LA PROSSIMA AVVERSARIA

 

 

N O V A R A

CALCIO 1908

 


Novara calcio spa 1908

Colori sociali: maglia azzurra, calzoncini bianchi, calzettoni azzurri con bordo bianco

Sede viale Kennedy 8, 28100 Novara

Stadio "Silvio Piola (ex Luciano Marmo), Viale Kennedy 8, 28100 Novara.

Dimensioni (103 x 68) - Capienza 20.000 spettatori, omologato per 9.960

Novara città 103.000 abitanti - Tot. Provincia 343.000

Abbonamenti

Stagione 2003-04: 756
Stagione 2004-05: 860
Stagione 2005-06: 1.784
Stagione 2006-07: 774
Stagione 2007-08: 1.107
Stagione 2008-09: 1.018
Stagione 2009-10: 1.486



ORGANIGRAMMA DIRIGENZIALE E TECNICO

Presidente: Carlo Accornero
Amministratore delegato: Massimo De Salvo
Consiglieri: Rocco Arena, Alessandro Cagliani, Stefano Corona, Paolo Baraggioli, Alfredo Lamastra, Giovanni Cremonesi, Giacomo Fortina, Giampiero Mella
Direttore sportivo: Pasquale Sensibile
Responsabile marketing e comunicazione: Sara Palazzeschi
Ufficio marketing: Giovanni Surace
Ufficio commerciale: Paolo Esposito
Affari generali: Luca Faccioli
Responsabile comunicazione: Francesca Giusti
Segreteria amministrativa: Lorella Matacera - Simona D'Angella
Segreteria sportiva: Paolo Morganti
Coordinatore settore giovanile: Angelo Massola
Responsabile settore giovanile: Massimo Venturini
Team manager: Mattia Venturini
Allenatore: Attilio Tesser
Allenatore in 2^ : Mark Strukelj
Preparatori atletici: Edoardo Renosto
Preparatore portieri: Leonardo Cortiula
Responsabile sanitario: dott. Angelo Bertelli
Medico sociale: Dott. Giorgio Fortina - Dott. Ali Sati
Massiofisioterapista: Lorenzo De Mani
Massaggiatore: Roberto Bolla
Magazzinieri: Massimo Fedrigo - Marco Fregonara


LE ULTIME NOVE STAGIONI

2000-01 Serie C2/a 15° posto, salvo ai play-out contro il Fiorenzuola - All. C. Garavaglia / Civeriati
2001-02 Serie C2/a 3° posto eliminato in semifinale dalla Pro Patria - All. Civeriati / S. Di Chiara
2002-03 Serie C2/a 2° posto, vince la finale play-off con il SudTirol, PROMOSSO in C1 - All. Foschi
2003-04 Serie C1/a 12° posto - All. Foschi
2004-05 Serie C1/a 14° posto - salvo ai play-out contro il Prato - All. Venturini / Jaconi / G. Gattuso
2005-06 Serie C1/a 8° posto - All. Antonio Cabrini
2006-07 Serie C1/a 13° posto - All. Luigi Sacchetti / Greco
2007-08 Serie C1/a 8° posto - All. Discepoli / G. Bellotto
2008-09 Prima Div./a 8° posto - All. Egidio Notaristefano



IL CALCIOMERCATO

ARRIVI: Ujkani (p. Palermo), Zagari (c Carpenedolo), Rigoni (c. Ternana), Cossentino (d. Palermo), E.G. Ledesma (c. Salernitana), Federici (a. Salernitana), Juliano (c. Maritimo), Coubronne (d. Sochaux), J. Espinal (a. Rovigo), Motta (a. Cesena), Morandi (c. Legnano), Kurbegovic (c. Elfsborg), Fontana (p. Torino), Lisuzzo (d. Foggia), Bigeschi (c. Siena)

PARTENZE: Brichetto (p. Palermo), Amato (c. svin.), Piraccini (a. svin.), Maggiolini (d. Cosenza), Sinigaglia (a. Cesena), Matteassi (c) e Lorenzini (c. Pro Belevedere), Legati (d. Crotone), Virga (c. Roma), Berti (f. carr.), Gallo (c. fine carr.), Brizzi (Bate Plovdiv Bulg), Morganti (d. svin), Chiappara (svin.)

 


LA ROSA 2009-10


Portieri: Fontana (74), Ujkani (Alb. 88), Strukelj (85)

Difensori: Centurioni (74), Cossentino (88), Coubronne (Fra 89), Gheller (75), Jiday (87) Lisuzzo (81), Ludi (82), Perego (88), Tombesi (82)

Centrocampisti: Bigeschi (89), Evola (84), Kurbegovich (Sve/Bos. 87), Juliano (Bra. 81), Ledesma (Arg. 88), Morandi (88), Porcari (84), Rigoni (80), Shala (Svi/Kos. 83), Toukam (Cam. 90), Zagari (88)

Attaccanti: Bertani (81), Gonzalez (Arg. 85), Lanteri (Fra. 84), Rubino (78), Federici (91)

 

 

PRO PATRIA – NOVARA: arbitro Sig. Michele Gallo di Barcellona Pozzo di Gotto (Me)

Novara edizione 2009-10, ovvero una squadra costruita nel tempo per vincere, dando seguito al progetto partito alcuni anni fa con l'insediamento della Famiglia De Salvo alla guida dei piemontesi

che sono partiti dalle fondamenta ristrutturando il settore giovanile, avvalendosi ora della coppia Simone-Massola e con la costruzione del centro sportivo di Novarello, proprio alle porte della città. Progetto che vede anche la proprietà di una società di Eccellenza, la Folgore Verano in Brianza, dove vengono mandati i giovani a farsi le ossa.

Un avversario storico e che si presenta in grande spolvero per l'incerta Pro di mr. Manari ancora alla ricerca della miglior condizione fisica e della propria identità.

Rispetto alla scorsa stagione gli azzurri hanno subito una mezza rivoluzione, approfittando anche del fatto che nel campionato scorso hanno dovuto alzare bandiera bianca per il discorso promozione ad un mese dal termine, venendo tagliati fuori da ogni discorso play-off. Un periodo in cui i dirigenti novaresi, hanno potuto pianificare con calma le mosse per la stagione in corso che ha come unico obbiettivo quello della promozione. E' stato cambiato lo storico ds. Sergio Borgo ed al suo posto è arrivato Pasquale Sensibile, ex giocatore di Corsico, Lecco, Alzano e Pro Sesto, da alcune stagioni nei quadri tecnici del Palermo; con lui è arrivato anche il padre Aldo, che si è preso in carico il settore giovanile. Cambiato anche il tecnico passando dall'emergente Egidio Notaristefano, al più navigato Attilio Tesser, difensore degli anni 70/80 di Treviso ed Udinese, che vanta un passato sulle panchine di Cagliari, Ascoli, Triestina e Treviso.

A Novara oltre a Borgo e Notaristefano, hanno detto addio anche a due bandiere come Paolo Morganti, per anni unico novarese doc in squadra che è andato a giocare in Prima Categoria, ma è di fatto nei quadri della società e dopo otto stagioni all’ex tigrotto Brizzi, finito a giocare nella Serie A bulgara a trentaquattro anni. Lorenzini e Matteassi passati alla Pro Belvedere Vercelli, Virga tornato alla base Roma senza troppi rimpianti, mentre al Cosenza è approdato l'esterno Maggiolini.

Sono arrivati giocatori che sono un giusto mix di giovani validi in prospettiva ed esperti di qualità, come il portiere Ujkani, nazionale under21 albanese, di proprietà del Palermo, oltre a Coubronne (dal Sochaux), Jidayi (fratello dell'ex Sassuolo ora al Padova), Lisuzzo difensore centrale dal Foggia, il centrocampista brasiliano Juliano, già a Pisa e Lecce, Ledesma ex Salernitana, così come lo svizzero-albanese Shala che è passato anche da Cagliari, dove giocava da esterno in attacco. E il bomber Motta, la scorsa stagione al Cesena, a cui è andato il cassanese Davide Sinigalia.

Tesser presenterà allo Speroni" il suo Novara, che non dovrebbe lamentare assenze importanti e fino ad ora imbattuto con il secondo posto in classifica schierato in base al modulo 4-2-3-1, con in porta l'albanese Ujkani, mentre in panchina si accomoderà l'esperto Alberto Fontana, prelevato dal Torino. Difesa stabile a quattro che non cambia mai di composizione durante la gara, con l'esperto Centurioni fuori causa, ci saranno Ludi e Lisuzzo al centro, con l'ex foggiano nel ruolo di leader della squadra. Sugli esterni, il "fumino" Mavillo Gheller a destra e Tombesi a sinistra, pronti più a spingere che a difendere, portandosi sempre in sovrapposizone con i centrocampisti andando spesso e volentieri in zona cross, per traversoni spesso e volentieri sul primo palo. A disposizione Coubronne, Perego.

A centrocampo la coppia davanti alla difesa sarà formata dal motorino Porcari, pronto a tamponare e fa ripartire la squadra e da Shala, riciclatosi da attaccante esterno a centrocampista. Davanti il trio Bertani-Rigoni-Gonzales. Il furetto legnanese Bertani è capace di improvvise accelerazioni, pronto al dribbling nell'uno contro uno ed abile nel portare fuori zona il proprio marcatore, per aprire varchi ai compagni, ma si fa trovare prontissimo anche in zona rete, specie sui tiri dalla distanza e sui calci piazzati. L'ex ternano di scuola juventina Rigoni, agisce al centro ma pronto a svariare per ogni zona del campo capace di portare a spasso diversi uomini con la sua tecnica e pericoloso sui calci piazzati a partire dai tiri dalla bandierina. A completare il terzetto il giovane ed interessante argentino Gonzales, più forte fisicamente degli altri due, ma potrebbe tornare in campo Simone Motta, nell'ultimo turno a riposo ma in panchina per problemi fisici. Punta centrale Rubino classe 78, alla sua settima stagione a Novara dove ha disputato 179 gare, realizzando 74 reti. A centrocampo fermi Kurbegovic e Bigeschi, le varianti sono Ledesma, non al meglio della condizione fisica, Evola, Cossentino, gli ex legnanesi Morandi ed il veloce Lanteri che funge più da punta esterna.

Novaresi che in campo rimangono sempre corti ed aggressivi sin dalle prime battute di gioco, con un raddoppio sistematico già a metà campo. In avanti Bertani e Rubino incrociano spesso, con il primo che agisce di solito sulla fascia sinistra molto largo a cercare la profondità o gli incroci per gli inserimenti dei compagni.

Formazione di Tesser che applica un gioco molto simile alla Pro dello scorso anno, ma che a differenza della formazione di Lerda è squadra più attenta e concentrata che accorcia molto quando attacca e cerca la ripartenza su Bertani con lanci immediati, mandati a memoria. Porta densità sulla linea dell'area quando difende con tutta la squadra nei 16 metri finali.

Quando attacca invece agisce con scambi spesso di prima sulla linea dei venti metri avversari portando diversi uomini proprio sulla linea dell'area di rigore pronti a ricevere in profondità, facendo da boa ai compagni con scambio ripetuto ad uno due tocchi e poi ancora in profondità per l'uomo che s'inserisce largo o centralmente.

 

IL PERSONAGGIO

Silvio Piola (Robbio Lomellina (Pv), 29 settembre 1913 – Gattinara (No), 4 ottobre 1996

Dici Piola e ti vengono in mente i primi goals in bianco e nero trasmessi ad un velocità superiore; lo colleghi direttamente al nome del goleador per eccellenza e non a torto visto che a tutt'ora Silvio Piola da Robbio Lomellina, è il più prolifico centravanti italiano di tutti i tempi con 364 reti segnate ed il miglior marcatore di sempre della Serie A con 274 gol, realizzati con le maglie di Pro Vercelli, Lazio, Torino, Juventus e Novara. Reti che salgono a 290 in 566 partite tenendo conto del campionato 45-1946, disputato su due gironi geografici con un girone finale per l'assegnazione del titolo.

Di vercellesi, novaresi e laziali è ancora oggi il miglior cannoniere di sempre.

Iniziò giovanissimo la carriera di calciatore nella Pro Vercelli, esordendo con le bianche casacche poco più che sedicenne in Serie A nel campionato 1929-1930, alla 15^ giornata del girone di andata, il 25 Gennaio del 1930, in una gara che vedeva la conferma di un altro grande del calcio italiano di ogni tempo, Carletto Reguzzoni da Busto Arsizio, ai tempi ventunenne e pronto a spiccare il volo verso i quattro scudetti vinti a Bologna, le due Coppe Europa (la Champion's League del tempo), ma che a differenza proprio di Piola, per scelte non squisitamente tecniche, non ebbe la stessa fortuna con la maglia della nazionale, con cui il lomellino vinse un titolo mondiale nel 1938, ma non vinse mai uno scudetto.

Quella partita d'esordio, ebbe per Piola, l'imprimatur di altri attaccanti eccezionali, infatti per i tigrotti, in campo non c'era in campo "solo" Reguzzoni, ma anche Kregar, Bonivento e Rossi I°, oltre a Bocchi che poi di li a poco andrà al Milan ed il terzino Alfredo Monza che poi raggiungerà proprio Piola alla Lazio. Sul fronte vercellese a fare coppia in avanti con Piola, un tal Pietro Ferraris II°, attaccante dell'Ambrosiana-Inter con Meazza, del "Grande Torino" con Valentino Mazzola e poi a chiudere la carriera a Novara proprio con Piola, con cui vinse il Mondiale di Francia del 1938. Da notare come quasi tutti i giocatori delle due squadre erano proprio nati in quelle città o negli immediati dintorni di cui quelle squadre erano l'espressione calcistica.

Il tabellino della gara:

26 Gennaio 1930, 15^ giornata Pro Patria-Pro Vercelli 1-0

PRO PATRIA: Montrasio, Fizzotti, Monza II°, Borsani, Bocchi, Pellegatta, Rossi I°, Kregar I°, Bonivento, Reguzzoni, Vigna

PRO VERCELLI: Scansetti, Zanello, Dellarole I°, Bajardi I, Nazario, Ferraris I°, Casalino, Gatti, Bajardi II°, Piola, Ferraris II°

Arbitro: Sig. Lenti di Genova

Marcatore: Reguzzoni 16' st

Piola nella sua prima stagione raccoglie 4 presenze senza reti, ma dall'annata successiva a soli 17 anni diventa titolare fisso con 32 presenze e tredici reti, da li in poi è un crescendo di prestazioni e reti. Mettendo a segno un record a segno un record tutt'ora imbattuto quello del maggior numero di gol segnati in una partita di serie A: sei, siglate nella partita di campionato Pro Vercelli-Fiorentina 7-2 del 29 ottobre 1933.

Nel 1934 lascia Vercelli, con i bianchi che vanno incontro a loro declino dopo i sette scudetti, non prima di aver segnato 51 reti in 127 presenze.

Su Piola, si scatena la stessa caccia al bomber che solo tre anni prima aveva visto al centro del calciomercato Reguzzoni, con il passaggio record (per i tempi) di 80.000 lire al Bologna. Il passaggio di Piola alla Lazio, seguì quasi per filo e per segno quello di Reguzzoni. Piola è infatti molto attaccato alle sue radici ed alla sua terra, e non vorrebbe staccarsene, ma ormai la Pro Vercelli non poteva più fare fronte ad un calcio che non era più quello dei primordi e così se in un primo momento i vercellesi e Piola, tentarono di rifiutare le offerte che arrivavano, da Milan, Ambrosiana-Inter, Juve ed in particolare quelle della Lazio, alla fine dovettero cedere perchè ci fu l'intervento diretto di uno dei più influenti gerarchi fascisti, tra cui il segretario amministrativo del Partito Fascista, Marinelli, e del generale Vaccaro tifosi biancocelesti, chiamando Piola a svolgere il servizio di leva proprio a Roma e costringendolo così ad "accettare" forzatamente, il trasferimento con la Pro Vercelli che incassò l'iperbolica cifra (per il tempo), di 250.000 lire. Per Reguzzoni, fu invece il potente Arpinati, tifoso del Bologna ed al tempo reggente della FIGC.

Con la maglia biancazzurra della Lazio, Piola rimane per nove stagioni, vincendo per due volte il titolo di capocannoniere (1936-1937 e 1942-1943), in 227 gare realizzando ben 143 reti con una media gol impressionante, nonostante saltasse qualche allenamento per tornare a casa, sentendo troppo la mancanza delle sue radici e per dare sfogo alla sua grande passione per la caccia. Fughe che aprono anche una crisi in seno alla FIGC perchè il presidente laziale Gualdi, lo multa e Piola va a farsela togliere direttamente in Federazione con Gualdi che una volta venuto a conoscenza si dimette.

A ventidue anni fa il suo esordio nella Nazionale campione del Mondo, in maniera a dir poco rocambolesca, perchè Vittorio Pozzo, non lo convoca inizialmente per l'amichevole a Vienna contro l'Austria, ai tempi una delle formazioni più forti guidata in panchina da Arpad Weisz. Mentre la squadra azzurra è già oltre confine s'infortuna il centravanti titolare, Angelo Schiavio del Bologna, il sostituto naturale sarebbe Reguzzoni, ma in quel momento anch'esso infortunato così il dirigente Vaccaro colse al volo l'occasione ed all'insaputa di Pozzo, mise sul treno in direzione Vienna, Silvio Piola che così il 24 marzo 1935, fa il suo esordio in nazionale al Prater con una clamorosa doppietta e divenne da quel giorno titolare inamovibile, arrivando poi tre anni dopo alla conquista del titolo mondiale in Francia, dove realizza il goal della vittoria nei tempi supplementari contro la Norvegia negli ottavi di finale, poi una doppietta fondamentale contro i francesi nei quarti e la doppietta in Finale contro l'Ungheria. Con la maglia della Nazionale, è legato anche un fatto curioso, nel 1939, a San Siro, nel corso del match contro l'Inghilterra, segnò un gran goal in rovesciata (una delle sue specialità), a cui seguirono grandi polemiche, perchè la rete in realtà fu siglata con l'aiuto del pugno della mano. Con la maglia azzurra della Nazionale colleziona 34 presenze segnando 30 reti, che gli permettono di essere tutt'ora il terzo cannoniere di sempre dopo Riva e Meazza, con la migliore media-gol in assoluto.

Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, vennero meno le pressioni che lo avevano condotto a Roma, facendo ritorno in Piemonte, dove andò a vestire prima la maglia del Torino, dove disputò il campionato di guerra 43-44, perdendo la finale a Milano, contro il Vigili del fuoco di La Spezia. Con la ripresa a ritmo regolare del campionato, passò alla Juventus, giocando due stagioni disputando 57 gare condite da 26 reti, venendo poi ceduto al Novara in Serie B, all'età di trentatrè anni considerandolo ormai sul viale del tramonto e per fare posto all'astro nascente di Giampiero Boniperti; invece proprio a Novara Piola, andò incontro alla più classica seconda giovinezza.

Al suo primo anno con la maglia novarese Piola trascinò gli azzurri in serie A, realizzando 16 reti in 30 gare, disputando nella massima serie calcistica nazionale altri sei campionati segnando la bellezza di 70 reti, con un ruolino impressionante. Nello specifico 48-49, 30 presenze e 16 reti, 1950-51, 37 gare e 19 centri, 1951-52, 31 partite e 18 reti. Chiudendo nella stagione 53-54 sempre in Serie A, con gare e cinque reti, disputando la sua ultima partita il 3 luglio 1954, in Atalanta-Novara 4-0. Per un totale di 185 gare disputate e 86 reti con la maglia azzurra. Segnando ancora a quarant'anni suonati, diventando il più anziano realizzatore nella massima serie in Novara-Milan, del 7 febbraio 1954 andò in rete all'età di 40 anni, 6 mesi e 9 giorni; il primato di Piola è stato superato solo due anni fa da Alessandro Costacurta, che in Milan-Udinese 2-3 del 19 maggio 2007 ha segnato, su calcio di rigore all'età di 41 anni e 25 giorni. Destino che s'incrocia ancora con quello di Reguzzoni, perchè tr i quattro marcatori di sempre oltre ai due milanisti Paolo Maldini e Costacurta, c'è proprio il bustocco che andò in rete per l'ultima volta a 39 anni 8 mesi e tre giorni giocando da titolare, proprio a San Siro il 21 Settembre 1947, in Milan-Pro Patria 4-2.

Con la maglia del Novara, Piola trova ancora la maglia della Nazionale, per due volte, l'ultima il 18 maggio 1952 a Firenze, quando fu chiamato dal suo ex compagno di squadra Giuseppe Meazza a giocare contro l'Inghilterra, diventando così anche il più vecchio azzurro, record poi battuto da Dino Zoff ai mondiali dell'82. Disputa la sua ultima partita il 3 luglio 1954, in Atalanta-Novara 4-0.

Dopo aver abbandonato l'attività agonistica, Piola diviene tecnico federale, per 16 anni, insegnando tecnica calcistica con l'ex tigrotto Lello Antoniotti e tra il 1953 e il 1954 è anche commissario tecnico della Nazionale italiana, affiancato dall'ungherese Lajos Czeizler ed Angelo Schiavio. Si spegne a Gattinara, nel 1996 all'età di 83 anni.

Piola con la maglia del Novara

 

LA TIFOSERIA


Il Novara calcio nacque nel 1908 dalla fusione di diverse squadre cittadine; ebbe come primo impianto di gioco il campo sportivo di via Lombroso, che negli anni attirava sempre un buon seguito di pubblico. Tale partecipazione era dovuta ai risultati della squadra, che tra alti e bassi partecipava ai campionati superiori, di cui 12 nella serie maggiore, prima della riforma che portò alla nascita dell'attuale Serie A, nel 1929-30. Gli anni '50 furono il top per quanto riguardava la partecipazione dei tifosi: la serie A ed i goals di Piola furono una calamita anche per chi risiedeva nell'allora vasta provincia novarese.

La retrocessione in C del 1961 ridimensionò il tutto, ma già nel 1964 si ha la fondazione del Club "Fedelissimi", che poi negli anni successivi, prenderà a pubblicare un proprio giornale, che viene distribuito tuttora nelle gare interne degli azzurri. Verso la fine del decennio, con il ritorno in serie B, si ha la nascita il primo gruppo ultras: il "Commandos Club". Fu un gruppo con una buona organizzazione e di indole ruvida, che accompagnò dagli spalti il Novara fino alla fine degli anni '70. L'apice a livello di gruppo, fu la trasferta a Varese del 1976, per la quale circa 2000 supporters si recarono in treno a Masnago.
La retrocessione del 1978 dalla B alla neonata C1, dopo aver sfiorato più volte la Serie A e quella immediatamente successiva in C2, portò al graduale scioglimento del Commandos Club ed un inevitabile sfaldamento della tifoseria, che poteva comunque contare su uno zoccolo duro di circa 200 unità. Il timone della tifoseria venne preso da un nuovo gruppo, le "Brigate Biancoazzurre", la cui durata in curva fu però limitata a sole 3 stagioni.

Negli anni in cui la C2 cominciava a profilarsi come una scomoda abitudine, vide la luce la "Legione". Da allora, il 1983, fino ai giorni nostri la stessa è sempre stata il gruppo trainante della curva nord dello stadio "Piola".
Nonostante il periodo non felice per la squadra, appunto ormai relegata in maniera stabile a galleggiare nell'ultima categoria professionistica, il movimento ultras visse grazie ai "legionari" il periodo di maggiore splendore, senza però riuscire a sfruttare le ottime potenzialità che avrebbero potuto offrire la città e la provincia.
Gli ultras non fecero mai mancare il sostegno alle maglie azzurre, sia in casa che in trasferta. All'inizio degli anni '90 si affiancarono altri gruppi, ancora oggi attivi, quali lo "Zoo Novara" (stagione 1990-91), il "Rizzo Group", i "Novarasta", ed altri poi scomparsi nel tempo come la "Carpignano Alcolica" ed il "Gruppo Stikkio".

Il 1996 fu l'anno del ritorno in C1 dopo ben 15 anni, ma l'exploit non fu ben sfruttato. Anziché fungere da collante l'agognata terza serie portò all'esatto opposto. Un'immediata retrocessione e lotte intestine alla società portarono all'abbandono del presidente Armani; anche il tifo subì un'erosione, con la graduale decimazione della Legione e del pubblico degli altri settori.
La fine dei '90 furono anni bui a livello di squadra e di pubblico: play-out continui e retrocessioni sfiorate portarono all'abbandono totale dei sostenitori della curva. Questo fino a poco più di cinque anni fa, fino all'avvento della famiglia Mastagni che risollevò le sorti della società. 

Da quel momento tutto sembrava rinato; la Legione venne percorsa da una nuova linfa, che portò all'accrescersi degli elementi. I fondatori rimanevano nella curva dietro lo striscione "Over 30", gruppo fondato nel 2004, che raccoglieva e raccoglie tuttora gli storici appartenenti di spicco della vecchia Legione. In questi ultimi anni, oltre ai gruppi relativamente più longevi quali i "Novarasta", la curva nord si è popolata di sezioni come quella di Romentino (formata da ragazzi del poliennale gruppo "Galliate" insieme a elementi della vicina Romentino), di Carpignano e Caltignaga. Nell'estate del 2007 nasce poi un nuovo gruppo, "Tradizione 1908", che annovera quelle che sono le nuove leve del tifo azzurro.
Il raggiungimento della C1 ha visto il formarsi di ulteriori gruppetti al panorama ultras novarese, per i quali andrà verificata la consistenza effettiva e la longevità. Il 26 ottobre 2008 con un comunicato ufficiale la Legione ha comunicato il suo scioglimento. La curva novarese rimane quindi attualmente orfana del suo gruppo guida.

La Novara ultras non ha alcun gemellaggio ufficiale al proprio attivo, ma solamente amicizie con i ragazzi di Montevarchi e di Olbia, ed una risalente alle ultime stagioni con i riminesi (Rimini Korps). Sbiadito da tempo il rapporto con la tifoseria del Cittadella.

Alle rivalità storiche, con quasi tutti i supporters delle squadre piemontesi, quali vercellesi, casalesi ed alessandrini, sentite sono anche quelle con noi bustocchi, rafforzata dai leali scontri avvenuti a gennaio del 1996 presso il bar ritrovo degli ultras novaresi e da episodi avvenuti anche in seguito, tra cui quelli consumati nella stagione 2004-05 a Busto, prima della partita; quindi con i varesini, i mantovani, i viareggini, soprattutto per via dell'hokey a rotelle, e recentemente coi pavesi, legnanesi ed aretini.

Per quanto riguarda i Clubs, oltre alla presenza in città, sono attive diverse sezioni in provincia come a Momo, Trecate e Galliate. Nell'agosto del 2007, è nato un club interamente al femminile ("Curve pericolose"), mentre dal sito internet forzanovara.it è nato il gruppo "Pazzi & visionari". La stagione in corso ha visto la nascita del gruppo "Radica di noce".
Nella stagione 2003-04, vennero sottoscritti 756 abbonamenti, per una media pubblico che si era attestata poco sotto le 1.800 persone a partita. Il record di abbonamenti spetta però alla stagione 2005-06 con 1.784 tessere staccate. In questa stagione invece gli abbonamenti sono stati 1.486.

 

 

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Pro Patria - Novara 2001/02

Pro Patria - Novara 2003/04

Pro Patria - Novara 2004/05

       
Pro Patria - Novara 2005/06 Pro Patria - Novara 2007/08 Pro Patria - Novara 2008/09

 

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