
alla forza del mare. Nella sua unicità avrebbe identificato negli
anni a seguire in maniera esclusiva nel panorama curvaiolo della
penisola i ragazzi della sud di San Benedetto.
Gli anni '80 iniziarono con un evento
drammatico: nel 1981, in occasione della partita che avrebbe sancito
la promozione in serie B, prese fuoco il settore. In quel rogo due
vite furono spezzate e per i due campionati a seguire, nonostante la
gioia per la promozione in cadetteria, il movimento subì le
conseguenze della tragedia, anche in termini di presenze. Fu
difficile per i leader del tifo serrare le fila di un gruppo che
rischiava di sciogliersi. Nonostante tale difficoltà si riuscì a
rialzare la testa; gli anni '80 furono infatti il periodo migliore
in assoluto per la tifoseria rossoblu.
La compagine marchigiana si trovò a
giocare ben 8 campionati consecutivi in serie B; ai successi sul
campo, uniti alla proverbiale passione del pubblico sambenedettese
ed alla già citata massiccia partecipazione cittadina, si
aggiungeva una ottima organizzazione del tifo tra le mura amiche ed
in occasione di tutte le trasferte. Nacquero in quel periodo gruppi
arrivati attivi fino ai giorni nostri: i Baldi Giovani, provenienti
dalla frazione di Porto d'Ascoli, e il Nucleo (entrambi del 1989) su
tutti. Altri invece, tra i quali la gloriosa Fossa Marinara e
l'Inferno Rossoblu, hanno col tempo deciso di integrarsi al gruppo
guida identificandosi dietro il vessillo col teschio alato. Fu di
quel periodo la creazione degli striscioni che occupavano la curva
in tutta la sua interezza; il più celebre fu senz'altro "Il
tempio del tifo", esposto in quegli anni e portato con
caparbietà fino ai giorni nostri. Tale frase ha finito per
diventare il nome della fanzine prodotta dagli ultras della città
marchigiana.
Nel frattempo, durante gli anni di serie B
venne inaugurato il nuovo stadio "Riviera delle Palme",
più adatto alla categoria ma sicuramente più freddo rispetto al
vecchio impianto.
La fine del decennio coincise con due
retrocessioni consecutive, che portarono nel giro di un biennio la
squadra in serie C2. L'arrivo di un nuovo presidente portò in breve
ad un disastroso fallimento societario (1994). Agli insuccessi sul
campo, che avevano portato grande scoramento nella curva, si
aggiunse appunto l'onta di un fallimento e la conseguente ripartenza
dall'Eccellenza. La tifoseria subì l'enorme contraccolpo
psicologico, tanto più che iniziava a rendersi indispensabile un
ricambio generazionale. Fortunatamente si riuscì a trovare una
forza ed una continuità di intenti che riuscì a salvare il tifo
curvaiolo. Il calvario delle serie dilettantistiche temprò e
rinforzò la "nuova" curva e portò in breve tempo ad una
grande rinascita del tifo sambenedettese. Il recente scalare delle
categorie portò all'accrescersi progressivo della partecipazione
popolare; la serie C1, raggiunta nel 2002, non ha fatto altro che
contribuire a consacrare la realtà ultras di San Benedetto tra le
principali della penisola.
A metà Aprile del 2006 si sciolse per
diversi motivi, il Centro Coordinamento dei tifosi rossoblù.
Dal 2003 al 2006 gli abbonamenti, sono
stati sempre attorno alle 1.600 tessere e nel campionato 2005-06 le
presenze medie si attestarono attorno alle 3.000 unità. Sempre in
quella stagione nonostante le difficoltà finanziarie i tifosi
sambini si sono sempre presentati numerosi in tutte le trasferte, ma
si sono mossi più volte anche contro la società di Soldini.
Storico un attacco durante la presentazione come candidato nella
lista di Di Pietro, con tanto di assalto al comune, per far saltare
la candidatura. Per la gara di venerdì 14 Aprile 2006, giocata allo
Speroni, furono circa 150 i tifosi rossoblù al seguito, i quali
sostennero economicamente la squadra che altrimenti sarebbe stata
impossibilitata a raggiungere Busto, fornendo la copertura con i
fondi (1400 Euro) ottenuti tramite la vendita delle magliette
"Noi Siamo la Samb" e con il contributo di alcuni altri
sostenitori speciali. In questa annata le tessere sono 1.190, con
una media di presenze attorno alle 2.400 unità per gara.
Gli unici gemellaggi ufficiali sono quelli
con gli ultras di Rimini e di Civitanova Marche. Altre amicizie nate
in passato, tra le quali quella con i chietini, si sono
progressivamente perse nel tempo. A inizio di questa stagione si è
rotto il rapporto con i veronesi, con qualche attrito tra le due
fazioni al Bentegodi.
Le rivalità storiche e più sentite
rimangono quelle verso gli ascolani, i pescaresi, i perugini ed i
laziali, quest'ultima retaggio degli anni di cadetteria. Inimicizie
meno sentite quelle con i vicini fermani, teramani e quella con gli
anconetani.