LA CRONACA DELLA PARTITA

1 maggio 2006
Stadio "C.Speroni" di Busto Arsizio
Campionato Italiano serie C1 gir. A - 33^.giornata
PRO PATRIA 1

TERAMO 1

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PRO PATRIA: Capelletti, Cioffi, Imburgia (74' Davanzante), Boscolo, Perfetti, Citterio, Ticli, Vecchio, Artico, Tramezzani (65' Ambrosetti), Temelin (77' Rosso)
In panchina: Castelli, Colombo, Salvalaggio, Marino  - All.  Discepoli

TERAMO: Mancini, Ferri, Angeli (46' Luiso), Catinali, Migliaccio Movilli, Franzese, Nicodemo, Manca, Leon (66' Porro), Favasuli (38' Dei)
In panchina: Tasca, Cascone, Margarita, Wahab -  All. Marco Cari

ARBITRO: Tommasi di Bassano del Grappa (Longhi-Santuari)
MARCATORI: 34' Artico (Pro), 51' Luiso (T)

NOTE: Giornata nuvolosa, terreno in perfette condizioni. Spettatori 1.300 circa (669 abbonati). 50 ospiti.
Angoli: 6-2
Recupero: 5 (1' + 4')




La Pro, pareggia in casa col Teramo, per 1-1, l'ultimo match casalingo della stagione raggiungendo così la salvezza matematica; un obiettivo al di sotto delle aspettative proclamate ad inizio stagione dalla dirigenza bustocca.

E' stata la classica gara di fine stagione, tra due squadre che cercavano prima di tutto di non perdere per evitare di compromettere il loro cammino negli ultimi 90' minuti della stagione regolare. E così è stato, un punto stava bene ad entrambe, ed un punto è arrivato, per centrare i rispettivi obiettivi.

Anche per l'ultimo l’ultimo impegno allo "Speroni" GCD, non scappa alla regola dei grandi e numerosi assenti; fuori causa anche questa volta otto uomini, gli infortunati Trezzi, Bianco, Valtolina, Gibbs, Barison e Franchini, a cui si aggiunge Melo Dato, ancora non convocato dalla società e praticamente alla chiusura malinconica della sua lunga storia con la maglia della Pro, dopo ben nove stagioni. Il tecnico biancoblù, recupera all'ultimo momento Temelin ed Artico e ripropone così dopo diverse giornate la coppia d’attacco titolare, nonostante i due non siano certamente in perfette condizioni fisiche. In difesa Franchini, alla sua prima assenza per infortunio è sostituito al centro da Perfetti che si posiziona al fianco del rientrante Citterio. Cioffi, si sistema a destra ed Imburgia a sinistra. Centrocampo con Vecchio e Boscolo in mezzo, con Tramezzani e Ticli sulle corsie esterne.

 
Gli ospiti lamentano solo l'assenza dell'attaccante Taua, con Cari che rinuncia così al suo collaudato schieramento 4-3-1-2, optando per un più coperto 4-4-1-1, che vede l'esperto Francesco Mancini in porta, ex estremo difensore di zemaniana memoria con Foggia e Lazio. Difesa classica, che recupera in extremis Ferri, che in settimana aveva lamentato problemi fisici. Ferri ed Angeli sulle fasce, al centro Migliaccio e Movilli. Centrocampo con Catinali, Franzese, Nicodemo e Favasuli. In avanti l'honduregno Leon (ex Reggina ed Avellino), a sostegno del mobile Manca, unica vera punta di ruolo. 
Si parte con un minuto di raccoglimento per i 3 militari morti a Nassiriya; minuto di raccoglimento disturbato dai cori, alquanto discutibili, dei circa cinquanta tifosi ospiti.

Nei primi 10' della gara, praticamente non accade nulla di rilevante, se si esclude un tentativo velleitario di Cioffi, che ci prova dalla distanza, con la palla che si perde lontano dalla porta.
Match giocato sottoritmo tra due squadre che non si scoprono, e che più che temersi a vicenda, temono un risultato negativo al triplice fischio finale. 

Cioffi

 

Il primo tiro verso la porta, è degli ospiti, al 15', ed arriva su un calcio piazzato, quasi un corner colto. Batte Leon, che con un destro a giro supera la barriera di due uomini, che era posizionata male con Capelletti, costretto a bloccare la palla in due tempi e poi riprendere i compagni.

Pro che commette diversi errori in fase d'impostazione, con Perfetti e Boscolo, che perdono palloni "facili", e Ticli che viene costantemente ignorato sulla destra. Al 20', il Teramo, prova un'altra conclusione, con Manca, il cui sinistro in corsa è debole.

La Pro, non trova profondità e non riesce ad arrivare in zona tiro, con Temelin ed Artico che sono in campo si, ma ancora lontani dalla miglior condizione fisica. Ticli viene cercato maggiormente dai compagni ed entra più nel "vivo" del gioco, mentre sulla corsi opposta capitan Tramezzani, cerca in continuazione di scuotere in compagni di squadra ed al 26’ effettua un cross in area per Temelin, che praticamente viene affossato da Angeli, ma l'arbitro lascia correre. 

Alla mezzora ci riprovano ancora i teramani con Leon, che di sinistro calcia sul primo palo, ma, Capelletti e devia in corner.

Biancoblù, che prendono in mano le redini della gara e si portano in avanti con maggiore convinzione, e prima ci provano con un tiro di Boscolo bloccato da Mancini, poi al 34’ passano in vantaggio: il solito Boscolo, serve ottimamente Temelin con un pallone basso, taglio in velocità dell'attaccante bustocco, che però è anticipato da Mancini in disperata uscita fuori di piede fuori dall'area, palla che carambola nei piedi di Artico, che di prima centra la porta vuota dal limite. Per l’attaccante biancoblù, è l’ottava rete stagionale, ed arriva a distanza di tredici giornate dall'ultima segnata a Ravenna; una lunga astinenza dovuta principalmente ai problemi fisici che hanno bloccato a lungo l'ariete della Pro.

Artico realizza il goal del momentaneo vantaggio

 

Prima cambio della gara al 38' con il teramano, Favasuli, che deve lasciare il campo per un problema muscolare, al suo posto entra Dei.

I tigrotti, vanno poi vicini al raddoppio con un bel colpo di testa di Vecchio, che chiama all'intervento difficile Mancini. Pochi istanti prima della fine della prima frazione, il Teramo, sfiora il pareggio: Nicodemo lancia lungo a cercare Manca, una folata di vento allunga la traiettoria prendendo fuori posizione Citterio, mettendo così l'attaccante biancorosso solo davanti a Capelletti, la conclusione dal limite dell’attaccante teramano, trova però pronto il numero uno della Pro, che con ottimo riflesso e senso della posizione, manda in angolo di piede, con la palla che esce di pochissima distanza dal palo.

La ripresa si apre con gli ospiti che cambiano atteggiamento tattico inserendo il “toro di Sora” Pasquale Luiso in campo al posto del difensore Angeli, che rimane negli spogliatoi. Mossa di mister Cari, che toglie un difensore, con il chiaro intento di rimettere in carreggiata l'incontro. Teramo che fa capire subito di voler cambiare l'inerzia della gara, anche per i risultati che arrivano dagli altri campi. Al 3' della ripresa subito arriva una conclusione di Catinali, che dalla distanza impegna Capelletti, che in tuffo devia in corner. Passano solo due minuti ed il numero uno biancoblù, vola nell'angolino basso alla sua sinistra, per salvare su un tiro dal limite di Franzese. Dal corner arriva il pareggio, contestato, degli abruzzesi; Dei mette in mezzo dove Luiso, prima di colpire di testa, praticamente frana addosso a Capelletti, palla in rete, con il portiere bustocco che rimane a terra lamentando una botta al collo.

Abruzzesi, che cercano di portarsi in vantaggio, ma non affondano con incisività i colpi e la Pro, torna ad essere pericolosa al 61’, con un colpo testa di Vecchio su corner battuto di Tramezzani, con Mancini, che si deve allungare per tutta la sua lunghezza in tuffo, per togliere la pala dall'angolino basso. Biancoblù, che sospinti dal capitano, cercano di portarsi in avanti, ma non c'è la necessaria convinzione ed anche sul piano fisico molti tigrotti sembrano, anzi sono al capolinea. 

 

Al 64' all'ennesima proiezione offensiva Tramezzani, lamenta un problema muscolare ed è costretto a lasciare il terreno di gioco, al suo posto Ambrosetti, che torna in campionato dopo lunghi mesi di assenza. Anche nel Teramo si registra un cambio, con Leon, scomparso dopo la fiammata iniziale, che lascia il posto all'ex varesino Porro.

Gara che si spegne ulteriormente, e che si anima con alcune giocate apprezzabili del "desaparecido", Ambrosetti, che dimostra di avere tutte le qualità, che potevano portare in alto la Pro.

L'ex Chelsea, sulla sinistra si mette subito n evidenza, prima con un traversone basso a cercare Temelin, anticipato in uscita da Mancini, poi con un pallone liftato a pescare Imburgia in proiezione offensiva.

GCD esaurisce i cambi a propria disposizione inserendo Davanzante e Rosso al posto rispettivamente di Imburgia e Temelin, limitato dai suoi problemi muscolari. Ancora Ambrosetti, con un bello spunto sulla fascia.

Si entra nell'ultimo quarto d’ora di gioco e le due squadre si accontentano del pareggio senza gettarsi in avanti alla ricerca del gol, così la partita si trascina stancamente; da registrare solo due  altre due belle giocate di Ambrosetti, con una bella sventagliata ad aprire sul fronte destro, e poi con un bel dribbling da sinistra verso il centro, che mette in difficoltà la difesa ospite, ma non trova compagni ad assisterlo.

Il triplice fischio del signor Tommasi di Bassano arriva dopo quattro inutili e lunghi minuti di recupero. Per una Pro, che raggiunge così l’obiettivo minimo stagionale, la salvezza, che però non soddisfa la dirigenze e gran parte dei tifosi, al punto che la classica festosa invasione di campo di fine stagione, si riduce a sole poche unità che vanno alla ricerca di maglie e pantaloncini.

Artico

Vecchio