LA NOSTRA PROSSIMA AVVERSARIA

 

S A S S U O L O

Unione Sportiva 1922

 


 

Unione Sportiva Sassuolo Calcio srl 1922

 

Colori sociali: maglia nero-verde, calzoncini neri, calzettoni verdi con bordo nero
Sede: Piazza Risorgimento 47 - 41049 Sassuolo (Mo)
Stadio: "Enzo Ricci" - Piazza Risorgimento 47 - 41049 Sassuolo (Mo). Dimensioni (105 x 62) - Capienza 4.000 spet.
Sassuolo:
 41.600 abitanti - totale provincia di Modena 680.000

 

QUADRI DIRIGENZIALI




Presidente: Carlo Rossi
Vice - Presidente: Sergio Sassi
Amm. delegato: Lauro Silvestrini
Segretario: Gerardo Esposito
Direttore sportivo: Giovanni Rossi

Team manager e marketing: Remo Morini
Allenatore: Massimiliano Allegri
Prep. atletico: Luca Morellini
Prep. portieri: Alberto Bartoli



IL CALCIOMERCATO


ARRIVI: Benassi (p81-Juve Stabia), Stancanelli (d77-Padova), Donazzan (d85-Mantova), Baldo (c83-Modena), Borgese (c85-Ancona), Fusani (c79-Bari), Colussi (a78-Salernitana), Pin (c88-Parma)

PARTENZE: Agazzi (p84-Foggia via Triestina), Benetti (c81 Bassano via Treviso), Briotti (p86-Scafatese), Franchini (a84 Spal via Modena), Gambadori (c81 Pistoiese via Livorno), Giardina (c81-Chievo), Pelatti (a78 Reggiana via Spezia), Filippini (a87-Atalanta)


LA  ROSA 2007-08


Portieri: Benassi (81), Pomini (81)


Difensori: Anselmi (81), Consolini (84), Donazzan (85), Girelli (84), Grimaldi (Bra85), Piccioni (76), Stancanelli (77), Tarozzi (73)
 
Centrocampisti: Baldo (83), Borgese (85), Erpen (Arg. 81), Fusani (79), Jiday (84), Magnanelli (84), Pagani (76), Pensalfini (77), Pin (88), Silvestrini (87) 
Attaccanti: Colussi (78), Masucci (84), Selva (RSM 76)
 
 
 

GLI ULTIMI CINQUE CAMPIONATI


 
2002-03 Serie C2/b 17° posto - perde i play-out contro l'Imolese - retrocesso in Serie D - RIPESCATA IN C2 - All. C. Maestroni / Balugani
2003-04 Serie C2/a 17° posto - vince i play-out con la Pro Vercelli - All. Balugani / Bergodi 
2004-05 Serie C2/a  5° posto  - Eliminato in semifinale play-off dal Pizzighettone - All. Brucato
2005-06 Serie C2/b  2° posto - Vince i play-off (Ancona e Sansovino) - PROMOSSA IN C1 - All. Remondina
2006-07 Serie C1/a  2° posto - Eliminato in semifinale play-off dalla Monza -  All. Remondina
 
 

PRO PATRIA - SASSUOLO

 
 
Fino a pochi anni fa quando dicevi Sassuolo ti venivano in mente il mangiare bene emiliano, la patria delle ceramiche, poi al massimo alcuni si ricordavano che era il paese natale dei cantanti Pierangelo Bertoli e Nek, del cardinale Ruini, dello scrittore Vittorio Messori. Da alcune stagioni a questa parte, Sassuolo vuol dire anche una squadra di calcio tosta, con ambizioni ben dichiarate per il salto di categoria, forte della ritrovata spinta finanziaria della Mapei, con il patron Squinzi che ha mollato il ciclismo, per dedicarsi solo al calcio e, da allora i risultati si sono visti.

I neroverdi sono infatti in forte ascesa, da ormai quattro stagioni in cui hanno centrato i play-off per la Serie C2, ottenendo il salto di categoria e, alla prima esperienza in C1, la scorsa stagione, hanno disputato quelli per la Serie B. Categoria che vogliono conquistare possibilmente entro breve termine ed il mercato ne ha dato un'ulteriore riprova, confermando tutti i pezzi importanti come Pensalfini, Selva, Erpen, Pagani, Jidayi e l'esperto Tarozzi ex difensore di Bologna e Padova. Un blocco di certezze, che però non si avvale più del tecnico delle ultime due stagioni, Gianmarco Remondina, che i tifosi biancoblù si ricordano ancora bene come il faticatore della Carrarese di Orrico agli inizi degli anni 80; al suo posto è subentrato Massimiliano Allegri ex fantasista di Pescara e Napoli, già sulla panchina della Spal ed in passato più volte accostato alla Pro.

Le partenze, alcune importanti come Agazzi, tornato alla Triestina per fine prestito e poi girato al Foggia avversario di domenica scorsa, Gambadori e Benetti sono state ampiamente rimpiazzate con giocatori di qualità. Uno su tutti il centrocampista il ventottenne Massimiliano Fusani (uno dei pochi giocatori della Val d'Aosta con Pellisier), cresciuto nelle giovanili dell'Inter, poi passaggi a Brescello, Perugia, Chievo e tappe interlocutorie negli ultimi anni a Modena e Bari. Giocatore arrivato in prestito, che garantisce qualità ed esperienza in mezzo al campo, andando a riformare con Piccioni e Pensalfini un triangolo che fece le fortune del Brescello, alcuni anni fa.

La rosa degli emiliani ha visto in difesa l'arrivo dell'ottimo esterno Stancanelli (77), già a Pordenone, Cittadella e Padova, oltre che di Donazzan, centrale difensivo scuola Inter, da tre stagioni a Mantova, dove è rimasto vittima di un grave incidente di gioco e chiuso dall'ex tigrotto Luca Franchini. Come rinforzo in attacco l'ex di Monza, Salernitana e Cittadella, Colussi.
 

Per la Pro sarà un osso di quelli duri, per continuare quella marcia che deve portare alla salvezza, possibilimente evitando gli scossoni dello scorso anno, quando nel girone di andata incontrarono dopo alcune stagioni il Sassuolo, dopo la pesantissima sconfitta di Venezia per 5-0. Finì con un 3-1 per gli emiliani sul neutro di Reggio Emilia, in una gara in cui l'arbitro Branciforte di Nuoro, infierì non poco, concedendo un rigore molto dubbio al 14', non vendendo un netto colpo pallavolistico di Selva, dopo un corner che valse il 2-0 al 32', espellendo Citterio al 36' per un normale fallo di gioco, concludendo l'opera al 79' con l'assegnazione di un secondo rigore. Di quella domenica di buono per la Pro, ci fu solo la reazione rabbiosa di Temelin che a pochi minuti dalla fine, praticamente scartò tutta la difesa neroverde e scaraventò in rete. 

Intendiamoci, quella Pro avrebbe con ogni probabilità perso lo stesso, tanto era il caos tattico e tecnico che regnava oltre agli infortuni. Che fosse una stagione no, lo si era visto anche nella gara di ritorno con la rete di Benetti all'88', dopo che Rosso e Francioso erano andati vicini al vantaggio biancoblù.

Questa stagione fortunatamente l'aria è cambiata o almeno così sembra, da questo avvio di campionato dei tigrotti.

Da Remondina ad Allegri, il modulo tattico non è cambiato, sempre il 4-3-3, con il secondo che forte della scuola di Galeone, ha un occhio più attento all'attacco ed allo spettacolo, giocando meno coperto. 

Nell'ultimo turno di campionato i neroverdi, hanno compiuto una vera propria impresa, superando in casa per 4-2 il Foggia. Sotto di due reti dopo un'ora di gioco, ma con gli ospiti in 10 per oltre un tempo, gli uomini di Allegri hanno prima accorciato con Selva su rigore, per poi scatenarsi nel finale complice anche un crollo fisico dei rossoneri, andando in rete tre volte nei sette minuti finali, all'87' prima con Piccioni, all'89'' ancora il solito Selva, quindi al 94' Masucci. Per una squadra che oltre alle indubbie qualità tecniche ha anche quelle morali e caratteriali.

In settimana entrambe le squadre hanno affrontato il turno di Coppa, con i tigrotti corsari per 0-3 a Lecco, mentre i sassolesi hanno perso per 4-2 a Reggio Emilia, con i tecnici che hanno fatto ricorso al turn-over dando spazio a chi per vari motivi non ha trovato minuti nelle prime due giornate di campionato.

Sassuolo che non ha problemi di infortuni e quindi dovrebbe presentarsi con la formazione tipo; tra i pali Benassi, difesa a quattro con Consolini a destra, Anselmi e Piccioni centrali, con quest'ultimo che si porta in avanti sui calci piazzati e Stancanelli sull'out sinistro, a spingere dando profondità e forza fisica.

Centrocampo con Baldo che con ogni probabilità lascerà il posto a Fusani, all'esordio stagionale, al palo domenica scorsa con il Foggia per problemi di tesseramento. Reparto completato da Pensalfini e dallo statuario Jidayi (187cm x 84kg), coloured nativo di Ravenna.

Attacco formato dall'italo-argentino Erpen, guizzante mezzapunta, un trottolino veloce e pronto ad aprire varchi per i compagni, la scorsa stagione 6 reti all'esordio in categoria. Il sanmarinese Selva al centro,già incontrato in precedenza con le maglie di Spal e Padova, sempre pronto a sfruttare la sua velocità ed elevazione, dando pochi punti di riferimento, autore di 12 reti (con diversi rigori) in 29 gare la scorsa stagione. Completa il terzetto Stefano Pagani, nativo di Vimercate, primi passi della sua carriera nel Meda, per passare anche per Saronno nel 97-98, con puntata in Svizzera al Bellinzona e Como; è un elemento non dotato dal punto di vista fisico, ma il suo baricentro basso lo rende uno degli elementi più tecnici della squadra, con movimenti simili al cesenate Salvetti, per fare un paragone più noto, capace di dare profondità alla squadra e di farla anche rifiatare nei momenti critici, grazie alle sue doti tecniche, che gli permettono di trovare la via della rete, almeno 4/5 reti a stagione, pur non essendo un attaccante puro. Un reparto formato da un attaccante puro, Andy Selva e due mezzepunte, che fa di tecnica, velocità, agilità il suo punto di forza, aprendo sempre spazi per gli inserimenti dei compagni, specie sulle fasce per gli esterni, mentre al centro è Pensalfini che sfrutta la manovra. A disposizione del tecnico Allegri il secondo portiere Pomini, per il pacchetto arretrato, l'esperto e roccioso difensore Tarozzi, il brasiliano Grimaldi, quindi Magnanelli ed il giovane centrocampista Pin, figlio d'arte, suo padre Livio per anni al Parma e Padova oltre all'ariete Colussi per l'attacco.

Per i rilievi statistici, questo match allo "Speroni", vede rompersi la tradizione delle gare tra Pro e Sassuolo sempre disputate alla 12^ o 13^ giornata, come nei quattro precedenti. I biancoblù non superano i neroverdi dalla stagione 2000-01, entrambi i confronti vinti per 1-0. Marco Rossi, nell'unico precedente contro Massimiliano Allegri, lo scorso anno alla guida del Grosseto, è uscito vincitore; quarta di campionato, Pro Patria - Grosseto 2-1. 

  


LA STORIA

 

 Il sodalizio emiliano viene fondato nel 1922 ed inizialmente ha come colori sociali, quelli riportati nello stemma comunale, il giallo e rosso.

L'attività si svolge prevalentemente nei tornei dilettantistici emiliani, con sentite rivalità con le squadre dei centri della provincia modenese, reggiana, parmense, ravennate e bolognese. Su tutte quelle con Carpi, Roteglia, Guastalla, Miradolese, Baracca Lugo.

Il club veleggia placidamente in queste categorie, mettendo in evidenza nelle proprie giovanili l'ala destra Giorgio Mariani (Sassuolo 6-4-46), che viene subito pescato dalla Fiorentina, con cui poi giocherà in Serie A per diverse stagioni, vestendo anche le maglie di Verona, Modena, Napoli, Palermo ed Inter. 

 

Mariani con la maglia della Fiorentina

 

Il primo vero balzo in avanti si ha nella stagione 1968-69, quando il Sassuolo  partecipa al campionato di Serie D. La squadra emiliana è inserita nel girone B, con squadre lombarde di buona tradizione come Fanfulla Pavia, Crema, Sant'Angelo, Pergolettese, Vigevano, Voghera, Seregno e Pro Sesto, oltre ai classici sentiti derby provinciali con Miradolese e Carpi. L'esordio in categoria avviene a Lodi, contro il Fanfulla ed al termine della stagione arriva la salvezza. L'annata successiva praticamente lo stesso girone, con l'inserimento dell'allora Parmense, ovvero l'attuale Parma, la Cremonese e la Gallaratese, per un piazzamento finale a centro classifica con 33 punti.

Dalla stagione 1970-71 sempre in Serie D, troviamo gli emiliani con i colori nero-verdi e denominazione F.C. Sassuolo, con sede in via Mazzini, presso il campo comunale al tempo formato da una sola tribuna in legno. Presidente è Primo Costi con allenatore Angelo Ottani, che portano il club ad una salvezza sofferta sempre nel girone B; 2 punti di vantaggio sui rivali di sempre del Carpi che scendono. Campionato 1971-72 il sodalizio emiliano cambia ancora nome e diventa F.C. Sassuolo Sportiva, (mantenendo sempre i colori sociali nero-verdi) sempre con Costi alla presideza, con Ottani in panchina che dura solo 5 giornate ed al suo posto arriva Augusto Vaccari.

Nel campionato di Serie D 1972-73, sempre nel solito girone B, troviamo due squadre sassuolesi, il San Giorgio Sassuolo, che fino ad allora svolgeva attività minore, nota localmente come Giovil, dai colori viola-nero che si piazzerà al 14° posto e la storica F.C. Sassuolo Sportiva classificatasi ultima e quindi retrocessa con Cisanese e Guastalla.

Nell'estate del 1973, sotto la guida del Presidente Cantelli, la Giovil e la F.C. Sassuolo sportiva si fondono, dando vita ad una nuova società che prende la denominazione di Sassolese, con maglia a strisce verticali rossoblù e pantaloncini bianchi, probabilmente in onore del Bologna, da cui arriva anche l'allenatore, una gloria del calcio nazionale come Ezio Pascutti, che da poco aveva smesso di giocare, proprio con i felsinei. Pascutti rimase 11 stagione a Bologna, formando con Marino Perani una bella coppia d'ali. In Serie A 296 partite e 130 reti, che gli valsero uno scudetto, la chiamata in Nazionale per due Campionati del Mondo (62-66), per un totale di 17 presenze e 8 reti.

Sassolese inserita nel girone D, della Serie D, piazzandosi al 9° posto, campionato vinto dai rivali di sempre del Carpi.

Nell'estate del 1974, la Sassolese diventa U.S. Sassuolo Calcio, sempre con maglia rossoblù e calzoncini bianchi. Sodalizio che però inzialmente non ha sede a Sassuolo ma nella vicina Fiorano, così come anche il campo da gioco è nella vicina cittadina. Presidente è Carlo Giovanardi mentre allenatore è sempre l'ex bomber del Bologna. Ancora girone D, con squadre marchigiane  come Anconitana, Jesi, Maceratese,  Vis Pesaro, Fano Alma Juventus, Civitanovese, Fermana, Jesi romagnole Cattolica, Bellaria Igea Marina, Baracca Lugo, Russi, le emiliane Felino, San Lazzaro di Savena ed il tocco "esotico", dell'umbra Gubbio. Gli emiliani raggiungono un buon 7° posto, a pari punti (36) con la Maceratese. Nell'annata seguente in panchina non troviamo più Pascutti, ma il ritorno di Angelo Ottani con Igino Guazzi alla presidenza. Stagione certo non fortunata che si conclude con il ritorno nei campionati dilettantisci, dopo un arrivo a pari punti con S. Lazzaro di Savena e Baracca Lugo, che vede quest'ultimi salvarsi per la miglior differenza reti. Sassuolo che vive solo un anno di purgatorio e ritorna in Serie D. 

1977-78 stagione dell'ultima riforma dei campionati, gli emiliani che hanno cambiato ancora presidenza e guida tecnica, sono sempre nel girone D, con formazioni marchigiane, romagnole ed emiliane. Salvezza di un soffio con un solo punto di vantaggio sul quartetto delle retrocesse. Nuova stagione sportiva e nuovo staff con Gilberto Prati alla Presidenza che riporta alla guida tecnica Augusto Vaccari. Cambio anche nella tenuta da gioco, con i pantaloncini che diventano blù. Cambiamenti che non giovano, infatti il club retrocede mestamente con soli 17 punti conquistati.

La U.S. Sassuolo calcio si ripresenta al campionato di Interregionale al via della stagione 81-82, sempre con Prati alla presidenza e Franco Martinelli in panchina, partecipando nel girone C, emiliano-romagnolo, ottenendo il 6° posto finale grazie alle 13 reti del bomber Maini. L'annata seguente il bomber locale si conferma con 12 segnature e per i neroverdi è 8° posto, in un girone misto emiliano-veneto, ponendo le basi per il salto di categoria, con la società che passa nelle mani di un nuovo proprietario il Rag. Claudio Sassi.

La stagione 1983-84 è quelle storiche per la squadra di Sassuolo, si ha un primo appoggio esterno di Squinzi con la Mapei ed i risultati si vedono; al termine di un lungo duello a distanza con il Rovigo, gli emiliani vincono il girone D, con sole 3 sconfitte, approdando per la prima volta nel campionato di Serie C2. Sempre con l'attaccante Maini sugli scudi questa volta con 15 reti. 

Per la C2, dove viene inserito nel girone C, si ha la conferma di tutto lo staff a partire dal tecnico della promozione Aurelio Dotti, per una squadra formata da quasi tutti giocatori della zona e che vede anche l'esordio di Baccarani (4 presenze), poi alla Pro, nel primo anno di Interregionale. Una stagione da incorniciare per i neroverdi, con un ottimo sesto posto finale, una sola sconfitta interna, spinti come sempre dal bomber Piero Maini, che conferma le sue qualità anche nella categoria superiore con 11 centri. Nel campionato successivo 85-86, il Sassuolo pur confermando lo stesso gruppo, incontra alcuni problemi sul cammino, riuscendo comunque a centrare una sofferta salvezza. 

La stagione 1986-87, vede gli emiliani spostati nel girone B, dove per la prima volta nella storia si ha la prima partita contro la Pro Patria. Presidente è sempre il Rag. Sassi, mentre in panchina Ezio Galbiati, che in squadra può contare su buoni giocatori di categoria come lo stopper Malaguti, il mediano Residori ed il centrocampista Alessandro Pane in seguito all'Empoli. Tra le file neroverdi anche un volto noto per i sostenitori biancoblù, il terzino-mediano Stefano Montanini. Il doppio confronto con la Pro, è tutto a vantaggio dei tigrotti un secco due a zero al "Ricci" e vittoria di misura in casa. Per i sassolesi, da registrare anche il ritorno di Ezio Pascutti a rilevare Galbiati, per cercare di centrare la salvezza che arriva.

1987-88, sempre inseriti nel girone B, da registrare alcuni cambiamenti importanti. La Mapei diventa sponsor e mette come general manager, l'ex ala di Inter e Fiorentina Giorgio Mariani, mentre in panchina troviamo Giancarlo Magrin. Viene abbandonata la storica sede di via Fossetta 1, per passare in Piazza Risorgimento 47, dove è situato lo stadio "Ricci". Confermati Residori, Montanini, in prima squadra si affacciano anche il bomber Cosimo Francioso (6p 1r), prelevato dal Galatina ed anche un giovanissimo Schenardi, al tempo nemmeno ventenne, arrivato in prestito dalla Cremonese. Per il centrocampista alla fine della stagione saranno 33 le presenze e due reti, ma la squadra arranca, arrivando terz'ultima con 28 punti ed arriva la retrocessione con Suzzara e la Pro che incappa nella stagione più nera della sua storia, che culmina con la morte di Andrea Ceccotti. Al termine del campionato per Suzzara e Sassuolo ci sarà anche il ripescaggio in categoria, mentre per la Pro sarà invece Interregionale grazie a Matarrese.

Nel campionato successivo il tecnico è Guido Mammì, con un Sassuolo che trova una suo precisa identità con Aloise, Paraluppi, Zuccheri in difesa Schenardi, Liset, Residori e Lagrasta a centrocampo oltre agli attaccanti Paraluppi e D'Agostino con 24 goals complessivi. Un gruppo che nonostante il cambio di panchina da Mammì ad Adelmo Capelli, ottiene un 5° posto di tutto rispetto.

 
 

 

Il Sassuolo stagione 88-89:in basso a sinistra Schenardi

 

La stagione 89-90, vede la formazione neroverde sempre nel giorne B di C2, si registrano alcune partenze importanti come Liset che approda all'ambiziosa Solbiatese di Caravatti, che poi verrà sconfitta nello spareggio promozione dalla Spal a Verona. Il Sassuolo, conferma comunque la solita l'intelaiatura con Schenardi sempre più simbolo della squadra; inizialmente in panchina Adelmo Capelli, quindi Raffaele Vernacchia ex ala del Pisa in B e poi il sempiterno Gianni Seghedoni, dopo la tocca e fuga da Busto, ma non riesce a radrizzare la baracca. Al termine del campionato i sassuolesi non possono evitare la caduta in Interregionale accompagnati da JuveDomo ed Orceana.

Il ritorno nei dilettanti vede l'abbandono di Squinzi, che si defila preferendo le sponsorizzazioni ciclistiche e la conseguente cessione dei pezzi più importanti, come Schenardi, prelevato dal Bologna, dell'allora presidenze Corioni, il quale lo piazza momentaneamente nella sua società satellite Ospitaletto. Gli emiliani vengono inseriti nel girone C, dove ritrovano vecchie avversarie come la Virtus Roteglia, il Fanfulla, Reggiolo, Vogherese, Crema e Brescello. In squadra una vecchia conoscenza dei tigrotti quel Gigi Zerbio, già alla Carrarese, Varese, Mantova, il quale sul finire della carriera riesce a segnare 7 reti per la formazione sassuolese che si piazza a centro classifica. Stessa posizione raggiunta anche nelle due annate successive.

5° posto invece nel campionato 1993-94, mettendo in evidenza il bomber Spezia con 16 centri, secondo solo al mitico Pompini che ne siglò 17 nella Casalese. Per un girone C fatto di squadre della bassa padana oltre a bresciane e bergamasche, tutti con attaccanti di spessore, infatti oltre ai due citati troviamo Della Giovanna al Fanfulla, Salamone (Brescello), Zirafa (Alzano V.), Mosele (Reggiolo), Marinoni (DarfoBoario), Grandi e Rota (Albinese), Paraluppi (passato alla Fortitudo Fidenza), tutti in doppia cifra. Un gradino sotto altri nomi noti De Falco (Castel S.Pietro), Oldoni (Brescello), Tiraboschi (Capriolo), Morlacchi (Alzano V.).

Altro 7° posto nel 1994-95 e 6° nel campionato seguente dove si evidenzia il tandem d'attacco Luconi (18 goals) e Mollica (8).

La stagione 1996-97 è invece di sofferenza nonostante un duo d'attacco formato sempre da Luconi (14) e da Paraluppi (13), tornato alla base dopo un lungo girovagare nelle squadre emiliane di categoria. Arriva una salvezza stentata per un solo punto, che vale però come trampolino di lancio per la stagione seguente, che segna una nuova era per il Sassuolo con il riavvicinamento di Squinzi e di conseguenza della Mapei, con Giorgio Mariani che ritorna nelle vesti di general manager.

Il girone C del Cnd, vede un lungo duello tra Trento e Sassuolo, che hanno tra le proprie fila l'ex comasco Oreste Didonè, con le due squadre che conquistano gli stessi punti sia all'andata che al ritorno. Inevitabile quindi lo spareggio che viene disputato allo stadio di Masnago a Varese. Trentini trascinati da Daniele Giulietti che segna 20 reti. La promozione si decide ai rigori con i gialloblù che hanno la meglio sui neroverdi per 5-4. Per il Sassuolo arriva comunque la promozione in C2 con un ripescaggio per inadempienze finanziarie di altre società.

Ai nastri di partenza della C2, con l'iscrizione nel girone B, con squadre adriatiche, gli emiliani si presentano con Baldelli alla presidenza, Mariani come G.M. e l'ex centrocampista del Pisa Stefano Garuti in panchina. In campo il portiere Bizzarri, il difensore Rosario Biondo, che poi approderà in A e B, il centrocampista ex Padova Cuicchi oltre ad una buona punta di categoria come Ramacciotti. La squadra non ingrana e soffre il salto di categoria, Garuti viene sostituito da Roberto Busi, che guida la formazione ad un approdo tranquillo con i 10° posto.

Campionato 1999-00, arriva una tranquilla salvezza con allenatore l'esperto Gianni Balugani in porta anche Graziano Vinti (ex Perugia), in campo nel famigerato play-off contro la Triestina alla difesa dei pali alabardati. 

Stagione 2000-01, Pro Patria e Sassuolo si rincontrano dopo alcune stagioni, con i tigrotti alla ricerca della promozione e vincono entrambe le gare. Per gli emiliani arriva una salvezza sofferta con un solo punto di vantaggio dai play-out. In evidenza l'esterno sinistro Emanuele Pennacchioni autore di otto reti, alcune da calcio piazzato, che poi verrà acquistato dalla Pro al termine della stagione. Nel campionato successivo i neroverdi passano nel girone C, si salvano solo ai play-out superando il Faenza (0-0 e 1-0). Una stagione tormentata con continui cambi di allenatore da Balugani a Magnani, Lamagni ancora Magnani per concludere con il solito Balugani. Sassuolo che presenta ancora Vinti, oltre a Di Cintio una della tante promesse non mantenute del calcio italiano, Battafarano, Dal Compare ed il fratello maggiore di Ciccio Ruopolo, Luca (81), in una stagione che vede l'avvicinamento ulteriore di Squinzi e la Mapei con la presidenza che passa a Belfasti.

Prospettive che paiono buone per la stagione 2002-03, che invece si rivela un disastro. Arrivano buoni giocatori di categoria come Terrera, Lambrughi e Leoni, ma anche qualche fiasco clamoroso dalle giovanili delle squadre maggiori. In panchina Cesare Maestroni, ma la squadra non gira arriva come sempre Balugani a sistemare le cose, oltre al rinforzo di Marco Giandebiaggi, uno degli ex biancoblù più rimpianti della storia recente, che arriva a Sassuolo in pratica a chiudere la carriera. La formazione neroverde raccoglie solo 32 punti che portano al penultimo posto con i play-out contro l'Imolese. Il Sassuolo retrocede in virtù delle due sconfitte sempre per 2-1. In estate arriva però arriva il ripescaggio, sempre per inadempienze finanziarie di diverse società di Serie C.

La stagione successiva il club torna nel girone A, partendo con ben altre ambizioni con la Mapei che entra decisamente a prendere le redine finanziare, con gli innesti del difensore Ardenghi, Santunione, degli attaccanti Sforzini, Semprini e Federici, oltre del giovane Giglioli in prestito dal Modena. Ben presto la formazione sassuolese si trova a sul fondo. Chiude il girone di andata a 12 punti ed a Balugani subentra l'ex difensore della Lazio Bergodi. Stagione regolare terminata al penultimo posto con soli 27 punti all'attivo e quindi ennesimi play-out, questa volta contro la blasonata Pro Vercelli. Le bianche casacche bicciolane, vengono sconfitte in Emilia per 2-1 (Morello e Federici per il Sassuolo e Tozzi-Borsoi per i piemontesi), mentre al ritorno una rete in avvio di gara di Federici, chiude ogni discorso con la gara che termina sull'1-1 finale consegnando la salvezza ai neroverdi. 

2004-05 il patron Squinzi, decide di dare l'assalto alla categoria superiore, affidando le chiavi della squadra al D.S. Nereo Bonato (ex portiere del Brescello dei miracoli). In panchina arriva Beppe Brucato che aveva fatto bene nei campionati minori piemontesi, in particolare al Moncalieri. La rosa viene rinforzata, inserendo elementi che poi saranno l'asse portante per le stagioni a venire. Dal Monza arrivano il centrocampista Filippo Pensalfini (cresciuto nelle giovanili del Cesena), Benetti, Pagani e Piccioni, Margheriti mentre dall'Udinese e Verona si ottiene la riconferma del prestito del giovane attaccante Sforzini e la stessa cosa avviene con il Modena per Cris Giglioli. Il girone di andata non è certo dei migliori con 21 punti conquistati così al mercato di gennaio arrivano gli inserementi di giocatori come Serrapica centrocampista di sostanza ex Prato e del bomber Andreini (ex Varese ora alla Pro Vercelli). La squadra cambia marcia e centra i play-off a quota 52, con l'ultimo posto disponibile. In semifinale trova il Pizzighettone dell'ex portiere biancoblù Arcari. I cremonesi sbancano all'andata Sassuolo con una rete di Parmesani al 90', con la gara di ritorno che si chiude sull'1-1, con i sassuolesi in vantaggio con Andreini e poi raggiunti da Tacchinardi.

2005-06 si punta senze mezze misure al salto di categoria sfuggito, Bonato si ricorda del suo vecchio compagno al Brescello Gianmarco Remondina (ex giocatore settepolmoni della Carrarese di Orrico), al quale nel campionato appena concluso era riuscito il miracolo di portare la Canzese in C2, poi tutto svanito per la non omologazione dell'impianto della squadra brianzola. Al nuovo tecnico viene in pratica affida la squadra della stagione precedente con solo 3 nuovi arrivi. Gli avversari sono quelle del così detto girone adriatico e si chiamano Ancona, Spal, Reggiana, oltre a Benevento e Cavese.

L'undici di Remondina pratica da subito un calcio concreto ma piacevole, che porta la squadra nelle prime posizioni. Concludendo la stagione regolare al 2° posto dietro la Cavese. Alla 30^ di campionato gli emiliani, si recano a Cava dei Tirreni, dove i padroni di casa festeggiano la promozione in C1. Durante il primo tempo gli uomini di Remondina passano a condurre ed al ritorno negli spogliatoi succede di tutto; nel tunnel inservienti ed altri personaggi intimidiscono verbalmente e con calci e pugni i giocatori del Sassuolo. La stessa cosa avviene in tribuna alla dirigenza ed ai componenti dello staff neroverde. I padroni di casa nella ripresa rimontano e vincono per 2-1, con i giocatori ospiti choccati da quanto è successo nell'intervallo. Il ricorso alla Lega Calcio, produce solo una multa di 3.000 per i campani con la dirigenza emiliana che va su tutte le furie. Il secondo posto garantisce comunque un ottima posizione ai play-off ed in semifinale il team di Remondina supera ogni ostacolo. Prima vincendo la semifinale di andata ad Ancona per 2-3, con un rigore di Andreini al 90', che scatenerà la furia della tifoseria locale. Il ritorno vede i dorici vincere al "Ricci" per 1-0, ma la finale era ormai acquisita. Sassuolo che quindi si gioca la storica promozione in C1 con un'altra neofita come la Sansovino. In Toscana pareggia per 2-2, mentre in casa una rete di Pensalfini al 26' regala la certezza della C1.

Nel campionato appena concluso la società del patron Squinzi, ancora con pochi ma mirati innesti come il portiere Agazzi ed il centrocampista italo-argentino Erpen dalla Triestina, i centrocampisti Gambadori e Giardina dal Pisa, Jiday dal Castel San Pietro, il roccioso difensore Tarozzi e la guizzante punta Selva dal Padova,  sfiora lo storico traguardo della promozione in Serie B rimanendo sempre nelle primissime posizioni e spesso in vetta solitaria. La formazione di Remondina centra i play off  con il secondo posto a poche lunghezze dal Grosseto. In semifinale incontra il Monza dell'ex capitano tigrotto Zaffaroni. Gli emiliani vanno a vincere al "Brianteo" per 0-1 per poi soccombere malamente in casa per 2-4, consegnando la finale ai biancorossi, dove verranno sconfitti dal Pisa.

 

GLI EX

 
Pochi gli incontri tra le due squadre e pochi anche gli ex che hanno vestito le due casacche. Il primo della lista è il mantovano Stefano Montanini (classe 1958), terzino-mediano, dal fisico possente, ma dai piedi non prorpriamente fini. Un "Melo" ante-litteram, per lui 30 presenze in una sola stagione a Busto quella del 1983-84, quella dopo la retrocessione dalla C1. Lo ritroviamo a Sassuolo sempre in C2, nel biennio 87-89, con gli emiliani raccoglie 59 presenze.

Quindi passiamo a Baccarani 4 presenze in C2 con la maglia del Sassuolo nell' 83-84. Il "Bacca", arriva a Busto dopo la retrocessione in Interregionale al termine del campionato 1987-88. Arriva per su suggerimento di Gianni Seghedoni, ex giocatore ed allenatore del Modena, che per brevissimo tempo collabora con la Pro nell'estate autunno del 1987. Un giocatore "naif", si raccontava pescato nei tornei serali. Dotato comunque di discreta tecnica, ma con il calcio, anche se di Interregionale aveva poco a spartire. Rimangono nella memoria alcune suoi colpi, da giocatore di biliardo, qualche bel goal e partite inguardabili. Nella memoria collettiva dei tifosi biancoblù, rimarranno la sua Golf nera ma soprattutto la scritta con lo spray fuori dagli spogliatoi dello "Speroni" -"Bacca non si tocca", rimasta per lunghi anni lì, fino a  scolorare e quindi scomparire da sola in silenzio. A memoria di alcuni degli ultras tigrotti.

Nel campionato 2000-01 la Pro, già in mano alla Fam. Vender, ritrova dopo alcuni anni il Sassuolo, nelle cui file milita un fluidificante di fascia sinistra che risponde al nome di Emanuele Pennacchioni (72), con alle spalle una lunga carriera nelle squadre di Serie D del Mantovano e Veronese come Officine Bra, Poggese, Legnago.... In quel campionato il mancino colleziona 30 presenze e 8 reti. Il suo discreto sinistro, gli permette di centrare la porta sui calci piazzati e su tiri da lontano. I nostri se ne innamorano così a 30 anni arriva alla Pro Patria che vuol vincere il campionato, cosa in cui riuscirà non senza penare. A Busto non ingrana, finisce spesso in panchina e viene beccato dal pubblico (sai la novità !!) e ci rimane male. Nella stagione 2001-02 arriva comunque a 26 presenze e 3 reti, di cui una con un bolide spettacolare. Pennacchioni, rimane anche in C1, ma la categoria è davvero troppo per lui, così dopo aver collezionato tanta panchina e sole 3 presenze a gennaio del 2003, saluta e se ne va a Cremona in C2, dove racimola 12 presenze.

 
Ultimo della lista Marco Giandebiaggi (01-02-69), classe pura in campo. Uno dei pochi raggi di sole in quella disgraziata stagione 1987-88. Arriva allo "Speroni" a diciotto anni e mezzo, con il coetaneo Luca Bucci, entrambi dal Parma, dove avevano fatto tutto il settore giovanile. Il "Giande" sin dalla Coppa Italia, da spettacolo, serpentine, ripartenze, goal. Forma con Umberto Marino (22 anni al tempo), un tandem d'attacco di tutto rispetto, pur non supportati da una squadra di basso livello. Per lui 23 presenze con sei reti, tutte molte belle; impressa nella memoria quella del raddoppio a Voghera. Palla presa ancora nella nostra metacampo scambio verso la linea laterale, poi via in serpentina velocissima lasciando sul posto due avversari, arrivato al limite dell'area altro gioco di gambe ed oplà via un terzo, gran botta a fil di palo e rete. Il "Giande" torna giustamente alla casa madre Parma per due stagioni in B, poi diventa una bandiera della Cremonese di Gigi Simoni per sette stagioni, tra A e B, quindi Verona e Cosenza, per chiudere con il calcio giocato a due passi da casa in quel di Sassuolo in C2, nella stagione 2002-03 con 8 presenze
 
 
 

L'ULTIMO PRECEDENTE ALLO "SPERONI" 

 

Campionato di Serie C1/a  30^ giornata 16 Aprile 2007 - PRO PATRIA - SASSUOLO 0-1

PRO PATRIA: Arcari, Candrina, Francioso, Bruni, De Agostini, Trezzi (65' Ticli), Pessotto, Vecchio, Tramezzani, Artico (84' Gibbs), Rosso (73' Marino) 
In panchina: Capelletti, Imburgia, Biava, Ambrosetti - All. Dominissimi

SASSUOLO: Pomini, Grimaldi, Anselmi, Piccioni, Benetti, Pensalfini, Magnanelli (69' Jidayi), Gambadori, Erpen (55' Masucci), Selva (83' Franchini), Filippini
In panchina: Grillo, Tarozzi, Consolini, Giardina - All. Remondina

Arbitro: Pinzani di Empoli (Celentano e D’Amore)

Marcatore: 88' Benetti

NOTE: giornata estiva, terreno in buone condizioni
Ammoniti: Francioso, Bruni, Tramezzani (Pro); Magnanelli, Filippini, Franchini (S)
Calci d’angolo: 2-8
Spettatori: 1.400 circa

Atroce beffa nel finale per la Pro, con il Sassuolo che fa bottino pieno allo Speroni, lasciando a bocca asciutta i biancoblù che non avevano demeritato. Tigrotti, sempre più invischiati nella lotta per i play-out, a quattro giornate dal termine ed ora anche con la grana Dominissini, con il tecnico friulano che sembra aver dato le dimissione, stando al Pres. Armiraglio, ma poi smentito dallo stesso tecnico. Una sconfitta interna che a 360' minuti dal termine della stagione regolare, potrebbe pesare tantissimo sulle spalle e nella testa dei tigrotti, al di là dei due punti che distanziano ora della zona salvezza.
Diverse le novità nella Pro, a partire dal portiere: a sorpresa dentro Arcari, mentre Capelletti va in panchina. Continuano le assenze, perché mister Dominissini deve rinunciare a ben sei giocatori, più l’acciaccato Imburgia. Così spazio a Francioso e De Agostini in difesa, con Trezzi sul versante destro del centrocampo biancoblù e Tramezzani, sempre in condizioni precarie sull'out sinistro. In attacco Rosso rileva lo squalificato Temelin e va ad affiancare Artico.
Nel Sassuolo, lanciato verso la Serie B, Gianmarco Remondina deve fare a meno degli infortunati Agazzi e Pagani, senza per questo rinunciare al consueto 4-3-3, con il centrocampo formato dall'ottimo Pensalfini, Gambadori (ex Livorno e Pavia) con Benetti ed il tris d'attacco formato da Erpen, Selva e Filippini.
Nonostante il caldo si parte a ritmi alti, con le due squadre che non si risparmiano, cercando di costruire la manovra sugli esterni. Nella Pro, in evidenza Artico. Passato il 20' di gioco, la gara scema e si assiste ad una gran lotta a centrocampo, con interventi anche al limite del regolamento, con il match che rischia di innervosirsi con Magnanelli per il Sassuolo e Francioso per la Pro, che si beccano il giallo. Tramezzani, marcato stretto dai centrocampisti emiliani rimane vittima di un paio di falli piuttosto duri che però non vengono sanzionati a dovere dal direttore di gara. L'unica emozione al 42’, quando un’uscita scellerata di Arcari (non una novità in questa stagione) consente a Selva di concludere a porta vuota: il pallonetto dell’attaccante ospite è però piuttosto lento e favorisce così l’intervento sulla linea di Bruni, bravo a mettere di testa in calcio d’angolo.
La seconda frazione di gioco s'incanala subito sulla falsariga del primo, con le due squadre che mettono in campo tanta buona volontà, ma poche idee e poca profondità, con poca voglia di scoprirsi per cercare di avvicinare i propri obiettivi. Per gli ospiti Remondina, cerca di mischiare le carte inserendo Masucci al posto di uno spento Erpen, e gli ospiti cominciano a farsi vedere dalle parti di Arcari: in ordine con Grimaldi da fuori, Selva in rovesciata e Pensalfini di testa, poi il destro dalla distanza di Magnanelli costringe l’estremo difensore tigrotto alla deviazione in angolo.
Verso il ventesimo anche il tecnico biancoblù Loris Dominissini opera il suo primo cambio: dentro Ticli, fuori Trezzi (buona la prova del fantasista), e la Pro va vicinissima al vantaggio con una fiammata improvvisa. Rosso manca la rete non sfruttando al meglio un bel lancio di Vecchio, complice la tempestiva uscita di Pomini.
Risponde il Sassuolo con un gran sinistro di Filippini che termina a lato, poi Francioso sugli sviluppi di un corner sfiora l’incornata vincente. Complice il primo caldo stagionale e la fatica le due squadre si allungano, con occasioni da una parte e dall’altra, ma sono gli ospiti a rendersi maggiormente pericolosi grazie alle conclusioni di Benetti e Pensalfini sulle quali lo "Speroni" tira un bel sospiro di sollievo.
I neroverdi sembrano crederci di più e all'88’ trovano il guizzo giusto: Masucci da fuori impegna Arcari, che non blocca, poi sul batti e ribatti in piena area di rigore la palla arriva a Benetti, il cui immediato sinistro si insacca alle spalle del portiere tigrotto, rimasto immobile. La Pro  subisce il colpo, nonostante la punizione di Tramezzani sfiori l’incrocio alla destra di Pomini. I cinque minuti di recupero decretati dal signor Pinzani si esauriscono in un amen, e così la formazione bustocca si ritrova con una sconfitta che fino a pochi minuti dal termine sembrava poter essere evitata. E adesso l’ombra dei playout si materializza sempre più.
 

I PRECEDENTI

Pro Patria 12 campionati di Serie A - Sassuolo nessuno

1986-87 Serie C2/b

12^ 7 Dic. 86 Sassuolo - Pro Patria 0-2

29^ 26 Apr. 87 Pro Patria - Sassuolo 1-0

1987-88 Serie C2/b

13^ 13 Dic. 87 Pro Patria - Sassuolo 1-1

30^ 8 Mag. 88 Sassuolo - Pro Patria 2-1

2000-01 Serie C2/a

12^ 26 Nov. 00 Pro Patria - Sassuolo 1-0

29^ 8 Apr. 01 Sassuolo - Pro Patria 1-0: Zaffaroni

2006-07 Serie C1/a

13^ 26 Nov. 06 a Reggio E. stadio "Giglio", Sassuolo - Pro Patria 3-1: 12 rig. e 31' Selva (S), 77' rig. Erpen (S), 83' Temelin (Pro)

30^ 15 Apr. 07 Pro Patria - Sassuolo 0-1: 88' Benetti

 

TIFOSERIA

La formazione neroverde non ha mai potuto contare su un gran numero di sostenitori, disponendo di un bacino d'utenza piuttosto ridotto sia per aver sempre veleggiato, fino a poche stagioni fa, nei campionati minori ma anche per la presenza nelle vicinanze squadre dal forte radicamento territoriale e storico quali Modena, Bologna e Reggiana. Soprattutto il vicino capoluogo di provincia Modena, da cui Sassuolo dista circa solo 15 chilometri, tra alti e bassi è riuscita a ritagliarsi un posto quasi in pianta stabile in Serie B, con 13 campionati nella massima categoria (uno in più della Pro). La posizione geografica del centro emiliano non ha poi giocato a favore, considerata la vicinanza anche con Reggio Emilia, con un recente passato tra A e B e Bologna, con la sua storia di scudetti. A fare concorrenza anche la Ferrari con Maranello proprio dietro casa, oltre al Volley maschile e femminile. Negli ultimi anni le cose sono un pò cambiate, infatti con l'arrivo in pianta stabile del patron Squinzi, ovvero Mr. Mapei in persona, la squadra neroverde ha scalato posizioni su posizioni nel ranking nostrano, arrivando alla C1, fino ai play-off per la Serie B, al termine della scorsa stagione punto più alto, mai raggiunto nella storia del sodalizio emiliano. Di tutto questo ne ha giovato ovviamente anche la tifoseria, la quale fino a pochi anni fa poteva contare su circa 650/700 presenze medie allo stadio ed un club di appassionati che si riuniva a sostenere le sorti della squadra. A metà degli anni con l'approdo per la prima volta nella sua storia del Sassuolo in C2, si hanno l'abbozzo dei primi gruppi di formazione ultras, che durano però lo spazio della permanenza degli emiliani, in categoria, con la retrocessione in Interregionale al termine del campionato 89-90. Una fiammata di tifo organizzato si ha nella seconda metà degli anni novanta, quando gli emiliani conducono un campionato di testa, culminato con lo spareggio di Varese, perso ai rigori contro il Trento, ma che portò lo stesso alla C2, con il ripescaggio. In questo periodo c'è la nascita della "Gioventù neroverde", gruppo rimasto sempre in poche unità. Nello stesso periodo si ha il tentativo di far nascere altri gruppi, ma tutti svaniscono quasi subito.

Attualmente l'area più calda del tifo sassuolese si ritrova sotto le insegne degli Ultras e "Gruppo 1922", quest'ultimo nato nella scorsa stagione, con elementi della vecchia guardia neroverde e che prende il nome dalla data di fondazione del sodalizio emiliano. Presentandosi anche nelle trasferte al seguito dei nero-versi. Il posizionamento è nella curva nord del rinnovato impianto "Enzo Ricci", che a causa dei lavori di ristrutturazione, ha visto i sostenitori neroverdi, trasferirsi per buona parte dello scorso campionato allo stadio "Giglio" di Reggio Emilia, per disputare le gare interne. Uno stadio che in precedenza era molto dispersivo, molto simile per fare un paragone con qualcosa a noi noto allo stadio di Cittadella, con una tribuna centrale formata da un solo elemento e dalla parte opposta cinque gradoni gialli che correvano lungo tutta la fascia e senza curve. Ora, grazie al restyling effettuato, è più raccolto, tipo stadio all'inglese con le tribune a ridosso del campo per tutto il suo perimetro. per gli ospiti c'è la Sud ed in caso di tifoserie numerose viene riservato anche il rettilineo di fronte alla tribuna centrale. Le presenze medie nella scorsa stagione sono state intorno alle mille unità, con punte di 1.700 con il Pisa (al Giglio) e 1.600 con il Padova al Ricci.
 
Per quello che concerne amicizia e rivalità, non si può parlare di gemellaggi e tanto meno di rivalità vere e proprie. Esiste un buon rapporto con il Modena, considerato che molti sassuolesi seguono da sempre le sorti dei canarini. Feeling con le tifoserie di Alto-Adige, Pro Sesto, Pavia e Pordenone; esisteva un tempo anche una sorta di gemelleggio o quanto meno forte affinità con Bra (squadra della provincia di Cuneo), con un rapporto datato dalla stagione 1991-92 e Sanremese. Per quanto riguarda le rivalità, da segnalare su tutte quelle in ambito locale, senz'altro con il Carpi, a cui i neroverdi hanno recentemente strappato il titolo di seconda squadra della provincia di Modena, oltre a Roteglia e Formigine. Quindi quelle nate dagli ultimi campionati con Belluno, Pro Vercelli, Sansovino, Savona, Trento, Spal, Pistoiese, Grosseto oltre all'Ancona; gli ultras dorici al termine di un play-off centrarono il pullman neroverde con dei sassi e ci furono alcune collutazioni, mentre è da valutare il comportamento con i supporters della Cavese, che gli emiliani ritrovano dopo gli incidenti di due anni fa, dove tra spogliatoi e tribuna successe un pò di tutto.

Da segnale i 39 tifosi denunciati il 29 Aprile scorso, in quanto avevano danneggiato la carrozza di un treno (strappato tende, divelto sedili e rotto vetri), in occasione della trasferta di Venezia. Tra i 39 denunciati, anche 10 minorenni.

Un solo sito internet quello all'indirizzo www.cuoreneroverde.org

Sassuolo - Pavia 05-06

 

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