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N O V A R A
CALCIO 1908 |
NOVARA calcio spa 1908
Colori sociali: maglia azzurra, calzoncini bianchi (neri),
calzettoni azzurri con bordo bianco
Sede viale Kennedy 8, 28100 Novara
Stadio "Silvio Piola (ex Luciano Marmo), Viale Kennedy 8,
28100 Novara. Dimensioni (103 x 68) - Capienza 20.000
spettatori, omologato per 9.960
Novara città 103.000 abitanti - Tot. Provincia 343.000
Abbonamenti
Stagione
2003-04: 756
Stagione 2004-05: 860
Stagione 2005-06: 1.784
Stagione 2006-07: 774
Stagione 2007-08: 1.107
Stagione 2008-09: 1.018
Stagione 2009-10: 1.486
STAFF DIRIGENZIALE E TECNICO
Presidente: Carlo Accornero
Amministratore delegato: Massimo De Salvo
Consiglieri: Rocco Arena, Alessandro Cagliani,
Stefano Corona, Paolo Baraggioli, Alfredo Lamastra, Giovanni
Cremonesi, Giacomo Fortina, Giampiero Mella
Direttore sportivo: Pasquale Sensibile
Responsabile marketing e comunicazione: Sara
Palazzeschi
Ufficio marketing: Giovanni Surace
Ufficio commerciale: Paolo Esposito
Affari generali: Luca Faccioli
Responsabile comunicazione: Francesca Giusti
Segreteria amministrativa: Lorella Matacera -
Simona D'Angella
Segreteria sportiva: Paolo Morganti
Coordinatore settore giovanile: Angelo
Massola
Responsabile settore giovanile: Massimo
Venturini
Team manager: Mattia Venturini
Allenatore: Attilio Tesser
Allenatore in 2^ : Mark Strukelj
Preparatori atletici: Edoardo Renosto
Preparatore portieri: Leonardo Cortiula
Responsabile sanitario: dott. Angelo Bertelli
Medico sociale: Dott. Giorgio Fortina - Dott.
Ali Sati
Massiofisioterapista: Lorenzo De Mani
Massaggiatore: Roberto Bolla
Magazzinieri: Massimo Fedrigo - Marco
Fregonara
LE ULTIME NOVE
STAGIONI
2000-01 Serie C2/a 15° posto, salvo ai play-out contro il
Fiorenzuola - All. C. Garavaglia / Civeriati
2001-02 Serie C2/a 3° posto eliminato in semifinale dalla
Pro Patria - All. Civeriati / S. Di Chiara
2002-03 Serie C2/a 2° posto, vince la finale play-off con
il SudTirol, PROMOSSO in C1 - All. Foschi
2003-04 Serie C1/a 12° posto - All. Foschi
2004-05 Serie C1/a 14° posto - salvo ai play-out contro
il Prato - All. Venturini / Jaconi / G. Gattuso
2005-06 Serie C1/a 8° posto - All. Antonio Cabrini
2006-07 Serie C1/a 13° posto - All. Luigi Sacchetti /
Greco
2007-08 Serie C1/a 8° posto - All. Discepoli / G.
Bellotto
2008-09 Prima Div./a 8° posto - All. Egidio Notaristefano
IL CALCIOMERCATO
ARRIVI:
Gemiti (d81-svin), Drascek (c81-Itala S. Marco)
PARTENZE:
Zagari (c88-resc), Lanteri (a84-Cisco Roma), Bigeschi
(c89-Siena fp – Alto Adige), Toukam (Cam. 90-resc)
LA
ROSA 2009-10
Portieri: Fontana (74), Ujkani (Alb. 88),
Strukelj (85)
Difensori: Centurioni (74), Cossentino (88),
Coubronne (Fra 89),
Gemiti (81), Gheller (75), Jiday (87) Lisuzzo (81),
Ludi (82), Perego (88), Tombesi (82)
Centrocampisti:
Drascek (81), Evola (84), Kurbegovich (Sve/Bos. 87),
Juliano (Bra. 81), Ledesma (Arg. 88), Morandi (88), Porcari
(84), Rigoni (80), Shala (Svi/Kos. 83)
Attaccanti: Bertani (81), Gonzalez
(Arg. 85), Rubino (78), Federici (91)
NOVARA - PRO PATRIA:
arbitro Sig. Marco Viti di Campobasso
Novara edizione 2009-10, ovvero una squadra costruita nel
tempo per vincere, che ha confermato nel corso della
stagione il proprio valore, dando seguito al progetto
partito alcuni anni fa con l'insediamento della Famiglia De
Salvo, alla guida dei piemontesi. Progetto che ha saputo
partire dalla fondamenta, dando anche una struttura precisa
alla società, ricostruendola pezzo per pezzo e che ha
trovato il suo complemento con l'arrivo nel ruolo di ds, da
parte di Pasquale Sensibile, ex giocatore di Corsico (ai
tempi di Mario Beretta allenatore), Lecco, Alzano e Pro
Sesto, da alcune stagioni nei quadri tecnici del Palermo;
con lui è arrivato anche il padre Aldo, che si è preso in
carico il settore giovanile. Una squadra che ha già messo
una serie ipoteca sul campionato a undici giornate dal
termine con sette punti di vantaggio sulla più diretta
inseguitrice, la Cremonese e ben 14 sul Lumezzane che occupa
la sesta piazza. Delle inseguitrici, nessuna sembra poter
tenere il passo dei novaresi, con i grigiorossi che faticano
lontano dallo Zini, così se non di più come la sorpresa
Varese di Sannino, idem per l'Arezzo, mentre gli uomini di
Tesser volano, avendo uno score di 28 punti all'attivo, tra
cui i tre presi ai cremonesi, nello scontro diretto vinto
per 2-0. Tra le papabili il Benevento, la favorita di inizio
stagione alla pari dei piemontesi, ma che per vari motivi è
mancata, si trova a tredici lunghezze di distanza. Novara
che ha dalla sua anche altri dati importantissimi come la
miglior difesa del girone, con solo undici goal subiti, uno
delle migliori a livello nazionale, il secondo miglior
attacco del girone con 37 realizzazioni, potendo contare sul
vice-cannoniere del torneo Motta con 13 centri, di cui 4 dal
dischetto, oltre a Bertani con nove. Il dato che rende di
più la forza di questa squadra è quello dell'imbattibilità
sui 23 incontri disputati in campionato, unica squadra
imbattuta a livello nazionale. A dire il vero una sconfitta
c'è, quella maturata negli ottavi di Finale di Coppa Italia
Tim, contro il Milan a San Siro. Insomma un ruolino di
marcia impressionante che rende improbo il compito dei
tigrotti al “Silvio Piola”, che dovranno comunque andare
alla ricerca di punti, per dare ossigeno alla propria
classifica, a forte rischio play-out.
Una Pro che si presenterà a questo appuntamento priva ancora
di Melara e Lombardi all'ultimo turno di squalifica dei tre
comminati dopo il convulso finale con il Benevento, oltre
Cristiano alle prese con i postumi dell'ultimo problema
muscolare e Passiglia in forte dubbio più o meno al 50%
della forma, oltre alle precari condizioni fisiche di
Paponetti e Baù. Insomma una formazione biancoblù tutta da
inventare specialmente a centrocampo, oltre ai soliti
problemi caratteriali che l'accompagnano da inizio stagione,
che ha dalla sua la solo convinzione di non avere nulla da
perdere. Novara che dovrà fare a meno di Porcari
squalificato, oltre che di Morandi e di Evola, infortunati,
tutti centrocampisti, oltre del difensore Tombesi colpito
duro durante l'ultimo incontro con l'Alessandria. Il tecnico
Attilio Tesser, presenterà il collaudato 4-3-1-2 con in
porta l'albanese Ujkani, estremo difensore dell'Under21
della propria nazione e di proprietà del Palermo, mentre in
panchina si accomoderà l'esperto Alberto Fontana, prelevato
dal Torino, vero e proprio uomo spogliatoio del gruppo
novarese. Difesa stabile a quattro che non cambia mai di
composizione durante la gara e che vede a destra il
cassanese Gheller, già al centro di diverse risse sul campo
quando affronta la Pro, non ultima quella della gara di
andata. Al centro la coppia formata da Lisuzzo e Ludi. Il
primo è il leader della squadra, abbina forza fisica e
grinta, ringhiando sugli avversari, portandosi in avanti nei
momenti topici della gara, non ultimo il goal di testa su
calcio d'angolo ad Alessandria. A sinistra con Tombesi fuori
causa, giocherà l'ex Udinese e Modena, Gemiti. Un reparto
che sugli esterni è più portato a spingere che a difendere
propriamente, portandosi sempre in sovrapposizione con i
centrocampisti andando spesso e volentieri in zona cross,
per traversoni spesso e volentieri sul primo palo. A
disposizione l'esperto Centurioni e Cossentino, oltre a
Coubronne e il giovane Perego. A centrocampo il brasiliano
Juliano (ex Pisa), prenderà il posto dello squalificato
Porcari, pronto a tamponare e fa ripartire la squadra con ai
lati, l'albanese Shala riciclatosi da attaccante esterno a
centrocampista con Rigoni ex ternano di scuola juventina,
che parte largo poi poi chiudere al centro, ma pronto a
svariare per ogni zona del campo capace di portare a spasso
diversi uomini con la sua tecnica; sempre pericoloso sui
calci piazzati a partire dai tiri dalla bandierina che sono
una sua specialità con palloni tagliati a centro area per
gli inserimenti di Lisuzzo o tagliati sul primo palo. A
disposizione Ledesma, Kurbegovich e l'ultimo arrivato
Drascek, ex Mantova e Venezia, portato più ad agire sulla
fascia. Davanti il trio formato da Motta che si posizionerà
dietro a Bertani che agirà sul centrosinistra e Rubino su
fronte opposto, con Ventola colpito duro nell'ultima
amichevole che partirà dalla panchina. Motta oltre che
trovare con facilità la via della rete, ha il compito di
portare fuori zona i marcatori centrali ed i centrocampisti,
per favorire gli inserimenti dei compagni, su tutti il
furetto legnanese Bertani capace di improvvise accelerazioni
partendo da lontano, pronto al dribbling nell'uno contro
uno, ma si fa trovare prontissimo anche in zona rete, specie
sui tiri dalla distanza e sui calci piazzati e i nove centri
in stagione parlano per lui, con al fianco l'esperienza e la
forza fisica di Rubino classe 78' alla settima stagione
novarese, sempre pericoloso in area di rigore. A
disposizione oltre a Ventola, il veloce argentino Gonzales.
Novaresi che scoppiano di salute, e sul terreno di gioco
rimangono sempre corti ed aggressivi sin dalle prime battute
di gioco, con un raddoppio sistematico già a metà campo
sugli avversari, con le punte che a tratti vanno in pressing
anche sulla trequarti avversaria. In avanti Bertani e Rubino
incrociano spesso, con il primo che agisce largo sulla
fascia sinistra, a cercare la profondità o gli incroci per
favorire gli inserimenti dei compagni. Formazione di Tesser
che rimane sempre attenta e concentrata durante tutto l'arco
dell'incontro, concedendo pochissime sbavature. Accorcia
molto quando si difende portando densità sulla linea
dell'area con Motta a ripiegare sul limite dei propri sedici
metri ed una volta recuperata palla cerca la ripartenza
immediata su Bertani con lanci mandati a memoria. In fase di
possesso palla, gioca palla a terra, cercando subito la
profondità con folate dei difensori a supporto, agendo con
scambi spesso di prima sulla linea dei venti metri avversari
portando diversi uomini nei pressi dell'area di rigore,
pronti a ricevere in profondità, con Motta e Rigoni, a fare
da boa ai compagni con scambi ripetuto ad uno due tocchi e
poi ancora in profondità per l'uomo che s'inserisce largo o
centralmente. Movimenti, schemi e velocità che metteranno in
difficoltà una difesa statica come quella biancoblù. Novara
che in casa fatica un po' rispetto alle gare in trasferta,
per imporre il proprio gioco, dove comunque ha vinto sette
incontri e pareggiate quattro, mantenendo il proprio terreno
inviolato, dove l'ultima sconfitta risale alla 31esima
giornata dello scorso campionato, quando fu la Spal a
prendersi i tre punti. Pro Patria ancora a secco di vittorie
in trasferta in questa stagione, unica squadra del girone.
Ultima vittoria a Novara in campionato che risale alla
stagione 2001-02 in C2, con doppietta di Stefano Dall'Acqua,
bissata poi nella semifinale play-off.
L'ALLENATORE

Attilio Tesser
Attilio Tesser nato il 10 Giugno 1958 a Montebelluna, in
provincia di Treviso, cresce proprio nel florido vivaio
della città ai piedi del Montello. Un vivaio che ha dato
tantissimi giocatori e allenatori al calcio italiano, da
Aldo Serena a Beghetto, Binotto, Bressan, Renato Buso,
Gobbo, Magrin, Padoin, Pasa fino a Francesco Toldo solo per
citare alcuni dei più famosi. Senza dimenticare gli ex
tigrotti come Silvio Toniolo e Andrea Pisani, passati
proprio dal vivaio azzurro, prima di approdare alla
Juventus; ma se no potrebbero citare altre decine che hanno
calcato nel tempo i terreni di gioco delle principali serie
italiane. Tesser passa dal Montebelluna al vicino Treviso in
compagnia di Zavarise, per il campionato 75-76, con i
biancoazzurri appena promossi in Serie C, in una squadra
dove si ritrova come compagni di squadra Pasinato, Fellet,
Da Ros e Zavarise, oltre al bustocco Carlo De Bernardi,
scomparso di recente. Tesser con la maglia del Treviso
disputa due stagioni in serie C, a cavallo tra il 76 e il
78, con 63 presenze e sei reti, mettendosi in mostra
inizialmente come terzino forte in marcatura, ma capace di
portarsi anche a centrocampo, per poi diventare un
fludificante di fascia, fino a diventare quasi un tornate.
Giorgio Vitali, allora ds del Napoli, lo acquista in
comproprietà e dopo una prima stagione di ambientamento
nella quale viene schierato per dieci volte, nel campionato
1979-80 conquista il posto da titolare disputando 27 partite
realizzando 2 gol, curiosamente in due partite consecutive,
il primo contro il Catanzaro (1-1) e il secondo contro
l’Ascoli (1-0) assumendosi fra l’altro la responsabilità di
calciare il rigore decisivo al 90º minuto. Una stagione
importante che gli vale la chiamata per la Nazionale Under
21, che in quel periodo copre anche il ruolo di Nazionale
Olimpica, dove ha come compagni Giordano, Manfredonia e
Baresi, ma la squadra non riuscì a qualificarsi per Mosca
1980. Il Napoli lo cede all’Udinese, in uno scambio con
Luciano Marangon. In Friuli giocherà al fianco di Zico,
Edinho e di Andrea Cecotti. Veste la maglia bianconera dal
1980 fino all' 85 per un totale di 100 presenze tonde, tonde
con sei reti. Passa quindi al Perugia in Serie B per la
stagione 85-86, quindi Catania per il triennio 86-89, per
chiudere poi nel Trento con il calcio professionistico. La
sua prima panchina è quella del Sevegliano (in provincia di
Udine) nel 1992, squadre più importanti in A), la sua prima
squadra è il Sevegliano nel 1992, in Eccellenza per passare
poi al settore giovanile dell'Udinese e quindi al Venezia
nell'epoca zampariniana. Per il campionato 2001-02, ha la
sua prima panchina da professionista, quella del
Südtirol-Alto Adige in C2, portando subito i biancorossi ai
play-off con il quarto posto, ma venendo eliminati dal
Brescello con due pareggi. La stagione seguente è terza
piazza, ancora play-off dove approda in finale venendo però
superato dal Novara ancora per due pareggi, entrambi a reti
bianche. La squadra applica una manovra ariosa e piacevole,
con poche reti subite, e Tesser s'impone anche per il
carattere riservato, mai sopra le righe, ritenuto a torto
spigoloso. Tiene spesso la squadra a lavorare sul campo non
solo per lezioni di tattica e schemi, ma cercando
soprattutto la concentrazione di tutto il gruppo. Il gioco
espresso con gli altoatesini, gli fa guadagnare la panchina
della Triestina in Serie B, per il campionato 2003-04, dove
nella prima stagione sfiora la promozione, nella seconda si
salva con la squadra decimata dalle vendita della proprietà,
in mano a Tonellotto. All'avvio del campionato 2005-06 passa
al Cagliari in Serie A, ma viene esonerato da Cellino già
alla prima giornata, dopo una sconfitta a Siena per 2-1. Per
il campionato 2006-07, viene chiamato sulla panchina
dell'Ascoli, neo-promosso in Serie A, al posto di Marco
Giampaolo, avendo come capitano l'attuale tigrotto Mimmo
Cristiano. Anche nelle Marche, viene esonerato dopo undici
giornate di campionato, con il ruolino di 0 partite vinte, 4
pareggiate e 7 perse, ma inficiato da diversi errori
arbitrali, con la squadra che si schiera dalla sua parte. Al
suo posto subentra Nedo Sonetti, che non riuscirà a centrare
la salvezza. Stagione 2007-08 è sulla panchina
dell'ambizioso Mantova di Lori, che lo chiama in
sostituzione di Di Carlo, ma anche qui incontra un esonero,
dopo poche giornate del girone di ritorno. La scorsa
stagione per 40 giorni siede sulla panchina del Padova, al
posto di Carlo Sabatini, ma in quattro giornate incamera
solo cinque punti, tanto basta al vulcanico presidente
Cestaro, per richiamare Sabatini in panchina. E sappiamo
come è andata a finire.....
LA TIFOSERIA
Il Novara calcio nacque nel 1908 dalla fusione di diverse
squadre cittadine; ebbe come primo impianto di gioco il
campo sportivo di via Lombroso, che negli anni attirava
sempre un buon seguito di pubblico. Tale partecipazione era
dovuta ai risultati della squadra, che tra alti e bassi
partecipava ai campionati superiori, di cui 12 nella serie
maggiore, prima della riforma che portò alla nascita
dell'attuale Serie A, nel 1929-30. Gli anni '50 furono il
top per quanto riguardava la partecipazione dei tifosi: la
serie A ed i goals di Piola furono una calamita anche per
chi risiedeva nell'allora vasta provincia novarese. La
retrocessione in C del 1961 ridimensionò il tutto, ma già
nel 1964 si ha la fondazione del Club Fedelissimi, che poi
negli anni successivi, prenderà a pubblicare un proprio
giornale, che viene distribuito tuttora nelle gare interne
degli azzurri.
Verso la fine del decennio, con il ritorno in serie B, si ha
la nascita il primo gruppo ultras: il Commandos Club. Fu un
gruppo con una buona organizzazione e di indole ruvida, che
accompagnò dagli spalti il Novara fino alla fine degli anni
'70. L'apice a livello di gruppo, fu la trasferta a Varese
del 1976, per la quale circa 2000 supporters si recarono in
treno a Masnago. La retrocessione del 1978 dalla B alla
neonata C1, dopo aver sfiorato più volte la Serie A e quella
immediatamente successiva in C2, portò al graduale
scioglimento del Commandos Club ed un inevitabile
sfaldamento della tifoseria, che poteva comunque contare su
uno zoccolo duro di circa 2.000 unità. Il timone della
tifoseria venne preso da un nuovo gruppo, le Brigate
Biancoazzurre, la cui durata in curva fu però limitata a
sole 3 stagioni.
Negli anni in cui la C2 cominciava a profilarsi come una
scomoda abitudine, vide la luce la Legione. Da allora, il
1983, fino ai giorni nostri la stessa è sempre stata il
gruppo trainante della curva nord dello stadio "Piola".
Nonostante il periodo non felice per la squadra, appunto
ormai relegata in maniera stabile a galleggiare nell'ultima
categoria professionistica, il movimento ultras visse grazie
ai "legionari" il periodo di maggiore splendore, senza però
riuscire a sfruttare le ottime potenzialità che avrebbero
potuto offrire la città e la provincia.

Novara - Legnano 1982-83
Gli ultras non fecero mai mancare il sostegno alle maglie
azzurre, sia in casa che in trasferta. All'inizio degli anni
'90 si affiancarono altri gruppi, ancora oggi attivi, quali
lo Zoo Novara (stagione 1990-91), il Rizzo Group, i
Novarasta, ed altri poi scomparsi nel tempo come la
Carpignano Alcolica ed il Gruppo Stikkio. Il 1996 fu l'anno
del ritorno in C1 dopo ben 15 anni, ma l'exploit non fu ben
sfruttato. Anziché fungere da collante l'agognata terza
serie portò all'esatto opposto. Un'immediata retrocessione e
lotte intestine alla società portarono all'abbandono del
presidente Armani; anche il tifo subì un'erosione, con la
graduale decimazione della Legione e del pubblico degli
altri settori. La fine dei '90 furono anni bui a livello di
squadra e di pubblico: play-out continui e retrocessioni
sfiorate portarono all'abbandono totale dei sostenitori
della curva. Questo fino all'avvento della famiglia Mastagni
che risollevò le sorti della società. Da quel momento tutto
sembrava rinato; la Legione venne percorsa da una nuova
linfa, che portò all'accrescersi degli elementi. I fondatori
rimanevano nella curva dietro lo striscione Over 30, gruppo
fondato nel 2004, che raccoglieva e raccoglie tuttora gli
storici appartenenti di spicco della vecchia Legione. In
questi ultimi anni, oltre ai gruppi relativamente più
longevi quali i Novarasta, la curva nord si è popolata di
sezioni come quella di Romentino (formata da ragazzi del
poliennale gruppo "Galliate" insieme a elementi della vicina
Romentino), di Carpignano e Caltignaga. Nell'estate del 2007
nasce poi un nuovo gruppo, Tradizione 1908, che annovera
quelle che sono le nuove leve del tifo azzurro. Il
raggiungimento della C1 ha visto il formarsi di ulteriori
gruppetti al panorama ultras novarese, per i quali andrà
verificata la consistenza effettiva e la longevità. Il 26
ottobre scorso con un comunicato ufficiale la Legione ha
comunicato il suo scioglimento. La curva novarese rimane
quindi attualmente orfana del suo gruppo guida.
La
Novara ultras non ha alcun gemellaggio ufficiale al proprio
attivo, ma solamente amicizie con i ragazzi di Montevarchi e
di Olbia, ed una risalente alle ultime stagioni con i
riminesi (Rimini Korps). Sbiadito da tempo il rapporto con
la tifoseria del Cittadella. Alle rivalità storiche, con
quasi tutti i supporters delle squadre piemontesi, quali
vercellesi, casalesi ed alessandrini, sentite sono anche
quelle con noi bustocchi - rafforzata dai leali scontri
avvenuti a gennaio del 1996 presso il bar ritrovo degli
ultras novaresi e da episodi avvenuti anche in seguito, tra
cui quelli consumati nella stagione 2004-05 a Busto, prima
della partita; quindi con i varesini, i mantovani, i
viareggini, soprattutto per via dell'hockey a rotelle, e
recentemente coi pavesi, legnanesi ed aretini. Per quanto
riguarda i Clubs, oltre alla presenza in città, sono attive
diverse sezioni in provincia come a Momo, Trecate e
Galliate. Nell'agosto del 2007, è nato un club interamente
al femminile (Curve pericolose), mentre dal sito internet
forzanovara.it è nato il gruppo "Pazzi & visionari". La
stagione in corso ha visto la nascita del gruppo “Radica di
noce”. Nella stagione 2003-04, vennero sottoscritti 756
abbonamenti, per una media pubblico che si era attestata
poco sotto le 1.800 persone a partita. 2004-05 con 860
abbonamenti, le presenze medie circa 1.650 unità. Per il
campionato 2005-06, un'attenta campagna abbonamenti, con
varie agevolazioni e collaborazioni con locali e discoteche
della zona, portò a staccare la cifra record di 1.784
tessere, anche se le presenze effettive dei tesserati sono
state molte meno, la media della stagione si era attestata
infatti attorno alle 1.600 unità.
Nella stagione 2006-07,
1700 presenze di media con 774 abbonamenti, Per quella
seguente, 1.107 abbonamenti con una media di poco superiore
alle 1.750 unità. La scorsa annata le tessere sono state
1.018 ed una presenza media attestata attorno alle 2.300
persone. Mentre in questo campionato sono state 1.486 a cui
bisogna aggiungere altre 300 (circa), tessere staccate
durante la pausa invernale, per una media spettatori
attestata sulle 3.200 unità, con la partita più vista che è
stata il posticipo serale contro l'Alessandria, per un derby
che tornava dopo diversi anni, disputato davanti a circa
5.000 spettatori. Stagione che dal punto di vista del tifo
ha visto anche momenti di netto contrasto con una rissa
scoppiata all'interno della curva durante l'incontro
Novara-Varese, a culmine di diversi mesi di tensioni tra
opposte fazioni ed il vero e proprio esodo mercoledì 13
Gennaio 2010, a San Siro per la gara degli ottavi di finale
di Coppa Italia Tim, contro il Milan, con circa 11.000
sostenitori azzurri al seguito.