IL CALCIO A BUSTO ARSIZIO: L'AURORA

 

 

.

Le radici del calcio a Busto si fanno risalire al 1881, cioè alla fondazione della "Ginnastica Pro Patria et Libertate", una delle più anziane e gloriose società sportive italiane, nota per la sua storica casacca a strisce orizzontali bianco- blù; una società sportiva che conservava e promulgava lo spirito del Risorgimento appena concluso e dell'unità nazionale che doveva completarsi. Lo spirito e le intenzioni erano quelli di tenere i giovani addestrati ed allenati, pronti in caso di necessità bellica; le prime attività della società erano la scherma, la ginnastica, il tiro alla fune gli sports più in voga nel periodo e con il tempo si fece strada anche il foot-ball. Il calcio giocato secondo le regole della "English Foot-ball Association" redatte nel 1863, viene introdotto sul territorio verso la fine degli anni 80' dell'800, dai giovani più abbienti delle famiglie dell'epoca, di quello che era distretto tessile "Busto-Gallarate", i quali venivano mandati in Svizzera, Germania ed Inghilterra per studiare e completare la prima fase del tirocinio lavorativo e che tornando alle loro case non riportavano solo esperienze di direzione di aziende, conoscenze di macchinari tessile con nuove lavorazioni, ma anche questo nuovo gioco che si andava sempre più diffondendo per la "Vecchia Europa".

Contribuirono notevolmente all'attecchimento di questo nuovo "verbo sportivo" ed alla sua definitiva espansione, le colonie di ingegneri, periti ed operai svizzeri, austriaci, tedeschi ed inglesi presenti sul nostro territorio sul finire dell'800, per montare le macchine tessili, telai e caldaie delle fiorenti industrie della zona. Furono infatti di notevole aiuto al diffondersi del "foot-ball" le sfide serrate tra gli stessi inglesi o tra i diversi gruppi stranieri, per passare il tempo nel loro periodo di sosta sul territorio bustocco. Le sfide si svolgevano nei prati di periferia, spesso inseguiti dai contadini, oppure sulle piazze appartate, fra gruppi improvvisati, ingaggiando sfide che spesso finivano in risse. Il primo terreno quasi a norma di via XX Settembre era ancora molto lontano da venire, c'erano soltanto dei prati senza recinzioni dove, prima delle partite, si montavano i pali delle porte, si segnavano i limiti del campo, l'area.

I pioneri dell' Aurora

 

Le prime partite ufficiose avvengono poi nell'ambito della società "Ginnastica Pro Patria et Libertate", per lo più tra studenti del ginnasio, con palloni per lo più di cuoio grezzo, mal cucito che dopo pochi tiri si riempivano di bozzi che rendevano imprevedibili i rimbalzi, con il budello che spesso e volentieri fuoriusciva mettendo fine anzi tempo alle contese. Il nuovo "giuoco" agli inizi del tempo non è però ben visto, la "Ginnastica Pro Patria et Libertate" è una delle più importanti del panorama nazionale, se non la più importante e seguendo le indicazioni della potente Federazione Ginnastica Nazionale, che cercava di mantenere una certa purezza delle origini, aveva rallentato l'introduzione al suo interno di nuove discipline che si andavano affermando nel tempo come il calcio ed il ciclismo, non vedeva di buon occhio l'allargamento a nuovi ed innovativi sports; così la prima organizzazione di una squadra calcio vera e propria, tarda ad arrivare.

Già nei primissimi anni del 900, il "foot-ball" a Busto ha molti appassionati, sia per i quotidiani rapporti con la vicina Milano, dove sono sorte diverse squadre come l'Ausonia, il Milan, la Mediolanum, la Pro Gorla e l'Esperia, sia per i contatti frequenti con la vicina Svizzera dove il Chiasso ed il Lugano erano già realtà calcistiche più che consolidate. Nel tempo i praticanti aumentano e nella zona dell'Olona i pionieri sono proprio i bustocchi, anche se per alcuni anni il "foot-ball"o "furbal" come storpiavano a tempi, rimane ancora un pò confinato alle sfide tra liceali ed habituè dei vari caffè/ristoranti locali per tenere alto l'onore del rispettivo gruppo o quartiere, non avendo una vera e propria squadra cittadina, state l'ostracismo ma sempre più flebile della "Ginnastica Pro Patria".

 Il primo vero impatto con partite semi-ufficiali avviene però solo verso il 1906, quando a Busto Arsizio nasce la prima vera società di calcio l'Aurora, il cui promotore fu Guido Albinola mentre presidente, allenatore e capitano fu Roberto Della Torre allora diciottenne. Sede ufficiale della società Aurora fu una della sale dell'albergo Tre Re in via Milano. La scelta non fu casuale, infatti il proprietario del locale era Attilio Tre Re, uno dei più forti giocatori del tempo, nel ruolo di mediano-mezz'ala, prima dell'Ausonia Milano e poi bandiera del Milan che condusse ai primi scudetti ed in seguito anche della stessa Aurora di Busto del quale divenne poi allenatore, giocando anche con il fratello, inoltre fece parte della prima nazionale italiana di calcio.   

 

 

L'Aurora come colori sociali, scelse quelli della gloriosa "Ginnastica Pro Patria et Libertate 1881", facendo sua la maglia a righe orizzontali bianche e blù: i primi giocatori dell'Aurora che si ricordano, furono il cap. Della Torre, Bottini, Guidali, Fassina, Allegranzini e Ballarati.

Sull'esempio dell'Aurora nacquero altre società che ebbero vita breve come la Vigor, la Forti e Liberi, la Juventus Sport Busto (1910), la Giovane Italia, l'Esperia e la Victoria F.C. di Remigio Bossi, anch'egli ventenne, con sede presso il suo negozio di salumiere in piazza Santa Maria, e che nelle sue fila aveva come giocatori, dei personaggi che diventeranno importanti nella storia della Pro Patria come Giuseppe Crosta, che fu segretario ed addetto stampa fino alla sua scomparsa nel 1972 e Carlo Caimi, una della personalità di spicco non solo della Pro Patria, ma dell'intero sport bustocco, suoi sono gli arrivi del primo calciatore straniero in biancoblù, l'ungherese Andreas Kutik e di uno dei migliori tecnici degli anni 30 Bekey. Passione per i colori biancoblù che sepper trasmettere al figlio il Dott. Ercole Caimi, che resse il timone di via Cà Bianca nei momenti più critici. La Victor F.C. fu l'unica delle squadre bustocche del tempo a competere a livello dell'Aurora, in grado di ritagliarsi un proprio spazio e disputare gare fuori dai confini cittadini a Legnano, Gallarate e Saronno e di iscriversi ad un campionato; società che avrà poi un ruolo importante nella nascita della Pro Patria al termine del 1a guerra mondiale. Nel frattempo l'Aurora, era riuscita a dotarsi dell'unico campo da calcio, quasi a norma di regolamento, era recintato ma era decisamente poco livellato.. anzi quasi in salita; il terreno era situato in fondo a via XX Settembre, non aveva le tribune come s'intendono in senso moderno e gli spettatori assistevano agli incontri su sedie che venivano portate ai bordi del campo dagli stessi giocatori dell'Aurora che le andavano a prendere dal vicino convento dei Frati noleggiandole per 5 lire, gli stessi giocatori poi fino a pochi istanti dall'inizio della gara svolgevano anche la funzione di cassieri riaffittandole agli spettatori per 20 lire, finanziando così l'attività della stessa società.

Remigio Bossi

 

La 1a partita di carattere ufficiale si svolge a Busto Arsizio il 1° Maggio 1907; il terreno era ovviamente quello di via XX Settembre di proprietà dell'Aurora; si trattava di una partita organizzata da parte della stessa società, ma che in realtà non scese praticamente in campo in quanto da Milano, l'Ausonia, una delle migliori squadre del tempo, aveva tra le sue fila diversi giocatori bustocchi come, Ballarati, Brugioli, Ferrario e Guidali, si presentò con due formazioni in cui una era formata principalmente proprio dai giocatori bustocchi dell'epoca, che difendevano i colori milanesi. 

Ma già dal 1906, ci sono i primi incontri anche con l'allora Legnano Football Club (ai tempi in pantaloncini neri e maglia bianca); il primo incontro avvenne su un terreno incolto verso il territorio di San Giorgio e vide subito la vittoria dell'Aurora per 2-1; un anno dopo il bis sempre a Legnano, questa volta nel campo davanti alla fabbrica di biciclette ed automobili Wolsit; .... e tanto per cambiare sempre vittoria dell'Aurora per 3-1; sempre nello stesso periodo sono gli incontri tra la Victoria di Busto ed il Legnano F.C. Per alcuni anni l'attività calcistica ebbe l'Aurora come principale protagonista, mentre le numerose squadre che nascevano a Busto Arsizio avevano poca durata, tranne come si è detto la Victoria F.C.; il 18 Luglio 1909, venne presentato il vessillo sociale dell'Aurora.

 

 

1910 Campionato 3a Cat. Elim. Lombardia

L'Aurora che ha già acquistato una discreta fama avendo disputato diversi tornei e coppe regionali viene iscritta al campionato lombardo di 3a categoria/Eliminatorie Lombardia una sorta di attuale serie B. Si trattava di un girone tra squadre limitrofe, le vincitrici avrebbero poi disputato la finale che consentiva l'accesso al girone Lombardo vero e proprio, ma l'Aurora non superò le eliminatorie. Con la maglia biancoblù scendevano in campo al tempo Ballarati, Brugioli, Guidali, Dalla Torre ed Avanzini.

 

1911 Campionato 3a Cat. Elim. Lombardia

L'Aurora disputa con successo diversi tornei locali ed in Lombardia, conquistando coppe regionali; viene iscritta al campionato lombardo di 3a categoria per le Eliminatorie della Lombardia. Ma pur comportandosi con onore non supera le eliminatorie. Tra i biancoblù del tempo oltre a quelli della stagione precedente si aggiungono Attilio Tre Re, Maino e Tosi.

 

1912 Campionato di 3a Cat.

L'Aurora sfiora la promozione nella massima serie nazionale, infatti al termine del torneo si gioca la finale con l'A.C. Lombardia di Milano, la sfida si disputa sul campo neutro della Robur a Saronno ed arbitrare viene chiamato il marchese Giadina che combina diversi danni contro i bustocchi che vengono sconfitti.

 

1912/13 Campionato di 3a Cat.

L'Aurora è una della squadre da battere, nel campionato di 3a categoria che era disputato su due gironi, le cui vincenti sarebbero state promosse al Campionato di Promozione paragonabile all'attuale Serie B. Al termine del girone la classifica finale vede l'Aurora a pari merito con la Trevigliese ad 11 punti.

Il 6 Aprile 1913 avviene la gara di spareggio a Milano sul campo dell'Ausonia: Aurora - Trevigliese 2 a 1, con i bustocchi che passano così al campionato Promozione. Di quella squadra si ricordano i due fratelli Tre Re, con Attilio nel doppio ruolo di giocatore ed allenatore, dividendosi tra gli impegni con il Milan e la Nazionale italiana, Moretti, Soldavini, Crespi e Fasoli.

 

1913/14 Campionato di Promozione 3° posto.

L'Aurora passata nel campionato di Promozione arriva a giocarsi ancora una volta l'accesso nell'Olimpo calcistico nazionale, con Tre Re sempre nella doppia veste di giocatore-allenatore e del quattordicenne Attilio Fizzotti, che poi sarà una delle bandiere della Pro Patria in serie A degli anni 30. Questa volta sono coinvolte altre ai bustocchi, il Savoia di Milano e la Trevigliese, un sorteggio preliminare designa l'Aurora ed il Savoia come le squadre che dovranno disputare la finale, inizialmente l'Aurora soffre il gioco del Savoia ma infila i milanesi, i giocatori non aspettano altro che il fischio finale dell'arbitro che stranamente tarda ad arrivare, prolungando di 4 minuti l'incontro consentendo ai milanesi di pareggiare. La finale venne ripetuta e i giocatori del Savoia galvanizzati dal pareggio trovato in extremis battono l'Aurora per 3-1, impedendole così per la seconda volta l'approdo in Serie A.

17.5.1914 a Varese Aurora - Savoia 1-1; il ritorno viene giocato il 24.5.1914 a Saronno Savoia - Aurora 3-1

Formazione Aurora: Fasoli, Ottolini II°, Crespi, Maccoggi, Soldavini, Fizzotti, Ottolini I°, Pozzi I°, Pozzi II°, Montani, Venegoni, Milani. A disposizione Giamberini, Avanzini Ginetto, Tre Re, Moretti.

  

Nella Coppa Victoria disputata a Busto, l'Aurora si prende una rivincita sul Savoia Milano sconfiggendola per 3-1.

La Victoria F.C. di Remigio Bossi, partecipa invece al Campionato di 3a Categoria con Como, Saronno, Legnano, Libertas, Gallaratese, Aurora Risorta Milano, ingaggiando partite serrate oltre che con i legnanesi in particolare con Como e Saronno. Al termine della stagione Victoria ed Aurora, partecipano alla Coppa Saronno, che oltre ai saronnesi vede la partecipazione tra l'altro del Legnano ed di altre compagini della zona. Altri incontri sono nel "Torneo Victoria di Busto Arsizio", organizzato dalla stessa società, un torneo che era diventato un vero e proprio punto di riferimento per le squadre lombarde e di alcune del vicino Piemonte che partecipavano numerose.

 

1914-15 Campionato di Promozione

Secondo campionato di Promozione per l'Aurora, che punta alla conquista della massima serie calcistica: il girone comprende Legnano, Saronno, Luino, Libertas Gallarate e Varese. Alla 4' giornata gli auroriani pareggiano per 2-2 con il Legnano, regalandogli così il primo punto di una stagione disastrosa per i legnanesi, che erano tornati al calcio dopo il fallimento del F.C. Legnano ed essere stati senza squadra per un anno, dopo aver cambiato denominazione sociale e maglia. Il girone di ritorno del campionato fu falsato dai legnanesi, che non si presentarono al derby di ritorno a Busto ed in seguito ritirarono la squadra per evidenti difficoltà tecniche. L'Aurora non venne poi ammessa alla finale per il passaggio alla 1a Categoria, dopo essere stata a lungo alla testa del girone, per delibera del C.R.L. che modificava il risultato di tre partite vinte considerandole perse, per la posizione irregolare del giocatore Giamberini.

L'altra squadra bustocca la Victoria F.C., partecipa al Campionato di 3a Categoria.

 

1915-18 Sospensione per 1a Guerra Mondiale

Il campionato viene sospeso per motivi bellici dalla fine del 1915 a tutto il 1918; Aurora e Victor F.C., partecipano alla prima domenica di Ottobre 1915 alla Coppa Val d'Olona, organizzata dall'A.C. Legnano sul terreno di via Lodi, primo campo dei legnanesi. Al torneo partecipano oltre alle due squadre bustocche ed ai padroni di casa altre cinque squadre, Vigor Milano, Minerva Milano, Saronno, Enotria ed il Milan già con tre scudetti.

Nel primo girone la Victor viene sconfitta dalla Vigor di Milano, mentre l'Aurora batte la Minerva di Milano.

La mattina di Domenica 10 Ottobre, sempre sul campo di via Lodi, si disputano le semifinali in cui il Legnano si scontra con gli allora acerrimi rivali del tempo il Saronno, vincendo per 1-0, mentre l'Aurora cede di schianto dal Milan per 5-0, che poi si aggiudicherà il trofeo per 5-1 sui padroni di casa.

Aurora e Victoria F.C. in seguito partecipano ad alcune gare della Coppa Federale Lombarda, vinta poi degli stessi rossoneri del Milan.

Poi arrivò la "Grande Guerra", l'appassionante gioco del "Foot-ball" per anni passò in secondo piano, sovrastato dal dramma della guerra che aveva coinvolto la nazione, con tutte le sue conseguenze economico-sociali; tantissimi di quei ragazzi che inseguivano un pallone di cuoio mal cucito, con il budello che spesso fuoriusciva o scoppiava, tenuto insieme con la pece, furono spediti a difendere i confini della giovane unità italiana; molti purtroppo troveranno la morte sul Montello, in riva al Piave o sul Carso, altri tornarono orrendamente mutilati. Con la fine delle ostilità, l'ex capitano dell'Aurora, Piero Guidali, che era tornato dalla guerra mutilato ed il presidente della Victoria F.C., Remigio Bossi, reduce anch'esso dal conflitto furono i promotori dei primi incontri, per far fronte alle crisi economica, che aveva messo in forse l'esistenza della già titolata Aurora, alla mancanza di giocatori validi, tra cui i due pilastri i fratelli Tre Re, tornati dal conflitto in condizioni che non permettevano loro più di giocare. Lo scopo era quello di cercare di riunire tutti i dirigenti ed i giocatori delle diverse società calcistiche di Busto Arsizio, che erano reduci dalla 1a Guerra Mondiale, con lo scopo di riunire in un unica società i differenti sodalizi.

 

Il 26 Febbraio 1919, presso il Caffè Brugioli venne convocata così un'assemblea e Guidali pronunciò pressappoco questo discorso: "Nonostante fossimo tutti ragazzi di valore e coraggio, già prima della guerra, sparsi in tante, troppe formazioni o società, non fummo in grado di costituire una grande squadra, che potesse rappresentare con onore il nome di Busto. Adesso che siamo reduci dalla guerra, il cercare di rimettere in piedi preesistenti società sarebbe un'autentica follia. Perciò, visto che si deve ricominciare daccapo, io dico di unirci tutti quanti in una sola grande società, capace di difendere degnamente il nome e il prestigio di Busto Arsizio".

Prevalse la voglia di unirsi, dando il nome alla nuova società di "Unione degli Sport Bustesi, Pro Patria et Libertate 1881 sez. calcio", che metteva insieme le diverse componenti, ma riconosceva il primato della Società madre, la presidenza della neonata società calcistica venne affidata al noto industriale tessile bustocco il Cav. Carlo Marcora. La maglia scelta fu quella a strisce biancoblù, seguendo la gloriosa storia che era incominciata nel 1881, con la ginnastica, proseguita poi nel foot-ball con l'Aurora ed il calcio a Busto Arsizio si chiamerà solo e sempre Pro Patria, per i più affezionati solo "la Pro".

 

 

TORNA INDIETRO

Torna alla storia della Pro Patria