LA CRONACA DELLA PARTITA

 

13 aprile 2008
Stadio "Speroni" di Busto A.
Campionato Italiano serie C1/A - Trentunesima giornata 
PRO PATRIA 1

PAGANESE 1

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PRO PATRIA: Capelletti, Candrina, Imburgia, Citterio (67' Francioso), Giani, Pessotto II°, Negrini (76' Ardemagni), Dalla Bona, Gasparello, Castellazzi, Trezzi (56' Rosso).

In panchina: D'Aruia, Nossa, Ceriani, Schiavano - All. Marco Rossi

PAGANESE: Botticella, Esposito P., Lopez, De Giosa, Marino, Fusco, Muwana, Guarro (76' D’Andria), Esposito G., Fanasca, Cantoro.  

In panchina: Gallo, Rega, Vermiglioni, Albano, Adiletta, Osso-Armellino - All.: Miggiano

Arbitro: Baracani di Firenze (Schenone e Antico)

Marcatori: 21' Gasparello (Pro), 65' Muwana (P)

NOTE: Giornata con cielo coperto e leggermente ventosa, terreno in perfette condizioni. Spettatori 1.100 circa (470 abbonati), una cinquantina ospiti tra tribuna e settore riservato.

Ammonti: Capelletti, Trezzi, Negrini, Citterio (Pro); De Giosa, Fusco (Pa)

Angoli: 7-5

Recupero: 8 (3+5)

 

La vittoria non esce nemmeno questa volta sulla "ruota di Busto", dove ormai manca da molto tempo ed è quasi vicina al suo record assoluto di astinenza. Nemmeno questa volta, contro una della formazione più modeste viste allo "Speroni" e, che non per niente occupa uno degli ultimi posti, i biancoblù, riescono a centrare i tre punti, che ormai latitano tra le mura amiche, si fa per dire, da 140 giorni, ovvero sette turni cioè quattro mesi, per snocciolare tutte le cifre. Andando a pareggiare contro una formazione che fino ad ora in trasferta aveva conquistato solo tre punti e segnato la bellezza di sei reti e che si presentava a Busto, in formazione rimaneggiata.

Insomma l'ennesima cocente delusione stagionale per un campionato che definire amaro è già sin troppo dolce, con la speranza che il boccone più indigesto non sia proprio alla fine, il tutto condito con quello che è stato fino ad ora il minino storico di presenze per una gara interna in C1 della Pro. Una partita, in cui gli uomini di Rossi hanno in pratica giocato solo un tempo ed una piccola porzione della ripresa, lasciando nella frazione di gioco, senza motivo palese campo agli avversarsi che fino a quel momento non riuscivano ad arrivare nemmeno sulla trequarti campo. Partita decisa dalle reti di Gasparello di testa nel primo tempo, al suo undicesimo centro stagionale, uno solo su rigore, e da quello che si può tranquillamente definire nemmeno come il goal della domenica, nemmeno dell'anno ma del decennio per il franco-congolese Muwana, che ha metà ripresa ha fissato il punteggio con una conclusione dal limite tanto precisa, quanto incredibile che ha trovato anche una lieve complicità di Capelletti, fattosi trovare leggermente fuori posizione, ma il tiro del centrocampista dei campani è stato veramente di quelli impossibili.

Pro Patria, come al solito con la formazione dettata più dal giudice sportivo, appiedati Cigardi ed Anania e dall'infermeria assenti Tramezzani, Fiorentino, Vecchio che dalle scelte tecnico-tattiche dell'allenatore che in extremis dopo oltre due mesi di lontananza dal campo di gioco ha ritrovato a centrocampo Castellazzi. Gli impossibilitati a scendere in campo erano nel settore con i ragazzi degli ultras. Rossi, ridisegna la squadra rispolverando per l'occasione il 4-4-2, con Capelletti in porta, esterni Imburgia e Candrina, in mezzo Citterio (non al meglio della condizione) e Giani; centrocampo con Pessotto in cabina di regia, Dalla Bona e Castellazzi con Trezzi sulla destra a sostegno delle due punte Negrini e Gasparello.

Ospiti con tre ragazzi del 91 in panchina per poter completare i ranghi, con Miggiano che inizialmente presenta un modulo speculare a quello di Rossi, che vede Botticcella in porta, con la linea difensiva formata da P. Esposito, Lopez, De Giosa e Marino. Centrocampo con Muwana piazzato davanti alla difesa con compiti classici di play-maker, Marino a destra, Guarro a sinistra ed G. Esposito. In avanti l'argentino Cantoro con il ruolo di prima punta, leggermente dietro Fanasca.

Si parte con il settore popolari, che saluta la squadra con una "coreografia" fatta di palloncini bianco e blù, ma l'umore generale non è certamente dei migliori quello che si respira allo "Speroni", che presenta ampi settori vuoti, come mai avvenuto in sette campionati di C1.

Gli uomini di Rossi, che giocano contro vento, sembrano partire con il piede giusto. Prima palla e prima occasione dopo nemmeno un minuto di gioco. Manovra che si sviluppa sulla destra, Trezzi appoggia in area per Gasparello che colpisce male il pallone, che diventa un servizio involontario per l'accorrente Castellazzi il quale tutto solo calcia contro Botticcella, in disperata uscita bassa. Biancoblù, che danno l'idea di disporre dell'avversario, ma non riescono ad affondare i colpi, nonostante un continuo possesso palla che costringe la Paganese sempre sulla difensiva con Marino che in pratica è costretto ad inseguire Trezzi, sin nella sua area. All'ottavo di gioco, l'arbitro grazia inspiegabilmente dal cartellino De Giosa che compie un brutto fallo da dietro su Negrini. Pro Patria, che gioca visibilmente contratta con la paura di sbagliare anche una minima virgola che potrebbe compromettere ulteriormente il cammino.

Con il passare dei minuti però la pressione bustocca, seppur sterile, aumenta ed arrivano i frutti. Prima ci prova Imburgia dal limite con un sinistro che va di poco alto sopra la traversa. 17' tiro in diagonale di Gasparello da dentro l'area che Botticella blocca a terra. Al 21' Negrini crossa teso in area dalla destra, palla che supera Gasparello e poi un difensore libera su Trezzi pronto a ribadire in rete. 

Passa meno di un minuto ed arriva l'undicesimo centro di Gasparello. Azione fotocopia della precedente, questa volta cross di Candrina, il bomber biancoblù, riesce a trovare un varco e di testa infila Botticella nell'angolino basso alla sua destra. 


Il goal del vantaggio della Pro

Un goal liberatorio, che sembra poter presagire una vittoria facile. La Paganese, sembra aver subito il colpo e un minuto dopo la marcatura di Gasparello, tocca a Negrini, in azione personale sfiorare il raddoppio. Gli ospiti provano a mettere il naso fuori al 28' azione confusa sulla trequarti, la difesa della Pro ha le maglie larghe e disattente, Fanasca dalla distanza prova una conclusione in diagonale. Palla bassa e tesa che Capelletti non si aspetta, si distende all'ultimo secondo mandando a lato in due tempi. 

La formazione bustocca si ripropone in avanti, ma senza andare al tiro con convinzione. Da registrare un'azione personale di Gasparello, che entra in area salta un uomo e dal fondo mette in mezzo, con Botticella che blocca con qualche difficoltà. Ospiti che fanno passare tutti i palloni nei piedi di Muwana, che si dimostra abile in fase di palleggio, ma gli azzurrostellati non riescono mai a pungere. Dalla mezz'ora in avanti, il protagonista diventa l'arbitro, che prima aveva lasciato correre diversi falli su Negrini e Trezzi, poi all'improvviso si ricorda di avere il cartellino giallo. Prima lo mostra a Trezzi per aver impedito la rimessa in gioco immediata da parte del portiere campano, quindi a Negrini per aver trattenuto un avversario sulla trequarti avversaria. 

Terzo a Citterio, per un brutto fallo a metà campo su Fanasca. Quindi anche a Di Giosa, all'ennesimo intervento su Negrini. Sul finire del tempo bustocchi ancora alla conclusione prima con Dalla Bona poi con Castellazzi dal limite, entrambe fuori. Si va così al riposo, con i tigrotti che danno la netta impressione di poter finalmente intascare i tre punti interni senza particolari problemi. Ed invece non sarà così.

 

       
Imburgia         Pessotto
       

Gasparello

       

Castellazzi

Pro, che "ritorna" in campo al piccolo trotto, lasciando inopinatamente terreno agli avversari, che dopo i primi minuti cambiano modulo passando al 3-5-2, andando in superiorità numerica a centrocampo con Muwana e Fanasca e Guarro che si portano timidamente in avanti. Paganese che prende ulteriore coraggio al 53' quando una leggerezza difensiva mette Fanasca nelle condizioni prendere in contropiede il pacchetto arretrato bustocco, si allunga sulla destra e mette in mezzo un traversone per Cantoro praticamente solo da spingere nel sacco, Candrina si materializza all'improvviso proprio davanti a Capelletti e miracolosamente riesce a ribattere in corner, evitando una rete praticamente già fatta. Il tecnico biancoblù, toglie Trezzi inserendo Rosso, per una Pro che passa al 4-3-3.


Trezzi contrasta Muwana

Campani che quindi si portano in avanti con i biancoblù che sbandano vistosamente senza motivo apparente, concedendo pallone e campo a Fanasca e co. che ringalluzziti cercano di portarsi nella metà campo bustocca, ma senza arrivare alla conclusione. 

La Paganese arriva al pareggio al 65', palla contesa sulla trequarti che torna verso l'area biancoblù, dove nessuno riesce a liberare per tempo, Muwana prova la conclusione, ne esce un tiro che finisce imparabilmente nel sette, probabilmente anche grazie ad una leggera deviazione di un difensore di casa. La partita, subisce una scossa, con gli uomini di Rossi, che nel frattempo aveva mandato in campo Francioso al posto di Citterio non al meglio, ritrovano un briciolo di convinzione in più per andare alla ricerca del raddoppio, con gli ospiti raccolti e pronti a cercare il contropiede, come al 72' con Guarro con un sinistro velenoso dal limite. 

Al 76' doppio cambio, per la Pro dentro Ardemagni per Negrini e per la Paganese D'Andria rileva Guarro. Un minuto dopo Dalla Bona, tenta la conclusione da dentro l'area Pasquale Esposito, ribatte con la schiena. 

Tocca poi a Francioso, staccare di testa su calcio d'angolo, con la difesa avversaria che in qualche modo riesce ancora a liberare. Ultimo quarto d'ora di gioco con gli schemi che saltano completamente e la Pro recrimina su un fallo di mani in area, probabilmente di Lopez, che toglie praticamente la palla dalla testa del numero nove bustocco, pronto alla girata sottomisura, quindi Botticella para una conclusione in diagonale di Rosso. 

Ultimo sussulto, con una girata del solito Gasparello, con la palla che esce di poco sul palo più lontano. Nei cinque minuti di recupero non succede praticamente niente d'importante se non la sterile e confusa reazione dei biancoblù che cercano invano la seconda rete. Quando l'arbitro Baracana, decreta la fine dopo i cinque minuti di recupero concessi, dalla tribuna e dai popolari partono fischi e contestazione verso società, dirigenti e giocatori.  


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