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LA NOSTRA PROSSIMA AVVERSARIA
PADOVA
Padova
città 250.000 - tot. provincia 853.000 Abbonamenti 2.095 Stagione 2004-05, 1.697 Stagione 2003-04, 1.452 Stagione 2002-03, 1.030 ORGANIGRAMMA SOCIETARIO Presidente:
Marcello Cestaro Segretario: Gianluca Sottovia Responsabile marketing: Gianni Potti Direttore Sportivo: Renato Favero Addetto Stampa: Massimo Candotti Allenatore: Maurizio Pellegrino All. in 2a: Vincenzo Milazzo Prep. atletico: Umberto Pegoraro Prep. portieri: Massimo Mattiazzo
CALCIOMERCATO 2005-06 Arrivi: Bianchi (d80-Triestina), Taglienti (a79-Centese), Turchi (a81-Ostiamare), Cala-Campana (c78-Teramo via Lanciano), Cano (p76), Lolli (a81) e Nassi (c77-Lanciano), Fig (Dan.77-Bassano), Santos (Bra-c87-Chievo), Selva (76 Spal), Cotroneo (84), Suriano (76 Catania), Quadrini (80-Treviso) Partenze: Antonioli (d77-Frosinone), Florindo (d80-Spezia), Ginestra (a79-Frosinone), Romondini (c77-Arezzo), Rossi (p84-Venezia), Colombo (p75-San Marino,) Carraro (a86-Bassano), Statuto (c71-Viterbo) Portieri: Cano
(76), Faraon (85) Difensori:
Bagarollo (86), Bianchi (87), Calà-Campana (78), Cotroneo (84), Lolli
(81) Mariniello (75), Moroni (84), Rossettini (85), Salviato (86), Suriano
(76), Tarozzi (73) Centrocampisti:
Bedin (79), De Franceschi (74), Fig (Dan-77), Santos (Bra-87), Palumbo
(83), Quadrini (80), Turchi (80), Segarelli (78),
Zecchin (83) Attaccanti: La
Grotteria (Arg 74), Maniero (74), Nassi (77), Sciani (87), Selva (76),
Tagliente (80), Zerbini (79) GLI
ULTIMI CINQUE CAMPIONATI
IL CAMMINO 2005-06 1^ Pro Sesto-Padova 1-2: 20' La Grotteria (Pd), 72' Lazzaro (PS), 77' Rossettini (Pd) 2^ Padova-Giulianova 1-1: 16’ Califano (G), 17’ De Franceschi (P) 3^ San Marino-Padova 0-2: 46' e 59' Quadrini 4^ Padova - Genoa 1-1: 50' La Grotteria (P), 65' Sinigalia (G) 5^ Cittadella-Padova 1-1: 19' De Gasperi (C), 77' Selva (Pd) 6^ Padova-Novara 3-1: 8’ e 39' La Grotteria (P), 25’ Elia (N), 33’ Zecchin (P)
PRO PATRIA – PADOVA
Secondo impegno casalingo
consecutivo per la Pro, dopo aver gettato al vento una vittoria
praticamente certa conto il Pizzighettone. L'avversario non è certo dei
più facili in questo momento, visto che si tratta del Padova, una delle
squadre più in forma del momento, e che occupa il 3 posto in
classifica, con 12 punti a sole due lunghezze dalla coppia di testa
Monza e Spezia.I biancorossi, possono contare su una nuova, forte e
motivata società, che è sorta dall'unione di due differenti cordate
che da tempo volevano scalare il sodalizio patavino. Una proprietà che
ha diversi interessi, tra cui quelli della distribuzione nel triveneto,
e che ha portato sulle maglie biancoscudate lo sponsor "Famila",
da tempo nello sport, ed in particolare nel basket femminile, a cui ha
legato i numerosi successi nazionali ed internazionali dello Schio. Il
primo passo è stato quello del cambio di tecnico, con Renzo Ulivieri,
lasciato libero ed al suo posto è stato chiamato il siciliano Maurizio
Pellegrino, che nelle ultime stagioni aveva lavorato bene al Lanciano,
sempre in C1. Il tecnico, ha voluto a tutti i costi con se numerosi
giocatori, avuto nella sua precedenza esperienza al Lanciano o al Paternò,
per avere il meno possibile problemi di amalgama e quindi poter far
assimilare al gruppo intero, la sua filosofia di gioco. Così sono
arrivati Calà-Campana, Nassi, Cano, Lolli. Altri arrivi importanti sono
stati quelli del veloce attaccante Selva dal fallimento della Spal, poi
il ritorno di Fig, dopo una stagione al Bassano in Serie D, per
riprendersi da un grave infortunio al ginocchio.In uscita invece,
definitivamente il giovane talento Rey Volpato (86), riscattato
completamente dalla Juve, il bomber Ginestra, passato con Antonioli al
Frosinone, Florindo allo Spezia, il forte centrocampista Romondini
all'Arezzo, oltre ai portieri Colombo, accasatosi al San Marino, e il
giovane Rossi, protagonista agli ultimi mondiali Under20, passato al
Venezia.
Il calciomercato del Padova, ha visto anche due mancati arrivi, come il portiere Cortelli, dalla Samb, e il nazionale messicano Victorino, in un primo tempo in rosa, poi per diversi motivi hanno dovuto lasciare i biancorossi. In fase di preparazione Pellegrino, ha già dovuto scontare due pesanti incidenti, quello dell'attaccante Nassi e quello del difensore Mariniello. Per la punta, appena arrivata dal Lanciano rottura dei legamenti (al suo posto è arrivato dal Chievo il giovane brasiliano Santos), mentre per il difensore un problema alla spalla destra, con 3 mesi di stop. Il Padova, si è proposto come una delle più autorevoli candidate ad un posto per la promozione, avendo già affrontato 3 delle formazioni che ambiscono ad un posto tra le prime come Genoa, Giulianova e Novara. Nell'ultimo turno ha sconfitto proprio i piemontesi, in modo netto con un 3-1, già segnato alla fine del primo tempo, che ha consegnato anche la prima vittoria interna della stagione. Mr. Pellegrino, in breve tempo è riuscito a dare un'identità precisa ed un'organizzazione forte alla sua squadra, rivelando anche grandi doti di motivatore. La formazione biancorossa, fino ad ora si è dimostrata solida ed unita e che scende in campo sempre per imporre il proprio gioco, che a tratti è anche brillante, sfruttando al meglio le caratteristiche dei singoli, che sono messe al servizio della squadra. In particolare Pellegrino, ha rinvigorito La Grotteria e Bedin. Il fantasista l'italo-argentino dopo le vicissitudini degli anni scorsi, con il nuovo tecnico ha ritrovato gli stimoli giusti, tornando sui livelli di Palermo, e guida seppur in coabitazione la classifica cannonieri. Bedin rispetto agli anni passati sempre un giocatore trasformato, sia nella fase di recupero che nel reimpostare l'azione, diventando uno dei pilastri della formazione veneta. Il Padova targato Pellegrino, presenta tra l'altro un innovativo modulo 4-1-4-1, che permette ai giocatori patavini di essere in maggioranza nelle fase avanzata, ma nel contempo di non farsi mai trovare scoperti, in difesa; tenendo comunque la squadra particolarmente raccolta e cercando la superiorità nel vivo del gioco. In avanti i giocatori più tecnici come La Grotteria, Zecchin e Quadrini possono così trovare ampi spazi dove s'infilano palla al piede, cercando sempre l'uno contro uno. Il modulo 4-1-4-1, però contro la Pro, potrebbe saltare, perchè i biancorossi, oltre alle storiche assenze di Mariniello e Nassi, contro la Pro, dovranno fare a meno di Ivanoe De Franceschi infortunato ed Andy Selva, il suo sostituto che dovrà rispondere alla chiamata della propria nazionale quella di San Marino, impegnata nelle qualificazioni di Germania 2006. Pellegrino è comunque pco propenso ha stravolgere gli equilibri consolidati della sua formazione, che sono già ben oliati e redditizzi. La formazione, non dovrebbe essere stravolta rispetto all'ultima gara contro il Novara e dovrebbe scendere in campo, con Cano tra i pali, davanti Lolli a destra con a sinistra Bianchi e coppia centrale formata da Tarozzi e Rossettini. Centrocampo formato da Bedin, piazzato davanti alla difesa, quindi Calà-Campana, Quadrini in mezzo per dare quantità e qualità. Il primo, che Pellegrino usa anche in altre zone del campo, unisce doti di gran corridore capace di portarsi anche sulla fascia, cucendo il gioco della squadra, mentre il secondo ha più spiccate qualità offensive, infilandosi spesso tra il centrocampo e la difesa avversaria, rompendo gli equilibri, come un vero e proprio guastatore. Compiono un lavoro oscuro, rompendo il gioco avversario per ribaltarlo immediatamente mettendo in condizione i compagni più dotati tecnicamente di esibire il proprio repertorio. Il veloce e tecnico Zecchin a destra con La Grotteria a sinistra. Entrambi partono larghi, per poi accentrarsi forti delle loro qualità individuali. Brutti clienti per Imburgia e Dato. Il terminale d'attacco stante le assenze di De Franceschi e Selva, dovrebbe essere Maniero. Un reparto avanzato che è di elevato tasso tecnico, in grado di garantire giocate spettacolari ma anche efficaci. Cercherà anche di sfruttare "l'arma in piu'", ovvero una maglietta portafortuna che l'allenatore Pellegrino, ha sfoggiato nell'ultimo vittorioso turno, che gli è stata regalata da un tifoso e che userà anche a Busto. Un complesso temibile, che gioca compatto che comunque per conformazione lascia anche giocare, ma và in difficoltà con le squadre che giocano con il baricentro alto; subisce la manovra veloce e portata in profondità, specialmente se colpita nel mezzo dove anche se Calà-Campana e Quadrini, cercano di dare sempre manforte a Bedin davanti alla difesa che è un elemento non molto veloce, và in difficoltà con i giocatori tecnici e veloci, come sono le qualità di Ambrosetti ma soprattutto di Carlo Trezzi di questo periodo. Fuori casa il Padova,
ha già ottenuto due vittorie a Sesto e San Marino, pareggiando il derby
di Cittadella, per un totale di 7 punti, il miglior ruolino del girone
con lo Spezia. I biancorossi hanno il secondo attacco del girone con 10
reti, contro 5 reti subite. Sono una delle quattro squadre imbattute con
Spezia, Genoa e Monza. 3 sono le gare pareggiate.
GLI EX DELLE DUE SQUADRE In campo al centro della difesa biancoblù ci sarà Luca Franchini, che ha militato nel Padova nella stagione 2003-04, collezionando 10 presenze, oltre ad una serie di infortuni vari. Le due squadre pur essendosi incrociate, dagli anni 20', non hanno avuto molti ex ed addirittura nulli gli scambi diretti. Senz’altro uno dei più importanti è stato però Andrea Cregar, tra l’altro arrivato per scambio diretto, nei primi anni dei biancoblù in A: attaccante di grande valore e forza fisica, con Reguzzoni, Crosta e Bonivento, formò uno dei migliori reparti avanzati di sempre della storia della Pro, e del calcio italiano del periodo. Della stessa epoca è Latella. Altro storico ex è stato Annibale Frossi, "il dottor sottile", uno che negli anni 40 giocava con gli occhiali, ben prima di Edgard Davids, iniziò con il Padova, svolse la parte principale della sua carriera con l'Ambrosiana-Intere e chiuse con la Pro. Negli anni 50 Chiumento, poi salto agli anni 70, con l'ex centravanti del Padova del "Paron Rocco", Humberto Rosa, sulla panchina tigrotta, nel campionato 76-77, seppure per poche giornate. Negli anni 80, Mariano Marchetti, nato a Bassano del Grappa, cresciuto nelle giovanili della Juve e poi per 4 anni alla Pro, uno degli ultimi giocatori a passare dai biancoblù alla Serie A, con un trasferimento diretto, era l'ormai lontano 81-82. Poi al Padova in B, nella metà degli anni 80. Molti i padovani di provincia o città che hanno vestito la maglia della Pro, per citare solo gli ultimi Carletto Muraro e Chiarotto. ANDREA
CREGAR Nato
a Fiume il 16.11.1900 Ruolo
Interno-Centravanti Esordio
in Serie A il 6.10.29 Pro Patria – Cremonese 4-2
IL PRIMO MATCH A BUSTO ARSIZIO: Il
primo incontro a Busto, nella storia delle due squadre avviene nel
Campionato di Serie A, 1928-29, ed esattamente
il 21 Aprile 1929 ottava di ritorno e vide i tigrotti imporsi per
3-0. PRO
PATRIA: Montrasio, Agosteo, Fizzotti, Borsani, Bocchi, Giani, Colombo I°,
Cregar I°, Bonivento, Reguzzoni, V. Crosta PADOVA:
Latella, Danieli, Zanninovich, Favaron, Bedendo, Scanferla, Prendato,
Monti II°, Vecchina, Begamini, Okley III°. Arbitro:
Sig. Tubiani di Ferrara. Marcatori:2 Reguzzoni, Crosta S’incontrano a Busto, due squadre tra le più informa del campionato, la Pro nel girone di ritorno non ha ancora subito sconfitte, mentre i veneti vengono da due vittorie consecutive su Triestina e Roma. La difesa biancoblù formata dai “rude-boys made in Busto”, cominciò subito ad erigere una barriera invalicabile davanti a Montrasio; in attacco, Cregar, Bonivento, Crosta andavano a sostenere il talento purissimo del ventenne Carletto Reguzzoni che disegnava con i suoi guizzi arabeschi di calcio, infilando anche per due volte il portiere ospite Latella (che passerà alla Pro nella stagione successiva) uno dei più forti del tempo, dotato di ottimi mezzi fisici e di una notevole presa. Valentino Crosta, fisserà il punteggio finale sul 3-0, con reti tutte "made in Busto". UN TURBOLENTO INCONTRO DI C1 - 1982-83 Sempre
nel Marzo del 1983, per la prima volta biancoblù e biancorossi, si
trovano a confrontarsi in C1; allo “Speroni” si disputa la gara di
ritorno, la Pro mette sotto il Padova, al secondo posto in classifica
(verrà poi promosso in C1 con la Triestina), con le continue folate del
duo d'attacco Di Nicola-Frara, ed al 33’ va meritatamente in vantaggio
con un goal proprio di Paolino Frara. Al 45' del primo tempo, il Padova
usufruisce di una punizione sulla trequarti sinistra d'attacco, sotto la
tribuna centrale, verso la porta degli spogliatoi, mentre la palla è in
volo verso l'area, si sente nitido il fischio di Basile di Siracusa, che
va verso, il giocatore biancorosso che aveva appena calciato la sfera,
l'esperto e scaltro Pezzato, calcia a rete a gioco fermo, Dore da fermo
respinge di piede, la palla arriva a Cavestro
che manda in rete con tutti gli uomini immobili. Il Sig. Basile, tra lo
stupore generale compreso quello degli stessi giocatori padovani,
convalida la rete, scatenando il putiferio generale in campo e fuori.
In tribuna laterale parte una furiosa e lunga rissa, che dura tutto
l’intervallo con diversi e ripetuti interventi dei Carabinieri che
riusciranno a riportare la calma solo metà secondo tempo inoltrato. Il
Sig. Basile, lascerà il "Carlo Speroni" a tarda sera,
accompagnato da una nutrita e folta scorta di Carabinieri a fargli da
scorta dai tifosi biancoblù inferociti, che più volte tentano l'assalto
agli spogliatoi. La Pro
scesa in campo quel giorno: Dore, Merli, Corradi, Guidetti (50’ De
Biase), Giani (75’ Betz), Marozzi, Morini, Cerrone, Di Nicola, Maruzzo,
Frara - All. Soldo LA STORIA
Fondato il 29 gennaio 1910
presso il bar Borsa, come Associazione Calcio Padova, con i colori
bianco rosso, da cinquanta soci che eleggono come presidente il barone
Giorgio Treves de Bonfili; disputa la prima partita amichevole con il
Verona il 20 Febbraio (0-0) e prende poi parte al campionato veneto di
2a categoria. Gli inizi non sono semplici, anche perché
contemporaneamente viene fondata un’altra squadra in città il
Petrarca F.B.C., anch'esso affiliato alla Federcalcio; sono i
molti che passano a questa seconda società. La società
fondata presso lo storico “Bar Borsa”, viene subito sciolta per
essere rifondata il 25 Novembre 1912, sempre come A.C. Padova
partecipante al campionato veneto di Promozione 1912/13, con presidente
Gastone Rossi, ma alla prima partita, un‘amichevole contro i cugini
del Petrarca, in cui vengono sconfitti per 6-0, scoppia una seconda
crisi. Nuove elezioni, con il Cav. Giuseppe Valenzini che diventa
Presidente.
Vince il campionato
veneto-emiliano di Promozione del 1913/14, e passa al campionato di 1a
cat., si mette in evidenza come realizzatore il 20enne Silvio Appiani
(17r in 14p), che di li a poco morirà volontario sul Carso il 20
Ottobre del 1915. Alla ripresa dell'attività sportiva nel 1919, dopo la
prima guerra mondiale, vince il girone Veneto, qualificandosi per le
semifinali interregionali dell'Italia Settentrionale, ma viene
eliminato.
Nel 1921 è una delle società che aderisce alla Confederazione Calcistica Italiana, l'anno dopo la riforma dei campionati, arriva primo nel girone a pari punti con l'Alessandria e vince lo spareggio. Per alcuni anni è una delle formazioni di avanguardia del campionato arrivando a combattere con il Genoa e le squadre del quadrilatero piemontese. Il 19 Ottobre 1924 viene inaugurato il nuovo stadio dedicato alla memoria di Silvio Appiani, ora abbandonato e che si trovava nella zona centrale di Padova, proprio dietro la Basilica di Sant'Antonio. Nel 1929-30 retrocede in B, due anni dopo torna nella massima categoria con in squadra Annibale Frossi, "il dott. Sottile", che in seguito vestirà la maglia dell'Ambrosiana- Inter e della Pro Patria ed Alfredo Foni uno dei più forti terzini del calcio italiano (campione olimpico 36 e del mondo nel 38). Nel campionato 1933-34, fa il suo esordio in porta un altro futuro campione del mondo, il portiere Aldo Olivieri, ma non basta al Padova che retrocede ancora in B e crolla subito dopo in C, da cui riesce a risalire nel 37; è il periodo di un altro giovane interessante l'attaccante Gino Cappello, che farà la fortuna del Bologna nel dopoguerra. Nel campionato 1940-41 (Serie B-5°), arriva una mezzala esperta di origine triestina, è Nereo Rocco al tempo 28 enne, che segnerà la storia del club. Al termine del 2° conflitto mondiale il Padova gioca nel campionato misto B-C dell'alta Italia, vince il suo girone, ma nel raggruppamento finale si classifica all'ultimo posto. Nel 1946-47 è seconda in B, dietro la Pro che domina quella stagione, nelle sue fila un altro campione del mondo (38) Colaussi; i patavini si rifanno un anno dopo e nel campionato 1949-50 sulla panchina biancoscudata l'ungherese giramondo Bela Guttmann, che ha alle spalle esperienze in Olanda, Ungheria e Romania (vincerà poi lo scudetto nel 55 col Milan). Al termine del campionato 1950-51, torna in B e poi rischia il tracollo in C, un paio di stagioni travagliate quindi nel Marzo del 54, arriva sulla panchina Nereo Rocco, che debutta con una sconfitta per 2-0 a Lodi, ma riuscirà poi a conquistare una soffertissima salvezza. Da qui in avanti il nome di Rocco e del Padova si legheranno indissolubilmente e segneranno la storia del calcio italiano. Nel 1954-55 nei biancorossi troviamo l'interno Silvano Chiumento, proveniente dalla Pro, la squadra di Rocco non gode dei favori del pronostico ma proprio all'ultima giornata all'Appiani ha lo scontro di diretto con il Legnano (3-0) e torna in Serie A. Ma sulla partita indagherà a lungo l'ufficio indagine, e che vedrà poi squalificati per combine (2 rigori sospetti per i patavini), il legnanese Zian, i veneti Zanon ed Azzini. Il "Paron" Rocco, puntava su una solida e compatta difesa, "il catenaccio", piazzando davanti al portiere un difensore aggiunto, il libero; ruolo che nelle file patavine fu interpretato benissimo da Ivano Blason, ed i padovani tra l'iniziale scetticismo generale arrivarono ottavi. Nel 56, arriva l'interno argentino Humberto Rosa dalla Samp (sarà poi allenatore della Pro nel 76/77), sono anni di piazzamenti onorevoli e di grandi battaglie dialettico-calcistiche nel nome del "catenaccio". La stagione 1957-58 non parte nei migliori dei modi, il processo per illecito per la partita con il Legnano, la cessione dei pezzi migliori e l'arrivo in campagna acquisti di due giocatori reduci da infortuni, come il bomber Brighenti e dalla Juventus, la piccola ala svedese Kurt Hamrin; ma a differenze dello generale scetticismo i due davanti si completano a vicenda a meraviglia ed arrivano goal a raffica, che uniti all'imperforabilità della difesa, portano il Padova al 3° posto finale in classifica, con giocatori che entreranno nella mitologia del calcio italiano come il portiere Pin, il terzino Scagnellato, Blason, Cervato, Rosa, Brighenti e Hamrin, oltre all'ex biancoblù Chiumento. Gli anni seguenti sono ancora ottimi piazzamenti 7°- 5°- 6° posto, molti giocatori finiscono in nazionale e l'Appiani con il numeroso pubblico letteralmente a ridosso dei calciatori, con alcune tribune a strapiombo sul campo è un vero fortino inespugnabile. 61-62 Rocco è passato al Milan, molti giocatori sono avanti con l'età altri scelgono nuovi lidi, i sostituti non sono all'altezza ed i biancorossi rotolano in Serie B mettendo la parola fine all'era Rocco.
Il Padova 61-62
Lo yankee Alexis Lalas, stagione 94-95 Poi troviamo il
croato Goran Vlaovic, Perrone, Zoratto e l’olandese Michel Kreek
dall’Ajax, arriva una salvezza con lo spareggio a Firenze ai danni del
Genoa; l'anno successivo è retrocessione in B, con il disimpegno del
pres. Giordani e l'arrivo dell'ex azionista dell'Inter Viganò, che
porta Zenga. Il campionato 1997-98 segna il ritorno in C1.
Il Padova riparte così
dalla C2 e, nel 2000-01 torna in C1, guidato da Franco Varrella,
conquistando il primo posto, con in squadra Centofanti, Tasso e Bergamo, avanzando
la Pro di 6 punti, che poi perderà anche i play-off, contro la
Triestina.
2001-02, dopo la partenza incerta con Varella, vede l'arrivo di Frosio, con gli innesti successivi di Sotgia e Ginestra, centra un buon girone di ritorno che permette ai padovani di tirarsi fuori dalle secche dei play-out e di piazzarsi a metà classifica.
2002-03, i padovani, sono
ancora affidati alle cure di Frosio, a cui viene messa a disposizione,
una rosa per centrare la promozione, con elementi come Succi, Antonioli,
Circati, Rossetti, Sotgia, Porrini, Cerbone, Bandieri, Centofanti e
Bergamo. Con fatica, i biancorossi centrano il 5° posto che consegna i
play-off, dove in semifinale incrociano la sorpresa Albinoleffe. La
squadra di Gustinetti, supera i patavini all'Euganeo, per 2-1 davanti a
circa 10.000 spettatori. A nulla vale la vittoria nel ritorno per
1-0 a Bergamo con rete di Ginestra.
2003-04, la dirigenza
biancoscudata, riprova la scalata decisa alla serie cadetta, mettendo
sul piatto circa 5 milioni di Euro, (10miliardi di vecchie lire),
affidando la squadra al d.s. Vignoni e la panchina a Ezio Glerean,
uno degli artefici del miracolo Cittadella. Proprio su indicazione
di Glerean, vennero avviato un radicale cambiamento negli uomini che si
dovevano adattare al modulo di gioco imposto dal nuovo Mr. e per non
correre il rischio di dover attendere più di un anno per ritentare il
salto nella serie cadetta, la società si è cautelata, mettendo a
disposizione dell'allenatore alcuni degli elementi più fidati del suo
vecchio Cittadella come, gli stagionati ultra trentenni Giacomin e Zanon,
suoi scudieri dai tempi di Bassano e San Donà oltre all’esperto
portiere Redaelli (68), tutti prelevati direttamente dal "Citta". Oltre
all'arrivo botto di La Grotteria (74), talentuoso attaccante
argentino dal Palermo, a cui si aggiunsero Romondini, l’esterno
offensivo Zecchin (83), riscattato alle buste dal Sud Tirol, ma
cresciuto nelle giovanili biancoscudate. In attacco il gigante bosniaco
Zlatan Muslimovic (81) e Max Guidetti, a cui si aggiunsero poi
Statuto (ex Roma) ed il bomber Cecchini. Nonostante tutte queste
premesse e gli investimenti cospiquii, la stagione fu un flop, con
Gleran che abbandonò la squadra per problemi di famiglia a metà
stagione, sostituito poi da Renzo Ulivieri con un piazzamento finale a
metàclassifica.
Una
formazione del 2003-04
2004-05, turbolenze
societarie accompagnano l'intera stagione, con la squadra che viene
inserita nel raggruppamento B, Ulivieri non lega con la piazza, con il
Padova che alla fine del campionato rimane fuori di un soffio dai
play-off con il 6° posto.
Campionati
in Serie A: Pro Patria 12 – Padova 16 Div.
Naz. Gir. A 1928-29
Padova
- Pro Patria 4-3 23^,
21 Apr. 29 Pro Patria - Padova 3-0: 2 Reguzzoni, Crosta SERIE A 1929-30 5^,
3 Nov. 29:
Pro Patria - Padova 0
- 0 21^,
23 Mar. 30: Padova- Pro Patria 7- 0: 1', 2', 29', 34' e 85’ Vecchina,
65' Prendato, 74' Lamon SERIE A 1932-33 7^,
6 Nov 32 : Pro Patria - Padova 1- 0 24^,
9 Apr 33:
Padova - Pro Patria 4-1: 13' Bettini, 39' Baldo, 70' Loetti (Pro),
75' Busini I°, 85' Perazzolo SERIE B 1941-42 Pro
Patria - Padova 0-1 Padova
- Pro Patria 3-1 SERIE B 1942-43 Padova
- Pro Patria 2-1 Pro
Patria - Padova 1-0 1945-46
Girone Finale Campionato misto B-C Pro
Patria - Padova 3-1 Padova- Pro Patria 1-4: 3 Colombi (P), Giocata a Brescia SERIE A 1948-49 9^
7 Nov. 48,
Padova - Pro Patria 1-1: 26' Antoniotti (Pro), 56' Adcock 28^
13 Mar. 49, Pro Patria -
Padova 3-0: 21' Bertoloni, 46' e 62' Oldani SERIE A 1949 -50 9^
30 Ott 49, Padova - Pro
Patria 1-1: 53' Vitali (Pd), 75' aut. Zanon 28^
12 Mar 50, Pro Patria – Padova 2-1:
15' Martini, 56' Curti (Pd), 89' Viney SERIE A 1950-51 5^
8 Ott 50, Padova - Pro Patria
3-1: 2' Pierobon, 3' Antoniotti (Pro), 68' Curti, 81' Martegani 24^
18 Feb 51, Pro Patria - Padova 1-0: 64'
Antoniotti SERIE A 1951-52 1^
9 Set 51, Pro Patria - Padova 2-2: 46' Martegani, 52' Sperotto, 68'
Turbeky (Pro), 72' Hoefling (Pro) 20^
3 Feb 52, Padova - Pro Patria 1-0: 9' Camporese
SERIE B 1953-54 17^
17 Gen 54, Pro Patria - Padova 3-0: 2 Hofling, Pin 34^
30 Mag 54, Padova - Pro Patria 2-2: Mannucci (P), Chiumento (P) SERIE B 1962-63 18^,
Pro Patria - Padova: 1-1 37^,
Padova - Pro Patria: 1-1 SERIE B 1963-64 11^,
Padova - Pro Patria 1-0
30^,
Pro Patria - Padova 1-1 SERIE B 1964-65 18^, Pro
Patria - Padova 1-0 37^, Padova
- Pro Patria 2-0 SERIE B 1965-66 15^,
Padova - Pro Patria 0-2 34^,
Pro Patria - Padova 2-1 SERIE
C/a 1969-70 Pro
Patria - Padova 2-0 Padova
- Pro Patria 1-1 SERIE C/a 1970-71 Pro
Patria - Padova 1-1 Padova
- Pro Patria 1-0 SERIE C/a 1971-72 Padova
– Pro Patria: 1-0 Pro
Patria – Padova: 1-0 SERIE C/a 1975-76 12^
30 Nov. 75, Padova - Pro Patria 1-1 31^
25 Apr. 76, Pro Patria - Padova 1-1 SERIE C/a 1976-77 7^
24 Ott 76, Padova - Pro Patria 0-0 26^
5 Mar. 77, Pro Patria - Padova 1-1 SERIE C/a 1977-78 5^
9 Ott. 77, Padova - Pro Patria: 2-2 24^
25 Feb. 78, Pro Patria - Padova: 0-0 SERIE C2/b 1979-80 7^
11 Nov. 79, Pro Patria - Padova 0-0 24^
16 Mar. 80, Padova - Pro Patria 3-0 SERIE C1/a 1981-82 6^
24 Ott. 82, Padova - Pro Patria 2-1: 12'
e 57' Pezzato, 52' Bardelli (Pro) 23^
6 Mar 83, Pro Patria - Padova 1-1: 33' Frara (Pro), 45' Cavestro SERIE C2/a 2000-01 1^
3 Sett 00, Pro Patria - Padova 2-2: 24' e 74' (r) Porfido (Pro), 78' (r) e
85' Centofanti 18^
14 Gen 01, Padova - Pro Patria 1-0: 55' Gasparetto SERIE C1/a 2002-03 4^
22 Set. 02, Padova - Pro Patria 3-0: 38' Rossetti, 53' e 81' Succi 21^
26 Gen. 03, Pro Patria- Padova 3-0: 26'
Romano, 42' Salvalaggio, 94' Asara Coppa
Italia Serie C - Semifinale
19
Marzo 03, Padova – Pro Patria 1-0: 76’ Pietranera 2
Aprile 03, Pro Patria – Padova 1-0: 8’ Corti (d.t.s e 4-0 ai rig) Qual.
Pro Patria
4^
21 Set. 03, Padova - Pro Patria 2-1:
33' e 52' Guidetti, 85' rig. Piovanelli
(Pro) 21^
8 Feb. 04, Pro Patria – Padova 3-1: 39’ Zaffaroni, 44’ Elia, 83’
Belluomini, 91’ Cecchini (Pd)
IL TIFO
Il movimento ultras a
Padova, come nella maggior parte delle città italiane, prese forma
intorno alla metà degli anni '70, quando nelle gradinate dello stadio
Appiani cominciano ad intravedersi i primi pionieristici striscioni:
Magico Padova e Ultras. Era il 1974.
Verso la fine del
decennio nacquero i Leoni della Nord, primo vero gruppo ultras
organizzato nella storia del tifo patavino, che riuscirono in breve
tempo a farsi conoscere e rispettare per gli stadi d'Italia.
Tra questi si ricordano i
Bulldogs, i Boys Alta Padovana, i Rebels, il Gruppo Deciso Vanzo-Tribano,
i North Side e i Ball's Breackers. La curva era sempre stracolma ed
anche le trasferte molto spesso si rivelavano vere e proprie invasioni;
l'Appiani anche grazie alla sua particolare confromazione divenne
un catino ribollente ed un autentico campo minato per qualsiasi
tifoseria. Nel 1994 il crack: in seguito ai disordini scoppiati in
occasione del derby col Vicenza venne operata un'ampia retata verso il
gruppo; si contarono in quel periodo oltre un centinaio di diffidati.
Gli H.A.G. si sciolsero per intraprendere una nuova forma di tifo
all'inglese, con bandiere e stendardi al posto degli striscioni. Con la
promozione in serie A venne abbandonato definitivamente anche il vecchio
e caldo stadio Appiani per trasferirsi nel più moderno ma gelido
Euganeo, con il posizionamento dell'ala calda del tifo, prima nel
secondo anello del rettilineo. Tutto ciò portò al lento ma costante
declino della curva patavina. Unica nota positiva di quel periodo fu la
nascita, sempre nel 1994, della Juventude Crociata, gruppo di spiccata
tendenza destroide e con forti ideali nazionalisti, che alcuni anni più
tardi andrà a comporre il primo nucleo di ultras al seguito della
nazionale italiana.
Negli anni a seguire la squadra cominciò la sua parabola discendente, fino ad arrivare in pochi anni alla serie C2; stessa sorte ebbe la curva, che visse un periodo di forte declino. Nel 1997 ci fu ricomposizione degli H.A.G., anche se per una durata piuttosto breve. Poi la curva, che con il termine dei lavori nel nuovo Euganeo, si posizionò, nella curva Sud, andò completamente allo sbando e le partite in casa ed in trasferta seguite ormai da pochi intimi. La svolta avvenne con la squadra in serie C2, nel 2001, con un campionato di vertice, concluso poi con la promozione quando videro la luce il gruppo dell'A.C. Padova 1910, nato per riportare il tifo biancosudato a livelli più consoni al blasone della città e diventato da subito il gruppo portante e nel quale si riconoscono quasi tutti i piccoli gruppi presenti in curva, ed il Fronte Opposto. Quest'ultimo è un
gruppo molto politicizzato e tendenzialmente autonomo che, partito con
l'idea di restare separato dal resto della curva, ha in seguito a molte
diffide deciso di muoversi assieme alla Juventude e all'A.c.p., che
invece da 4 anni viaggiano fondamentalmente di comune accordo e su
binari paralleli. In questi ultimi anni il gruppo portante, supportato
dagli altri minori, sta decisamente riportando il tifo di Padova a buoni
livelli. A livello di clubs, si contanto circa una trentina quelli che
tutt'ora sono più o meno attivi e che coprono gran parte della
provincia padovana. La tifoseria sia Ultras che a livello di club, vorrebbe
tornare al vecchio ed amato "Appiani", per ritrovare il calore
dei tifosi, che nel nuovo impianto non si riesce ad avere. Rotto quello con il Bologna, l'unico gemellaggio ufficiale ed accettato da tutta la curva è quello ventennale con gli ultras palermitani. Altre amicizie nate in passato, tra le quali Civitanovese e Campobasso si sono progressivamente perse nel tempo. Rivalità storiche nel Triveneto rimangono quelle con Vicenza, Venezia e Triestina; abbastanza forte, anche se recente, l'odio verso i trevigiani. Inimicizie meno sentite quelle con gli udinesi ed i veronesi. Al di fuori del nord-est storiche le rivalità con modenesi e genoani. Da menzionare anche quelle con gran parte delle toscane come pistoiesi, livornesi, pisani e carraresi I gruppi padovani a Busto nel 2003
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