IL CAMPIONATO 1969 - 70

 .

La stagione 1969/70 vede Candiani sempre alla Presidenza della società con Regalia in panchina ed operativo sul mercato e Burini alla guida delle giovanili.

La società continua sempre a non avere molte possibilità sul lato finanziario, ma nonostante la situazione il florido ed interessante vivaio creato in poco tempo da Regalia, continua a dare i suoi frutti.

La situazione economica è seria e Candiani prima dell' inzio del campionato, convoca l'assemblea dei soci e passa dal ruolo di Presidente a quello di Commissario straordinario.
Si è costretti a cedere i giovani interessanti che si erano messi in luce la stagione precedente, e le loro partenze aiutano le magre casse biancoblù: Solbiati al Como, Re Cecconi al Foggia, Cazzaniga al Monza, Rimoldi al Taranto tutti in B, più Sandro Turini anche lui ceduto al Como, ma che rimane ancora una stagione in prestito, in compenso i comaschi girano alla Pro il giovane Ettore Frigerio e Nocentini,;da Cremona arriva Cantoni, dall'Albenga arriva il bomber Vittorio Panucci (papà di Christian) scoperto in un amichevole con i Postelegrafonici mentre dalla Spal torna De Bernardi.

I tifosi di Busto sono stranamente ancora tiepidi e poco convinti, forse più attenti alle vicende societarie mentre si rafforza la schiera di chi viene da fuori per seguire i vari giovani della zona che ormai sono una vera colonia e fanno parte in pianta stabile della rosa della 1a squadra; moltissimi sono infatti i giovani che provengono dalle squadre minori del circondario, con il Mocchetti di San Vittore Olona sempre a fare da vero e proprio serbatoio con i vari Parini, Anelli, Denti, Marmonti, Oliva....e con molti altri a rinforzare le giovanili della Pro Patria.

Nel frattempo sono nate nuove rivalità calcistiche, con realtà salite alla ribalta vicino Busto, in particolare con la Solbiatese, del trio Carabelli, Molina e Crespi (giocatore troppo presto accantonato dalla Pro) e con il Verbania che sotto la guida di Marchioro in panchina e con Osvaldo Bagnoli in campo si ritaglia uno spazio ben preciso nel panorama calcistico di serie C.

La squadra ovviamente risente della precaria situazione societaria, parte male rimane sul fondo della classifica, molti giocatori offrono un rendimento altalenante, altri si dimostrano ancora acerbi e gli immancabili infortuni non aiutano certo a migliorare la situazione, mentre sul campo brilla sempre di più la stella del bustocco doc. Sandro Turini, che da solo, nonostante non sia dotatissimo fisicamente, riesce a fare ammattire le difese avversarie.

Si arriva così con molte magagne al 30 Nov. del 1969; derby con un Legnano che punta a salire in serie B, mentre la Pro è ultima in classifica a pari merito con il MarzottoValdagno. Clima come al solito caliente in campo e sugli spalti, nonostante la giornata piovosa, i legnanesi passano in vantaggio con Ulivieri, pareggio della Pro su rigore, poi a 3 minuti dalla fine uno scontro Zanelli-Gambazza, scatena una rissa in campo che ben presto si allarga anche sugli spalti, con lancio di oggetti in campo, l'arbitro Prati di Parma ritiene che non ci siano le condizioni ideali per portare a termine l'incontro. Il Giudice Sportivo assegna la vittoria a tavolino alla Pro per 2-0.

Da qua in avanti, una lunga e faticosa risalita porterà la squadra di Regalia in acque meno agitate.

Intanto bomber Panucci che con Turini era diventato idolo dei tifosi, sparisce letteralmente senza dare nessuna notizia, lasciando i compagni a sbrigarsela da soli, facendosi vivo dopo alcuni mesi da Praga, dove durante una partita amichevole con i Postelegrafonici, aveva conosciuto e sposato una ragazza del posto.

Tra varie peripezie, infortuni, malintesi ed incomprensibili contestazioni a Carlo Regalia ci si salva con qualche affanno, con la macchia della prima sconfitta casalinga maturata in un derby avvenuta il 19 Aprile 1970 per 1-0.

Nonostante questa situazione ingarbugliata e critica, nel 1969 avviene la nascita del primo club organizzato di tifosi biancoblù, il Pro Patria Club, fondato dal Comm. Ugo Brasca, con il supporto di Mazzucchelli, Pistocchini, Bianchi, Reguzzoni, Ferrario, Rossi, la sede era situata presso il bar Belvedere nelle immediate vicinanze dello Speroni; lo stesso Club provvederà poi a dare vita al periodico che viene tutt'ora pubblicato nelle partite interne e che vide come prime firme Aldo Restelli e Giorgio Romussi.

Difficile individuare una squadra base per quell'anno: in porta si alternarono in diversi tra cui Anelli (studente di ingeneria nucleare) e Moschioni , in difesa Lombardi, Croci, Frigerio, Taglioretti(Nocentini), Mischis(Aspesi) , Oliva all'ala, poi Gambazza (De Bernardi), Panucci (Verdelli), Cantoni, Turini.

Il guizzante Alessandro Turini, che nella stagione precedente era stato oggetto di animate dispute tra i tifosi che ne invocano l'impiego continuo e Regalia che preferiva usare la giovane aletta bustocca con parsimonia per paura di bruciarlo, diventerà il leader in campo dei biancoblù totalizzando alla fine 38 partite 7 reti, approdando poi definitivamente al Como, per poi passare prima al Milan e poi al Verona, mentre Panucci viene riconfermato, alla fine senza allenamenti ed in campo ad intermittenza, disputa 20p. realizzando 7 reti.

Al termine della stagione Enrico Candiani lascia la guida societaria della Pro dopo 10 anni, con lui purtroppo se ne va anche Carlo Regalia, stanco di dovere sempre ripartire da zero ad ogni stagione, di non poter dar seguito ai suoi progetti sui giovani, ma soprattutto di dover sopportare dure, pesanti ed ingiustificate contestazioni da parte di una frangia della tifoseria.

 

 

TORNA INDIETRO

 

Torna alla storia della Pro Patria