LA NOSTRA PROSSIMA AVVERSARIA

PADOVA

Padova Calcio spa (1909)

Stadio "Euganeo"- via N.Rocco - Padova (Bresseo)

(105 x 67) - Capienza 32.000 spettatori

Colori: maglia bianca con bordi rossi e con scudo biancorosso, pantaloncini e calzettoni bianchi, bordati di rosso

 

Padova città 250.000 - tot. provincia 853.000

Abbonamenti 2.095

Stagione 2004-05, 1.697

Stagione 2003-04, 1.452

Stagione 2002-03, 1.030

 ORGANIGRAMMA SOCIETARIO

Presidente: Marcello Cestaro

Segretario: Gianluca Sottovia

Responsabile marketing: Gianni Potti

Direttore Sportivo: Renato Favero

Addetto Stampa: Massimo Candotti

Allenatore: Maurizio Pellegrino

All. in 2a: Vincenzo Milazzo

Prep. atletico: Umberto Pegoraro

Prep. portieri: Massimo Mattiazzo

 

CALCIOMERCATO 2005-06

Arrivi:  Bianchi (d80-Triestina), Taglienti (a79-Centese), Turchi (a81-Ostiamare), Cala-Campana (c78-Teramo via Lanciano), Cano (p76), Lolli (a81) e Nassi (c77-Lanciano), Fig (Dan.77-Bassano), Santos (Bra-c87-Chievo), Selva (76 Spal), Cotroneo (84), Suriano (76 Catania), Quadrini (80-Treviso)

Partenze: Antonioli (d77-Frosinone), Florindo (d80-Spezia), Ginestra (a79-Frosinone), Romondini (c77-Arezzo), Rossi (p84-Venezia), Colombo (p75-San Marino,) Carraro (a86-Bassano), Statuto (c71-Viterbo)

LA ROSA

Portieri: Cano (76), Faraon (85)

Difensori: Bagarollo (86), Bianchi (87), Calà-Campana (78), Cotroneo (84), Lolli (81) Mariniello (75), Moroni (84), Rossettini (85), Salviato (86), Suriano (76), Tarozzi (73)

Centrocampisti: Bedin (79), De Franceschi (74), Fig (Dan-77), Santos (Bra-87), Palumbo (83), Quadrini (80), Turchi (80), Segarelli (78), Zecchin (83)

Attaccanti: La Grotteria (Arg 74), Maniero (74), Nassi (77), Sciani (87), Selva (76), Tagliente (80), Zerbini (79) 

   

 GLI ULTIMI CINQUE CAMPIONATI

2000-01, Serie C2/a 1° posto, PROMOSSO in C1 - All. Varrella

2001-02, Serie C1/a 9° posto - All. Varrella / Frosio

2002-03, Serie C1/a 5° posto - Eliminato in semifinale play-off dall'Albinoleffe - All. Frosio

2003-04, Serie C1/a 9° posto - All. Glerean / Ulivieri

2004-05, Serie C1/a 6° posto - All. Ulivieri

 

 IL CAMMINO 2005-06

1^ Pro Sesto-Padova 1-2: 20' La Grotteria (Pd), 72' Lazzaro (PS), 77' Rossettini (Pd) 

2^ Padova-Giulianova 1-1: 16’ Califano (G), 17’ De Franceschi (P)

3^ San Marino-Padova 0-2: 46' e 59' Quadrini

4^ Padova - Genoa 1-1: 50' La Grotteria (P), 65' Sinigalia (G)

5^ Cittadella-Padova 1-1: 19' De Gasperi (C), 77' Selva (Pd)

6^ Padova-Novara 3-1: 8’ e 39' La Grotteria (P), 25’ Elia (N), 33’ Zecchin (P)

 

 PRO PATRIA – PADOVA

Secondo impegno casalingo consecutivo per la Pro, dopo aver gettato al vento una vittoria praticamente certa conto il Pizzighettone. L'avversario non è certo dei più facili in questo momento, visto che si tratta del Padova, una delle squadre più in forma del momento, e che occupa il 3 posto in classifica, con 12 punti a sole due lunghezze dalla coppia di testa Monza e Spezia.I biancorossi, possono contare su una nuova, forte e motivata società, che è sorta dall'unione di due differenti cordate che da tempo volevano scalare il sodalizio patavino. Una proprietà che ha diversi interessi, tra cui quelli della distribuzione nel triveneto, e che ha portato sulle maglie biancoscudate lo sponsor "Famila", da tempo nello sport, ed in particolare nel basket femminile, a cui ha legato i numerosi successi nazionali ed internazionali dello Schio. Il primo passo è stato quello del cambio di tecnico, con Renzo Ulivieri, lasciato libero ed al suo posto è stato chiamato il siciliano Maurizio Pellegrino, che nelle ultime stagioni aveva lavorato bene al Lanciano, sempre in C1. Il tecnico, ha voluto a tutti i costi con se numerosi giocatori, avuto nella sua precedenza esperienza al Lanciano o al Paternò, per avere il meno possibile problemi di amalgama e quindi poter far assimilare al gruppo intero, la sua filosofia di gioco. Così sono arrivati Calà-Campana, Nassi, Cano, Lolli. Altri arrivi importanti sono stati quelli del veloce attaccante Selva dal fallimento della Spal, poi il ritorno di Fig, dopo una stagione al Bassano in Serie D, per riprendersi da un grave infortunio al ginocchio.In uscita invece, definitivamente il giovane talento Rey Volpato (86), riscattato completamente dalla Juve, il bomber Ginestra, passato con Antonioli al Frosinone, Florindo allo Spezia, il forte centrocampista Romondini all'Arezzo, oltre ai portieri Colombo, accasatosi al San Marino, e il giovane Rossi, protagonista agli ultimi mondiali Under20, passato al Venezia.
Il calciomercato del Padova, ha visto anche due mancati arrivi, come il portiere Cortelli, dalla Samb, e il nazionale messicano Victorino, in un primo tempo in rosa, poi per diversi motivi hanno dovuto lasciare i biancorossi.
In fase di preparazione Pellegrino, ha già dovuto scontare due pesanti incidenti, quello dell'attaccante Nassi e quello del difensore Mariniello. Per la punta, appena arrivata dal Lanciano rottura dei legamenti (al suo posto è arrivato dal Chievo il giovane brasiliano Santos), mentre per il difensore un problema alla spalla destra, con 3 mesi di stop.
Il Padova, si è proposto come una delle più autorevoli candidate ad un posto per la promozione, avendo già affrontato 3 delle formazioni che ambiscono ad un posto tra le prime come Genoa, Giulianova e Novara.
Nell'ultimo turno ha sconfitto proprio i piemontesi, in modo netto con un 3-1, già segnato alla fine del primo tempo, che ha consegnato anche la prima vittoria interna della stagione.
Mr. Pellegrino, in breve tempo è riuscito a dare un'identità precisa ed un'organizzazione forte alla sua squadra, rivelando anche grandi doti di motivatore. La formazione biancorossa, fino ad ora si è dimostrata solida ed unita e che scende in campo sempre per imporre il proprio gioco, che a tratti è anche brillante, sfruttando al meglio le caratteristiche dei singoli, che sono messe al servizio della squadra. In particolare Pellegrino, ha rinvigorito La Grotteria e Bedin. Il fantasista l'italo-argentino dopo le vicissitudini degli anni scorsi, con il nuovo tecnico ha ritrovato gli stimoli giusti, tornando sui livelli di Palermo, e guida seppur in coabitazione la classifica cannonieri. Bedin rispetto agli anni passati sempre un giocatore trasformato, sia nella fase di recupero che nel reimpostare l'azione, diventando uno dei pilastri della formazione veneta.
Il Padova targato Pellegrino, presenta tra l'altro un innovativo modulo 4-1-4-1, che permette ai giocatori patavini di essere in maggioranza nelle fase avanzata, ma nel contempo di non farsi mai trovare scoperti, in difesa; tenendo comunque la squadra particolarmente raccolta e cercando la superiorità nel vivo del gioco. In avanti i giocatori più tecnici come La Grotteria, Zecchin e Quadrini possono così trovare ampi spazi dove s'infilano palla al piede, cercando sempre l'uno contro uno.
Il modulo 4-1-4-1, però contro la Pro, potrebbe saltare, perchè i biancorossi, oltre alle storiche assenze di Mariniello e Nassi, contro la Pro, dovranno fare a meno di Ivanoe De Franceschi infortunato ed Andy Selva, il suo sostituto che dovrà rispondere alla chiamata della propria nazionale quella di San Marino, impegnata nelle qualificazioni di Germania 2006. Pellegrino è comunque pco propenso ha stravolgere gli equilibri consolidati della sua formazione, che sono già ben oliati e redditizzi.
La formazione, non dovrebbe essere stravolta rispetto all'ultima gara contro il Novara e dovrebbe scendere in campo, con Cano tra i pali, davanti Lolli a destra con a sinistra Bianchi e coppia centrale formata da Tarozzi e Rossettini. Centrocampo formato da Bedin, piazzato davanti alla difesa, quindi Calà-Campana, Quadrini in mezzo per dare quantità e qualità. Il primo, che Pellegrino usa anche in altre zone del campo, unisce doti di gran corridore capace di portarsi anche sulla fascia, cucendo il gioco della squadra, mentre il secondo ha più spiccate qualità offensive, infilandosi spesso tra il centrocampo e la difesa avversaria, rompendo gli equilibri, come un vero e proprio guastatore. Compiono un lavoro oscuro, rompendo il gioco avversario per ribaltarlo immediatamente mettendo in condizione i compagni più dotati tecnicamente di esibire il proprio repertorio. Il veloce e tecnico Zecchin a destra con La Grotteria a sinistra. Entrambi partono larghi, per poi accentrarsi forti delle loro qualità individuali. Brutti clienti per Imburgia e Dato. Il terminale d'attacco stante le assenze di De Franceschi e Selva, dovrebbe essere Maniero. Un reparto avanzato che è di elevato tasso tecnico, in grado di garantire giocate spettacolari ma anche efficaci. Cercherà anche di sfruttare "l'arma in piu'", ovvero una maglietta portafortuna che l'allenatore Pellegrino, ha sfoggiato nell'ultimo vittorioso turno, che gli è stata regalata da un tifoso e che userà anche a Busto.                                                                                                                                                                      Un complesso temibile, che gioca compatto che comunque per conformazione lascia anche giocare, ma và in difficoltà con le squadre che giocano con il baricentro alto; subisce la manovra veloce e portata in profondità, specialmente se colpita nel mezzo dove anche se Calà-Campana e Quadrini, cercano di dare sempre manforte a Bedin davanti alla difesa che è un elemento non molto veloce, và in difficoltà con i giocatori tecnici e veloci, come sono le qualità di Ambrosetti ma soprattutto di Carlo Trezzi di questo periodo. 

Fuori casa il Padova, ha già ottenuto due vittorie a Sesto e San Marino, pareggiando il derby di Cittadella, per un totale di 7 punti, il miglior ruolino del girone con lo Spezia. I biancorossi hanno il secondo attacco del girone con 10 reti, contro 5 reti subite. Sono una delle quattro squadre imbattute con Spezia, Genoa e Monza. 3 sono le gare pareggiate.

 

 GLI EX DELLE DUE SQUADRE

In campo al centro della difesa biancoblù ci sarà Luca Franchini, che ha militato nel Padova nella stagione 2003-04, collezionando 10 presenze, oltre ad una serie di infortuni vari. Le due squadre pur essendosi incrociate, dagli anni 20', non hanno avuto molti ex ed addirittura nulli gli scambi diretti. Senz’altro uno dei più importanti è stato però Andrea Cregar, tra l’altro arrivato per scambio diretto, nei primi anni dei biancoblù in A: attaccante di grande  valore e forza fisica, con Reguzzoni, Crosta e Bonivento, formò uno dei migliori reparti avanzati di sempre della storia della Pro, e del calcio italiano del periodo. Della stessa epoca è Latella. Altro storico ex è stato Annibale Frossi, "il dottor sottile", uno che negli anni 40 giocava con gli occhiali, ben prima di Edgard Davids, iniziò con il Padova, svolse la parte principale della sua carriera con l'Ambrosiana-Intere e chiuse con la Pro. Negli anni 50 Chiumento, poi salto agli anni 70, con l'ex centravanti del Padova del "Paron Rocco", Humberto Rosa, sulla panchina tigrotta, nel campionato 76-77, seppure per poche giornate.                                                                                                                                                         Negli anni 80, Mariano Marchetti, nato a Bassano del Grappa, cresciuto nelle giovanili della Juve e poi per 4 anni alla Pro, uno degli ultimi giocatori a passare dai biancoblù alla Serie A, con un trasferimento diretto, era l'ormai lontano 81-82. Poi al Padova in B, nella metà degli anni 80. Molti i padovani di provincia o città che hanno vestito la maglia della Pro, per citare solo gli ultimi Carletto Muraro e Chiarotto.

ANDREA CREGAR

Nato a Fiume il 16.11.1900

Ruolo Interno-Centravanti

Esordio in Serie A il 6.10.29 Pro Patria – Cremonese 4-2  

1922-23

Fiumana

1^Divisione  

21

10

1923-24

Fiumana

1^Divisione   - -

1924-25

Fiumana

1^Divisione   - -

1925-26

Padova

1^Divisione  

21

10

1926-27

Padova

1^Divisione  

11

-
1927-28   Pro Patria Div. Naz. A

13

3

1928-29 Pro Patria Div. Naz. A

24

12

1929-30

Pro Patria A 24 -  
1930-31   Fiorentina B

16

2  
1931-32   Fiorentina A 3   -  
1932-33 Perugia  

1^Divisione

- -

 

 IL PRIMO MATCH A BUSTO ARSIZIO:

Il primo incontro a Busto, nella storia delle due squadre avviene nel Campionato di Serie A, 1928-29, ed esattamente  il 21 Aprile 1929 ottava di ritorno e vide i tigrotti imporsi per 3-0.

PRO PATRIA: Montrasio, Agosteo, Fizzotti, Borsani, Bocchi, Giani, Colombo I°, Cregar I°, Bonivento, Reguzzoni, V. Crosta

PADOVA: Latella, Danieli, Zanninovich, Favaron, Bedendo, Scanferla, Prendato, Monti II°, Vecchina, Begamini, Okley III°.

Arbitro: Sig. Tubiani di Ferrara.  

Marcatori:2 Reguzzoni, Crosta

S’incontrano a Busto, due squadre tra le più informa del campionato, la Pro nel girone di ritorno non ha ancora subito sconfitte, mentre i veneti vengono da due vittorie consecutive su Triestina e Roma.                                                                                             La difesa biancoblù formata dai “rude-boys made in Busto”, cominciò subito ad erigere una barriera invalicabile davanti a Montrasio; in attacco, Cregar, Bonivento, Crosta andavano a sostenere il talento purissimo del ventenne Carletto Reguzzoni che disegnava con i suoi guizzi arabeschi di calcio, infilando anche per due volte il portiere ospite Latella (che passerà alla Pro nella stagione successiva) uno dei più forti del tempo, dotato di ottimi mezzi fisici e di una notevole presa. Valentino Crosta, fisserà il punteggio finale sul 3-0, con reti tutte "made in Busto".

 UN TURBOLENTO INCONTRO DI C1 - 1982-83

Sempre nel Marzo del 1983, per la prima volta biancoblù e biancorossi, si trovano a confrontarsi in C1; allo “Speroni” si disputa la gara di ritorno, la Pro mette sotto il Padova, al secondo posto in classifica (verrà poi promosso in C1 con la Triestina), con le continue folate del duo d'attacco Di Nicola-Frara, ed al 33’ va meritatamente in vantaggio con un goal proprio di Paolino Frara. Al 45' del primo tempo, il Padova usufruisce di una punizione sulla trequarti sinistra d'attacco, sotto la tribuna centrale, verso la porta degli spogliatoi, mentre la palla è in volo verso l'area, si sente nitido il fischio di Basile di Siracusa, che va verso, il giocatore biancorosso che aveva appena calciato la sfera, l'esperto e scaltro Pezzato, calcia a rete a gioco fermo, Dore da fermo respinge di piede, la palla arriva a Cavestro che manda in rete con tutti gli uomini immobili. Il Sig. Basile, tra lo stupore generale compreso quello degli stessi giocatori padovani, convalida la rete, scatenando il putiferio generale in campo e fuori.                                                                                         In tribuna laterale parte una furiosa e lunga rissa, che dura tutto l’intervallo con diversi e ripetuti interventi dei Carabinieri che riusciranno a riportare la calma solo metà secondo tempo inoltrato. Il Sig. Basile, lascerà il "Carlo Speroni" a tarda sera, accompagnato da una nutrita e folta scorta di Carabinieri a fargli da scorta dai tifosi biancoblù inferociti, che più volte tentano l'assalto agli spogliatoi.

La Pro scesa in campo quel giorno: Dore, Merli, Corradi, Guidetti (50’ De Biase), Giani (75’ Betz), Marozzi, Morini, Cerrone, Di Nicola, Maruzzo, Frara  - All. Soldo  

 
 LA STORIA
Fondato il 29 gennaio 1910 presso il bar Borsa, come Associazione Calcio Padova, con i colori bianco rosso, da cinquanta soci che eleggono come presidente il barone Giorgio Treves de Bonfili; disputa la prima partita amichevole con il Verona il 20 Febbraio (0-0) e prende poi parte al campionato veneto di 2a categoria.  Gli inizi non sono semplici, anche perché contemporaneamente viene fondata un’altra squadra in città il Petrarca  F.B.C., anch'esso affiliato alla Federcalcio; sono i molti che passano a questa seconda società.   La società fondata presso lo storico “Bar Borsa”, viene subito sciolta per essere rifondata il 25 Novembre 1912, sempre come A.C. Padova partecipante al campionato veneto di Promozione 1912/13, con presidente Gastone Rossi, ma alla prima partita, un‘amichevole contro i cugini del Petrarca, in cui vengono sconfitti per 6-0, scoppia una seconda crisi. Nuove elezioni, con il Cav. Giuseppe Valenzini che diventa Presidente.
Vince il campionato veneto-emiliano di Promozione del 1913/14, e passa al campionato di 1a cat., si mette in evidenza come realizzatore il 20enne Silvio Appiani (17r in 14p), che di li a poco morirà volontario sul Carso il 20 Ottobre del 1915. Alla ripresa dell'attività sportiva nel 1919, dopo la prima guerra mondiale, vince il girone Veneto, qualificandosi per le semifinali interregionali dell'Italia Settentrionale, ma viene eliminato.
Nel 1921 è una delle società che aderisce alla Confederazione Calcistica Italiana, l'anno dopo la riforma dei campionati,  arriva primo nel girone a pari punti con l'Alessandria e vince lo spareggio. Per alcuni anni è una delle formazioni di avanguardia del campionato arrivando a combattere con il Genoa e le squadre del quadrilatero piemontese. Il 19 Ottobre 1924 viene inaugurato il nuovo stadio dedicato alla memoria di Silvio Appiani, ora abbandonato e che si trovava nella zona centrale di Padova, proprio dietro la Basilica di Sant'Antonio.
Nel 1929-30 retrocede in B, due anni dopo torna nella massima categoria con in squadra Annibale Frossi, "il dott. Sottile", che in seguito vestirà la maglia dell'Ambrosiana- Inter e della Pro Patria ed Alfredo Foni uno dei più forti terzini del calcio italiano (campione olimpico 36 e del mondo nel 38). Nel campionato 1933-34,  fa il suo esordio in porta un altro futuro campione del mondo, il portiere Aldo Olivieri, ma non basta al Padova che retrocede ancora in B e crolla subito dopo in C, da cui riesce a risalire nel 37; è il periodo di un altro giovane interessante l'attaccante Gino Cappello, che farà la fortuna del Bologna nel dopoguerra.
Nel campionato 1940-41 (Serie B-5°), arriva una mezzala esperta di origine triestina, è Nereo Rocco al tempo 28 enne, che segnerà la storia del club. Al termine del 2° conflitto mondiale il Padova gioca nel campionato misto B-C dell'alta Italia, vince il suo girone, ma nel raggruppamento finale si classifica all'ultimo posto. Nel 1946-47 è seconda in B, dietro la Pro che domina quella stagione, nelle sue fila un altro campione del mondo (38) Colaussi; i patavini si rifanno un anno dopo e nel campionato 1949-50 sulla panchina biancoscudata l'ungherese giramondo Bela Guttmann, che ha alle spalle esperienze in Olanda, Ungheria e Romania (vincerà poi lo scudetto nel 55 col Milan).
Al termine del campionato 1950-51, torna in B e poi rischia il tracollo in C, un paio di stagioni travagliate quindi nel Marzo del 54, arriva sulla panchina Nereo Rocco, che debutta con una sconfitta per 2-0 a Lodi, ma riuscirà poi a conquistare una soffertissima salvezza. Da qui in avanti il nome di Rocco e del Padova si legheranno indissolubilmente e segneranno la storia del calcio italiano.
Nel 1954-55 nei biancorossi troviamo l'interno Silvano Chiumento, proveniente dalla Pro, la squadra di Rocco non gode dei favori del pronostico ma proprio all'ultima giornata all'Appiani ha lo scontro di diretto con il Legnano (3-0) e torna in Serie A. Ma sulla partita  indagherà a lungo l'ufficio indagine, e che vedrà poi squalificati per combine (2 rigori sospetti per i patavini), il legnanese Zian, i veneti Zanon ed Azzini. 
Il "Paron" Rocco, puntava su una solida e compatta difesa, "il catenaccio", piazzando davanti al portiere un difensore aggiunto, il libero; ruolo che nelle file patavine fu interpretato benissimo da Ivano Blason, ed i padovani tra l'iniziale scetticismo generale arrivarono ottavi. Nel 56, arriva l'interno argentino Humberto Rosa dalla Samp (sarà poi allenatore della Pro nel 76/77), sono anni di piazzamenti onorevoli e di grandi battaglie dialettico-calcistiche nel nome del "catenaccio".
La stagione 1957-58 non parte nei migliori dei modi, il processo per illecito per la partita con il Legnano, la cessione dei pezzi migliori e l'arrivo in campagna acquisti di due giocatori reduci da infortuni, come il bomber Brighenti e dalla Juventus, la piccola ala svedese Kurt Hamrin; ma a differenze dello generale scetticismo i due davanti si completano a vicenda a meraviglia ed arrivano goal a raffica, che uniti all'imperforabilità della difesa, portano il Padova al 3° posto finale in classifica, con giocatori che entreranno nella mitologia del calcio italiano come il portiere Pin, il terzino Scagnellato, Blason, Cervato, Rosa, Brighenti e Hamrin, oltre all'ex biancoblù Chiumento.  Gli anni seguenti sono ancora ottimi piazzamenti 7°- 5°- 6° posto, molti giocatori finiscono in nazionale e l'Appiani con il numeroso pubblico letteralmente a ridosso dei calciatori, con alcune tribune a strapiombo sul campo è un vero fortino inespugnabile.
61-62 Rocco è passato al Milan, molti giocatori sono avanti con l'età altri scelgono nuovi lidi, i sostituti non sono all'altezza ed i biancorossi rotolano in Serie B mettendo la parola fine all'era Rocco.

Il Padova 61-62

Scagnellato Blason


Seguono anni di Serie B, con alcuni buoni giocatori del vivaio come Alberto Bigon, ed una finale di Coppa Italia (66/67), persa a Roma con il Milan. Ma il club viene travolto ancora dai debiti e nel 68/69 retrocede in C, dove vivrà campionati anonimi per molte stagioni, si salva dal declassamento in C2, ma l'anno dopo retrocede malamente, nello stesso periodo passa nelle mani del gruppo Despar che provvede a rilanciare le ambizioni della società.
Perde un "drammatico" spareggio promozione a Verona contro il Trento, ma vince la Coppa Italia Semiprofessionisti e l'anno dopo in C1, nel 1981-82 conquista la serie B alle spalle della Triestina, categoria in cui nel 84/85 troviamo l'ex biancoblù Mariano Marchetti, nel 86 un altro illecito sportivo coinvolge i patavini questa volta con il Taranto, con cui si erano salvati all'ultima giornata e nel 1985-86 deve ripartire dalla C1 con conseguente cambio societario e risalita in B dopo due anni, con Buffoni in panchina, poi tocca a Enzo Ferrari con Benarrivo, Bistazzoni, Ottoni, Camolese e Pradella in avanti con Galderisi, ma tocca a Colautti salvarla dalla C1.
1990 il d.s Aggradi ingaggia un centrocampista 19enne dal Milan, Demetrio Albertini, che servirebbe per bloccare il giovane talento della primavera Alessandro Del Piero; dopo un inizio disastroso il Padova risale in classifica e perde clamorosamente la Serie A all'89' dell'ultima giornata sul campo di Lucca. L'anno successivo partono, Benarrivo ed Albertini, ma in prima squadra approdano Del Piero e Di Livio, la squadra non và benissimo ed a Marzo subentra Sandreani dalle giovanili.
Nel 1992-93 i lavori per il nuovo stadio "Euganeo" sono  in stato avanzato e la società punta decisamente alla massima serie ma perde ancora la Serie A all'ultima giornata e Del Piero passa alla Juve.
La stagione 1993-94, vede anche Di Livio passare ai bianconeri, ma l'organico è confermato in linea di massima; altro finale thrilling con spareggio promozione a Cremona, contro il Cesena di Hubner, ma questa volta riesce a salire (2-1). E' il Padova di Bonaiuti tra i pali, Gabrieli, Cuicchi, Franceschetti, Ottoni, Pellizzaro, Longhi e Nunziata ed in attacco Maniero e Galderisi. Intanto viene terminato il nuovo impianto, lo stadio "Euganeo", e la squadra padovana vi si trasferisce a giocare, lasciando lo storico "Appiani". 
Cambio societario arriva Giordani e con lui il primo giocatore americano della storia del calcio italiano Alexi Lalas.

Lo yankee Alexis Lalas, stagione 94-95

Poi troviamo il croato Goran Vlaovic, Perrone, Zoratto e l’olandese Michel Kreek dall’Ajax, arriva una salvezza con lo spareggio a Firenze ai danni del Genoa; l'anno successivo è retrocessione in B, con il disimpegno del pres. Giordani e l'arrivo dell'ex azionista dell'Inter Viganò, che porta Zenga. Il campionato 1997-98 segna il ritorno in C1.
Nel 1998/99, parte con i favori del pronostico in C1/ A, ma non decolla anzi è sul fondo classifica ed in Padova-Varese, nelle ultime giornate, con i biancorossi  praticamente salvi, l’allenatore Fedele toglie dal campo l’unico giocatore nato nel 1978 che, come da regolamento, avrebbe dovuto terminare la gara o essere sostituito da un pari età, inevitabile sconfitta a tavolino e salvezza del Varese, con il Padova costretto ai play out persi poi con il Lecco (1-1 e 0-1).

Il Padova riparte così dalla C2 e, nel 2000-01 torna in C1, guidato da Franco Varrella, conquistando il primo posto, con in squadra Centofanti, Tasso e Bergamo, avanzando la Pro di 6 punti, che poi perderà anche i play-off, contro la Triestina.
2001-02, dopo la partenza incerta con Varella, vede l'arrivo di  Frosio, con gli innesti successivi di Sotgia e Ginestra, centra un buon girone di ritorno che permette ai padovani di tirarsi fuori dalle secche dei play-out e di piazzarsi a metà classifica.
2002-03, i padovani, sono ancora affidati alle cure di Frosio, a cui viene messa a disposizione, una rosa per centrare la promozione, con elementi come Succi, Antonioli, Circati, Rossetti, Sotgia, Porrini, Cerbone, Bandieri, Centofanti e Bergamo. Con fatica, i biancorossi centrano il 5° posto che consegna i play-off, dove in semifinale incrociano la sorpresa Albinoleffe. La squadra di Gustinetti, supera i patavini all'Euganeo, per 2-1 davanti a circa 10.000 spettatori. A nulla vale la vittoria nel ritorno per 1-0 a Bergamo con rete di Ginestra.
2003-04, la dirigenza biancoscudata, riprova la scalata decisa alla serie cadetta, mettendo sul piatto circa 5 milioni di Euro, (10miliardi di vecchie lire), affidando la squadra al d.s. Vignoni e la panchina a Ezio Glerean, uno degli artefici del miracolo Cittadella.  Proprio su indicazione di Glerean, vennero avviato un radicale cambiamento negli uomini che si dovevano adattare al modulo di gioco imposto dal nuovo Mr. e per non correre il rischio di dover attendere più di un anno per ritentare il salto nella serie cadetta, la società si è cautelata, mettendo a disposizione dell'allenatore alcuni degli elementi più fidati del suo vecchio Cittadella come, gli stagionati ultra trentenni Giacomin e Zanon, suoi scudieri dai tempi di Bassano e San Donà oltre all’esperto portiere Redaelli (68), tutti prelevati direttamente dal "Citta". Oltre all'arrivo botto di La Grotteria (74), talentuoso attaccante argentino dal Palermo, a cui si aggiunsero Romondini, l’esterno offensivo Zecchin (83), riscattato alle buste dal Sud Tirol, ma cresciuto nelle giovanili biancoscudate. In attacco il gigante bosniaco Zlatan Muslimovic (81) e Max Guidetti,  a cui si aggiunsero poi Statuto (ex Roma) ed il bomber Cecchini. Nonostante tutte queste premesse e gli investimenti cospiquii, la stagione fu un flop, con Gleran che abbandonò la squadra per problemi di famiglia a metà stagione, sostituito poi da Renzo Ulivieri con un piazzamento finale a metàclassifica.

Una formazione del 2003-04

 

2004-05, turbolenze societarie accompagnano l'intera stagione, con la squadra che viene inserita nel raggruppamento B, Ulivieri non lega con la piazza, con il Padova che alla fine del campionato rimane fuori di un soffio dai play-off con il 6° posto.

 

I PRECEDENTI

Campionati in Serie A: Pro Patria 12 – Padova 16

Div. Naz. Gir. A 1928-29

Padova - Pro Patria 4-3

23^, 21 Apr. 29 Pro Patria - Padova 3-0: 2 Reguzzoni, Crosta

SERIE A 1929-30

5^,  3  Nov. 29:  Pro Patria - Padova  0 - 0

21^, 23 Mar. 30: Padova- Pro Patria 7- 0: 1', 2', 29', 34' e 85’ Vecchina, 65' Prendato, 74' Lamon

SERIE A 1932-33

7^,  6 Nov 32 : Pro Patria - Padova 1- 0

24^, 9 Apr  33:  Padova - Pro Patria 4-1: 13' Bettini, 39' Baldo, 70' Loetti (Pro), 75' Busini I°, 85' Perazzolo

SERIE B 1941-42

Pro Patria - Padova 0-1

Padova - Pro Patria 3-1

SERIE B  1942-43

Padova - Pro Patria 2-1

Pro Patria - Padova 1-0

1945-46 Girone Finale Campionato misto B-C

Pro Patria - Padova 3-1

Padova- Pro Patria 1-4: 3 Colombi (P), Giocata a Brescia

SERIE A 1948-49

9^  7 Nov.  48,  Padova - Pro Patria 1-1: 26' Antoniotti (Pro), 56' Adcock

28^ 13 Mar. 49, Pro Patria - Padova 3-0: 21' Bertoloni, 46' e 62' Oldani

SERIE A 1949 -50

9^ 30 Ott  49, Padova - Pro Patria 1-1: 53' Vitali (Pd), 75' aut. Zanon

28^ 12 Mar 50, Pro Patria – Padova  2-1: 15' Martini, 56' Curti (Pd), 89' Viney

SERIE A 1950-51

5^ 8 Ott  50, Padova - Pro Patria 3-1: 2' Pierobon, 3' Antoniotti (Pro), 68' Curti, 81' Martegani

24^ 18 Feb 51, Pro Patria - Padova 1-0: 64' Antoniotti

SERIE A 1951-52

1^ 9 Set 51, Pro Patria - Padova 2-2: 46' Martegani, 52' Sperotto, 68' Turbeky (Pro), 72' Hoefling (Pro)

20^ 3 Feb 52, Padova - Pro Patria 1-0: 9' Camporese  

SERIE B 1953-54

17^ 17 Gen 54, Pro Patria - Padova 3-0: 2 Hofling, Pin

34^ 30 Mag 54, Padova - Pro Patria 2-2: Mannucci (P), Chiumento (P)

SERIE B 1962-63

18^, Pro Patria - Padova: 1-1 

37^, Padova - Pro Patria: 1-1

SERIE B 1963-64

11^, Padova  - Pro Patria 1-0 

30^, Pro Patria - Padova 1-1

SERIE B 1964-65

18^, Pro Patria - Padova 1-0 

37^, Padova - Pro Patria 2-0

SERIE B 1965-66

15^, Padova - Pro Patria 0-2

34^, Pro Patria - Padova 2-1

SERIE C/a 1969-70

Pro Patria - Padova 2-0

Padova - Pro Patria 1-1

SERIE C/a 1970-71

Pro Patria - Padova 1-1

Padova - Pro Patria 1-0

SERIE C/a 1971-72

Padova – Pro Patria: 1-0

Pro Patria – Padova: 1-0

SERIE C/a 1975-76

12^ 30 Nov. 75, Padova - Pro Patria 1-1

31^ 25 Apr. 76, Pro Patria - Padova 1-1

SERIE C/a 1976-77

7^ 24 Ott 76, Padova - Pro Patria 0-0

26^ 5 Mar. 77, Pro Patria - Padova 1-1

SERIE C/a 1977-78

5^ 9 Ott. 77, Padova - Pro Patria: 2-2

24^ 25 Feb. 78, Pro Patria - Padova: 0-0

SERIE C2/b 1979-80

7^ 11 Nov. 79, Pro Patria - Padova 0-0

24^ 16 Mar. 80, Padova - Pro Patria 3-0

SERIE C1/a 1981-82

6^ 24 Ott. 82, Padova - Pro Patria 2-1: 12' e 57' Pezzato, 52' Bardelli (Pro)

23^ 6 Mar 83, Pro Patria - Padova 1-1: 33' Frara (Pro), 45' Cavestro

SERIE C2/a 2000-01

1^ 3 Sett 00, Pro Patria - Padova 2-2: 24' e 74' (r) Porfido (Pro), 78' (r) e 85' Centofanti

18^ 14 Gen 01, Padova - Pro Patria 1-0: 55' Gasparetto

SERIE C1/a 2002-03

4^ 22 Set. 02, Padova - Pro Patria 3-0: 38' Rossetti, 53' e 81' Succi 

21^ 26 Gen. 03, Pro Patria- Padova 3-0: 26' Romano, 42' Salvalaggio, 94' Asara

Coppa Italia Serie C - Semifinale

19 Marzo 03, Padova – Pro Patria 1-0: 76’ Pietranera

2 Aprile 03, Pro Patria – Padova 1-0: 8’ Corti (d.t.s e 4-0 ai rig)

Qual. Pro Patria


SERIE C1 2003-04

4^ 21 Set. 03, Padova - Pro Patria 2-1: 33' e 52' Guidetti, 85' rig. Piovanelli (Pro)

21^ 8 Feb. 04, Pro Patria – Padova 3-1: 39’ Zaffaroni, 44’ Elia, 83’ Belluomini, 91’ Cecchini (Pd)

 

 IL TIFO

Il movimento ultras a Padova, come nella maggior parte delle città italiane, prese forma intorno alla metà degli anni '70, quando nelle gradinate dello stadio Appiani cominciano ad intravedersi i primi pionieristici striscioni: Magico Padova e Ultras. Era il 1974.

Verso la fine del decennio nacquero i Leoni della Nord, primo vero gruppo ultras organizzato nella storia del tifo patavino, che riuscirono in breve tempo a farsi conoscere e rispettare per  gli stadi d'Italia.
Nel 1982 si ebbe un ulteriore cambio di rotta, con lo scioglimento dei Leoni della Nord e la nascita di un gruppo che negli anni a seguire legherà indissolubilmente il proprio nome alle gesta della tifoseria biancoscudata: gli Hell's Angels Ghetto, nome scelto in omaggio alle famose bande otociclistiche americane, con l'aggiunta del nome del quartiere da cui proveniva la maggior parte dei militanti del gruppo dell'epoca. Per tutti gli anni '80 gli H.A.G. riuscirono a coinvolgere nel sostegno gran parte della tifoseria, a volte anche l'intero pubblico dell'Appiani. Il gruppo cominciò nel frattempo a confrontarsi con le altre tifoserie e nacquero le prime storiche rivalità con vicentini e triestini, mentre sull'altro fronte si instaurarono i gemellaggi con gli ultras di Bologna, rotto poi definitivamente alcuni anni più tardi, e co quelli di Palermo, tuttora esistente e ben solido. Verso la fine degli anni '80 ci fu un primo ricambio generazionale, con l'ingresso nel gruppo di molte nuove leve. I giovani portarono con sé una nuova mentalità, nuova linfa ed energia; gli ultras euganei iniziarono a presenziare anche nei caldi campi del Sud, mete fino ad allora sconosciute per molti gruppi del Nord. I primi anni '90, con il Padova che iniziò a puntare decisamente alla massima serie, raggiunta poi nel 1994, sono ricordati come i migliori a livello ultras nella città veneta: molti ragazzi si avvicinarono alla curva e nacquero compagnie e formazioni provenienti da tutti i quartieri della città e dalla provincia intera.

Tra questi si ricordano i Bulldogs, i Boys Alta Padovana, i Rebels, il Gruppo Deciso Vanzo-Tribano, i North Side e i Ball's Breackers. La curva era sempre stracolma ed anche le trasferte molto spesso si rivelavano vere e proprie invasioni; l'Appiani anche grazie alla sua particolare confromazione divenne un catino ribollente ed un autentico campo minato per qualsiasi tifoseria. Nel 1994 il crack: in seguito ai disordini scoppiati in occasione del derby col Vicenza venne operata un'ampia retata verso il gruppo; si contarono in quel periodo oltre un centinaio di diffidati. Gli H.A.G. si sciolsero per intraprendere una nuova forma di tifo all'inglese, con bandiere e stendardi al posto degli striscioni. Con la promozione in serie A venne abbandonato definitivamente anche il vecchio e caldo stadio Appiani per trasferirsi nel più moderno ma gelido Euganeo, con il posizionamento dell'ala calda del tifo, prima nel secondo anello del rettilineo. Tutto ciò portò al lento ma costante declino della curva patavina. Unica nota positiva di quel periodo fu la nascita, sempre nel 1994, della Juventude Crociata, gruppo di spiccata tendenza destroide e con forti ideali nazionalisti, che alcuni anni più tardi andrà a comporre il primo nucleo di ultras al seguito della nazionale italiana.
Negli anni a seguire la squadra cominciò la sua parabola discendente, fino ad arrivare in pochi anni alla serie C2; stessa sorte ebbe la curva, che visse un periodo di forte declino. Nel 1997 ci fu ricomposizione degli H.A.G., anche se per una durata piuttosto breve. Poi la curva, che con il termine dei lavori nel nuovo Euganeo, si posizionò, nella curva Sud, andò completamente allo sbando e le partite in casa ed in trasferta seguite ormai da pochi intimi.                                                                                                                La svolta avvenne con la squadra in serie C2, nel 2001, con un campionato di vertice, concluso poi con la promozione quando videro la luce il gruppo dell'A.C. Padova 1910, nato per riportare il tifo biancosudato a livelli più consoni al blasone della città e diventato da subito il gruppo portante e nel quale si riconoscono quasi tutti i piccoli gruppi presenti in curva, ed il Fronte Opposto. 

Quest'ultimo è un gruppo molto politicizzato e tendenzialmente autonomo che, partito con l'idea di restare separato dal resto della curva, ha in seguito a molte diffide deciso di muoversi assieme alla Juventude e all'A.c.p., che invece da 4 anni viaggiano fondamentalmente di comune accordo e su binari paralleli. In questi ultimi anni il gruppo portante, supportato dagli altri minori, sta decisamente riportando il tifo di Padova a buoni livelli. A livello di clubs, si contanto circa una trentina quelli che tutt'ora sono più o meno attivi e che coprono gran parte della provincia padovana. La tifoseria sia Ultras che a livello di club, vorrebbe tornare al vecchio ed amato "Appiani", per ritrovare il calore dei tifosi, che nel nuovo impianto non si riesce ad avere.

Rotto quello con il Bologna, l'unico gemellaggio ufficiale ed accettato da tutta la curva è quello ventennale con gli ultras palermitani.  Altre amicizie nate in passato, tra le quali Civitanovese e Campobasso si sono progressivamente perse nel tempo.                         Rivalità storiche nel Triveneto rimangono quelle con Vicenza, Venezia e Triestina; abbastanza forte, anche se recente, l'odio verso i trevigiani. Inimicizie meno sentite quelle con gli udinesi ed i veronesi. Al di fuori del nord-est storiche le rivalità con modenesi e genoani. Da menzionare anche quelle con gran parte delle toscane come pistoiesi, livornesi, pisani e carraresi

I gruppi padovani a Busto nel 2003