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CAVESE
Società
Sportiva 1919 |
Società
Sportiva Cavese srl 1919
Colori
sociali: maglia blù, calzoncini bianchi, calzettoni blu
con bordo bianco
Sede via
Alfonso Balzico, 46 - 84013 Cava de' Tirreni (Sa)
Tel. e
fax: 089 343474
Sito
web: www.sscavesecalcio.it
E-mail:
ufficiostampa@sscavesecalcio.it / info@sscavesecalcio.it
Stadio
"Simonetta Lamberti", Via Mazzini, 84013
Cava de' Tirreni (Sa). Dimensioni (110 x 65) - Capienza
7.000
Cava de' Tirreni 50.500 abitanti - 560 abbonati
QUADRI
DIRIGENZIALI
Amministratore
unico:
Adolfo Accarino
Presidente: Antonio Fariello
Vice-presidenti: Elio De Sio -
Carlo Pisano
Direttore generale: Gennaro
Brunetti
Marketing e comunicazione:
Alfonso Vitale
Direttore sportivo: Dionisio
Nicola
Team manager: Gerardo Bartiromo
Adetto stampa: Lello Pisapia
Allenatore: Aldo Ammazzalorso sub.
alla 4^ a Renato Cioffi
Allenatore in 2^: Vincenzo Marino
Prep. atletico: Paolo La Rocca
Prep. portieri: Alfredo Geraci
Medico sociale: Antonio Massa
Fisioterapisti: Mario Aurino -
Giorgio Esposito
.........LA
CAMPAGNA ACQUISTI
ARRIVI:
Bernardi (c77-Como), Catalano (c71-Teramo), Frezza
(c80-Gallipoli), Riccio (c74-Avellino), Scartozzi
(c83-Giulianova), Teta (c80-Sorrento), Zaccagnini
(c83-Frosinone), Giampaolo (a70-Crotone), Grieco
(a82-Avellino), Petrazzuolo (p76-Nuorese)
PARTENZE: Arno (d75-Foggia),
Sportillo (d78-Andria Bat), Rodomonti (p83 svin),
Schetter (a82-Messina), Sorbino (c82-svin), Cerchia
(c80-Teramo
LA
ROSA 2007-08
Portieri: Cecere
(72), Criscuolo (71), Petrazzuolo (76)
Difensori:
Cipriani (80), Farina
(79), Geraldi (75), Manzo
(86), Nocerino (75), Panarelli (76), Pierotti
(77), Rossi (72), Unniemi (84)
Centrocampisti: Alfano
(82), Bernardi (77), Catalano (71), Frezza (75), Riccio
(74), Scartozzi (83), Teta (80), Zaccagnini (83)
Attaccanti: Aquino
(79), De Giorgio (83), Ercolano (82), Giampaolo
(70), Grieco (82), Tarantino (79)
PRO
PATRIA - CAVESE
Una prima
assoluta per la Pro, alla ricerca del secondo successo
stagionale interno, la Cavese, terza campana nella
storia, a calcare il manto del "Carlo Speroni",
dopo Napoli e Salernitana.
La squadra
di Cava de' Tirreni la scorsa stagione dopo aver
riconquistato la C1, si è subito presentata al meglio in
categoria con Salvatore Campilongo in panchina, centrando i
play-off, venendo eliminata in semifinale dal Foggia, dove
poi è traslocato l'ex tecnico.
In questa
stagione gli aquilotti del presidente Antonio Fariello, si
propongono quanto meno di centrare lo stesso obbiettivo, con
intenti dichiarati in fase di presentazione estiva della
squadra. La partenza non è stata però delle più felici,
con tre punti in classifica ed un allenatore Renato Cioffi,
già esonerato dopo 4 giornate. Su quale la società
campana aveva puntato molto. L'ex tecnico, in un breve
periodo aveva portato i rossoneri del Sorrento a passare
dalla Serie D alla C1, vincendo anche la supercoppa di C2 lo
scorso campionato. Al suo posto è arrivato il più esperto
Aldo Ammazzalorso, fermo da quasi un anno dopo l'esonero di
Pescara in Serie B, alla fine del 2006. Il tecnico
italo-argentino, non sarà un volto nuovo allo
"Speroni", fu infatti l'allenatore del Treviso che
nel campionato 2002-03, centrò la promozione in Serie B,
con i vari Fabio Gallo (ora al Novara), Dundjierski,
Chianese (ex Pavia ora al Ravenna), Foggia (Cagliari e nel
giro della Nazionale), Ganci, Galeoto, Monticciolo, Lanzara,
Cottavafa.
Domenica
scorsa, Ammazzalorso, ha esordito in casa pareggiando in
rimonta contro il Verona per 1-1, proponendo da subito il
modulo a lui caro il 4-4-2.
Per la gara
contro la Pro, la Cavese dovrà fare a meno di diversi
elementi come l'esperto centrocampista Catalano (ex
Giulianova), messo ko, nell'ultimo incontro per un problema
al ginocchio che gli costerà un mese di stop, quindi
dell'attaccante Ercolano e del difensore Unniemi
squalificati, oltre che del centrocampista Zaccagnini che stà
recuperando da un infortunio. Sembrano invece sulla via del
recupero il secondo portiere Petrazzuolo ed Alberto Bernardi
(77), centrocampista scuola Toro, prelevato in estate dal
Como e vecchia conoscenza dei tigrotti per la sua militanza
con le maglie di Prato e AlzanoVirescit. Elemento in grado
di andare a rete con discreta facilità, pur partendo da
lontano.
La squadra
campana scenderà a Busto, con il chiaro intento di voler
risalire la china e possibilmente di centrare la prima
vittoria in campionato. In settimana anche i cavesi hanno
dovuto fare il conto con il maltempo allenandosi su terreni
pesanti per la pioggia.
Come detto
il tecnico italo-argentino, schiererà la sua formazione con
il 4-4-2, che stante infortuni ed assenti vari dovrebbe
scendere in campo con l'esperto Cecere tra i pali. Elemento
dotato sia dal punto di vista fisico che dell'esperienza. Il
trentacinquenne estremo difensore in passato ha vestito le
maglie della Fermana, Pescara, Messina ed Avellino in B,
sempre come titolare. In difesa rimescola un pò le
carte rispetto ai suoi standard del passato, dove aveva
sempre preferito due centrali forti fisicamente con due
esterni agili e pronti a riproporsi in avanti, invertendo i
fattori. Sugli esterni due corazzieri (entrambi alti più di
185 cm) con destra Panarelli, altro giocatore esperto con
militanza nel Torino, Taranto, FlorentiaViola, Napoli,
mentre a sinistra sinistra il Cipriani autore di
quattro reti la scorsa stagione. Due giocatori che avanzano
spesso sui calci piazzati.
Al centro,
Ammazalorso ripropone la coppia centrale della passata
stagione, formata dal sardo Farina (ex Olbia), con Nocerino.
Coppia che a differenza degli esterni non è formata da due
corazzieri, ma è rapida e veloce, con uomini che non
mollano l'avversario di un millimetro. Come principale
rincalzo l'esperto Geraldi classe 75' ex di Lucchese, Spezia
e Livorno.
A
centrocampo lo sgusciante e tecnico Tarantino (Lucchese
Prato e Crotone), giocatore dal baricentro basso, di
spiccate qualità offensive, al centro Scartozzi alla regia,
al posto di Catalano, con l'ex pistoiese Riccio (Avellino,
Siena e Cosenza), a recuperare palloni e fermare gli
avversari con le buone o le cattive. Dovrebbe essere però
in forse per aver rimediato una botta alla caviglia. Altro
volto noto è Frezza ex Chievo, Torino, Pescara, Foggia e
Savoia che dovrebbe contendersi il posto con De Giorgio, in
quanto negli ultimi allenamenti ha lamentato problemi
fisici.
In attacco
Aquino, giocatore rapido e veloce, con 14 reti in C2, due
campionati fa sempre con la Cavese e l'anno scorso 4 ma in
17 presenze. Punta l'esperto Giampaolo, giocatore che ama
partire spesso palla al piede; per lui un passato nelle
giovanili della Juve, quindi ha vestito le maglie di Spezia,
Pescara, Bari, Verona, Genoa, Cosenza, Palermo, per una
carriera quasi tutta tra A e B, ed un record personale di 20
reti nella stagione 96-97 nella serie cadetta con la maglia
del Pescara. Giocatore letale sui calci piazzati. Squadra,
che manovrà molto palla a terra, cercando improvvise
accelerazioni, con i due esterni che spingono molto, mentre
in avanti Giampaolo cercherà di creare varchi per gli
inserimenti di Frezza (De Giorgio) e Tarantino, con i due
laterali che tagliano spesso e volentieri il terreno di
gioco.
In panchina
con il secondo portiere Criscuolo, dovrebbero trovare posto
Grieco, Rossi ed Alfano, quest'ultimo dotato di un buon tiro
dalla distanza.
In questo
avvio di stagione la Cavese non ha ancora vinto, solo tre
pareggi e due sconfitte e nessun punto esterno. Cinque i
goal fatti e otto quelli subiti.
LA
STORIA
L'Unione
Sportiva Cavese, venne fondata nel 1919, adottando la
maglia blù con pantaloncini bianchi, partecipando
al Campionato di Seconda Categoria. Nel 1921 disputa gli
spareggi per la promozione in Prima Divisione
perdendoli però contro la Nocerina. L'anno dopo il club
si fonde con la Libertas Sporting Club. Al termine del
campionato del 1922 perviene ancora allo spareggio con la
Nocerina, che non si presentò in campo, così la Cavese
venne promossa in Prima Divisione grazie anche alle
mancate iscrizioni nell'allora massima serie calcistica
nazionale, di Puteolana e Salernitana.
La prima
stagione in Prima Divisione fu segnata dalla scomparsa
dell'allenatore-giocatore del tempo, che fece sbandare la
squadra, che riuscì però a mantenere la categoria.
Nella
stagione 1923-24, per un punto manca la qualificazione
alle semifinali di Lega Sud, punto tolto per decisione
della FIGC. Nella stagione seguente,1924-25, giungendo
seconda nel proprio girone campano, accede alle semifinali
di Lega Sud. Nel girone si piazza seconda dietro all'Alba
Roma, che passò alle finali di Lega Sud.
Nell'estate
1925 la società incontra gravi problemi economici e non
s'iscrive, venendo declassata nelle serieminori. Dopo una
lunga crisi venne promossa in Prima Divisione (quarta
serie). Nel periodo viene inaugurato un vero e proprio
impianto sportivo nella città, che verrà intitolato
a Francesco Palmentieri, morto nella guerra civile
spagnola.
Nel
1939-40 la società può viene rinforzata dall'arrivo
di Virgilio Levratto, il famoso centrattacco ligure, che
sfondava le reti, a cui venne dedicata anche un
famoso hit radiofonico del tempo, attaccante della
Nazionale con militanza in Verona, Genoa, Inter e Lazio.
Con Levratto arriva il salto di categoria, e la promozione
in Serie C.
Nella
Terza serie, si piazza a centroclassifica, così come
nelle stagioni successive; nel periodo bellico 43-45,
non disputa nessun campionato.
Alla
ripresa dell'attività calcistica nel 1945-46, la Cavese
avrebbe dovuto partecipare al campionato di Serie C ma non
riuscì a iscriversi per mancanza di fondi; tornando a
disputare un campionato ufficiale solo nel 1948-49 quando
si iscrisse al campionato di Seconda Divisione, che vinse
subito passando alla categoria superiore. In Prima
Divisione, arriva nei primi posti qualificandosi agli
spareggi, che vinse passando in Promozione.
Nel
1951-52, la Cavese vince il proprio raggruppamento, ma a
seguito della riforma dei campionati non passa in Serie C,
ma viene inserito nella nuova IV^ Serie, dove rimane
fino alla stagione 1954-55, quando retrocede ancora in
Promozione; categoria dove rimane fino al campionato
1968-69, rischiando più volte di scendere ulteriormente.
La
risalita inizia nella stagione 68-69, quando i biancoblù,
si piazzano al secondo posto, grazie alle ben 39 reti del
bomber Valerio Franchini, alle spalle del Portici ma la
Lega Calcio decide di ripescarla in Serie D per meriti
sportivi. Con l'ingresso nella nuova stagione, si ha anche
l'inaugurazione dell'attuale stadio Comunale, intitolato
negli anni ottanta a "Simonetta Lamberti".
Tornata
in IV^ Serie la Cavese disputa alcuni campionati di metà
classifica, ma nella stagione 74-75, arriva ultima in
Serie D; di fatto non retrocede, in quanto si fonde con
la Pro Salerno, cambiando denominazione in Pro Cavese.
La nuova
società, ha ambizioni e già nel campionato 1976-77, con
Francisco Lojacono in panchina riesce a conquistare la in
Serie C.
In terza
serie arriva come tecnico Corrado Viciani, in campo
troviamo Giuseppe De Biasi poi alla Pro, nella
sfortunata gestione di Carlo Soldo nell'82-83, in
attacco Messina, in seguito temuto bomber di Atalanta e
Virescit Boccaleone.
Al
termine della stagione 80-81, con presidente Giuseppe
Violante ed allenatore Pietro Santin arriva anche la prima
storica promozione, raggiungendo anche la semifinale di
Coppa Italia di Serie C, dove venne eliminata dalla
Ternana. Per la Serie cadetta, la panchina rimane sempre
in mano a Santin, mentre alla presidenza sale Isidoro
Sica, con Ernesto Bronzetti come direttore sportivo. In
squadra, il nervianese Paleari, tra i pali, il difensore
Chinellato (Roma), Braca (Catanzaro), i fantasisti liguri
Barozzi (Savona, Alessandria) e Repetto (Sampdoria),
Pidone, Pavone ex ala di Inter, Foggia, De Tommasi ex
Bari, Cupini ex mediano della primissima Carrarese di
Orrico, di Pigino, ex secondo portiere del Torino, noto
per le sue uscite spericolate e di Giovanni Sartori,
attaccante prodotto delle giovanili del Milan, destinato
ai tempi ad una grande carriera, ma ora più noto ed
apprezzato come d.s. del Chievo.

Una
formazione della Cavese 1981-82
L'esordio,
arriva però sul neutro di Latina, per gli incidenti
scoppiati la stagione precedente a Campobasso, la Cavese
supera per 2-1 il Verona di Bagnoli le reti 37' Sartori
(C), 47' Fattori (V), 82' Biagini. Il primo campionato di
Serie B, si conclude con una salvezza tutto sommato
tranquilla.
La
stagione 1982-1983 è quella d'oro per il club metelliano,
viaggia a lungo nelle prime posizioni, ma poi cede
leggermente nella fase finale, dell'annata che concluderà
comunque con un ottimo 6° posto a soli due tre lunghezze
da Catania, Cremonese e Como, che poi si giocheranno la
Serie A agli spareggi, riuscendo a tenere il proprio
terreno di gioco inviolato.
Quel
campionato viene ricordato soprattutto per la prestigiosa
vittoria per 2-1 a San Siro contro il Milan di Baresi,
Jordan, Evani, Piotti e Serena. I marcatori di quella
partita Tivelli e Di Michele, hanno riecheggiato a lungo
come coro di scherno per i rossoneri. E' il periodo
dell'estroso Vagheggi in attacco, oltre a Guida,
Piangerelli, Caffarelli e Gregorio.
Per il
campionato 83-84, si chiude un primo ciclo di Santin, in
panchina troviamo Maurizio Bruno, con secondo Ottavio
Bugatti, la squadra sulla carta viene rinforzata con
l'estroso attaccante Vagheggi, il portiere Cesidio Oddi,
Maritozzi, Moscon, Urban e la grande promessa del vivaio
granata Nicola Zagaria, che rimarrà tale. Per lui sei
presenze e poi in seguito l'arrivo alla Pro negli anni
seguenti.
Con il
cambio del manico, e problemi societari in agguato la
Cavese non gira e retrocede in C1. Categoria dove fatica a
ritrovare la propria dimensione, con la squadra affidata
prima a Romeo Benetti, quindi a Corrado Viciani
e, salvezza solo per la migliore differenza negli
sconti diretti contro la Reggina; tra le poche note liete
del periodo nell'84-85, dalla Ternana arriva Gianluca
Signorini, il quale poi da Cava spiccherà il volo
per il Parma di Arrigo Sacchi.
L'anno
seguente guida tecnica a Francesco Liguori, la squadra si
piazza al 5° posto ma viene poi declassata all'ultimo
posto per delibera della CAF, per illecito sportivo ed
cinque punti da scontare nel campionato successivo. In C2
come allenatori Paolo Braca e Bruno Piccioni.
1987-88,
campionato di centro-classifica concluso da Pietro
Fontana, nell'annata seguente ritorna Pietro Santin alla
guida tecnica, e la Cavese arriva al terzo posto ad una
sola lunghezza dal Siracusa promosso in C1. Con l'anno
seguente riassume la denominazione di Pro Cavese, in
squadra due ex promesse del calcio romano, l'ex portiere
della Lazio Marigo ed il centrocampista Attilio Sorbi,
oltre all'ex fantasista del Varese dell'epoca di Fascetti
e del Bologna Ennio Mastalli, per un altro campionato da
metà-classifica.

Cavese
1988-89
Durante
il campionato di C2 90-91, la Cavese venne dichiarata
fallita, dovendo ripartire dall'Eccellenza.
Riassumendo nel corso del tempo la denominazione Cavese.
Risale in
CND, al termine della stagione 94-95, piazzandosi al 4°
posto. La stagione seguente arriva un piazzamento a
centroclassifica, con il bomber Vittorio Torino in
evidenza, autore di 26 centri. E' il trampolino di lancio
per il ritorno in C2, che avviene nella stagione 1996-97,
con in panchina Ezio Capuano, in porta Effice che su
trenta gare subisce ventitre reti, ma ne realizza anche
una, andando in un certo senso a fare concorrenza a
Gioacchino Prisciandaro autore di 10 reti in 21 gare.
In C2 si
piazza all'ottavo posto, da segnalare la presenza
dell'attuale capitano della Fiorentina Dainelli, il quale
arriva dal Modena a Gennaio, timbrando 10 presenze; nella
stagione seguente 1999-00 a Cava de' Tirreni approda
per la prima vota l'ex tigrotto Dino Giannascoli, che
a Gennaio parte per Fiorenzuola, la squadra biancoblù
conclude il campionato al 13°posto. Il campionato
2000-01 vede in panchina Salvatore Esposito, la
stagione non è delle migliori e la squadra campana
retrocede nuovamente in Serie D, dopo diversi cambi di
panchina ed il ritorno di Giannascoli.
Nel
2002-03 ritrova la C2, con ben 25 punti di distacco dalla
seconda i siciliani del Vittoria. Con Somma in panchina
nella stessa stagione vince anche lo scudetto dei
dilettanti battendo l'Isernia 4-2 ai rigori.
Riconquista la Serie C1, al termine del campionato
2005-06, con diverse giornate di anticipo. Vittoria
resa amara dalla scomparsa del capitano Catello Mari,
morto proprio la notte dei festeggiamenti il 16 Aprile
2006 in un incidente stradale.
Lo scorso
campionato i campani sono stati inseriti nel girone B di
Serie C, arrivando ai play-off dove in semifinale sono
stati superati dal Foggia con Salvatore Campilongo in
panchina, passato poi proprio ai rossoneri.
L'ALLENATORE
Aldo
Luigi Ammazzalorso è nato a Escobar (Argentina) il 27.10.51,
da genitori italiani, il padre nativo di Teramo, è tra
l'altro "nipote d'arte", sua madre è la figlia di
Luisito Monti, (centrosostegno della nazionale campione del
mondo 1934 e della Juventus 4 scudetti e 1 coppa Italia).
Giunto
in Italia nel 70 a Pineto (Pe) dove giocò e cominciò poi ad
allenare nel 1986-87, le giovanili locali, l'anno successivo
passa alla guida prima squadra in Promozione che conduce sino
all'Interregionale. Nei due successivi anni allena in
Interregionale, dove vince diversi campionati Vastese (
promozione in C2), Sulmona, quindi S. Egidiese e Teramo (altra
promozione in C2). A Teramo rimane due stagioni, alla ricerca
in vano del salto in C1 Nel 96-97 al Fano (C2), l'anno dopo
Sambenedettese (Cnd) quindi L'Aquila, ennesima promozione
questa volta in C1, dopo i play-off contro l'Acireale. Con i
neroverdi aquilani rimane anche la stagione successiva,
portando la squadra a ridosso delle prime posizioni. Segue la
tappa di Avellino, dove sfiora la promozione in B,
ottenendo i play-off; nel 2001-02 inizia la stagione a Catania
in C1, dove viene esonerato. Nel 2002-03, frequenta il
Supercorso a Coverciano ed ottiene il patentino di Prima
categoria, guidando il Treviso al ritorno in Serie B.
Nel
2003-04, subentra all'ex tecnico biancoblù Loris Dominissini,
sulla panchina dell'Ascoli in Serie B. Quindi le tappe di
Salerno in B, dove però rimane solo sei giornate nel 2004-05.
Segue ann'atta di stop e di nuovo in panchina a Pescara in
Serie B, dove però non dura molto, subendrando a Ballardini e
venendo a sua volta sostituito.
Ammazzalorso
come modulo predilige il 4-4-2, con una formazione, con
due forti centrali fisicamente che fanno scattare spesso
l'off-side, mentre a centrocampo ed in attacco, uomini e
schemi variano a seconda della situazioni, prediligendo la
manovra palla a terra, sfruttando gli inserimenti sulle fasce,
per poi improvvisamente verticalizzare per le punte mettendole
nella miglior condizione per colpire, con lanci lunghi; una
volta in vantaggio non lesina di mandare la palla in tribuna.
Due
i precedenti del tecnico contro la Pro, entrambi quando era
alla guida del Treviso in C1 nel campionato 2002-03, furono
entrambe sconfitte pesanti 1-3 allo "Speroni" alla
9^ giornata il 27 Ottobre del 2002 con reti di 17’
Dundjerski (T), 31’ Matteini (Pro), 77’ Foggia (T), 92’
Chiappara (T) ed altrettanto netta sconfitta per 3-0 a Treviso
alla 26^ il 9 Marzo del 2003, con reti di Chianese e Ganci.
GLI
EX
Nulli i contatti tra le due squadre, solo tre i giocatori
che hanno vestito le maglie dei due clubs. Il primo è
Giuseppe De Biase (nato a Mercogliano in provincia di
Avellino il 13.3.56), che iniziò la sua carriera proprio
nelle fila della squadra campana, per lui con la Cavese 63
presenze ed una rete, nel biennio 77-79 in terza serie,
quindi l'approdo a Busto in C1, proveniente dalla
Reggiana, nell'82-83, con 18 presenze, dopo il suo arrivo
a Novembre. Giocatore di quantità e temperamento, che
aveva dato il suo apporto in quella stagione a Busto,
nonostante la retrocessione arrivata in seguito a svariati
motivi. Fu uno dei pochi a salvarsi in quel campionato.
Il
secondo è Nicola Zagaria (Torino 17.8.64), grande
promessa delle giovanili granata dell'era Vatta, che con
la Cavese compie la sua prima esperienza nel calcio
professionistico dopo essere stato una stellina del
campionato Primavera. L'esperienza con la Cavese in Serie
B, non è certo fortunata, solo sei presenze di cui una
sola partendo da titolare, con la squadra campana che
retrocede in C1.
Lo
"Speroni", lo calca per la prima volta, nella
stagione 85-86 con Roberto Melgrati in panchina, è il
campionato della rincorsa alla C1, persa per due punti, con
un girone di ritorno pazzesco e la beffa della sconfitta
interna contro la Pro Vercelli, davanti a circa 6.000
persone. Zagaria offre scampoli di gioco di alta classe,
con tocchi, finte, serpentine, dribbling ed assist
importanti, ma anche passaggi a vuoto, di cui la squadra
ne risente. Da lui si aspettano i goals, ma lui punta
non è, per un attacco tutto tecnico con Walter Curti,
Onorini e Pistis, ma senza peso in area. Per "Zaga", la
stagione si conclude con 34 presenze e tre reti. Rimane a
Busto anche la stagione seguente dove racimola 21 presenze senza
reti. In una stagione che doveva vedere i tigrotti dare
l'assalto alla C1, invece saranno alle prese con un
campionato a dir poco desolante. Al termine della
stagione, sulla Pro spirano già i venti che
porteranno all'infausto 1987-88, Zagaria lascia la
Pro, dopo due campionati con 55 presenze e tre reti, di
cui una tra le più belle mai viste allo
"Speroni", contro il Pordenone. Palla ricevuta sulla
trequarti, spalle alla porta, controllo volante di
sinistro, palleggio e tiro secco che s'infila nel sette. Un
talento andato perso nel nulla, che i biancoblù si
ritroveranno come avversario nel Chieri, in un altra
infausta stagione 91-92, quella della caduta in
Eccellenza.
Il
terzo ex è Dino Giannascoli, il quale dopo il grave
infortunio subito a Busto nel campionato 96-97, ha cercato
la ripresa girando diverse squadre campane, il primo
approdo è stato a Cava de' Tirreni dove è arrivato nel
Settembre del 1999, in C2. Rimase sino a Gennaio
collezionando 12 presenze, per poi trasferirsi a
Fiorenzuola; altra tappa cavese nel 2000-01, con 13
presenze ed una rete, per poi partire ancora a Gennaio
questa volta alla Puteolana.
Menzione
speciale per lo sfortunato Andrea
Ceccotti
che nel campionato 85-86 arriva alla Cavese, ma non
scende mai in campo, andando poi alla Massese, ad inizio
stagione.
Un
particolare curioso riguarda due calciatori. il primo
riguarda il nervianese Paleari, portiere della Cavese in
B, che non ha mai vestito la maglia della Pro, il secondo
è per Teta giocatore dell'attuale rosa cavese, che è
nato a Busto Arsizio (24.06.80), ma probabilmente era solo
di "passaggio", perchè fino ad ora la sua
carriera si è svolta solo in formazioni meridionali.
UN
TORMENTONE A SAN SIRO CON LA CAVESE E TIVELLI
Nei
derbies Inter-Milan e negli altri incontri sentiti dalle
avversarie storiche dei rossoneri, per anni hanno
riecheggiato e, talvolta si odono ancora i cori "Cavese-Cavese"
e "Tivelli goal". Il motivo? La vittoria
dell'allora sconosciuta Cavese, classico Davide contro
il Golia-Milan, quell'anno sprofondato in Serie B, per
motivi prettamente sportivi, dopo la retrocessione
d'ufficio per il calcio scommesse di alcuni anni prima.
Quella
di San Siro contro i rossoneri fu, almeno fino ad ora,
la partita più importante della storia della Cavese.
Per lo storico appuntamento di quel 7 Novembre 82, tutta
la città campana si mobilitò. Ci fu un vero e proprio
esodo di tifosi da Cava de' Tirreni, con i supporters
biancoblù, che si radunarono in Piazza Duomo a Milano,
dandosi appuntamento con gli emigrati al Nord, giunti
appositamente anche dalla Svizzera, Francia e Germania.
Circa 9.000 i cavesi che arrivarono quindi a San Siro da
pochi anni diventato "Meazza", in onore del
"Peppin", che oltre a vestire le maglie delle
due squadre milanesi, anche se a dire il vero fu sempre
un cuore nerazzurro, fu anche allenatore-direttore
tecnico della Pro Patria in Serie A.
L'avvenimento
fu particolarmente sentito anche dalla "Gazzetta
dello Sport", perchè il direttore del tempo era
Gino Palumbo, nativo proprio di Cava de' Tirreni, con il
quotidiano di via Solferino, che diede ampio risalto al
match, nei giorni precedenti.
Già
nella mattinata di quella domenica Cava de’ Tirreni,
visse un atmosfera particolare, la tensione era alta per
l'evento che contagiava un po tutti. Insomma poteva
essere già festa grande, il fatto di giocare a San
Siro per i tifosi campani, ma il destino ha in
sempre in serbo, qualcosa di speciale.

Una
formazione della Cavese 1982- 83
Alle 14.30 Milan e Cavese, scesero sul terreno di gioco
del "Meazza", i rossoneri guidati da Ilario
Castagner i biancoblù dal baffuto Pietro Santin.
Sembrava una formalità per i diavoli, che già
guardavano al ritorno in Serie A.
La
partita sembrò subito una formalità per il Milan, che al
ventitresimo andava a segno con lo scozzese Joe Jordan,
con un colpo di testa, classico del repertorio dello
"squalo", con la palla che forse non aveva
varcato completamente la linea. I rossoneri si
limitarono a controllare, mentre dall'altra parte gli
uomini di Santin, presero convinzione ed già al
ventiseiesimo, arrivarono al pareggio, Tivelli se ne andò
sulla sinistra superando Tassotti, lasciando
partire un tiro in diagonale che superò Piotti.
Il
Milan venne colto di sorpresa dal pareggio, mentre gli
ospiti si caricarono ulteriormente e nella ripresa
raddoppiarono. L'ex interista Pavone, lotta in velocità
con Evani, e dal fondo crossa al centro per Di Michele
che di testa supera per la seconda volta il portiere
rossonero. 2-1 per la Cavese e per il Milan iniziò la
il tormentone di Cavese e Tivelli.
Le
formazioni in campo a San Siro:
MILAN:
Piotti, Icardi, Pasinato, Tassotti, Baresi, Cuoghi,
Battistini, Jordan, Verza, Serena.
CAVESE:
Paleari, Gregorio, Pidone, Bitetto, Guida, Guerini,
Cupini, Piangerelli, Di Michele, Pavone, Tivelli.
Da
segnalare che i due portieri in campo Paleari di
Nerviano e Piotti di Gallarate, pur essendo della zona,
non hanno mai vestito la maglia della Pro, a spia di un
settore giovanile biancoblù che dopo Regalia, si andò
lentamente ad esaurire....
Paleari
con la maglia della Cavese
I
PRECEDENTI
Campionati
in Serie A:
Pro Patria 12 - Cavese nessuno
IL
TIFO CAVESE
Gli
aquilotti di Cava de' Tirreni, hanno dalla loro, come in quasi
tutte le piazze meridionali, un buon seguito, in questo
campionato nelle trasferte in Lombardia e Veneto le file dei
sostenitori cavesi, hanno anche il sostegno degli emigrati che
vanno a sostenere la loro squadra, arrivando da Milano, Torino
e qualcuno dalla vicina Svizzera.
Il
movimento ultras a Cava de Tirreni ha una lunga storia,
una storia che negli anni ha portato i cavesi ad essere senza
ombra di smentita una delle tifoserie in Italia più compatte
ed unite e di mentalità. Intorno al 1975 quando la squadra
assunse la denominazione di Pro Cavese comparvero le
prime scritte rudimentali su striscioni artigianali con i nomi
classici di quegli anni: Commandos, Aquile, Ultrà.
Ma
è nel 1977 che nella città di Cava, "Dody" fa
nascere la Falange d'Assalto un gruppo che già dal nome,
dichiaratamente di estrema destra, fa capire molto. Lo
striscione con l'aquila nel centro, il largo uso di bandieroni
e una mentalità d' elitè ne fanno un modello da imitare per
i nascenti gruppi del sud Italia di quei caldi anni settanta. Successivamente
alla Falange e per un breve periodo nascono anche i Wanderers,
politicamente di sinistra, e tra i primi in Italia a scegliere
questo nome (I vagabondi) e per un bel po di anni tifano in
curva contigui senza contrapposizioni ideologiche. Dalla
loro unione nel 1984 nascono gli Ultrà Cava che resteranno al
comando della curva biancoblù sino al 1990.
I
reduci del gruppo sono ora presenti dietro la sigla BT667.
Anni dopo, nel 1998, nascono gli Acid Boys con il loro motto
tipo "Diffidate dalle imitazioni", che avevano
saputo rinnovare la mentalità e l'estetica di un gruppo che a
livello di serie C è sempre stata tra le più calde,
eclettiche, esuberanti, legata profondamente alla storia e
alle tradizioni della propria città e delle aquile da loro
seguite ovunque specie appunto nel periodo magico degli
ottanta (80-84) che coincide con la Cavese in serie B guidata
da Santin che ottiene uno storico successo a San Siro contro
il Milan. I cavesi sono stati sempre presenti non hanno mai
mollato, trasferte in grandissimo numero come detto non solo
nei campionati di vertice della serie B ma anche nell'
umiliante parabola discendente del successivo declassamento in
serie C2 e del fallimento che obbligherà la squadra campana a
ripartire dai campionati dilettantistici. La formazione
campana anche nelle categorie minori ha avuto l'appoggio del
suo tifo di ottimo livello.
In questo delicato periodo il tifo è coordinato dagli Acid
Boys e dal nucleo Mods (i veterani, primo striscione nel 1988)
e in questi anni si deve ai gruppi cavesi l'originalità del
coro sulle note di "Amico è..." di Dario Baldan
Bembo, poi copiato in tutti gli stadi non solo italiani.
Nel
periodo proliferano una infinità di sigle; tutte
riconducibili a gruppi e mini gruppi di quartiere o paesi
limitrofi:Aspro Group, Trash Boys, Brigata, Crazy Girl,
Epitaffio. Anche i Viking che restarono in curva sud per
parecchi anni. In questo periodo il ritrovo è il Club Amici
della Cavese.
Lo
spirito della vecchia guardia cavese è rappresentato dai Noi
di Cava. Nella stagione 1997-98 nasce (e cesserà dopo pochi
anni) l'Avanguardia. Gli Acid Boys rimangono alla guida della
curva saldamente e lo sono tuttora. Le rivalità: Salerno.
Questa è la più sentita dal popolo biancoblù con una
diatriba tra le due città che distano meno di 10 km, che ben
oltre l'ambito sportivo. Nel 1924 il primo accesissimo derby
disputato in un atmosfera già caldissima per l'epoca.
L'atmosfera tra le due tifoserie si è però stemperata, dopo
la scomparsa del difensore e capitano degli aquilotti Catello
Mari, scomparso in un incidente d'auto, proprio la sera dei
festeggiamenti per l'ultima promozione in C1 il 16 Aprile
2006.
Altre
forti rivalità con Pagani vista la vicinanza tra le due città
e anche in genere tutte le squadre campane come Nocerina,
Savoia, Turris e Juve Stabia. Sentita anche quella con
Campobasso, Latina, e da qualche anno Taranto. Da registrare
negli anni 80' una fortissima rivalità con la Sambenedettese,
con sfide infuocate sul campo e, soprattutto,
sugli spalti, con gare tutte concentrate in un breve lasso di
tempo dall'80 all'84. Le prime in serie C, e le
altre in serie cadetta. Clima surriscaldato aiutato anche
al tempo dalla conformazione dello stadio marchigiano "Ballarin". Il
10 Aprile del 1982, nello stadio marchigiano si gioca la 10^
giornata, di ritorno del campionato di Serie B, tra Samb e
Cavese, sul campo vincono i rossoblù per 1-0, ma a fine gara
ci fu una vera e propria guerriglia urbana che andò in scena
per ore, con un gruppo di ultras metelliani, che imperversò
nelle vie adiacenti allo stadio e poi nel centro di San
Benedetto, dove distrussero macchine e tutto quello che
trovavano sulla loro strada. Ci fu poi un assalto al
"Cinema delle palme", dove alcuni cavesi si erano
asserragliati, con il locale che subì numerosi danni. Nel
corso del campionato di C1 2006-07, le due squadre e tifoserie
sono tornate ad incontrarsi, con un clima molto stemperato
rispetto al passato, con la mediazione dei sindaci delle due
città.
Per
i gemellaggi da segnalare il rapporto con i ragazzi di
Messina che è molto datato ma anche con Crotone e Lecce.
La
curva cavese si dichiara apolitica e in effetti ci sono fianco
a fianco ragazzi di destra e di sinistra (con preponderanza di
questi ultimi). Impegnati da tempo nel sociale per valorizzare
le risorse culturali e sociali della città: si ricorda una
coreografia contro il Benevento con un telone di 40 mt. con
tutti i monumenti della città il tutto auto-finanziato.
Coreografia
Cavese - Benevento
Sono
stati anche i promotori della prima vera lotta alla
repressione negli stadi e da anni sono in prima linea per i
diritti del popolo Ultrà d'Italia. Presenti sempre in
trasferta con lo striscione Cavese 1919. Dal 2006 la Curva
Sud, dove risiedono gli ultras di casa è intitolata a Catello
Mari, capitano della Cavese, scomparso in un incidente auto
nel 2006.
In
questa stagione 2007-08, gli abbonamenti sono 560, e
nell'ultimo match casalingo contro il Verona, le presenze allo
stadio "Lamberti", sono state attorno alle 4.500
unità. Il record di presenze allo stadio "Lamberti",
è di 22.000 persone, nella giornata della sua intitolazione,
nella gara Cavese-Milan del campionato di Serie B, 1982-83.

Cavese
- Gallipoli 05-06
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