LA PROSSIMA AVVERSARIA

 
 

CAVESE

Società Sportiva 1919

Società Sportiva Cavese srl 1919

 

Colori sociali: maglia blù, calzoncini bianchi, calzettoni blu con bordo bianco 

Sede via Alfonso Balzico, 46 - 84013 Cava de' Tirreni (Sa)

Tel. e fax: 089 343474

Sito web: www.sscavesecalcio.it  E-mail: ufficiostampa@sscavesecalcio.it / info@sscavesecalcio.it

Stadio "Simonetta Lamberti", Via Mazzini, 84013 Cava de' Tirreni (Sa). Dimensioni (110 x 65) - Capienza 7.000

Cava de' Tirreni 50.500 abitanti - 560 abbonati

 

QUADRI DIRIGENZIALI

Amministratore unico: Adolfo Accarino
Presidente: Antonio Fariello
Vice-presidenti: Elio De Sio - Carlo Pisano
Direttore generale: Gennaro Brunetti
Marketing e comunicazione: Alfonso Vitale
Direttore sportivo: Dionisio Nicola
Team manager: Gerardo Bartiromo
Adetto stampa: Lello Pisapia
Allenatore: Aldo Ammazzalorso sub. alla 4^ a Renato Cioffi
Allenatore in 2^: Vincenzo Marino
Prep. atletico: Paolo La Rocca
Prep. portieri: Alfredo Geraci
Medico sociale: Antonio Massa
Fisioterapisti: Mario Aurino - Giorgio Esposito

 

             .........LA CAMPAGNA ACQUISTI

ARRIVI: Bernardi (c77-Como), Catalano (c71-Teramo), Frezza (c80-Gallipoli), Riccio (c74-Avellino), Scartozzi (c83-Giulianova), Teta (c80-Sorrento), Zaccagnini (c83-Frosinone), Giampaolo (a70-Crotone), Grieco (a82-Avellino), Petrazzuolo (p76-Nuorese)

PARTENZE: Arno (d75-Foggia), Sportillo (d78-Andria Bat), Rodomonti (p83 svin), Schetter (a82-Messina), Sorbino (c82-svin), Cerchia (c80-Teramo

 

LA  ROSA 2007-08


 
P
ortieri: Cecere (72), Criscuolo (71), Petrazzuolo (76)

Difensori: Cipriani (80), Farina (79), Geraldi (75), Manzo (86), Nocerino (75), Panarelli (76), Pierotti (77), Rossi (72), Unniemi (84)

Centrocampisti: Alfano (82), Bernardi (77), Catalano (71), Frezza (75), Riccio (74), Scartozzi (83), Teta (80), Zaccagnini (83)

Attaccanti: Aquino (79), De Giorgio (83), Ercolano (82), Giampaolo (70), Grieco (82), Tarantino (79)

 

PRO PATRIA - CAVESE

Una prima assoluta per la Pro, alla ricerca del secondo successo stagionale interno, la Cavese, terza campana nella storia, a calcare il manto del "Carlo Speroni", dopo Napoli e Salernitana.

La squadra di Cava de' Tirreni la scorsa stagione dopo aver riconquistato la C1, si è subito presentata al meglio in categoria con Salvatore Campilongo in panchina, centrando i play-off, venendo eliminata in semifinale dal Foggia, dove poi è traslocato l'ex tecnico.

In questa stagione gli aquilotti del presidente Antonio Fariello, si propongono quanto meno di centrare lo stesso obbiettivo, con intenti dichiarati in fase di presentazione estiva della squadra. La partenza non è stata però delle più felici, con tre punti in classifica ed un allenatore Renato Cioffi, già esonerato dopo 4 giornate. Su quale la  società campana aveva puntato molto. L'ex tecnico, in un breve periodo aveva portato i rossoneri del Sorrento a passare dalla Serie D alla C1, vincendo anche la supercoppa di C2 lo scorso campionato. Al suo posto è arrivato il più esperto Aldo Ammazzalorso, fermo da quasi un anno dopo l'esonero di Pescara in Serie B, alla fine del 2006. Il tecnico italo-argentino, non sarà un volto nuovo allo "Speroni", fu infatti l'allenatore del Treviso che nel campionato 2002-03, centrò la promozione in Serie B, con i vari Fabio Gallo (ora al Novara), Dundjierski, Chianese (ex Pavia ora al Ravenna), Foggia (Cagliari e nel giro della Nazionale), Ganci, Galeoto, Monticciolo, Lanzara, Cottavafa.

Domenica scorsa, Ammazzalorso, ha esordito in casa pareggiando in rimonta contro il Verona per 1-1, proponendo da subito il modulo a lui caro il 4-4-2.

Per la gara contro la Pro, la Cavese dovrà fare a meno di diversi elementi come l'esperto centrocampista Catalano (ex Giulianova), messo ko, nell'ultimo incontro per un problema al ginocchio che gli costerà un mese di stop, quindi dell'attaccante Ercolano e del difensore Unniemi squalificati, oltre che del centrocampista Zaccagnini che stà recuperando da un infortunio. Sembrano invece sulla via del recupero il secondo portiere Petrazzuolo ed Alberto Bernardi (77), centrocampista scuola Toro, prelevato in estate dal Como e vecchia conoscenza dei tigrotti per la sua militanza con le maglie di Prato e AlzanoVirescit. Elemento in grado di andare a rete con discreta facilità, pur partendo da lontano.

La squadra campana scenderà a Busto, con il chiaro intento di voler risalire la china e possibilmente di centrare la prima vittoria in campionato. In settimana anche i cavesi hanno dovuto fare il conto con il maltempo allenandosi su terreni pesanti per la pioggia.

Come detto il tecnico italo-argentino, schiererà la sua formazione con il 4-4-2, che stante infortuni ed assenti vari dovrebbe scendere in campo con l'esperto Cecere tra i pali. Elemento dotato sia dal punto di vista fisico che dell'esperienza. Il trentacinquenne estremo difensore in passato ha vestito le maglie della Fermana, Pescara, Messina ed Avellino in B, sempre come titolare.  In difesa rimescola un pò le carte rispetto ai suoi standard del passato, dove aveva sempre preferito due centrali forti fisicamente con due esterni agili e pronti a riproporsi in avanti, invertendo i fattori. Sugli esterni due corazzieri (entrambi alti più di 185 cm) con destra Panarelli, altro giocatore esperto con militanza nel Torino, Taranto, FlorentiaViola, Napoli, mentre a sinistra sinistra il Cipriani autore di quattro reti la scorsa stagione. Due giocatori che avanzano spesso sui calci piazzati.

Al centro, Ammazalorso ripropone la coppia centrale della passata stagione, formata dal sardo Farina (ex Olbia), con Nocerino. Coppia che a differenza degli esterni non è formata da due corazzieri, ma è rapida e veloce, con uomini che non mollano l'avversario di un millimetro. Come principale rincalzo l'esperto Geraldi classe 75' ex di Lucchese, Spezia e Livorno.

A centrocampo lo sgusciante e tecnico Tarantino (Lucchese Prato e Crotone), giocatore dal baricentro basso, di spiccate qualità offensive, al centro Scartozzi alla regia, al posto di Catalano, con l'ex pistoiese Riccio (Avellino, Siena e Cosenza), a recuperare palloni e fermare gli avversari con le buone o le cattive. Dovrebbe essere però in forse per aver rimediato una botta alla caviglia. Altro volto noto è Frezza ex Chievo, Torino, Pescara, Foggia e Savoia che dovrebbe contendersi il posto con De Giorgio, in quanto negli ultimi allenamenti ha lamentato problemi fisici.

In attacco Aquino, giocatore rapido e veloce, con 14 reti in C2, due campionati fa sempre con la Cavese e l'anno scorso 4 ma in 17 presenze. Punta l'esperto Giampaolo, giocatore che ama partire spesso palla al piede; per lui un passato nelle giovanili della Juve, quindi ha vestito le maglie di Spezia, Pescara, Bari, Verona, Genoa, Cosenza, Palermo, per una carriera quasi tutta tra A e B, ed un record personale di 20 reti nella stagione 96-97 nella serie cadetta con la maglia del Pescara. Giocatore letale sui calci piazzati. Squadra, che manovrà molto palla a terra, cercando improvvise accelerazioni, con i due esterni che spingono molto, mentre in avanti Giampaolo cercherà di creare varchi per gli inserimenti di Frezza (De Giorgio) e Tarantino, con i due laterali che tagliano spesso e volentieri il terreno di gioco.

In panchina con il secondo portiere Criscuolo, dovrebbero trovare posto Grieco, Rossi ed Alfano, quest'ultimo dotato di un buon tiro dalla distanza.

In questo avvio di stagione la Cavese non ha ancora vinto, solo tre pareggi e due sconfitte e nessun punto esterno. Cinque i goal fatti e otto quelli subiti.

LA STORIA

L'Unione Sportiva Cavese, venne fondata nel 1919, adottando la maglia blù con pantaloncini bianchi, partecipando al Campionato di Seconda Categoria. Nel 1921 disputa gli spareggi per la promozione in Prima Divisione  perdendoli però contro la Nocerina. L'anno dopo il club si fonde con la Libertas Sporting Club. Al termine del campionato del 1922 perviene ancora allo spareggio con la Nocerina, che non si presentò in campo, così la Cavese venne promossa in Prima Divisione grazie anche alle mancate iscrizioni nell'allora massima serie calcistica nazionale, di Puteolana e Salernitana.

La prima stagione in Prima Divisione fu segnata dalla scomparsa dell'allenatore-giocatore del tempo, che fece sbandare la squadra, che riuscì però a mantenere la categoria.

Nella stagione 1923-24, per un punto manca la qualificazione alle semifinali di Lega Sud, punto tolto per decisione della FIGC. Nella stagione seguente,1924-25, giungendo seconda nel proprio girone campano, accede alle semifinali di Lega Sud. Nel girone si piazza seconda dietro all'Alba Roma, che passò alle finali di Lega Sud.

Nell'estate 1925 la società incontra gravi problemi economici e non s'iscrive, venendo declassata nelle serieminori. Dopo una lunga crisi venne promossa in Prima Divisione (quarta serie). Nel periodo viene inaugurato un vero e proprio impianto sportivo nella città, che verrà intitolato a Francesco Palmentieri, morto nella guerra civile spagnola.

Nel 1939-40 la società può viene rinforzata dall'arrivo di Virgilio Levratto, il famoso centrattacco ligure, che sfondava le reti, a cui venne dedicata anche un famoso hit radiofonico del tempo, attaccante della Nazionale con militanza in Verona, Genoa, Inter e Lazio. Con Levratto arriva il salto di categoria, e la promozione in Serie C.

Nella Terza serie, si piazza a centroclassifica, così come nelle stagioni successive; nel periodo bellico 43-45, non disputa nessun campionato.

Alla ripresa dell'attività calcistica nel 1945-46, la Cavese avrebbe dovuto partecipare al campionato di Serie C ma non riuscì a iscriversi per mancanza di fondi; tornando a disputare un campionato ufficiale solo nel 1948-49 quando si iscrisse al campionato di Seconda Divisione, che vinse subito passando alla categoria superiore. In Prima Divisione, arriva nei primi posti qualificandosi agli spareggi, che vinse passando in Promozione.

Nel 1951-52, la Cavese vince il proprio raggruppamento, ma a seguito della riforma dei campionati non passa in Serie C, ma viene inserito nella nuova IV^ Serie, dove rimane fino alla stagione 1954-55, quando retrocede ancora in Promozione; categoria dove rimane fino al campionato 1968-69, rischiando più volte di scendere ulteriormente.

La risalita inizia nella stagione 68-69, quando i biancoblù, si piazzano al secondo posto, grazie alle ben 39 reti del bomber Valerio Franchini, alle spalle del Portici ma la Lega Calcio decide di ripescarla in Serie D per meriti sportivi. Con l'ingresso nella nuova stagione, si ha anche l'inaugurazione dell'attuale stadio Comunale, intitolato negli anni ottanta a "Simonetta Lamberti".

Tornata in IV^ Serie la Cavese disputa alcuni campionati di metà classifica, ma nella stagione 74-75, arriva ultima in Serie D; di fatto non retrocede, in quanto si fonde con la Pro Salerno, cambiando denominazione in Pro Cavese.

La nuova società, ha ambizioni e già nel campionato 1976-77, con Francisco Lojacono in panchina riesce a conquistare la in Serie C.

In terza serie arriva come tecnico Corrado Viciani, in campo troviamo Giuseppe De Biasi poi alla Pro, nella sfortunata gestione di Carlo Soldo nell'82-83, in attacco Messina, in seguito temuto bomber di Atalanta e Virescit Boccaleone.

Al termine della stagione 80-81, con presidente Giuseppe Violante ed allenatore Pietro Santin arriva anche la prima storica promozione, raggiungendo anche la semifinale di Coppa Italia di Serie C, dove venne eliminata dalla Ternana. Per la Serie cadetta, la panchina rimane sempre in mano a Santin, mentre alla presidenza sale Isidoro Sica, con Ernesto Bronzetti come direttore sportivo. In squadra, il nervianese Paleari, tra i pali, il difensore Chinellato (Roma), Braca (Catanzaro), i fantasisti liguri Barozzi (Savona, Alessandria) e Repetto (Sampdoria), Pidone, Pavone ex ala di Inter, Foggia, De Tommasi ex Bari, Cupini ex mediano della primissima Carrarese di Orrico, di Pigino, ex secondo portiere del Torino, noto per le sue uscite spericolate e di Giovanni Sartori, attaccante prodotto delle giovanili del Milan, destinato ai tempi ad una grande carriera, ma ora più noto ed apprezzato come d.s. del Chievo.

Una formazione della Cavese 1981-82

 

L'esordio, arriva però sul neutro di Latina, per gli incidenti scoppiati la stagione precedente a Campobasso, la Cavese supera per 2-1 il Verona di Bagnoli le reti 37' Sartori (C), 47' Fattori (V), 82' Biagini. Il primo campionato di Serie B, si conclude con una salvezza tutto sommato tranquilla.

La stagione 1982-1983 è quella d'oro per il club metelliano, viaggia a lungo nelle prime posizioni, ma poi cede leggermente nella fase finale, dell'annata che concluderà comunque con un ottimo 6° posto a soli due tre lunghezze da Catania, Cremonese e Como, che poi si giocheranno la Serie A agli spareggi, riuscendo a tenere il proprio terreno di gioco inviolato.

Quel campionato viene ricordato soprattutto per la prestigiosa vittoria per 2-1 a San Siro contro il Milan di Baresi, Jordan, Evani, Piotti e Serena. I marcatori di quella partita Tivelli e Di Michele, hanno riecheggiato a lungo come coro di scherno per i rossoneri. E' il periodo dell'estroso Vagheggi in attacco, oltre a Guida, Piangerelli, Caffarelli e Gregorio.

Per il campionato 83-84, si chiude un primo ciclo di Santin, in panchina troviamo Maurizio Bruno, con secondo Ottavio Bugatti, la squadra sulla carta viene rinforzata con l'estroso attaccante Vagheggi, il portiere Cesidio Oddi, Maritozzi, Moscon, Urban e la grande promessa del vivaio granata Nicola Zagaria, che rimarrà tale. Per lui sei presenze e poi in seguito l'arrivo alla Pro negli anni seguenti. 

Con il cambio del manico, e problemi societari in agguato la Cavese non gira e retrocede in C1. Categoria dove fatica a ritrovare la propria dimensione, con la squadra affidata prima a Romeo Benetti, quindi a Corrado Viciani e, salvezza solo per la migliore differenza negli sconti diretti contro la Reggina; tra le poche note liete del periodo nell'84-85, dalla Ternana arriva Gianluca Signorini, il quale poi da Cava spiccherà il volo per il Parma di Arrigo Sacchi.

L'anno seguente guida tecnica a Francesco Liguori, la squadra si piazza al 5° posto ma viene poi declassata all'ultimo posto per delibera della CAF, per illecito sportivo ed cinque punti da scontare nel campionato successivo. In C2 come allenatori Paolo Braca e Bruno Piccioni.

1987-88, campionato di centro-classifica concluso da Pietro Fontana, nell'annata seguente ritorna Pietro Santin alla guida tecnica, e la Cavese arriva al terzo posto ad una sola lunghezza dal Siracusa promosso in C1. Con l'anno seguente riassume la denominazione di Pro Cavese, in squadra due ex promesse del calcio romano, l'ex portiere della Lazio Marigo ed il centrocampista Attilio Sorbi, oltre all'ex fantasista del Varese dell'epoca di Fascetti e del Bologna Ennio Mastalli, per un altro campionato da metà-classifica.

Cavese 1988-89

 

Durante il campionato di C2 90-91, la Cavese venne dichiarata fallita, dovendo ripartire dall'Eccellenza. Riassumendo nel corso del tempo la denominazione Cavese.

Risale in CND, al termine della stagione 94-95, piazzandosi al 4° posto. La stagione seguente arriva un piazzamento a centroclassifica, con il bomber Vittorio Torino in evidenza, autore di 26 centri. E' il trampolino di lancio per il ritorno in C2, che avviene nella stagione 1996-97, con in panchina Ezio Capuano, in porta Effice che su trenta gare subisce ventitre reti, ma ne realizza anche una, andando in un certo senso a fare concorrenza a Gioacchino Prisciandaro autore di 10 reti in 21 gare.

In C2 si piazza all'ottavo posto, da segnalare la presenza dell'attuale capitano della Fiorentina Dainelli, il quale arriva dal Modena a Gennaio, timbrando 10 presenze; nella stagione seguente 1999-00 a Cava de' Tirreni approda per la prima vota l'ex tigrotto Dino Giannascoli, che a Gennaio parte per Fiorenzuola, la squadra biancoblù conclude il campionato al 13°posto. Il campionato 2000-01 vede in panchina Salvatore Esposito, la stagione non è delle migliori e la squadra campana retrocede nuovamente in Serie D, dopo diversi cambi di panchina ed il ritorno di Giannascoli.

Nel 2002-03 ritrova la C2, con ben 25 punti di distacco dalla seconda i siciliani del Vittoria. Con Somma in panchina nella stessa stagione vince anche lo scudetto dei dilettanti battendo l'Isernia 4-2 ai rigori.
Riconquista la Serie C1, al termine del campionato 2005-06, con diverse giornate di anticipo. Vittoria resa amara dalla scomparsa del capitano Catello Mari, morto proprio la notte dei festeggiamenti il 16 Aprile 2006 in un incidente stradale.

Lo scorso campionato i campani sono stati inseriti nel girone B di Serie C, arrivando ai play-off dove in semifinale sono stati superati dal Foggia con Salvatore Campilongo in panchina, passato poi proprio ai rossoneri.

 

L'ALLENATORE

Aldo Luigi Ammazzalorso è nato a Escobar (Argentina) il 27.10.51, da genitori italiani, il padre nativo di Teramo, è tra l'altro "nipote d'arte", sua madre è la figlia di Luisito Monti, (centrosostegno della nazionale campione del mondo 1934 e della Juventus 4 scudetti e 1 coppa Italia).

Giunto in Italia nel 70 a Pineto (Pe) dove giocò e cominciò poi ad allenare nel 1986-87, le giovanili locali, l'anno successivo passa alla guida prima squadra in Promozione che conduce sino all'Interregionale. Nei due successivi anni allena in Interregionale, dove vince diversi campionati Vastese ( promozione in C2), Sulmona, quindi S. Egidiese e Teramo (altra promozione in C2). A Teramo rimane due stagioni, alla ricerca in vano del salto in C1 Nel 96-97 al Fano (C2), l'anno dopo Sambenedettese (Cnd) quindi L'Aquila, ennesima promozione questa volta in C1, dopo i play-off contro l'Acireale. Con i neroverdi aquilani rimane anche la stagione successiva, portando la squadra a ridosso delle prime posizioni. Segue la tappa di Avellino, dove  sfiora la promozione in B, ottenendo i play-off; nel 2001-02 inizia la stagione a Catania in C1, dove viene esonerato. Nel 2002-03, frequenta il Supercorso a Coverciano ed ottiene il patentino di Prima categoria, guidando il Treviso al ritorno in Serie B.

Nel 2003-04, subentra all'ex tecnico biancoblù Loris Dominissini, sulla panchina dell'Ascoli in Serie B. Quindi le tappe di Salerno in B, dove però rimane solo sei giornate nel 2004-05. Segue ann'atta di stop e di nuovo in panchina a Pescara in Serie B, dove però non dura molto, subendrando a Ballardini e venendo a sua volta sostituito.

Ammazzalorso come modulo predilige il 4-4-2, con una formazione, con   due forti centrali fisicamente che fanno scattare spesso l'off-side, mentre a centrocampo ed in attacco, uomini e schemi variano a seconda della situazioni, prediligendo la manovra palla a terra, sfruttando gli inserimenti sulle fasce, per poi improvvisamente verticalizzare per le punte mettendole nella miglior condizione per colpire, con lanci lunghi; una volta in vantaggio non lesina di mandare la palla in tribuna.

Due i precedenti del tecnico contro la Pro, entrambi quando era alla guida del Treviso in C1 nel campionato 2002-03, furono entrambe sconfitte pesanti 1-3 allo "Speroni" alla 9^ giornata il 27 Ottobre del 2002 con reti di 17’ Dundjerski (T), 31’ Matteini (Pro), 77’ Foggia (T), 92’ Chiappara (T) ed altrettanto netta sconfitta per 3-0 a Treviso alla 26^ il 9 Marzo del 2003, con reti di Chianese e Ganci.

 

GLI EX


 
Nulli i contatti tra le due squadre, solo tre i giocatori che hanno vestito le maglie dei due clubs. Il primo è Giuseppe De Biase (nato a Mercogliano in provincia di Avellino il 13.3.56), che iniziò la sua carriera proprio nelle fila della squadra campana, per lui con la Cavese 63 presenze ed una rete, nel biennio 77-79 in terza serie, quindi l'approdo a Busto in C1, proveniente dalla Reggiana, nell'82-83, con 18 presenze, dopo il suo arrivo a Novembre. Giocatore di quantità e temperamento, che aveva dato il suo apporto in quella stagione a Busto, nonostante la retrocessione arrivata in seguito a svariati motivi. Fu uno dei pochi a salvarsi in quel campionato.

Il secondo è Nicola Zagaria (Torino 17.8.64), grande promessa delle giovanili granata dell'era Vatta, che con la Cavese compie la sua prima esperienza nel calcio professionistico dopo essere stato una stellina del campionato Primavera. L'esperienza con la Cavese in Serie B, non è certo fortunata, solo sei presenze di cui una sola partendo da titolare, con la squadra campana che retrocede in C1.

Lo "Speroni", lo calca per la prima volta, nella stagione 85-86 con Roberto Melgrati in panchina, è il campionato della rincorsa alla C1, persa per due punti, con un girone di ritorno pazzesco e la beffa della sconfitta interna contro la Pro Vercelli, davanti a circa 6.000 persone. Zagaria offre scampoli di gioco di alta classe, con tocchi, finte, serpentine, dribbling ed assist importanti, ma anche passaggi a vuoto, di cui la squadra ne risente. Da lui si aspettano i goals, ma lui punta non è, per un attacco tutto tecnico con Walter Curti, Onorini e Pistis, ma senza peso in area. Per "Zaga", la stagione si conclude con 34 presenze e tre reti. Rimane a Busto anche la stagione seguente dove racimola 21 presenze senza reti. In una stagione che doveva vedere i tigrotti dare l'assalto alla C1, invece saranno alle prese con un campionato a dir poco desolante. Al termine della stagione, sulla Pro spirano già i venti che porteranno all'infausto 1987-88, Zagaria lascia la Pro, dopo due campionati con 55 presenze e tre reti, di cui una tra le più belle mai viste allo "Speroni", contro il Pordenone. Palla ricevuta sulla trequarti, spalle alla porta, controllo volante di sinistro, palleggio e tiro secco che s'infila nel sette. Un talento andato perso nel nulla, che i biancoblù si ritroveranno come avversario nel Chieri, in un altra infausta stagione 91-92, quella della caduta in Eccellenza. 

Il terzo ex è Dino Giannascoli, il quale dopo il grave infortunio subito a Busto nel campionato 96-97, ha cercato la ripresa girando diverse squadre campane, il primo approdo è stato a Cava de' Tirreni dove è arrivato nel Settembre del 1999, in C2. Rimase sino a Gennaio collezionando 12 presenze, per poi trasferirsi a Fiorenzuola; altra tappa cavese nel 2000-01, con 13 presenze ed una rete, per poi partire ancora a Gennaio questa volta alla Puteolana.

Menzione speciale per lo sfortunato Andrea Ceccotti che nel campionato 85-86 arriva alla Cavese, ma non scende mai in campo, andando poi alla Massese, ad inizio stagione.

Un particolare curioso riguarda due calciatori. il primo riguarda il nervianese Paleari, portiere della Cavese in B, che non ha mai vestito la maglia della Pro, il secondo è per Teta giocatore dell'attuale rosa cavese, che è nato a Busto Arsizio (24.06.80), ma probabilmente era solo di "passaggio", perchè fino ad ora la sua carriera si è svolta solo in formazioni meridionali.

 

UN TORMENTONE A SAN SIRO CON LA CAVESE E TIVELLI

Nei derbies Inter-Milan e negli altri incontri sentiti dalle avversarie storiche dei rossoneri, per anni hanno riecheggiato e, talvolta si odono ancora i cori "Cavese-Cavese"  e "Tivelli goal". Il motivo? La vittoria dell'allora sconosciuta Cavese, classico Davide contro il Golia-Milan, quell'anno sprofondato in Serie B, per motivi prettamente sportivi, dopo la retrocessione d'ufficio per il calcio scommesse di alcuni anni prima.

Quella di San Siro contro i rossoneri fu, almeno fino ad ora, la partita più importante della storia della Cavese. Per lo storico appuntamento di quel 7 Novembre 82, tutta la città campana si mobilitò. Ci fu un vero e proprio esodo di tifosi da Cava de' Tirreni, con i supporters biancoblù, che si radunarono in Piazza Duomo a Milano, dandosi appuntamento con gli emigrati al Nord, giunti appositamente anche dalla Svizzera, Francia e Germania. Circa 9.000 i cavesi che arrivarono quindi a San Siro da pochi anni diventato "Meazza", in onore del "Peppin", che oltre a vestire le maglie delle due squadre milanesi, anche se a dire il vero fu sempre un cuore nerazzurro, fu anche allenatore-direttore tecnico della Pro Patria in Serie A.

L'avvenimento fu particolarmente sentito anche dalla "Gazzetta dello Sport", perchè il direttore del tempo era Gino Palumbo, nativo proprio di Cava de' Tirreni, con il quotidiano di via Solferino, che diede ampio risalto al match, nei giorni precedenti.

Già nella mattinata di quella domenica Cava de’ Tirreni, visse un atmosfera particolare, la tensione era alta per l'evento che contagiava un po tutti. Insomma poteva essere già festa grande, il fatto di giocare a San Siro per i tifosi campani, ma il destino ha in sempre in serbo, qualcosa di speciale.

Una formazione della Cavese 1982- 83


Alle 14.30 Milan e Cavese, scesero sul terreno di gioco del "Meazza", i rossoneri guidati da Ilario Castagner i biancoblù dal baffuto Pietro Santin. Sembrava una formalità per i diavoli, che già guardavano al ritorno in Serie A.

La partita sembrò subito una formalità per il Milan, che al ventitresimo andava a segno con lo scozzese Joe Jordan, con un colpo di testa, classico del repertorio dello "squalo", con la palla che forse non aveva varcato completamente la linea. I rossoneri si limitarono a controllare, mentre dall'altra parte gli uomini di Santin, presero convinzione ed già al ventiseiesimo, arrivarono al pareggio, Tivelli se ne andò sulla sinistra superando Tassotti, lasciando partire un tiro in diagonale che superò Piotti.

Il Milan venne colto di sorpresa dal pareggio, mentre gli ospiti si caricarono ulteriormente e nella ripresa raddoppiarono. L'ex interista Pavone, lotta in velocità con Evani, e dal fondo crossa al centro per Di Michele che di testa supera per la seconda volta il portiere rossonero. 2-1 per la Cavese e per il Milan iniziò la il tormentone di Cavese e Tivelli.

Le formazioni in campo a San Siro:

MILAN: Piotti, Icardi, Pasinato, Tassotti, Baresi, Cuoghi, Battistini, Jordan, Verza, Serena.

CAVESE: Paleari, Gregorio, Pidone, Bitetto, Guida, Guerini, Cupini, Piangerelli, Di Michele, Pavone, Tivelli.

Da segnalare che i due portieri in campo Paleari di Nerviano e Piotti di Gallarate, pur essendo della zona, non hanno mai vestito la maglia della Pro, a spia di un settore giovanile biancoblù che dopo Regalia, si andò lentamente ad esaurire....

 

Paleari con la maglia della Cavese

 

 

I PRECEDENTI
 
Campionati in Serie A: Pro Patria 12 - Cavese nessuno

 

IL TIFO CAVESE

Gli aquilotti di Cava de' Tirreni, hanno dalla loro, come in quasi tutte le piazze meridionali, un buon seguito, in questo campionato nelle trasferte in Lombardia e Veneto le file dei sostenitori cavesi, hanno anche il sostegno degli emigrati che vanno a sostenere la loro squadra, arrivando da Milano, Torino e qualcuno dalla vicina Svizzera.

Il movimento ultras a Cava de Tirreni ha  una lunga storia, una storia che negli anni ha portato i cavesi ad essere senza ombra di smentita una delle tifoserie in Italia più compatte ed unite e di mentalità. Intorno al 1975 quando la squadra assunse la denominazione di Pro Cavese comparvero le prime scritte rudimentali su striscioni artigianali con i nomi classici di quegli anni: Commandos, Aquile, Ultrà.

Ma è nel 1977 che nella città di Cava, "Dody" fa nascere la Falange d'Assalto un gruppo che già dal nome, dichiaratamente di estrema destra, fa capire molto. Lo striscione con l'aquila nel centro, il largo uso di bandieroni e una mentalità d' elitè ne fanno un modello da imitare per i nascenti gruppi del sud Italia di quei caldi anni settanta. Successivamente alla Falange e per un breve periodo nascono anche i Wanderers, politicamente di sinistra, e tra i primi in Italia a scegliere questo nome (I vagabondi) e per un bel po di anni tifano in curva contigui senza contrapposizioni  ideologiche. Dalla loro unione nel 1984 nascono gli Ultrà Cava che resteranno al comando della curva biancoblù sino al 1990.

I reduci del gruppo sono ora presenti dietro la sigla BT667. Anni dopo, nel 1998, nascono gli Acid Boys con il loro motto tipo "Diffidate dalle imitazioni", che avevano saputo rinnovare la mentalità e l'estetica di un gruppo che a livello di serie C è sempre stata tra le più calde, eclettiche, esuberanti, legata profondamente alla storia e alle tradizioni della propria città e delle aquile da loro seguite ovunque specie appunto nel periodo magico degli ottanta (80-84) che coincide con la Cavese in serie B guidata da Santin che ottiene uno storico successo a San Siro contro il Milan. I cavesi sono stati sempre presenti non hanno mai mollato, trasferte in grandissimo numero come detto non solo nei campionati di vertice della serie B ma anche nell' umiliante parabola discendente del successivo declassamento in serie C2 e del fallimento che obbligherà la squadra campana a ripartire dai campionati dilettantistici. La formazione campana anche nelle categorie minori ha avuto l'appoggio del suo tifo di ottimo livello.

In questo delicato periodo il tifo è coordinato dagli Acid Boys e dal nucleo Mods (i veterani, primo striscione nel 1988) e in questi anni si deve ai gruppi cavesi l'originalità del coro sulle note di "Amico è..." di Dario Baldan Bembo, poi copiato in tutti gli stadi non solo italiani.

Nel periodo proliferano una infinità di sigle; tutte riconducibili a gruppi e mini gruppi di quartiere o paesi limitrofi:Aspro Group, Trash Boys, Brigata, Crazy Girl, Epitaffio. Anche i Viking che restarono in curva sud per parecchi anni. In questo periodo il ritrovo è il Club Amici della Cavese.

Lo spirito della vecchia guardia cavese è rappresentato dai Noi di Cava. Nella stagione 1997-98 nasce (e cesserà dopo pochi anni) l'Avanguardia. Gli Acid Boys rimangono alla guida della curva saldamente e lo sono tuttora. Le rivalità: Salerno. Questa è la più sentita dal popolo biancoblù con una diatriba tra le due città che distano meno di 10 km, che ben oltre l'ambito sportivo. Nel 1924 il primo accesissimo derby disputato in un atmosfera già caldissima per l'epoca. L'atmosfera tra le due tifoserie si è però stemperata, dopo la scomparsa del difensore e capitano degli aquilotti Catello Mari, scomparso in un incidente d'auto, proprio la sera dei festeggiamenti per l'ultima promozione in C1 il 16 Aprile 2006.

Altre forti rivalità con Pagani vista la vicinanza tra le due città e anche in genere tutte le squadre campane come Nocerina, Savoia, Turris e Juve Stabia. Sentita anche quella con Campobasso, Latina, e da qualche anno Taranto. Da registrare negli anni 80' una fortissima rivalità con la Sambenedettese, con sfide infuocate sul campo e, soprattutto, sugli spalti, con gare tutte concentrate in un breve lasso di tempo dall'80 all'84. Le prime in serie C, e le altre in serie cadetta. Clima surriscaldato aiutato anche al tempo dalla conformazione dello stadio marchigiano "Ballarin". Il 10 Aprile del 1982, nello stadio marchigiano si gioca la 10^ giornata, di ritorno del campionato di Serie B, tra Samb e Cavese, sul campo vincono i rossoblù per 1-0, ma a fine gara ci fu una vera e propria guerriglia urbana che andò in scena per ore, con un gruppo di ultras metelliani, che imperversò nelle vie adiacenti allo stadio e poi nel centro di San Benedetto, dove distrussero macchine e tutto quello che trovavano sulla loro strada. Ci fu poi un assalto al "Cinema delle palme", dove alcuni cavesi si erano asserragliati, con il locale che subì numerosi danni. Nel corso del campionato di C1 2006-07, le due squadre e tifoserie sono tornate ad incontrarsi, con un clima molto stemperato rispetto al passato, con la mediazione dei sindaci delle due città.

Per i gemellaggi da segnalare il rapporto con i ragazzi di Messina che è molto datato ma anche con Crotone e Lecce.

La curva cavese si dichiara apolitica e in effetti ci sono fianco a fianco ragazzi di destra e di sinistra (con preponderanza di questi ultimi). Impegnati da tempo nel sociale per valorizzare le risorse culturali e sociali della città: si ricorda una coreografia contro il Benevento con un telone di 40 mt. con tutti i monumenti della città il tutto auto-finanziato.

Coreografia Cavese - Benevento

 

Sono stati anche i promotori della prima vera lotta alla repressione negli stadi e da anni sono in prima linea per i diritti del popolo Ultrà d'Italia. Presenti sempre in trasferta con lo striscione Cavese 1919. Dal 2006 la Curva Sud, dove risiedono gli ultras di casa è intitolata a Catello Mari, capitano della Cavese, scomparso in un incidente auto nel 2006.

In questa stagione 2007-08, gli abbonamenti sono 560, e nell'ultimo match casalingo contro il Verona, le presenze allo stadio "Lamberti", sono state attorno alle 4.500 unità. Il record di presenze allo stadio "Lamberti", è di 22.000 persone, nella giornata della sua intitolazione, nella gara Cavese-Milan del campionato di Serie B, 1982-83.

 

Cavese - Gallipoli 05-06