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PAGANESE
A.C. 1926 |
Paganese
A.C. srl 1926
Colori sociali:
maglia azzurra con stella bianca, calzoncini bianchi, calzettoni
azzurri con bordo bianco
Sede via San
Domenico, 84016 Pagani (Sa)
Stadio "Marcello Torre", Via San Domenico, 84016 Pagani (Sa).Dimen.
(110 x 65) - Capienza 8.000 spett.
Pagani 32.500 abitanti - totale provincia di Salerno 1.118.000
Abbonamenti:
384
QUADRI DIRIGENZIALI
Presidente On.: Alberico
Gambino
Presidente: Raffaele Trapani
Vice-presidente: Francesco Marrazzo
Direttore generale: Cosimo D'Eboli
Team manger: Filippo Raiola
Responsabile marketing: Valentino
Mantovano
Ufficio stampa: Paolo Saturno
Sito internet: Gianluca Russo
Allenatore: Roberto Miggiano, sub. alla
26^ ad Andrea Chiappini, sub alla 4^ a Vincenzo Cosco
Allenatore in 2^: Ciro Ferrara
Prep. atletico: Raffaele Sgammato
Prep. portieri: Enrico Nieri
IL
CALCIOMERCATO INVERNALE
ARRIVI: Rega (d88-Grosseto),
Fanasca (a83-CiscoRoma), Hodza (Fra a87) e Osso-Armellino
(a87-Udinese), Dom. Marino (c84-Sambenedettese), Fusco
(c80-Salernitana)
PARTENZE: Marinucci-Palermo
(c80-Gela), Perna (a80-Sangiuseppese), Campolattano (75), Taua
(N.C. 78-Nuorese), Criaco (73-rescis), Franzese (c80-Andria), De
Napoli (76-resc.)
LA ROSA 2007-08
Portieri: Botticella
(76), Gallo (85)
Difensori:
De Giosa (81), G. Esposito (85), P. Esposito (80), Fumai
(81), Giudice (90), Lopez (Arg. 80), Rega (88)
Centrocampisti: Cossu (Nig. 84), D'Andria (89), Fusco
(80), Grassi (80), Guarro (85), Iezzi (81), Marino (84), Muwana
(Fra-81)
Attaccanti: Cantoro (Arg. 79), Fanasca (83), Hodza
(Fra a87), Mammetti (88), Osso-Armellino (a87), Scarpa (79)
PRO PATRIA - PAGANESE:
arbitro
Sig. Baracani di Firenze
Vincere,
vincere, vincere fortissimamente vincere !!
Come Indiana
Jones, andiamo alla ricerca della vittoria interna perduta, che
manca ormai da 140 giorni esatti, precisamente dalla gara
interna contro il Manfredonia, datata 25 Novembre 2007. Da
allora sette partite casalinghe, con solo tre punti conquistati
e quattro sconfitte, di cui due consecutive. Un bottino che ha
fatto scivolare clamorosamente i ragazzi di Marco Rossi al
quint'ultimo posto, dopo un girone di andata che aveva fatto
sperare in un campionato di altro livello, senza per questo fare
voli pindarici.
La gara
contro la Paganese, non ammette altri risultati che la vittoria,
per cercare di centrare una salvezza diretta senza passare per i
playout, che in questo momento vedrebbero tra l'altro la Pro in
svantaggio nei confronti di Lecco e Verona, per le inopinate
quanto clamorose cadute interne allo "Speroni".
L'avversario di
turno occupa l'ultima posizione in graduatoria a pari merito con
il Verona, dove praticamente ha vissuto tutta la stagione.
Azzurrostellati che scenderanno in campo corroborati dall'ultimo
successo interno, ottenuto contro il Venezia, che praticamente
nelle ultime giornate della stagione nonostante il cambio di
panchina, ha alzato bandiera bianca in questo campionato, non
avendo più nulla da chiedere, così gli uomini di Miggiano (ex
centrocampista del Lecce degli anni 80 e 90), terzo tecnico dei
campani in stagione hanno avuto vita facile centrando la
vittoria dopo dieci turni di astinenza, con un 3-1, secco che ha
ridato fiato alle ambizioni salvezza della società di Pagani.
Per la
gara contro la Pro, i campani saranno privi dell'estroso
attaccante Francesco Scarpa, appiedato è proprio il caso di
dirlo dal Giudice Sportivo dopo la gara interna contro il
Venezia.
Gli
azzurrostellati saranno privi anche dell'infortunato difensore
Fumai, e devono valutare la condizioni fisiche di alcuni
elementi come Muwana, Osso-Armellini e Cossu con il tecnico che
quindi è alle prese con scelte obbligate, con una rosa già
ristretta. Miggiano, in casa contro i lagunari ha applicato un
modulo atipico con il 3-4-1-2, ma è molto probabile che a Busto
scenda in campo con un più canonico 4-4-2.
Tra i
pali l'esperto Botticella, ex Catanzaro e Salernitana, con
diverse esperienze in B. Difesa con De Giosa a destra e Pasquale
. Esposito a sinistra, con la fascia di capitano. Elementi che
garantiscono forza fisica e presidio delle proprie zone, ma
spingono poco.
Al centro
persi per diversi motivi l'esperto Criaco e Fumai,
dovrebbero schierarsi l'argentino Lopez ed il giovane Rega (88),
prelevato dal Grosseto a Gennaio. A disposizione rimangono
Giovanni Esposito ed il baby Giudice.
Centrocampo che
deve fare i conti con le condizioni fisiche di diversi uomini e
quindi a grandi linee dovrebbe schierarsi con il grintoso
Domenico Marino, pronto anche in fase di copertura al raddoppio
sulle fasce, con il dubbio di Cossu anch'esso portato a dare più
garanzie in fase di rottura del gioco che invece in fase di
organizzazione. Il coloured francese Muwana piazzato
davanti alla difesa con compiti di play-maker, ma abbastanza
lento in fase d'impostazione e non ha nelle sue corde il lancio
preciso per innescare le punte.
In mezzo Fusco
con Guarro alto a sinistra a sostegno delle punte, che non
sempre garantiscono continuità alla manovra, e faticano a
portarsi al cross per le punte. In avanti l'argentino
Cantoro (ex Padova), doppietta per lui nell'ultimo turno dopo
mesi a secco, che agisce di solito sulla destra e l'ex
CiscoRoma Fanasca, tutto mancino e molto tecnico pronto a
puntare l'uomo nell'uno contro uno.Come varianti in attacco, i
due giovani dell'Udinese Osso-Armellino ed Hodza.
Squadra
che spesso gioca molto lunga, con la difesa a quattro bloccata,
che cerca il lancio lungo, dalle retrovie, per le due punte,
molto mobili, per il più classico dei contropiede, con i due
attaccanti che giocano vicine, quasi mai larghe.
Fuori casa la Paganese ha raccolto solo tre punti, frutto
di tre pareggi, andando però ad impattare a Cittadella nel
girone di andata sul 3-3, in rimonta dal 3-1, nei minuti finale,
rimanendo la peggior squadra come rendimento esterno del girone.
In totale ha realizzato 20 reti, terzo peggior attacco ma il
bomber Scarpa non ci sarà per squalifica, la difesa ha subito 37
reti, di cui cinque nell'ultima trasferta.
LA STORIA
La società venne
fondata nel 1926, con denominazione Unione Sportiva Paganese,
partecipando alla sua prima stagione calcistica nel 1928-29, con
l'iscrizione al campionato di Terza Divisione, nel
raggruppamento campano. Il primo impianto sportivo, fu il "Campo
del pino" così chiamato perché sorgeva al centro del paese, dove
sorge l'attuale villa comunale, dove si ergeva un gigantesco
pino (simbolo della città) piantato trecento anni prima da Suor
Serafina da Capri, nel giardino dell'allora convento delle Suore
Carmelitane.
La società ha una
buona partenza, vincendo subito il torneo e quello dell'anno
seguente, ma in seguito a problemi finanziari dovette ripartire
ancora dalla categoria più bassa, in cui rimane per due
stagioni, fino al 32-33 quando ritrova la Seconda Divisione
grazie ad un ripescaggio. Dal 1934 al 1942-43, non partecipa a
nessun campionato ufficiale, ma solo a tornei secondari,
Riprende l'attività ufficiale, nel 1945-46 con l'iscrizione al
campionato di Prima Divisione, giocando però sul campo neutro di
Nocera, perchè l'originale "Campo del pino", era stato destinato
alla costruzione di una scuola. Raggiunge le finali zonali, ma
deve arrendersi ad altre squadre campane.
Nel 1948, la
società si trasferì sul nuovo impianto "Del Forno", con gli
allenamenti guidati da Fuczy, mezzala ungherese degli anni 30
del Ferencvaros. Gli azzurrostellati, arrivano alla finale
regionale che li vede sconfitti ad Avellino, dalla Acerranna, ma
arrivò poi il ripescaggio in Promozione.
Nel 50-51, sempre
nella stessa categoria, inizia ufficialmente la rivalità
calcistica con la Nocerina. Stagione 1954-55, salvezza che
arriva solo dopo gli spareggi contro l'Acli di Torre Annunziata,
le cose vanno un pò meglio nell'annata seguente con
l'arrivo al 3° posto.Nel periodo come nota caratteristica,
troviamo come massaggiatore Salvatore Carmando, poi alle prese
con i muscoli di Maradona.
1957-58, non
rientra nei primi posti che con la ristrutturazione porterebbe
al nuovo campionato di Promozione, venendo relegata in Prima
Categoria. Nel 58-59, si piazza al 2° posto, pur dovendo
disputare lo spareggio contro l'Angri per la promozione; una
gara che non venne disputata per scelta della Lega calcio.
Seguono sempre annate tra i primi posti alla ricerca del
sospirato salto di categoria.
Stagione 65-66,
arriva agli spareggi promozione, ma viene battuta al "Vomero",
dalla Sessana, formazione di Sessa Aurunca. Nel campionato
successivo la Paganese conquistò per la prima volta nella
sua storia la Serie D, dopo gli spareggi al San Paolo di Napoli,
sotto la guida del Presidente De Pascale.
Al termine del
campionato 68-69, gli azzurrostellati, raccolgono uno dei
migliori piazzamenti di sempre con il terzo posto in Serie D,
alle spalle di Sorrento e Turris, che poi si giocheranno la
promozione allo spareggio. Posizione riconquistata anche
l'annata successiva, in cui si registra anche la vittoria nel
derby contro la Cavese.
Nella stagione
70-71, sulla panchina siede Guido Gratton, ex nazionale con la
maglia della Fiorentina e difensore di Padova e Triestina, che
schiera in difesa Della Martira (22-1), poi a Firenze e Perugia.
Gratton in panchina resiste poche giornate, la squadra con un
altro tecnico giunge ancora una volta terza nel proprio girone
di quarta serie.
Nella stagione
71-72, arriva anche un cambio di proprietà con l'arrivo di
Vincenzo Cascone, nel campionato successivo, la società campana
chiude con una salvezza sofferta. Nel 75-76, viene ingaggiato
come allenatore Lamberto Leonardi, che conquisterà per la prima
volta nella storia del club la Serie C, con la squadra
trascinata dalle 14 reti di Angelo Mammì ex attaccante di
Reggina, Lecce e Catanzaro in Serie A. Per l'avventura nella
nuova categoria, arriva anche la costruzione del nuovo stadio
comunale (intitolato poi all'Avvocato Marcello Torre, presidente
del periodo, ucciso nel 1980) e all'abbandono, quindi, dello
vetusto stadio "Del Forno". Nel suo primo anno in Serie C, 76-77
la Paganese sfiorò l'impresa della promozione in serie B,
giungendo seconda alle spalle del Bari con Gennaro Rambone in
panchina.
La formazione di
Pagani, arrivò anche in semifinale di Coppa Italia, dove venne
eliminata dalla Sangiovannese.
Nel campionato
77-78, la squadra viene affidata a Rosario Rivellino, che viene
poi sostituito da Settembrini e Comminato, con il sodalizio che
riesce a rimanere nella parte migliore della classifica, che
porta alla nuova C1. Da segnalare nel periodo la partecipazione
al Torneo Anglo-Italiano, con la Paganese che và a giocare sul
mitico campo di Highbury, dove però viene sconfitta in entrambi
gli incontri.
Stagione 78-79,
partenza difficile in campionato, anche per la squalifica del
campo dopo l'invasione del terreno di gioco, in un gara contro
la Reggina. Campionato che si conclude con la retrocessione in
C2. La società è in mano a De Risi, che affida la squadra all'ex
fantasista del Napoli, Vincenzo Montefusco, che riporta gli
azzurrostellati immediatamente in C1 con il secondo posto con le
reti del bomber Fracas. In C1, arriva un altro attaccante di
categoria come il romano Alivernini, prelevato dal Campobasso,
con la squadra che raggiunge il sesto posto.
Montefusco chiude
la sua era a Pagani ed al suo posto arriva l'istriano Lucio
Mujesan, già attaccante di Bologna, Verona ed Arezzo, nel golfo
arrivano il possente centrocampista sardo Truddaiu, con un altro
sesto posto, che valse la qualificazione alla Coppa Italia con
le squadre di A e B dove affrontò Cremonese, Cesena e
Catanzaro.
Il punto più alto
della storia della Paganese, che inizia la sua parabola
discendente, proprio in quella estate, con la panchina affidata
inizialmente a Nenè, ex ala micidiale del Cagliari di Gigi Riva.
In squadra Biffi, l'ala-interno Domenichini, il terzino Fiorucci
(Spal), il difensore Mosconi (Treviso, Varese), e soprattutto il
fantasista Davide Onorini, con più di 100 presenze con la maglia
della Pro, dalla seconda metà degli anni 80.
Una stagione che
di fatto conclude il periodo d'oro della Paganese, che chiude
l'annata con Gianmarinaro come allenatore, che non riesce ad
evitare la retrocessione. Onorini disputa 28 partite segnando
tre reti, segnalandosi come uno dei più positivi della stagione.
Un periodo nero per la squadra campana, che vede anche
l'uccisione del presidente De Risi, proprio nelle vicinanze
dello stadio.
Nella stagione
1983-84, evita di un soffio la retrocessione in Serie D, con in
panchina un ex giocatore della Pro Giovanni Ardemagni, in una
delle sue prime esperienze in panca.
L'annata
successiva in panchina l'ex bomber Angelo Mammì, ed a
centrocampo uno dei giocatori con il cognome più lungo della
storia del calcio italiano, Giuseppe Schianolomoriello (classe
64), che mette assieme 25 presenze e 2 reti, con la stagione
chiusa all'ottavo posto.
Nell'85-85,
salvezza sofferta con Fontana in panchina, mentre il ritorno tra
i dilettanti si materializzò nell'annata 86-87, nonostante il
ritorno di Mammì come tecnico e dell'ormai anziano bomber
Fracas. Retrocessione maturata all'ultima giornata, perdendo in
casa contro il Frosinone di misura, in uno dei più classici
testa-coda. La società incontra una grave crisi societaria e
riesce a salvarsi di un soffio da una doppia caduta, per le due
stagione successive.
Alla salvezza
arrivata sul campo però nell'estate del 1990, non arriva quella
societaria, con la mancata iscrizione al campionato
Interregionale ed il conseguente declassamento a quello di
Promozione a cui seguì una retrocessione in Prima Categoria. La
società, torna nelle mani della Famiglia Cascone, che acquistò
il titolo dell'AC Stabia, ripartendo dal campionato Promozione,
con il nome di A.C. Nuova Paganese, che raggiunse il 3° posto in
categoria che valse il ripescaggio in Eccellenza. Con lo stesso
gruppo di giocatori, centra il doppio salto, passando in Serie
D, dove rimane però solo due stagioni, venendo di nuovo
declassata al termine dell'annata 93-94, per motivi
economici. Ha riannodare i fili calcistici, ci pensa Malet, che
iscrive la squadra in Eccellenza, per poi passare la mano al
nuovo proprietario Pietro Francione, con la squadra che chiude
nei prime posti il campionato.
Nel 96-97 Pagani
si ritrova con due squadre di calcio, la Real Paganese (che
aveva rilevato il titolo da una società vicina) e la Paganese,
con la tifoseria locale, che per la maggior parte prende a
sostenere la prima delle due che s'impose anche nel primo
storico derby. Al via del campionato 97-98, rimase solo la Real
Paganese, in quanto la Paganese cedette il suo titolo sportivo
al San Marzano. La società per diversi anni vede sfuggire di un
soffio la promozione in Serie D, che avviene nel campionato
98-99, con il presidente Lombardi.
Nel 1999-00, la
Real Paganese assume la denominazione di Paganese calcio,
raggiungendo il nono posto in Serie D.
Sulla panchina
degli azzurrostellati, nel 2000-01, Pietro Santin, il quale
aveva guidato la Cavese in B, ma senza fortuna, con una salvezza
sofferta raggiunta nelle ultime giornate con la società che
incontra una nuova crisi finanziaria, venendo iscritta solo in
extremis. Stessa storia nell'estate seguente, quando è il
fratello dello storico presidente Marcello Torre, e sindaco
della città campana che riesce a risolvere la situazione ma
momentaneamente, infatti durante la stagione i problemi
economici si fanno sempre più forte e la squadra si salva grazie
all'autogestione dei propri calciatori, su tutti Marrazzo e
Califano, che riescono a salvarla anche sul campo di gioco.
Nella stessa estate, si fa avanti l'attuale gruppo dirigente
capitanato dal presidente Raffaele Trapani che chiude la prima
stagione al settimo posto.
Nel periodo si ha
un'osmosi di giocatori e tecnici dal Sapri, a cominciare dal
tecnico De Feo, che porta alcuni uomini di fiducia e nel
campionato 2004-05, si cerca l'assalto alla C2, ingaggiando
anche un attaccante esperto come Criniti. La squadra, trascinata
dalle 20 reti dell'attaccante Romano arriva al terzo posto della
stagione regolare ed affronta il Siracusa negli spareggi. In
Sicilia perde per 3-1, mentre al ritorno la gara non disputa,
perchè gli ospiti vengono bloccati fuori dai cancelli dello
stadio "Torre".
Morale partita
persa a tavolino, più sei punti di penalizzazione e gare a porte
chiuse ed in campo neutro. Squalifica poi ridotta a 3 mesi di
squalifica del terreno di gioco. Stagione calcistica 2005-06, la
Paganese si impone nel girone H della Serie D, vincendo il
campionato con cinque giornate di anticipo, sul Monopoli con la
coppia di bomber Ferrara (19) e Romano (17), aggiudicandosi
anche lo scudetto dei dilettanti battendo la Fortis Spoleto per
2-1, a Sorrento.
Le emozioni per i
campani continuano anche nel 2006-07: dopo un campionato nel
Girone B della Serie C2, la squadra di Palumbo, con in campo
l'ex pratese Serrapica, il nigeriano Ibekwe ed il ritrovato
attaccante Scarpa, dopo la squalifica per doping di un anno si
qualifica ai play-off dove incontra prima la Spal (1-0 a Pagani
e 1-1 a Ferrara) e poi in finale la Reggiana (1-0 per i granata
al "Giglio" all'andata, 2-0 dopo i tempi supplementari per i
campani al ritorno), tornando così in C1, dopo 25 anni di
assenza.
IL PERSONAGGIO
Uno dei
personaggi più attesi in campo salterà la sfida contro la Pro
per squalifica, si tratta di Francesco Scarpa, attaccante delle
squadra campana, con gli stop imposti dagli organi federali è un
"habituè".
Nato a
Castellamare di Stabia (Na), il 16 Settembre del 1979, comincia
a dare i primi calci al pallone nelle squadrette rionali, poi
nella stagione 2000-01, arriva al Sapri in Eccellenza, dove si
mette in evidenza per le sue fughe sulla fascia ed alcuni goals,
che attirano l'attenzione dei dirigenti della Cavese, che lo
portano a giocare nei metelliani, dove ha il primo impatto con
il calcio professionistico in C2. Raccoglie 21 presenze e 3
reti, nel campionato seguente 2002-03, passa al Gladiator di
Santa Maria Capua a Vetere, con 15 gare ed una sola rete,
incappa per la prima volta nelle maglie della giustizia
calcistica, per cannabis con uno stop di sei mesi che gli fa
perdere metà annata.
Altra stagione ed
altra squadra il Giuliano, dove chiude l'annata con 23 presenze
e tre centri. Un campionato in cui mette in mostra tutte le sue
principali caratteristiche, fantasia che porta spesso ad un
dribbling nello stretto, tiro, discreto fiuto del goal e
capacità di farsi trovare smarcato. Doti che lo portano al salto
di categoria, con l'approdo in C1, con la maglia della Fidelis
Andria in C1, incrociando la Pro, proprio alla prima giornata
siglando la rete della vittoria al 62' per un stagione che lo
vede protagonista con 30 partite e sette reti, che gli valgono
il passaggio al Foggia. Con i rossoneri incappa per la seconda
volta nelle maglie della giustizia.
Gioca le prime
dieci giornate della stagione 2005-06, diventando uno degli
idoli della tifoseria, con il suo gioco estroso, andando a segno
due volte, fino a quando un controllo antidoping, lo trova
ancora positivo alla cannabis facendo scattare un anno completo
di squalifica, proprio nel momento in cui squadre di categoria
superiore erano tornate a puntargli gli occhi addosso.
La sosta forzata
scade nel dicembre del 2006, quando accetta l'offerta della
Paganese, che sta cercando la scalata alla C1. Con la maglia
azzurrostellata in diciassette gare, realizza dieci reti,
guidando i campani, alla conquista del campionato, confermandosi
trascinatore sia in campo che fuori. In questa stagione, parte
forte, realizza sei reti in poco meno di 20 presenze, con
diversi voci di società di Serie B, che sembrano ancora
interessarsi a lui. Nella finestra del mercato invernale, non
arriva invece niente di concreto e rimane a Pagani, mostrando
insofferenza specialmente nelle ultime uscite dove in pratica si
sancisce una spaccatura tra la tifoseria locale ed il
calciatore, mettendo in discussione il contratto firmato fino a
tutto il 2010.
ROBB DE MATT
C'è un bagaj
della Brianza, precisamente da Monza, che tifa apertamente ed
orgogliosamente Paganese. Ma da dove nasce questa anomalia del
tifo? Enrico Porro, monzese da generazioni, senza nessun
legame con la città campana un giorno della sua adolescenza si
scopre tifoso della Paganese, semplicemente leggendo La Gazzetta
dello Sport, nell'edizione del Lunedì, che molti dei nostri
padri al tempo riportavano a casa ai propri figli alla sera
quando tornavano dal lavoro, spesso unita al Corriere della
Sera. Esercitando ed invogliando così i ragazzi a leggere,
appassionandosi alla gesta dei vari idoli sportivi. Così una di
quelle sere il nostro "bagaj", venne colpito dal nome Paganese,
che ne diventa uno dei più assidui sostenitori, anche se a
diverse centinaia di chilometri di distanza dalla "casa madre",
proprio nel periodo in cui il Monza, di cui il fratello è un
tifoso storico, vive uno dei suoi momenti di maggior splendore
sfiorando la Serie A, per diverse volte e rimanendo in B, per
anni sfornando talenti. Le vie del calcio sono infinite, la
passione non scema, nonostante gli anni 90, per la squadra
campana non siano proprio ricchi di soddisfazioni; con l'avvento
di internet, le distanze si accorciano e "paganese del Nord",
apre un proprio sito www.forzapaganese.blogspot.com/ tutto
dedicato agli azzurrostellati.
Lo scorso
campionato, parte dalla Brianza, per andare a sostenere la
Paganese, negli incontri di play-off contro Spal e Reggiana,
assaporando in diretta la gioia della promozione. Quest'anno con
la collocazione della squadra campana nel girone A della C1, ha
potuto vedere i propri beniamini diverse volte e di certo non
mancherà alla trasferta bustocca.
PALMARES
Pro Patria 12
Campionati in Serie A / 1 Coppa delle Alpi
Paganese 2°
posto in Serie Cb / 1 scudetto dilettanti 2005-06
Serie
C1/a 2007-08
14^ 18 Nov. 07,
rinviata per l'uccisione del tifoso laziale Gabriele Sandri
Recupero 12
Dic. 07 Paganese - Pro Patria 0-0 Clicca
QUI
LA TIFOSERIA
Il tifo per gli
azzurrostellati, trova la sua prima collocazione al vecchio
"Campo del pino" sul finire degli anni 20, quando la squadra
locale disputa i primi campionati, con la popolazione di Pagani
che si presenta sempre compatta ai bordi del campo, negli
infuocati scontri contro le squadre delle città campane vicine e
quelle siculo-calabresi.
Alla fine degli
anni 40' arriva il secondo impianto il "Del Forno", dove la
Paganese gioca fino alla fine degli anni 70', quando entra in
funzione il nuovo stadio intitolato all'ex Presidente Marcello
Torre, ucciso in un agguato di Camorra.
Sicuramente è
alla fine degli anni 70 ed in particolare con la nascita del
nuovo stadio Comunale, che nascono i primi gruppi organizzati
che pongono le basi del movimento ultras a Pagani. Compaiono
così nel settore distinti, da sempre casa del tifo Paganese, i
primi striscioni in rappresentanza dei gruppi: Blu Fighters,
Panthers ed Ultras. Un periodo in cui la squadra campana è
stabilmente in Serie C e arriva a contendere la Serie B al Bari,
disputando l'incontro interno contro i clletti davanti a circa
8.000 persone, per una media stagionale che si attesta sulle
5.400 unità.
Paganese
- Bari 76-77
Con il trascorrere del tempo e la conseguente modernizzazione
del tifo anche a Pagani le cose cominciano a cambiare, ed in
particolare corre l'anno1984, il giorno 02 dicembre sancisce la
nascita degli Street Urchins: "I monelli di strada". Gruppo che
si identificherà nell'immagine del "ragazzo bendato", e
che porrà le radici di una nuova cultura Ultras. Sono gli
anni in cui nasce lo storico gemellaggio, ancora oggi più
vivo che mai, con i ragazzi di Frosinone e la curva nord
"Ciociara" e con la curva Salernitana di li a poco.
Paradosso vuole che proprio in quegli anni la Paganese va
incontro ad uno dei periodi più bui della sua storia calcistica
che culmina con la retrocessione nei dilettanti al termine
dal campionato di serie C2 nel 1986-87.
Agli inizi degli anni 90, con l'avvento di una nuova proprietà,
nascono altre realtà che daranno un nuovo impulso al tifo degli
azzurrostellati, come il Cruel Group ed i Wild Kaos. Il 23
Febbraio 1992, per Paganese-Nocerina fa l'esordio la "Gioventù
azzurra", che diventerà in seguito poi solo Gioventù.
Semplice il
loro essere ultras: Cerchiamo prestigio, difendiamo l'onore.
Pretendiamo rispetto.
Nel 1995 nascono le Teste Matte, che daranno il loro contributo
alla tifoseria Paganese per circa 10 anni, ma proprio nell'anno
del ritorno in C2 preferiranno sciogliersi. Arriviamo così ai
giorni nostri, dopo anni di Eccellenza e Serie D, la tifoseria
locale, si riaccende, con le due promozioni ravvicinate prima in
C2, poi in C1.
Nel 2004 nascono
gli Urban Kaos, gruppo giovane che insieme al duo Gioventù e
Street Urchins rappresentano i gruppi attivi del tifo paganese.
Proprio al termine di quella stagione di Serie D, 04-05, la
tifoseria locale incappa nelle maglie della giustizia sportiva,
perchè impedisce alla squadra del Siracusa di entrare al
"Marcello Torre", per disputare la gara di ritorno degli
spareggi play-off. Dura la prima sanzione, che poi viene ridotta
a 3 mesi di squalifica del campo.
Nella gara interna, contro la Cavese nel girone di andata, è
stata inaugurata la nuova Curva Nord, dove si è posizionata
l'ala più calda della tifoseria locale.
Per le rivalità,
soprattutto quella con la Nocerina, rivalità che pone le sue
basi nella stessa storia di entrambe le città separate da un
semplice "pezzo di strada".
Nel 2006 si è
ritenuto, di comune accordo, sciogliere il gemellaggio con la
curva Salernitana, anche se rimangono buoni rapporti tra gli
esponenti del tifo delle due città. Buoni i rapporti in segno di
un rispetto reciproco con la curva di Torre Annunziata e con la
curva del Benevento.
In questa
stagione sono 384 gli abbonamenti, per una media di circa 1.100
presenze con una punta di 3.200 per la gara contro la Cavese. Da
segnalare la presenza di un tifoso brianzolo, che ha aperto un
sito internet dedicato agli azzurrostellati e che non manca gli
appuntamenti quando la squadra campana gioca in zona.
Paganese
- Reggiana 06/07