LA PROSSIMA AVVERSARIA

 

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VENEZIA

S.S.C. 1987

 

Società Sportiva Venezia calcio spa (2005)*

Colori sociali: maglia nera con risvolti arancioverdi, calzoncini neri, calzettoni neri con bordi arancioverdi 
Sede via Mestrina 77, 30172 Venezia-Mestre

Stadio "Pier Luigi Penzo", Isola Sant'Elena, 30122 Venezia. Dimensioni (105 x 65) - Capienza 9.980 Spett.
 
* Anno di adesione al Lodo Petrucci

Venezia città 71.500 abitanti - area lagunare 270.000 - totale provincia di Venezia 305.000
 
 
Abbonamenti:

Stagione 2006-07: 3.773
Stagione 2007-08: 3.206

QUADRI DIRIGENZIALI


Presidente: Arrigo Poletti
Vice-presidente: Ugo Poletti
Amministratore Delegato: Vincenzo MarineseResponsabie area tecnica: Andrea Seno
Segretario generale: Leandro Casagrande
Comunicazione: Claudio Pea
Marketing: Alessandra Pierobon 
Resp. sett. giovanile: Fabiano Speggiorin
Allenatore: Francesco D'Adderio sub. alla 3^ a Favaretto, sub. alla 1^ a CorradiniAllenatore in 2^: Paolo Favaretto
Prep. atletico: Marco Micheli
Resp. sanitario: Dott. Leonardo BeggioFisioterapisti: Luigi Zanusso, Fabrizio Murtas

 

LE ULTIME SEI STAGIONI

2001-02 Serie A 18° posto - Retrocede in Serie B - All. Prandelli - Buso - Magni

2002-03 Serie B 16° posto  - All. G. Bellotto

2003-04 Serie B 20° posto - All. Gregucci

2004-05 Serie B 21° posto - Retrocede in Serie C1 - All. Ribas - Glerean - Manzo - Fallimento, nasce la S.S. Venezia con Lodo Petrucci

2005-06 Serie C2/a 1° posto - All. Manzo - Di Costanzo



IL CALCIOMERCATO INVERNALE

 
Arrivi: Conean (c87-Palermo), Pepe (a87-Cremonese), Drascek (c81-Cisco Roma), Alfonso (p88-Inter),Taurino (d77-Perugia)
 
Partenze:  Rebecca (c85-Sangiovannese), Filippini (c87) e Mandorlini (d83- Manfredonia), Zerbini (a79-Massese), Romondini (c77-Spezia)

 

LA  ROSA 2007-08

Portieri: Alfonso (88), Aprea (77), Lotti (69), Striatto (86) 


Difensori: O. Brevi I° (67), Grighini (Arg. 87), Mei (81), Mandorlini (87), Pedrelli (86), Pesoli (80), Scatamburlo (78), Taurino (77), Teoldi (85), Teso (85)

Centrocampisti: E. Brevi II° (70), Collauto (73), Conean (87), Drascek (81), Mateos (Ger.80), Mattielig (80), Pradolin (80)  


Attaccanti: Antenucci (84), Gennari (72), Pepe (87), Poggi (71), Veronese (76)  

 

VENEZIAMESTRE - PRO PATRIA

 

In questo delicato momento per i tigrotti, arriva una trasferta a dir poco sgradita, sia per la forza dell'avversario sia per la cabala, che storicamente è stata sempre negativa per i colori biancoblù in laguna, memori anche della scoppola rimediata la scorsa stagione, al "Penzo", con un secco 5-0.
Contro il Venezia, è necessario tornare a fare punti, dopo il poker di domeniche a secco, e per evitare di fare cinquina, e magari ritrovarsi a giocare poi la tombola, inattesa dei play-out.

Gli arancioneroverdi di D'Adderio, sono anch'essi reduci da una sconfitta, ma esterna, maturata già dopo solo due minuti di gioco, a Foggia, contro quella che, numeri alla mano, è la formazione più in forma del girone di ritorno.

Il tecnico dei venezianmestrini, ha a disposizione, quasi tutta la rosa, con il recente rientro dai lunghi infortuni di Pedrelli e Grighini, entrambi terzini destri. Il primo è già a disposizione da un paio di settimane, mentre il secondo dovrà attendere ancora un po' prima di ritrovare il terreno di gioco, e contro la Pro sarà sicuramente assente, così come il portiere titolare Aprea, fermo per un grave infortunio, già prima della pausa natalizia. In dubbio anche il piccolo, veloce e soprattutto esperto attaccante Manolo Gennari, che durante l'amichevole infrasettimanale contro il Noventa Padovana, squadra di Eccellenza, ha rimediato una distorsione alla caviglia sinistra. Il tecnico dei lagunari, contro la Pro, potrebbe rivedere le sue concezioni tattiche ed abbandonare il 4-4-2, rispolverato nella sconfitta dell'ultimo turno a Foggia, a favore del 3-4-3.

Sarà dunque un Venezia, rinnovato quello che scenderà in campo contro i tigrotti, che vedrà sicuramente tra i pali Alfonso (88), giovane promessa del settore giovanile dell'Inter, già con qualche panchina alle spalle, ed arrivato nella sessione invernale del calcio mercato, per sopperire all'assenza forzata di Aprea.

In difesa al centro, quasi sicuramente Oscar Brevi, vecchia conoscenza dei tifosi biancoblù, che ancora ricordano certe ruggini con lui, e rispolverate più volte nella gara di andata. A destra Pesoli con a sinistra Mei, se giocherà con i tre dietro, mentre se D'Adderio dovrebbe riconfermare la difesa a quattro, per l'ultima maglia in ballottaggio, per un posto di centrale il roccioso Taurino (ex Grosseto e Perugia) e Scatamburlo che potrebbe essere dirottato a sinistra, con il pacchetto centrale che verrebbe così rivisto, nella sua composizione. Completano il reparto Teso e Teoldi, quest'ultimo può essere utilizzato sia nel ruolo di centrale difensivo, che essere impiegato sulla corsia di sinistra. Elemento che Mr. Rossi, conosce molto bene avendolo avuto nelle giovanili del Lumezzane, portandolo all'esordio in prima squadra.

Centrocampo da definire in base al modulo adottato, per un reparto che vede l'esperto Collauto di solito agire sulla destra, in mezzo il trentaseienne Ezio Brevi, fratello di Oscar, giocatore in grado di aprire il gioco e di contrastare, con Mattielig o l'ex mantovano Drascek al fianco.

Tutti elementi in grado di portare qualità e quantità alla manovra, in grado di andare alla conclusione dalla distanza. Alternative sono Mateos, per la fascia destra, prelevato dal Bassano, nelle fasi finali del calcio mercato estivo ed in predicato di vestire la maglia della Pro.

In avanti ruolo di rifinitore per Paolo Poggi, il quale negli ultimi tempi ha sempre più arretrato il suo raggio di azione e la sua autonomia, ma capace sempre di giocate di gran classe; idolo della tifoseria locale essendo un veneziano doc.

Scontata l'assenza della sgusciante Gennari, maglia sicura invece per Marco Veronese, trentuno anni ex puntero del Pavia di Torresani, che è andato alla caccia della Serie B, senza successo; autore di sette reti in stagione, la maggior parte nella prima parte dell'annata. Giocatore temibile nei sedici metri specialmente sui colpi di testa, pericoloso quando parte lanciato da lontano e capace di portare pressing sulla difesa avversaria già nei primi metri, come abbiamo purtroppo visto nella gara di andata.

Un posto da titolare se lo giocheranno Antenucci e Pepe, entrambi giocatori rapidi e veloci, che sanno sfruttare al meglio l'uno contro uno, per portare superiorità numerica e poi servire al centro Veronese, che è il vero terminale offensivo, ma è abile anche nel giocare di sponda sui compagni.

A disposizione Conean, ritornato a Venezia dopo l'esperienza con il Palermo.

Un Venezia che se schierato a due punte gioca molto largo, pronti a sfruttare i lanci dalle retrovie ed i tagli dai centrocampisti, ai quali la coppia di attaccanti offre spazio per gli inserimenti centrali, ma anche sulle sovrapposizioni esterne. Una squadra che per sua natura, dato l'elevata età dei molti elementi che la compongono, non è portata ad alzare il ritmo, anzi spesso gioca sotto, nascondendo la palla con lunghi ed estenuanti fraseggi, per poi fiondare dei lanci improvvisi sugli esterni, o dritti sugli attaccanti, spesso sfruttando la fisicità di Veronese. Per questo suo gioco, e la staticità dei suo difensori, Pesoli e Oscar Brevi, in particolare, molte volte và in difficoltà se attaccata in profondità ed in velocità per vie centrali, come nell'occasione del goal del Foggia domenica scorsa, con i rossoneri, che hanno poi sfruttato questa peculiarità della difesa lagunare, mandandola in tilt più volte con lanci in mezzo con le due punte rapide a prendere in mezzo i due centrali.

VeneziaMestre, che ha risolto diverse gare nei minuti finali, ed è la formazione che ha vinto più volte si stretta misura nel girone.

In casa è la quinta squadra per rendimento, su dodici incontri, ne ha vinti otto, pareggiati due e persi altrettanti. Segnando 18 volte, subendo solo sette reti, per quella che è la miglior difesa interna del girone. La formazione di D'Adderio, può contare sul miglior pacchetto arretrato del campionato, con 21 reti al passivo, come Cittadella, Foligno e Monza, mentre con 26 reti complessive realizzate è nella media delle altre squadre del raggruppamento. In stagione solo cinque i pareggi, così suddivisi, tre fuori e due in casa ed otto sconfitte, di cui due interne e ben sei esterne.

A livello statistico la Pro Patria, non batte il Venezia dalla stagione 76-77, quando i tigrotti vinsero entrambi i confronti, espugnando il "Penzo" per 1-2 alla 15^ giornata e vincendo in casa per 3-1. Sono passati ormai trent'anni......

 

UN EX TRA I TANTI


ll primo ex, tra le due squadre è il mitico Imre Janos Bekey, che arrivò poco più che trentasettenne alla Pro, quando era già un allenatore di nome e di fama internazionale, al pari dei suoi conterranei Sedlacek e Wilheim, oltre ad essere stato per oltre 13 anni, giocatore nel ruolo di centromediano dell'M.T.K Budapest, una delle più importanti squadre magiare del tempo e di tutta Europa, nello stesso ruolo giocava nella nazionale ungherese. Da un paio di stagioni si trovava a Vicenza II° Divisione (paragonabile all'attuale Serie C), per cercare di risollevare di categoria i biancorossi e, di lanciare definitivamente il calcio nel provincia veneta.

Incarnava in pieno lo spirito austro-ungarico, che ancora aleggiava sull'Europa del tempo, era un allenatore scrupoloso, severo, rigido nell'applicare la disciplina sia in campo che fuori; ma soprattutto era un vero appassionato al gioco del calcio, con alcune idee innovative, che guardava già con molto interesse alla preparazione atletica dei calciatori, trovando in questo una valida sponda alla Pro, con Carlo Speroni, campione del mondo di marcia ed olimpionico.

Il suo arrivo alla Pro, non passò certamente inosservato, sia per la valenza del nome, sia perchè fu fonte di un profondo dissidio societario, che provocò una scissione tra i membri del consiglio, lasciando in pratica il solo Presidente Marcora, con il Dott. Caimi e pochi soci di minoranza a mandare avanti la società.

Ma con l'arrivo di Bekey fu veramente importante, era il tecnico giusto, così nelle rimanenti giornate la Pro dall'ultimo posto in classifica, ebbe un'impennata notevole di rendimento, disputando un girone di ritorno di tutto rispetto e di assoluto valore nazionale.

Il suo esordio alla guida dei biancoblù, non fu però dei più teneri ed avvenne l'11 Dicembre 1927 1a giornata del girone di ritorno, contro il Bologna, vero e proprio squadrone del periodo. Fu una gara accesa, dura con molti colpi proibiti, che terminò 1-1, con due espulsi, uno per parte, con una indomita Pro Patria che non ci stava assolutamente a perdere.

La seconda gara fu all'Arena di Milano contro l'Inter, arrivò una sconfitta per 5-2. La domenica successiva fu invece una scintillante vittoria casalinga contro La Dominante di Genova (l'attuale Sampdoria); la prima di un bellissimo filotto di ben cinque vittorie consecutive, che garantiranno non solo la salvezza nella massima categoria del calcio italiano, ma anche risalto sulla stampa nazionale sportiva del tempo.

L'anno successivo fu riconfermato ovviamente alla guida tecnica, la squadra da lui costruita pur perdendo la velocità e la classe di Mario Varglien, poteva sempre contare su Carletto Reguzzoni e sull'ossatura dell'anno precedente che fu ulteriormente amalgamata fino alla massima coesione del gruppo, sotto una rigida disciplina, esattamente come in un corpo dell'esercito austro-ungarico. Il suo rapporto con Busto e con la Pro fu sempre ottimo, tornando diverse volte, la prima volta rimase 3 anni, con la squadra nella massima serie; venne richiamato nel 36 quando i biancoblù malamente retrocessi in breve tempo in C, cercavano la risalita e con lui furono gettate le basi del florido vivaio, che riprese nel 39 dopo la breve parentesi di Vigevano.

Bekey era totalmente dedito al calcio ed al suo lavoro, al punto che si concedeva solo un giorno di riposo il lunedì, che passava a bere birra e pepati peperoni rossi, conditi ovviamente dai primi rudimentali libri di tattica e schemi calcistici. Per il resto il suo tempo era completamente assorbito dalla Pro, passava dalla prima squadra alle giovanili, suo e vero e proprio pallino; non di rado alla domenica si recava con la sua moto a vedere le squadre giovanili prima di sedersi sulla panca della prima squadra.

Il suo occhio di riguardo per il vivaio, diede poi ottimi frutti in seguito, consegnando moltissimi ottimi giocatori, che getteranno le basi del gruppo, che riconquisterà la serie A, nel dopoguerra formato in maggioranza di giocatori di Busto e della Valle. Una singolarità nella sua carriera, ha allenato tutte e tre le squadre venete che iniziano con la lettera V. Verona, Vicenza e Venezia.

 

LA CARRIERA

 

Imre Janos BEKEY

Nato a Budapest (Ung) il 27.1.1889

Marz.25

Vicenza

 
1925-26 Vicenza  
1926-27 Vicenza  
1927-28 Vicenza 2 D

Nov. 28

Pro Patria

D.N.A

1929-30

Pro Patria

D.N.A

1930-31

Pro Patria

D.N.A

1931-32

Vicenza

B

1932-33

Vicenza

B

1933-34

Verona

B

1934-35

Venezia

B

1935-36

Novara

B

1936-37

Pro Patria

3 D.

1937-38

Pro Patria

3 D.

1938-39

Vigevano

B

1939-40

Pro Patria

C

1940-41

Marzotto 

C

 

 

OI 'NDEMO VEDER........ IL VENEXIA MESTRE



Molto probabilmente questa frase in lingua venexiana, se la saranno detta tante ma tante volte i componenti dei Pitura Freska, che frequentavano la curva del "Penzo", proprio prendendo il bateo Actv.

C'è chi come tifoso ha Gianni Morandi (Bologna), Ligabue (Inter), Ramazzotti (Juve), chi si è comprato la propria squadra del cuore, come fece  Elton John con il Watford, chi sogna di giocarci, anche se non ha più l'età come Robbin Willams. I lagunari invece come sostenitori si sono ritrovati la band più ironica, dissacrante, innovativa, istrionica, ironica, fustigatrice della mentalità, affarista e consumistica, con la loro musica mista tra il reggae ed il raggamuffin, la salsa alle sonorità africane ed i ritmi caraibici, il tutto intrecciato con stupefacente naturalezza, con la melodia italiana, interpretata dalla voce morbida e inconfondibile di Sir Oliver Skardy, in rigoroso "dialeto venexian."

La presenza di diversi membri del gruppo, nella curva dello stadio Penzo, era una costante nelle partite interne degli arancioneroverdi, specie nel periodo della Serie A. Con tanto di ringraziamento nelle note di copertina del primo mitico album "'Na bruta banda", dove si legge chiaramente "gli ultras del Venezia 1907.

Nel dettaglio i "Pitura Freska", letteralmente "moneta corrente, denaro spiccio", sono stati il nuovo e genuino simbolo della città di Venezia, della sua complessa realtà e unità con Marghera, Mestre e la terraferma, del suo cambiamento, delle sue contraddizioni e infine anche della sua tradizione.Formati da cinque componenti base, tutti nati a Venezia dal 1959 al 1970, molto noti già dalla prima metà degli anni 80, per i concerti nel giro dei circoli di sinistra ed alternativi, oltre che dei centri sociali, di Marghera, Mestre e Padova. In effetti, più che di concerti, si può parlare di veri e propri happening, con un gruppo multiforme,fuori da ogni canone, antiproibizionista, e che faceva sballare la gente in tutti i sensi. Nel 1989, pubblicano la prima audiocassetta "Ossigeno", distribuita ai concerti del gruppo ed in qualche negozio del Triveneto, prima di realizzare il primo album ufficiale con la BMG, nel 1991, con la produzione di "Elio e le storie tese". Il nastro, contiene il primo vero hit della band venexiana, Pin Floi, una feroce e dissacrante critica al megaconcerto dei Pink Floyd, tenuto in centro a Venezia, davanti a otre 200.000 persone che portò per diverso tempo disagi alla popolazione locale, oltre a moltissimi danni alle strutture ed ai monumenti della città della Serenissima Repubblica. Un lavoro che conteneva "Na bruta banda", "Bea fia", "Bateo", "Bienal" "So mato par la mona" l'atto di accusa contro la Tv ed in particolare contro Renzo Arbore ed il suo programma di allora DOC, con tanto di:
"Queo che dixemo non se capisse parchè non xe italian
scolta, xe semplice dialeto, non se poi cantar
ti poi anca andar a farte sfondar.

L'inno antiproibizionista "Marghera", con il ritornello:
"Marghera sensa fabriche saria più sana
'na jungla de panoce, pomodori e marijuana.
"

Na bruta banda" è un successo non solo nel Veneto ma in tutta Italia. Le 200.000 copie, vendute fanno conquistare in poco tempo ai "Pitura" il Disco di Platino.

Due anni dopo arriva la pubblicazione di "Dura i banchi", il capolavoro del gruppo, un album veramente ad ampio respiro musicale, con "Voglio tornar picinin", "Ara che ben", "La pianta", "Cartoni animati", "Coe devento geloso" "Bone vibrasion" che li consacra definitivamente nel circuito indipendente ed i loro concerti per scelta, vanno dalla "Sagra dell'aspargo di Cantello" al "Festivalbar", con Skardy che continua a fare il bidello a scuola, mentre Valerio Silvestri co-autore e trombettista, non molla la sua attività di rappresentanti mulini locali. Per un gruppo sempre fuori dagli schemi.

Nel 1995 arriva "Yeah", con "Olanda", "Queo da baso" e l'hit "Fiaba borghese", ritmo dub e testo ironico-dissacrante su certe fanciulle. Nel 1997 salgono a sorpresa sul palco dell'Ariston per il Festival di Sanremo, la celeberrima "Papa nero", uno dei pezzi meno riusciti del gruppo, con un pubblico che non è certo quello a cui sono abituati e l'esibizione non è certo il massimo. Seguono due album dal vivo del 1999, quindi la band si scioglie nel 2002, con oltre 1.500.000 copie vendute.

Il 15 gennaio di quest'anno, muore Francesco Casucci, conosciuto anche con il soprannome di "Ciuke", a causa di una malattia che lo affliggeva da lungo tempo. Fu fondatore dei "Pitura freska" insieme a Skardy.

Il 5 febbraio 2008 in occasione della chiusura dell' edizione '08 del Carnevale di Venezia, la band si riunisce per l'ultima volta per un concerto tributo all'amico scomparso, suonando per oltre due ore, proponendo i migliori brani del proprio repertorio davanti ad una Piazza San Marco, affollatissima di gente, che ballava al ritmo dei del reggamaffumin in salsa venexiana.

Una domanda sorge spontanea, ma a Busto Arsizio, con Uto Ughi, come siamo messi??


UN PRECEDENTE IN LAGUNA

Vito Pocorobba


Il Venezia, non ha mai portato particolarmente bene ai tigrotti, ed Il "Penzo", ha visto una vittoria della Pro, quella oramai lontano della quindicesima giornata del campionato di Serie C, 1976-77,  giocata il 19 Dic, quando la Pro s'impose per 2-1.

Tra i pochi precendenti fortunati, ed anche l'ultima volta che i bustocchi, presero un punto in laguna risale a ventidue anni fa, quando alla giornata d'esordio della stagione 86-87, impattarono per 1-1, con una clamorosa rete di Vito Pocorobba, storico, lungo e dinoccolato difensore centrale dei tigrotti degli anni 80', nativo di Vittoria in Sicilia. Noto, per formare una coppia durissima per gli avanti avversari con Carnio; spesso gli attaccanti giravano veramente al largo dai due.

L'ultimo punto preso al "Penzo", risale alla prima giornata del campionato di C2, 1986-87, con un allora solo Venezia, che partì forte e costrinse sin dai primi minuti la Pro sulla difensiva, sino a quando Pocorobba, non portò inaspettatamente in vantaggio i biancoblù alla mezzora di gioco, con i neroverdi che pareggiarono in chiusura della prima frazione. Fino alla fine strenua ed ostinata resistenza della Pro, alla salvaguardia del pareggio.

Il tabellino


VENEZIA: Oddi, Pevarello, Margiotta, Venturi, Valentini (71' Montanaro), Fellet, Tagliapietra (81' Castelli), Tarantino, Capuzzo, Mastini, Lo Masto
In panchina: Arisi, Erba, Fois - All. Ezio Volpi

PRO PATRIA: Mariotti, Renzi, Casalino, Grandi, Pocorobba, Carnio, Borroni, Di Marco (56' Picco), Pessina, Onorini, Pistis
In panchina: Gambino, Zagaria, Ponti, Scala - All. Roberto Melgrati.

 

Arbitro: Stefano Trincheri di Roma 

Marcatori: 31' Pocorobba (Pro), 45' Mastini (V)

 

I PRECEDENTI

Campionati di Serie A: Pro Patria 12 / 1 Coppa delle Alpi - Venezia 12 / 1 Coppa Italia

1926-27 1^ Div. Gir. B
8^ 28 Nov. 26 Venezia - Pro Patria 1-1: 33' Giuge (V), 83' Corengia (P)
17^ 13 Mar. 27 Pro Patria - Venezia 1-0: p.t. Corengia

1949-50 Serie A
8^  23 Ott. 49 Pro Patria-Venezia 1-0: 15' aut. Leduc
27^ 26 Feb. 50 Venezia - Pro Patria 0-0

1956-57 Serie B
Pro Patria - Venezia 0-3
Venezia - Pro Patria 2-0

1960-61 Serie B
Pro Patria - Venezia 2-1: Borsani, G. Calloni
Venezia - Pro Patria 1-0

1963-64 Serie B
3^ Pro Patria - Venezia 3-2
22^ Venezia - Pro Patria 2-2

1964-65 Serie B
8^ 1 Nov. 64 Pro Patria - Venezia 0-0
27^ 28 Mar. 65 Venezia - Pro Patria 0-0

1965-66 Serie B
12^ 21 Nov. 65 Pro Patria - Venezia 1-0
31^ 1 Mag. 66 Venezia - Pro Patria 6-1

1969-70 Serie C/a
13^ Pro Patria - Venezia 1-1
32^ Venezia - Pro Patria 0-0

1970-71 Serie C/a
14^ 13 Dic. 70, Venezia - Pro Patria 0-0 sosp. 80' per nebbia
Recupero 6 Gen. 71 Venezia - Pro Patria 4-2
33^ Pro Patria - Venezia 2-1
 
1971-72 Serie C/a
17^ 23 Gen 72 Venezia - Pro Patria
36^ Pro Patria - Venezia

1975-76 Serie C/a
16^ 4 Gen 76 Venezia - Pro Patria 2-2
35^ Pro Patria - Venezia 0-2

1976-77 Serie C/a
15^ 19 Dic. 76 Venezia - Pro Patria 1-2
34^ Pro Patria - Venezia 3-1

1979-80 Serie C2/a
15^ 13 Gen. 80 Pro Patria - Venezia 1-2
32^ Venezia - Pro Patria 1-1

1983-84 Serie C2/b
3^ 2 Ott. 83 Pro Patria - Venezia 1-1
20^ 12 Feb. 84 Venezia - Pro Patria 1-1

1984-85 Serie C2/b
1^ 23 Set. 84 Venezia - Pro Patria 0-0
18^ 3 Feb. 86 Pro Patria - Venezia 0-2

1985-86 Serie C2/b
4^ 13 Ott. 85 Venezia - Pro Patria 1-0
21^ 16 Feb. 86 Pro Patria - Venezia 1-0

1986-87 Serie C2/b
1^ 21 Set. 86; Venezia – Pro Patria 1-1: 31' Pocorobba (Pro), 45' Mastini (V)
18^ 25 Gen. 87, Pro Patria - Venezia 0-0
 
1987-88 Serie C2/b
1^ 20 Set. 87, Pro Patria - VeneziaMestre 1-2: 24' Onorini (P), 47' Marchetti (VM), 91' Pevarello (VM)
18^ 24 Gen. 88, a Mestre stadio "Baracca"; VeneziaMestre - Pro Patria 4-1: 12' e 34' rig. Fiorini (VM), 37' Sorbi (VM), 55' Pessina (Pro), 57' Pederzoli (VM)

2006-07 Serie C1/a
12^ 19 Nov. 06, Venezia - Pro Patria 5-0: 4' e 14' Moro, 60' Gennari, 78' e 92' rig. Poggi
29^ 7 Apr.07, Pro Patria - Venezia 2-2: 6' Mei (VM), 59' Rosso (P), 61' Artico (P), 64' aut. di Capelletti (VM)

2007-08 Serie C1/a
8^ 14 Ott. 07, Pro Patria - VeneziaMestre 0-1: 4' Gennari (VM)
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LA TIFOSERIA

Senza dubbio avere uno stadio, come il "Penzo", su un'isola e raggiungerlo ogni volta in vaporetto, barca o mezzo similare, rende di per se, già affascinante giocare in laguna. Inoltre la tifoseria arancioneroverde, ha dalla sua il calore che riesce a trasmettere alla propria squadra, con le tribune praticamente a ridosso del campo di gioco, con la curva Sud, "Morosini", quella dei tifosi di casa, che si fa sentire sul portiere avversario, avendolo praticamente ad un paio di metri.

L'estate del 1987, è la data spartiacque nel tifo ed è rimasta, nel bene o nel male, la data simbolo nella memoria di ogni tifoso, simpatizzante, ultras veneziano o mestrino che sia.

Prima di allora gli ultras di Venezia e di Mestre si chiamavano rispettivamente Brigate Neroverdi, che occupavano la gradinata Sud del vecchio "PierLuigi Penzo" e Head Out Mestre, posizionati in Curva del comunale "Baracca" di Mestre. La rivalità tra le due città e tifoserie era forte e la fusione non ha certo sopito certe rivalità.

Agli inizi degli anni 80' il tifo mestrino, conosce una vera e propria stagione d'oro, sia nel calcio, con punte anche di 10.000 persone sia nel campionato di C2 che in quello di C1. Da segnalare anche una massiccia trasferta, al seguito del basket mestrino a Milano, nel vecchio palasport, crollato sotto la neve, che coinvolse veramente tutta la città, in un vero e proprio esodo.

Al momento della fusione, nel 1987 il Venezia-Mestre. Un nome così simile ad una stazione ferroviaria, che raccoglieva l'eredità calcistica del Venezia 1907 e del Mestre (ex Mestrina) Calcio, i più ostili furono proprio quest'ultimi con i neonati Head Out (1986). Di loro, una parte rifiutò di seguire questa nuova squadra e prese a seguire il Mestre Calcio, nei campionati minori, mentre i veneziani inizialmente in parte abbandonarono lo stadio per il basket della storica Reyer Venezia, allora in A1, ma poi sotto l'onda emotiva della scalata alle maggiori serie calcistiche, si aggregarono ai nascenti Ultras Unione, seppur defilati dal resto del gruppo.

Nasceva anche l'esigenza di creare un'unica blocco in grado di catalizzare, il tifo ultrà e non, delle due città su nuovo sodalizio arancioneroverde.

Comunque sia all'inizio della stagione 1987, con il VeneziaMestre in C2, gli "Ultras Unione", nascono ufficialmente, facendo la loro comparsa a Busto Arsizio nella prima giornata di campionato, mentre in casa esordiranno contro l'IntimHelenTelgate.

Gli Ultras Unione, sono stati un gruppo che senza ombra di smentita ha segnato la storia del movimento ultrà in laguna, da sempre impegnati nel sociale e vicini alle posizioni della sinistra estrema e antagonista, lottano attivamente contro ogni razzismo e contro la repressione ed il calcio moderno. Alla fine degli anni 80, in curva si trovano spesso e volentieri anche i componenti del gruppo ska-reggae Pitura Freska, noti ai tempi soprattutto nel giro dei centri sociali, padovani, veneziani e mestrini.

Nel 1991, ringrazieranno gli Ultras del Venezia 1907, con tanto di citazione, nelle note di copertina del famoso 'Na bruta Banda, quello con i brani, Pin Floi, Marghera, Bea Fia e So mato par la mona, per intenderci.  

L'immediata promozione in C1, del 1987-88 cementa nel limite del possibile la tifoseria, ma nell'estate dell'89 scoppia la grana del cambiamento di nome, con la denominazione in Associazione Calcio Venezia, facendo di fatto scomparire Mestre, che rimane solo nei colori sociali con l'arancio. Cosa che ovviamente alla tifoseria di fede mestrina non piace molto, provocando alcuni problemi.

Zamparini intanto centrare la serie B nel campionato 1990-91, nell'annata in curva rispuntano gruppetti che si rifanno alla tradizione neroverde del Venezia 1907, i cui colori sono esclusivamente in riferimento al solo "Venezia" ed al glorioso passato dei Loik e dei Mazzola, padre e figlio, che giocava in serie A: si creano ulteriori dissidi all'interno della curva unionista che si trascinarono per anni. Lunga ed estenuante anche la battaglia sui colori sociali e le lotte interne tra gli unionisti e i nostalgici sono continuate anche tra scontri interni, fino alla sparizione nel 1995 del gruppo della Vecchia Guardia (ex neroverdi).

La salita nella massima serie dopo trentun'anni di assenza, sembra mitigare i dissapori, con il Centro Coordinamento Clubs, tuttora presente, che arriva a contare una decina di clubs affiliati, non solo nella zona lagunare o nel primo entroterra, ma anche spingendosi in zone "nemiche", con sezioni a Preganziol, Mogliano Veneto in provincia di Treviso, e Monselice in provincia di Padova. Raccogliendo simpatizzanti anche in Sardegna.
All'inizio del campionato di Serie A 1998-99, nella curva "Morosini", l'ennesima scissione: compaiono i Vecchi Ultrà, gruppo compatto, nazionalista, che all'origine crea non pochi problemi di convivenza nel settore.

All'inizio del nuovo secolo la curva alza spesso la voce e contesta il presidente Zamparini, artefice comunque del salto in serie A datato 1999 dopo il buio della C negli anni '80.

L'elevato numero di presenze al "Penzo", nelle stagioni di Serie A, cala drasticamente con il ritorno nella serie cadetta.

Anno 2000 altra scissione: dagli Ultras Unione, fuoriescono i Rude Fans, gruppo politicizzato nella sinistra radicale e, nei centri sociali locali, con simbolo l'antirazzismo militante.

Gruppo con età media molto giovane, che si fa riconoscere in ogni stadio oltre che per l'accoppiata cromatica dei colori senz'altro originale, per i tantissimi stendardi con un impronta "old style".

Nel 2001, scompare Francesco detto "Il Bae", storico leader della curva arancioneroverde; in suo memoria ogni anno viene organizzato in estate un torneo di calcio tra gruppi ultras, oltre ad aver aperto in Centro-America, un centro sportivo intitolato "Bae".

Da quegli anni nasce la spaccatura in gruppetti vari che ancora oggi perdura in curva Morosini. Oltre a quel che resta dei discioltisi "Ultras Unione" da segnalare la presenza di un gruppo di vecchi ultras che si rifà sempre al solo nome di "Venezia", ma ha accettato l'arancione tra i colori sociali. Emergono poi anche i Roll in Venice Klan, caratterizzato dai colori e dal pensiero "Rasta" che non sempre è presente in curva e, da un paio di stagioni, nei distinti il gruppo "Gate 22" , di spiccate simpatia di sinistra, al centro di una delle numerose scissioni, all'interno degli ultras, che sfociarono anche in un interpellanza comunale. Gruppo che prende il nome dall'entrata in cui si ritrovano i propri esponenti, appunto "Gate22".

Presenti al Penzo il "Gruppo Oronzo Canà", nome mutuato dal famoso film con Lino Banfi, l'allenatore nel pallone, un gruppo di chiara matrice goliardica. La Brigata Venezia-Mestre, gruppo che cerca di unire i sostenitori di entrambe le tifoserie; questi due gruppi sono attivi sia in casa, che nell'organizzazione delle trasferte.  

La sud ha gemellaggi ufficiali con Modena, Cosenza, Pistoia e gli austriaci del Rapid Vienna. In passato era anche legata con i ragazzi di Andria ma dalla promozione in serie A, anche per le differenti categorie, non c'è stata opportunità di rinnovare il legame. E' poi nata un amicizia basata sul comune rispetto con milanisti e messinesi.

Le rivalità maggiori sono con le squadre del Veneto in generale ma soprattutto con il Treviso e lungo la strada del "Terraglio", ci sono stati diversi scontri in passato, con incursioni duranti gare amichevoli delle rispettive squadre. Forte la rivalità con padovani, vicentini e veronesi, unitamente a cagliaritani, parmensi e bolognesi.

In questo campionato, il massimo di pubblico si è registrato nella gara interna contro il Foggia, con la presenza di circa 4.500 unità, di cui 3.206 abbonati, mentre nella scorsa stagione furono 3.773 con una media di 5.000 presenze a gara. Nella scorsa annata furono circa duecento i sostenitori arancioneroverdi allo "Speroni". In questo campionato 2007-08, sono state circa un centinaio le presenze a Busto, poco meno di venti persone in tribuna, con cappellini e sciarpe sociali, mentre nel settore ospiti era presente il rimanente, divisi nettamente in due gruppi distinti che si sono posizionati proprio agli estremi opposti della gradinata, a rimarcare ulteriormente la frattura esistente. I "Gate22", gruppo più numeroso, sulla cinquantina di unità, il più colorato ed attivo, si è presentato con un bandierone appeso alla balaustra, con un altro steso sui gradoni, sventolando continuamente bandiere arancioverdibianche. Il secondo meno folto e compatto, formato da "Vecchi Ultrà", "Brigata" e "GOC" sulla parte destra del settore, con cori e battimani. Cori e sostegno sempre diversi per le due fazioni del tifo lagunare.

 

Pro Patria - Venezia 07-08

La curva veneziana (1999)