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VENEZIA
S.S.C.
1987 |
Società
Sportiva Venezia calcio spa (2005)*
Colori
sociali: maglia nera con risvolti arancioverdi,
calzoncini neri, calzettoni neri con bordi
arancioverdi
Sede via Mestrina 77, 30172 Venezia-Mestre
Stadio "Pier Luigi Penzo", Isola Sant'Elena,
30122 Venezia. Dimensioni (105 x 65) - Capienza 9.980
Spett.
* Anno di adesione al Lodo Petrucci
Venezia città 71.500 abitanti - area lagunare 270.000
- totale provincia di Venezia 305.000
Abbonamenti:
Stagione 2006-07: 3.773
Stagione 2007-08: 3.206
QUADRI
DIRIGENZIALI
Presidente: Arrigo Poletti
Vice-presidente: Ugo Poletti
Amministratore Delegato: Vincenzo MarineseResponsabie area tecnica: Andrea Seno
Segretario generale: Leandro Casagrande
Comunicazione: Claudio Pea
Marketing: Alessandra Pierobon
Resp. sett. giovanile: Fabiano Speggiorin
Allenatore: Francesco D'Adderio sub. alla 3^ a
Favaretto, sub. alla 1^ a CorradiniAllenatore in 2^: Paolo Favaretto
Prep. atletico: Marco Micheli
Resp. sanitario: Dott. Leonardo
BeggioFisioterapisti: Luigi Zanusso, Fabrizio Murtas
LE
ULTIME SEI STAGIONI
2001-02
Serie A 18° posto - Retrocede in Serie B - All.
Prandelli - Buso - Magni
2002-03 Serie B 16° posto - All.
G. Bellotto
2003-04 Serie B 20° posto - All.
Gregucci
2004-05 Serie B 21° posto - Retrocede
in Serie C1 - All. Ribas - Glerean - Manzo - Fallimento,
nasce la S.S. Venezia con Lodo Petrucci
2005-06 Serie C2/a 1° posto - All.
Manzo - Di Costanzo
IL
CALCIOMERCATO INVERNALE
Arrivi: Conean
(c87-Palermo), Pepe (a87-Cremonese), Drascek
(c81-Cisco Roma), Alfonso (p88-Inter),Taurino
(d77-Perugia)
Partenze: Rebecca
(c85-Sangiovannese), Filippini (c87) e Mandorlini
(d83- Manfredonia), Zerbini (a79-Massese), Romondini
(c77-Spezia)
LA
ROSA 2007-08
Portieri: Alfonso
(88), Aprea (77), Lotti (69), Striatto
(86)
Difensori: O. Brevi I° (67),
Grighini (Arg. 87), Mei (81), Mandorlini (87), Pedrelli
(86), Pesoli (80), Scatamburlo (78), Taurino
(77), Teoldi (85), Teso (85)
Centrocampisti: E.
Brevi II° (70), Collauto (73), Conean (87),
Drascek (81), Mateos (Ger.80), Mattielig (80), Pradolin
(80)
Attaccanti: Antenucci
(84), Gennari (72), Pepe (87), Poggi (71),
Veronese (76)
VENEZIAMESTRE
- PRO PATRIA
In
questo delicato momento per i tigrotti, arriva una
trasferta a dir poco sgradita, sia per la forza
dell'avversario sia per la cabala, che storicamente
è stata sempre negativa per i colori biancoblù in
laguna, memori anche della scoppola rimediata la
scorsa stagione, al "Penzo", con un secco
5-0.
Contro
il Venezia, è necessario tornare a fare punti, dopo
il poker di domeniche a secco, e per evitare di fare
cinquina, e magari ritrovarsi a giocare poi la
tombola, inattesa dei play-out.
Gli
arancioneroverdi di D'Adderio, sono anch'essi reduci
da una sconfitta, ma esterna, maturata già dopo
solo due minuti di gioco, a Foggia, contro quella
che, numeri alla mano, è la formazione più in
forma del girone di ritorno.
Il
tecnico dei venezianmestrini, ha a disposizione, quasi
tutta la rosa, con il recente rientro
dai lunghi infortuni di Pedrelli e Grighini,
entrambi terzini destri. Il primo è già
a disposizione da un paio di settimane, mentre il
secondo dovrà attendere ancora un po' prima di
ritrovare il terreno di gioco, e contro la Pro
sarà sicuramente assente, così come il
portiere titolare Aprea, fermo per un grave
infortunio, già prima della pausa natalizia.
In dubbio anche il piccolo, veloce e soprattutto
esperto attaccante Manolo Gennari, che durante
l'amichevole infrasettimanale contro il Noventa
Padovana, squadra di Eccellenza, ha rimediato una
distorsione alla caviglia sinistra. Il tecnico dei
lagunari, contro la Pro, potrebbe rivedere le
sue concezioni tattiche ed abbandonare il
4-4-2, rispolverato nella sconfitta dell'ultimo
turno a Foggia, a favore del 3-4-3.
Sarà
dunque un Venezia, rinnovato quello che scenderà in
campo contro i tigrotti, che vedrà sicuramente
tra i pali Alfonso (88), giovane promessa
del settore giovanile dell'Inter, già con qualche
panchina alle spalle, ed arrivato nella sessione
invernale del calcio mercato, per sopperire
all'assenza forzata di Aprea.
In
difesa al centro, quasi sicuramente Oscar
Brevi, vecchia conoscenza dei tifosi biancoblù,
che ancora ricordano certe ruggini con lui, e rispolverate
più volte nella gara di andata. A destra Pesoli con
a sinistra Mei, se giocherà con i tre dietro,
mentre se D'Adderio dovrebbe riconfermare la difesa
a quattro, per l'ultima maglia in ballottaggio, per
un posto di centrale il roccioso Taurino (ex
Grosseto e Perugia) e Scatamburlo che potrebbe
essere dirottato a sinistra, con il pacchetto
centrale che verrebbe così rivisto, nella sua
composizione. Completano il reparto Teso e Teoldi, quest'ultimo può
essere utilizzato sia nel ruolo di centrale
difensivo, che essere impiegato sulla
corsia di sinistra. Elemento che Mr. Rossi, conosce
molto bene avendolo avuto nelle giovanili del
Lumezzane, portandolo all'esordio in prima squadra.
Centrocampo
da definire in base al modulo adottato, per un
reparto che vede l'esperto Collauto di solito
agire sulla destra, in mezzo il trentaseienne Ezio
Brevi, fratello di Oscar, giocatore in grado di
aprire il gioco e di contrastare, con Mattielig o
l'ex mantovano Drascek al fianco.
Tutti
elementi in grado di portare qualità e quantità
alla manovra, in grado di andare alla
conclusione dalla distanza. Alternative sono
Mateos, per la fascia destra, prelevato dal
Bassano, nelle fasi finali del calcio mercato estivo
ed in predicato di vestire la maglia della Pro.
In
avanti ruolo di rifinitore per Paolo Poggi, il quale
negli ultimi tempi ha sempre più arretrato il suo
raggio di azione e la sua autonomia, ma capace
sempre di giocate di gran classe; idolo della
tifoseria locale essendo un veneziano doc.
Scontata
l'assenza della sgusciante Gennari, maglia sicura
invece per Marco Veronese, trentuno anni ex
puntero del Pavia di Torresani, che è andato alla
caccia della Serie B, senza successo; autore di
sette reti in stagione, la maggior parte nella prima
parte dell'annata. Giocatore temibile nei sedici
metri specialmente sui colpi di testa, pericoloso
quando parte lanciato da lontano e capace di portare
pressing sulla difesa avversaria già nei primi
metri, come abbiamo purtroppo visto nella gara di
andata.
Un
posto da titolare se lo giocheranno Antenucci e
Pepe, entrambi giocatori rapidi e veloci, che sanno
sfruttare al meglio l'uno contro uno, per portare
superiorità numerica e poi servire al centro
Veronese, che è il vero terminale offensivo, ma è
abile anche nel giocare di sponda sui compagni.
A
disposizione Conean, ritornato a Venezia dopo
l'esperienza con il Palermo.
Un
Venezia che se schierato a due punte gioca
molto largo, pronti a sfruttare i lanci dalle
retrovie ed i tagli dai centrocampisti, ai quali la
coppia di attaccanti offre spazio per gli
inserimenti centrali, ma anche sulle sovrapposizioni
esterne. Una squadra che per sua natura, dato
l'elevata età dei molti elementi che la compongono,
non è portata ad alzare il ritmo, anzi spesso gioca
sotto, nascondendo la palla con lunghi ed estenuanti
fraseggi, per poi fiondare dei lanci improvvisi sugli
esterni, o dritti sugli attaccanti, spesso
sfruttando la fisicità di Veronese. Per questo suo
gioco, e la staticità dei suo difensori,
Pesoli e Oscar Brevi, in particolare, molte volte và
in difficoltà se attaccata in profondità ed in
velocità per vie centrali, come nell'occasione del
goal del Foggia domenica scorsa, con i rossoneri,
che hanno poi sfruttato questa peculiarità della
difesa lagunare, mandandola in tilt più volte
con lanci in mezzo con le due punte rapide a
prendere in mezzo i due centrali.
VeneziaMestre,
che ha risolto diverse gare nei minuti finali, ed è
la formazione che ha vinto più volte si stretta
misura nel girone.
In
casa è la quinta squadra per rendimento, su dodici
incontri, ne ha vinti otto, pareggiati due e persi
altrettanti. Segnando 18 volte, subendo solo sette
reti, per quella che è la miglior difesa
interna del girone. La formazione di D'Adderio, può
contare sul miglior pacchetto arretrato del
campionato, con 21 reti al passivo, come Cittadella,
Foligno e Monza, mentre con 26 reti complessive
realizzate è nella media delle altre squadre del
raggruppamento. In stagione solo cinque i pareggi,
così suddivisi, tre fuori e due in casa ed otto
sconfitte, di cui due interne e ben sei esterne.
A
livello statistico la Pro Patria, non batte il
Venezia dalla stagione 76-77, quando i tigrotti
vinsero entrambi i confronti, espugnando il "Penzo"
per 1-2 alla 15^ giornata e vincendo in casa per
3-1. Sono passati ormai trent'anni......
UN
EX TRA I TANTI
ll primo ex, tra le due squadre è il mitico Imre Janos Bekey, che arrivò poco più che trentasettenne alla Pro, quando era già un allenatore di nome e di fama internazionale, al pari dei suoi conterranei Sedlacek e Wilheim, oltre ad essere stato per oltre 13 anni, giocatore nel ruolo di centromediano dell'M.T.K Budapest, una delle più importanti squadre magiare del tempo e di tutta Europa, nello stesso ruolo giocava nella nazionale ungherese. Da un paio di stagioni si trovava a Vicenza II° Divisione (paragonabile all'attuale Serie C), per cercare di risollevare di categoria i biancorossi e, di lanciare definitivamente il calcio nel provincia veneta.
Incarnava in pieno lo spirito austro-ungarico, che ancora aleggiava sull'Europa del tempo, era un allenatore scrupoloso, severo, rigido nell'applicare la disciplina sia in campo che fuori; ma soprattutto era un vero appassionato al gioco del calcio, con alcune idee innovative, che guardava già con molto interesse alla preparazione atletica dei calciatori, trovando in questo una valida sponda alla Pro, con Carlo Speroni, campione del mondo di marcia ed olimpionico.
Il suo arrivo alla Pro, non passò certamente inosservato, sia per la valenza del nome, sia perchè fu fonte di un profondo dissidio societario, che provocò una scissione tra i membri del consiglio, lasciando in pratica il solo Presidente Marcora, con il Dott. Caimi e pochi soci di minoranza a mandare avanti la società.
Ma con l'arrivo di Bekey fu veramente importante, era il tecnico giusto, così nelle rimanenti giornate la Pro dall'ultimo posto in classifica, ebbe un'impennata notevole di rendimento, disputando un girone di ritorno di tutto rispetto e di assoluto valore nazionale.
Il suo esordio alla guida dei biancoblù, non fu però dei più teneri ed avvenne l'11 Dicembre 1927 1a giornata del girone di ritorno, contro il Bologna, vero e proprio squadrone del periodo. Fu una gara accesa, dura con molti colpi proibiti, che terminò 1-1, con due espulsi, uno per parte, con una indomita Pro Patria che non ci stava assolutamente a perdere.
La seconda gara fu all'Arena di Milano contro
l'Inter, arrivò una sconfitta per 5-2. La domenica successiva fu invece una scintillante vittoria casalinga contro La Dominante di Genova (l'attuale Sampdoria); la prima di un bellissimo filotto di ben cinque vittorie consecutive, che garantiranno non solo la salvezza nella massima categoria del calcio italiano, ma anche risalto sulla stampa nazionale sportiva del tempo.
L'anno successivo fu riconfermato ovviamente alla guida tecnica, la squadra da lui costruita pur perdendo la velocità e la classe di Mario Varglien, poteva sempre contare su Carletto Reguzzoni e sull'ossatura dell'anno precedente che fu ulteriormente amalgamata fino alla massima coesione del gruppo, sotto una rigida disciplina, esattamente come in un corpo dell'esercito austro-ungarico. Il suo rapporto con Busto e con la Pro fu sempre ottimo, tornando diverse volte, la prima volta rimase 3 anni, con la squadra nella massima serie; venne richiamato nel 36 quando i biancoblù malamente retrocessi in breve tempo in C, cercavano la risalita e con lui furono gettate le basi del florido vivaio, che riprese nel 39 dopo la breve parentesi di Vigevano.
Bekey era totalmente dedito al calcio ed al suo lavoro, al punto che si concedeva solo un giorno di riposo il lunedì, che passava a bere birra e pepati peperoni rossi, conditi ovviamente dai primi rudimentali libri di tattica e schemi calcistici. Per il resto il suo tempo era completamente assorbito dalla Pro, passava dalla prima squadra alle giovanili, suo e vero e proprio pallino; non di rado alla domenica si recava con la sua moto a vedere le squadre giovanili prima di sedersi sulla panca della prima squadra.
Il suo occhio di riguardo per il vivaio, diede poi ottimi frutti in seguito, consegnando moltissimi ottimi giocatori, che getteranno le basi del gruppo, che riconquisterà la serie A, nel dopoguerra formato in maggioranza di giocatori di Busto e della Valle. Una singolarità nella sua carriera, ha allenato tutte e tre le squadre venete che iniziano con la lettera V. Verona, Vicenza e Venezia.
LA
CARRIERA
Imre
Janos BEKEY
Nato
a Budapest (Ung) il 27.1.1889
Marz.25 |
Vicenza
|
|
1925-26 |
Vicenza |
|
1926-27 |
Vicenza |
|
1927-28 |
Vicenza |
2
D |
Nov.
28
|
Pro
Patria
|
D.N.A
|
1929-30
|
Pro
Patria
|
D.N.A
|
1930-31
|
Pro
Patria
|
D.N.A
|
1931-32
|
Vicenza
|
B
|
1932-33
|
Vicenza
|
B
|
1933-34
|
Verona
|
B
|
1934-35
|
Venezia
|
B
|
1935-36
|
Novara
|
B
|
1936-37
|
Pro
Patria
|
3
D.
|
1937-38
|
Pro
Patria
|
3
D.
|
1938-39
|
Vigevano
|
B
|
1939-40
|
Pro
Patria
|
C
|
1940-41
|
Marzotto
|
C
|
OI
'NDEMO VEDER........ IL VENEXIA MESTRE

Molto probabilmente questa frase in lingua venexiana,
se la saranno detta tante ma tante volte i componenti
dei Pitura Freska, che frequentavano la curva del
"Penzo", proprio prendendo il bateo Actv.
C'è chi come tifoso ha Gianni Morandi (Bologna),
Ligabue (Inter), Ramazzotti (Juve), chi si è comprato
la propria squadra del cuore, come fece Elton
John con il Watford, chi sogna di giocarci, anche se
non ha più l'età come Robbin Willams. I lagunari
invece come sostenitori si sono ritrovati la band più
ironica, dissacrante, innovativa, istrionica, ironica,
fustigatrice della mentalità, affarista e
consumistica, con la loro musica mista tra il reggae
ed il raggamuffin, la salsa alle sonorità africane ed
i ritmi caraibici, il tutto intrecciato con
stupefacente naturalezza, con la melodia italiana,
interpretata dalla voce morbida e inconfondibile di
Sir Oliver Skardy, in rigoroso "dialeto venexian."
La presenza di diversi membri del gruppo, nella curva
dello stadio Penzo, era una costante nelle partite
interne degli arancioneroverdi, specie nel periodo
della Serie A. Con tanto di ringraziamento nelle note
di copertina del primo mitico album "'Na bruta
banda", dove si legge chiaramente "gli
ultras del Venezia 1907.
Nel dettaglio i "Pitura Freska",
letteralmente "moneta corrente, denaro
spiccio", sono stati il nuovo e genuino simbolo
della città di Venezia, della sua complessa realtà e
unità con Marghera, Mestre e la terraferma, del suo
cambiamento, delle sue contraddizioni e infine anche
della sua tradizione.Formati da cinque componenti
base, tutti nati a Venezia dal 1959 al 1970, molto
noti già dalla prima metà degli anni 80, per i
concerti nel giro dei circoli di sinistra ed
alternativi, oltre che dei centri sociali, di Marghera,
Mestre e Padova. In effetti, più che di concerti, si
può parlare di veri e propri happening, con un gruppo
multiforme,fuori da ogni canone, antiproibizionista, e
che faceva sballare la gente in tutti i sensi. Nel
1989, pubblicano la prima audiocassetta
"Ossigeno", distribuita ai concerti del
gruppo ed in qualche negozio del Triveneto, prima di
realizzare il primo album ufficiale con la BMG, nel
1991, con la produzione di "Elio e le storie
tese". Il nastro, contiene il primo vero hit
della band venexiana, Pin Floi, una feroce e
dissacrante critica al megaconcerto dei Pink Floyd,
tenuto in centro a Venezia, davanti a otre 200.000
persone che portò per diverso tempo disagi alla
popolazione locale, oltre a moltissimi danni alle
strutture ed ai monumenti della città della
Serenissima Repubblica. Un lavoro che conteneva "Na
bruta banda", "Bea fia", "Bateo",
"Bienal" "So mato par la mona"
l'atto di accusa contro la Tv ed in particolare contro
Renzo Arbore ed il suo programma di allora DOC, con
tanto di:
"Queo che dixemo non se capisse parchè non xe
italian
scolta, xe semplice dialeto, non se poi cantar
ti poi anca andar a farte sfondar.
L'inno antiproibizionista "Marghera", con il
ritornello:
"Marghera sensa fabriche saria più sana
'na jungla de panoce, pomodori e marijuana."
Na bruta banda" è un successo non solo nel
Veneto ma in tutta Italia. Le 200.000 copie, vendute
fanno conquistare in poco tempo ai "Pitura"
il Disco di Platino.
Due anni dopo arriva la pubblicazione di "Dura i
banchi", il capolavoro del gruppo, un album
veramente ad ampio respiro musicale, con
"Voglio tornar picinin", "Ara che
ben", "La pianta", "Cartoni
animati", "Coe devento geloso" "Bone
vibrasion" che li consacra definitivamente nel
circuito indipendente ed i loro concerti per scelta,
vanno dalla "Sagra dell'aspargo di Cantello"
al "Festivalbar", con Skardy che continua a
fare il bidello a scuola, mentre Valerio Silvestri
co-autore e trombettista, non molla la sua attività
di rappresentanti mulini locali. Per un gruppo sempre
fuori dagli schemi.
Nel 1995 arriva "Yeah", con
"Olanda", "Queo da baso" e l'hit "Fiaba
borghese", ritmo dub e testo ironico-dissacrante
su certe fanciulle. Nel 1997 salgono a sorpresa sul
palco dell'Ariston per il Festival di Sanremo, la
celeberrima "Papa nero", uno dei pezzi meno
riusciti del gruppo, con un pubblico che non è certo
quello a cui sono abituati e l'esibizione non è certo
il massimo. Seguono due album dal vivo del 1999,
quindi la band si scioglie nel 2002, con oltre
1.500.000 copie vendute.
Il 15 gennaio di quest'anno, muore Francesco Casucci,
conosciuto anche con il soprannome di "Ciuke",
a causa di una malattia che lo affliggeva da lungo
tempo. Fu fondatore dei "Pitura freska"
insieme a Skardy.
Il 5 febbraio 2008 in occasione della chiusura dell' edizione '08 del Carnevale di Venezia, la band si
riunisce per l'ultima volta per un concerto tributo
all'amico scomparso, suonando per oltre due ore,
proponendo i migliori brani del proprio repertorio
davanti ad una Piazza San Marco, affollatissima di
gente, che ballava al ritmo dei del reggamaffumin in
salsa venexiana.
Una domanda sorge spontanea, ma a Busto Arsizio, con
Uto Ughi, come siamo messi??
UN
PRECEDENTE IN LAGUNA

Vito Pocorobba
Il Venezia, non ha mai portato particolarmente bene
ai tigrotti, ed Il "Penzo", ha visto una
vittoria della Pro, quella oramai lontano della
quindicesima giornata del campionato di Serie C,
1976-77, giocata il 19 Dic, quando la Pro
s'impose per 2-1.
Tra i pochi precendenti fortunati, ed anche l'ultima
volta che i bustocchi, presero un punto in laguna
risale a ventidue anni fa, quando alla giornata
d'esordio della stagione 86-87, impattarono
per 1-1, con una clamorosa rete di Vito Pocorobba,
storico, lungo e dinoccolato difensore centrale
dei tigrotti degli anni 80', nativo di Vittoria in
Sicilia. Noto, per formare una coppia durissima per
gli avanti avversari con Carnio; spesso gli
attaccanti giravano veramente al largo dai due.
L'ultimo punto preso al "Penzo", risale
alla prima giornata del campionato di C2,
1986-87, con un allora solo Venezia, che partì
forte e costrinse sin dai primi minuti la Pro sulla
difensiva, sino a quando Pocorobba, non portò
inaspettatamente in vantaggio i biancoblù alla
mezzora di gioco, con i neroverdi che pareggiarono
in chiusura della prima frazione. Fino alla fine
strenua ed ostinata resistenza della Pro, alla
salvaguardia del pareggio.
Il
tabellino
VENEZIA: Oddi, Pevarello,
Margiotta, Venturi, Valentini (71' Montanaro),
Fellet, Tagliapietra (81' Castelli), Tarantino,
Capuzzo, Mastini, Lo Masto
In panchina: Arisi, Erba, Fois - All. Ezio Volpi
PRO PATRIA: Mariotti, Renzi,
Casalino, Grandi, Pocorobba, Carnio, Borroni, Di
Marco (56' Picco), Pessina, Onorini, Pistis
In panchina: Gambino, Zagaria, Ponti, Scala - All.
Roberto Melgrati.
Arbitro:
Stefano Trincheri di Roma
Marcatori:
31' Pocorobba (Pro), 45' Mastini (V)
I
PRECEDENTI
Campionati
di Serie A: Pro Patria 12 / 1 Coppa delle Alpi -
Venezia 12 / 1 Coppa Italia
1926-27 1^ Div. Gir. B
8^ 28 Nov. 26 Venezia - Pro Patria 1-1: 33' Giuge
(V), 83' Corengia (P)
17^ 13 Mar. 27 Pro Patria - Venezia 1-0: p.t.
Corengia
1949-50
Serie A
8^
23 Ott. 49 Pro Patria-Venezia 1-0: 15' aut. Leduc
27^ 26 Feb. 50 Venezia - Pro Patria 0-0
1956-57 Serie B
Pro Patria - Venezia 0-3
Venezia - Pro Patria 2-0
1960-61 Serie B
Pro Patria - Venezia 2-1: Borsani, G.
Calloni
Venezia - Pro Patria 1-0
1963-64 Serie B
3^ Pro Patria - Venezia 3-2
22^ Venezia - Pro Patria 2-2
1964-65 Serie B
8^ 1 Nov. 64 Pro Patria - Venezia 0-0
27^ 28 Mar. 65 Venezia - Pro Patria 0-0
1965-66 Serie B
12^ 21 Nov. 65 Pro Patria - Venezia 1-0
31^ 1 Mag. 66 Venezia - Pro Patria 6-1
1969-70 Serie C/a
13^ Pro Patria - Venezia 1-1
32^ Venezia - Pro Patria 0-0
1970-71 Serie C/a
14^ 13 Dic. 70, Venezia - Pro Patria 0-0 sosp. 80'
per nebbia
Recupero 6 Gen. 71 Venezia - Pro Patria 4-2
33^ Pro Patria - Venezia 2-1
1971-72 Serie C/a
17^ 23 Gen 72 Venezia - Pro Patria
36^ Pro Patria - Venezia
1975-76 Serie C/a
16^ 4 Gen 76 Venezia - Pro Patria 2-2
35^ Pro Patria - Venezia 0-2
1976-77 Serie C/a
15^ 19 Dic. 76 Venezia - Pro Patria 1-2
34^ Pro Patria - Venezia 3-1
1979-80 Serie C2/a
15^ 13 Gen. 80 Pro Patria - Venezia 1-2
32^ Venezia - Pro Patria 1-1
1983-84 Serie C2/b
3^ 2 Ott. 83 Pro Patria - Venezia 1-1
20^ 12 Feb. 84 Venezia - Pro Patria 1-1
1984-85 Serie C2/b
1^ 23 Set. 84 Venezia - Pro Patria 0-0
18^ 3 Feb. 86 Pro Patria - Venezia 0-2
1985-86 Serie C2/b
4^ 13 Ott. 85 Venezia - Pro Patria 1-0
21^ 16 Feb. 86 Pro Patria - Venezia 1-0
1986-87 Serie C2/b
1^ 21 Set. 86; Venezia – Pro Patria
1-1: 31' Pocorobba (Pro), 45' Mastini (V)
18^ 25 Gen. 87, Pro Patria - Venezia 0-0
1987-88 Serie C2/b
1^ 20 Set. 87, Pro Patria - VeneziaMestre 1-2: 24'
Onorini (P), 47' Marchetti (VM), 91' Pevarello (VM)
18^ 24 Gen. 88, a Mestre stadio "Baracca";
VeneziaMestre - Pro Patria 4-1: 12' e 34' rig.
Fiorini (VM), 37' Sorbi (VM), 55' Pessina (Pro), 57'
Pederzoli (VM)
2006-07
Serie C1/a
12^ 19 Nov. 06, Venezia - Pro Patria 5-0: 4' e 14'
Moro, 60' Gennari, 78' e 92' rig. Poggi
29^ 7 Apr.07, Pro Patria - Venezia 2-2: 6' Mei (VM),
59' Rosso (P), 61' Artico (P), 64' aut. di
Capelletti (VM)
2007-08
Serie C1/a
8^ 14 Ott. 07, Pro Patria - VeneziaMestre 0-1: 4'
Gennari (VM)
CLICCA
QUI
LA
TIFOSERIA
Senza
dubbio avere uno stadio, come il "Penzo", su
un'isola e raggiungerlo ogni volta in vaporetto, barca
o mezzo similare, rende di per se, già affascinante
giocare in laguna. Inoltre la tifoseria
arancioneroverde, ha dalla sua il calore che riesce a
trasmettere alla propria squadra, con le tribune
praticamente a ridosso del campo di gioco, con la
curva Sud, "Morosini", quella dei tifosi di
casa, che si fa sentire sul portiere avversario,
avendolo praticamente ad un paio di metri.
L'estate del 1987, è la data spartiacque nel tifo ed
è rimasta, nel bene o nel male, la data simbolo nella
memoria di ogni tifoso, simpatizzante, ultras
veneziano o mestrino che sia.
Prima di allora gli ultras di Venezia e di Mestre si
chiamavano rispettivamente Brigate Neroverdi, che
occupavano la gradinata Sud del vecchio "PierLuigi
Penzo" e Head Out Mestre, posizionati in Curva
del comunale "Baracca" di Mestre. La rivalità
tra le due città e tifoserie era forte e la fusione
non ha certo sopito certe rivalità.
Agli inizi degli anni 80' il tifo mestrino, conosce
una vera e propria stagione d'oro, sia nel calcio, con
punte anche di 10.000 persone sia nel campionato di C2
che in quello di C1. Da segnalare anche una massiccia
trasferta, al seguito del basket mestrino a Milano,
nel vecchio palasport, crollato sotto la neve, che
coinvolse veramente tutta la città, in un vero e
proprio esodo.
Al momento della fusione, nel 1987 il Venezia-Mestre.
Un nome così simile ad una stazione ferroviaria, che
raccoglieva l'eredità calcistica del Venezia 1907 e
del Mestre (ex Mestrina) Calcio, i più ostili furono
proprio quest'ultimi con i neonati Head Out (1986). Di
loro, una parte rifiutò di seguire questa nuova
squadra e prese a seguire il Mestre Calcio, nei
campionati minori, mentre i veneziani inizialmente in
parte abbandonarono lo stadio per il basket della
storica Reyer Venezia, allora in A1, ma poi sotto
l'onda emotiva della scalata alle maggiori serie
calcistiche, si aggregarono ai nascenti Ultras Unione,
seppur defilati dal resto del gruppo.
Nasceva anche l'esigenza di creare un'unica blocco in
grado di catalizzare, il tifo ultrà e non, delle due
città su nuovo sodalizio arancioneroverde.
Comunque sia all'inizio della stagione 1987, con il
VeneziaMestre in C2, gli "Ultras Unione",
nascono ufficialmente, facendo la loro comparsa a
Busto Arsizio nella prima giornata di campionato,
mentre in casa esordiranno contro l'IntimHelenTelgate.
Gli Ultras Unione, sono stati un gruppo che senza
ombra di smentita ha segnato la storia del movimento
ultrà in laguna, da sempre impegnati nel sociale e
vicini alle posizioni della sinistra estrema e
antagonista, lottano attivamente contro ogni razzismo
e contro la repressione ed il calcio moderno. Alla
fine degli anni 80, in curva si trovano spesso e
volentieri anche i componenti del gruppo ska-reggae
Pitura Freska, noti ai tempi soprattutto nel giro dei
centri sociali, padovani, veneziani e mestrini.
Nel 1991, ringrazieranno gli Ultras del Venezia 1907,
con tanto di citazione, nelle note di copertina del
famoso 'Na bruta Banda, quello con i brani, Pin Floi,
Marghera, Bea Fia e So mato par la mona, per
intenderci.
L'immediata promozione in C1, del 1987-88 cementa nel
limite del possibile la tifoseria, ma nell'estate
dell'89 scoppia la grana del cambiamento di nome, con
la denominazione in Associazione Calcio Venezia,
facendo di fatto scomparire Mestre, che rimane solo
nei colori sociali con l'arancio. Cosa che ovviamente
alla tifoseria di fede mestrina non piace molto,
provocando alcuni problemi.
Zamparini intanto centrare la serie B nel campionato
1990-91, nell'annata in curva rispuntano gruppetti che
si rifanno alla tradizione neroverde del Venezia 1907,
i cui colori sono esclusivamente in riferimento al
solo "Venezia" ed al glorioso passato dei
Loik e dei Mazzola, padre e figlio, che giocava in
serie A: si creano ulteriori dissidi all'interno della
curva unionista che si trascinarono per anni. Lunga ed
estenuante anche la battaglia sui colori sociali e le
lotte interne tra gli unionisti e i nostalgici sono
continuate anche tra scontri interni, fino alla
sparizione nel 1995 del gruppo della Vecchia Guardia
(ex neroverdi).
La salita nella massima serie dopo trentun'anni di
assenza, sembra mitigare i dissapori, con il Centro
Coordinamento Clubs, tuttora presente, che arriva a
contare una decina di clubs affiliati, non solo nella
zona lagunare o nel primo entroterra, ma anche
spingendosi in zone "nemiche", con sezioni a
Preganziol, Mogliano Veneto in provincia di Treviso, e
Monselice in provincia di Padova. Raccogliendo
simpatizzanti anche in Sardegna.
All'inizio del campionato di Serie A 1998-99, nella
curva "Morosini", l'ennesima scissione:
compaiono i Vecchi Ultrà, gruppo compatto,
nazionalista, che all'origine crea non pochi problemi
di convivenza nel settore.
All'inizio del nuovo secolo la curva alza spesso la
voce e contesta il presidente Zamparini, artefice
comunque del salto in serie A datato 1999 dopo il buio
della C negli anni '80.
L'elevato numero di presenze al "Penzo",
nelle stagioni di Serie A, cala drasticamente con il
ritorno nella serie cadetta.
Anno 2000 altra scissione: dagli Ultras Unione,
fuoriescono i Rude Fans, gruppo politicizzato nella
sinistra radicale e, nei centri sociali locali, con
simbolo l'antirazzismo militante.
Gruppo con età media molto giovane, che si fa
riconoscere in ogni stadio oltre che per l'accoppiata
cromatica dei colori senz'altro originale, per i
tantissimi stendardi con un impronta "old
style".
Nel 2001, scompare Francesco detto "Il Bae",
storico leader della curva arancioneroverde; in suo
memoria ogni anno viene organizzato in estate un
torneo di calcio tra gruppi ultras, oltre ad aver
aperto in Centro-America, un centro sportivo
intitolato "Bae".
Da quegli anni nasce la spaccatura in gruppetti vari
che ancora oggi perdura in curva Morosini. Oltre a
quel che resta dei discioltisi "Ultras
Unione" da segnalare la presenza di un gruppo di
vecchi ultras che si rifà sempre al solo nome di
"Venezia", ma ha accettato l'arancione tra i
colori sociali. Emergono poi anche i Roll in Venice
Klan, caratterizzato dai colori e dal pensiero "Rasta"
che non sempre è presente in curva e, da un paio di
stagioni, nei distinti il gruppo "Gate 22" ,
di spiccate simpatia di sinistra, al centro di una
delle numerose scissioni, all'interno degli ultras,
che sfociarono anche in un interpellanza comunale.
Gruppo che prende il nome dall'entrata in cui si
ritrovano i propri esponenti, appunto
"Gate22".
Presenti al Penzo il "Gruppo Oronzo Canà",
nome mutuato dal famoso film con Lino Banfi,
l'allenatore nel pallone, un gruppo di chiara matrice
goliardica. La Brigata Venezia-Mestre, gruppo che
cerca di unire i sostenitori di entrambe le tifoserie;
questi due gruppi sono attivi sia in casa, che
nell'organizzazione delle trasferte.
La sud ha gemellaggi ufficiali con Modena, Cosenza,
Pistoia e gli austriaci del Rapid Vienna. In passato
era anche legata con i ragazzi di Andria ma dalla
promozione in serie A, anche per le differenti
categorie, non c'è stata opportunità di rinnovare il
legame. E' poi nata un amicizia basata sul comune
rispetto con milanisti e messinesi.
Le rivalità maggiori sono con le squadre del Veneto
in generale ma soprattutto con il Treviso e lungo la
strada del "Terraglio", ci sono stati
diversi scontri in passato, con incursioni duranti
gare amichevoli delle rispettive squadre. Forte la
rivalità con padovani, vicentini e veronesi,
unitamente a cagliaritani, parmensi e bolognesi.
In questo campionato, il massimo di pubblico si è
registrato nella gara interna contro il Foggia, con la
presenza di circa 4.500 unità, di cui 3.206 abbonati,
mentre nella scorsa stagione furono 3.773 con una
media di 5.000 presenze a gara. Nella scorsa annata
furono circa duecento i sostenitori arancioneroverdi
allo "Speroni". In questo campionato
2007-08, sono state circa un centinaio le presenze a
Busto, poco meno di venti persone in tribuna, con
cappellini e sciarpe sociali, mentre nel settore
ospiti era presente il rimanente, divisi nettamente in
due gruppi distinti che si sono posizionati proprio
agli estremi opposti della gradinata, a rimarcare
ulteriormente la frattura esistente. I
"Gate22", gruppo più numeroso, sulla
cinquantina di unità, il più colorato ed attivo, si
è presentato con un bandierone appeso alla balaustra,
con un altro steso sui gradoni, sventolando
continuamente bandiere arancioverdibianche. Il secondo
meno folto e compatto, formato da "Vecchi Ultrà",
"Brigata" e "GOC" sulla parte
destra del settore, con cori e battimani. Cori e
sostegno sempre diversi per le due fazioni del tifo
lagunare.
Pro
Patria - Venezia 07-08

La
curva veneziana (1999)
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