LA NOSTRA PROSSIMA AVVERSARIA
RAVENNA CALCIO srl (2001)
Stadio
“Bruno Benelli” – Via Punta Stilo, 29 – Ravenna
Dimensioni
(105 x 68) Capienza 12.020 spettatori.
Colori
sociali: maglia rossa con colletto e bordi gialli, pantaloncini rossi,
calzettoni rossi con bordo giallo.
Ravenna
città 135.000 abitanti – Totale
provincia 360.000 abitanti.
Campagna
abbonamenti ancora aperta
Presidente:
Gianni Fabbri
Direttore
Sportivo: Giorgio
Buffone
Relazioni:
Enrico Marinò
Segretario:
Oscar Visani
Allenatore:
Paolo Dal Fiume
All.
2^ e Prep. Atl.: Carlo
Simionato
ARRIVI:
Zamboni (c73-Melfi fp), D’Ascanio (a86-Montegiorgese), Cavagna (c85-Juventus),
Lorenzi (c85- Atalanta), Pisacane (d86-Genoa), Succi (a81-Chievo via Lucchese),
Giraldi (c74-Lucchese), Creanza (d83-Bari), Improta (a84-Triestina)
PARTENZE: Sebastiani (a82-Forlì), Gennari (d72-Venezia), Moscelli
(a76-Lodigiani), Lodi-Rizzini (d82) e Jidayi (c84-Castel S. Pietro), Biondini
(c87-Russi)
LA ROSA
Portieri:
Capecchi (74), Rossi (86)
Difensori:
Anzalone (78), Ballanti (74), Bianchi (82), Creanza (83), Giannella (78),
Mussoni (80), Pisacane (86), Tosi (76)
Centrocampisti:
Affatigato (76), Antonelli (81), Cavagna (85), Clementini (73), Galuppi
(78), Giraldi (74), Lorenzi (85), Pizzolla (81), Semprini (83), Zamboni (73)
Attaccanti: D’Ascanio (86), Improta (84), Sebastiani (82), Succi (81)
QUANTO
COSTA SEGUIRE IL RAVENNA 2005-06
Tribuna centrale: 300 euro (330 dall’8 agosto)
Laterale: 250 (275)
Parterre 170 (210)
Distinti 140 (170), curva 100 (110)
Confermate le
agevolazioni della passata stagione, come l’ingresso gratuito nei distinti per
donne, ragazzi under 14 ed anziani over 65, categorie che avranno invece diritto
ad un abbonamento ridotto negli altri tre settori. La Tribuna Vip resta
riservata ai soci sostenitori, quelli che hanno aderito o aderiranno alla
campagna “Ravenna per il Ravenna”.
GLI
ULTIMI CINQUE CAMPIONATI
2000-01 Serie B 19° posto, retrocessa in Serie C1 - Fallita accede
all'Eccellenza - All. Santarini / Angeloni / Rumignani / S. Di Chiara
2001-02 Eccellenza 1° posto, PROMOSSA in Serie D – All. Zarattoni
2002-03 Serie D/d 1° posto, PROMOSSA in C2 - All. Gadda
2003-04 Serie C2/b 6 ° posto - All. Gadda / Jaconi / Gadda
2004-05 Serie C2/b 2° posto, vince la finale play-off contro la Cisco
Lodigiani, PROMOSSA in C1 - All. Dal Fiume
PRO
PATRIA – RAVENNA:
Arbitro Sig. Vuoto
Tigrotti
che ritornano a giocare in casa, dopo la vittoria esterna di Fermo, con un buon
morale, contando su un Temelin già a 3 reti e ritrovando finalmente Luca
Perfetti ed Alex Gibbs (al suo esordio assoluto) che potrebbero sedersi in
panchina, ma con il “marine” Perfetti, non è detta l’ultima parola per un
ritorno a tempo pieno, direttamente dal fischio d’avvio.
Nello
stesso tempo mr.Discepoli, dovrà fare a meno di diversi uomini pesanti a
centrocampo come Tramezzani (infortunio) e Vecchio (squalifica), oltre che di
Barison, sul cui infortunio al ginocchio è ancora tutto da valutare. La
formazione biancoblù, quindi è già fatta, e ricalcherà quella scesa in campo
nelle Marche, con la speranza che una settimana in più di allenamenti ed il
clima più fresco, non portino ancora i cali di prestazione visti nella ripresa
contro Spezia e Fermana.
L’avversario
si presenta ostico, motivato e con il morale alto, per la ritrovata C1 in breve
tempo dopo il fallimento del 2000-01 e con in tasca la vittoria a tavolino conto
il Genoa, dopo aver perso sul proprio campo per 3-1. Una vittoria d’ufficio
che portà così a ben 33 i risultati utili consecutivi per i giallorossi.
La
squadra è affidata a Paolo Dal Fiume (ex giocatore di Varese, Monza e Perugina
negli anni 70/80), già sulla panchina del Mestre nelle scorse stagioni. I
romagnoli hanno confermato il blocco vincente della scorsa stagione, tra cui il
portiere Capecchi (ex Cittadella), del difensore Anzalone, dei centrocampisti Pizzolla
e Galuppi (ex CasteldiSangro), oltre a quelle dei 4 “riminesi” Bianchi,
Ballanti, Semprini e Mussoni. Nell’ultimo
calcio mercato i giallorossi si sono rinforzati con gli innesti di Giraldi e
Succi dalla Lucchese, oltre che con i giovani Creanza, Pisacane, Cavagna e
Lorenzi.
Nulla da fare
invece per il bomber Moscelli, che ha preferito le lusinghe della Lodigiani
(C2), che gli ha offerto un mega-contratto. Al suo posto, come detto è arrivato
l’ariete Succi, l’ultima stagione alla Lucchese, ma di proprietà del Chievo.
Contribuendo notevolmente alla salvezza dei rossoneri toscani.
Nell’ultimo
test amichevoli i giallorossi hanno superato 4-2 il Fusignano (Eccel), con una
formazione molto camuffata, provando un 3-5-2. Nel clan romagnolo, ci sono
alcuni giocatori con problemi
fisici, come Anzalone, Bianchi e Giannella, tutti difensori, che potrebbero
saltare il match con la Pro, oppure andare in panchina. Ravenna che allo
“Speroni” dovrebbe schierarsi con un 4-4-2, schierato la scorsa settimana in
casa contro il Genoa, che potrebbe diventare poi un 4-4-1-1.
Tra i pali
l’esperto Capecchi, 30enne ex Cittadella, con una buona carriera alle spalle,
elemento che trasmette sicurezza al reparto difensivo, che tenendo conto del
problema fisico di Anzalone e Giannella, dovrebbe schierarsi con Creanza
(Giannella), Mussoni, Ballanti (Bianchi), Zamboni (Anzalone). Centrocampo con
Galuppi e Pizzolla sugli esterni, con l’ex Lucchese al centro, con il doppio
ruolo di rompere l’azione avversaria e reimpostare il gioco, vertice avanzato
il giovane Cavagna, arrivato dalla Juve, ed autore di un goal spettacolare
contro il Genoa, con stop, dribbling secco a rientrare e gran tiro secco dal
limite.
In
attacco la coppia Succi, giocatore dal gran fisico, molto mobile e dotato di
grandi colpi tecnici, il quale sembra aver un conto aperto con la Pro, visto che
più volte è stato vicino a vestirne la maglia, ma a cui ha già segnato con le
maglie di Padova (gran goal di tacco al volo all’Euganeo nel 2002-03) e lo
scorso anno con la maglia della Lucchese.
In coppia con
Succi, il 21enne Improta, arrivato in prestito dalla Triestina, ma la scorsa
stagione titolare in C2 al Bellaria, con 36 presenze ed 8 reti. L’ex lucchese,
dovrebbe agire come punta più avanzata, il classico centravanti boa, ma in
grado di spaziare per tutto il fronte di attacco, con Improta posizionato
qualche metro più indietro, ed alle spalle Cavagna pronto agli inserimenti;
altra variante riguarda Clementini, che come nell’ultima gara contro il Genoa,
potrebbe entrare nella ripresa, per rendersi pericoloso negli inserimenti da
lontano. Nei momenti “caldi”, potrebbe essere avanzato anche Anzalone, per
via del fisico prestante.
In panchina
l’altra punta, il giovane D’Ascanio che la scorsa stagione nell’Eccellenza
marchigiana, ha segnato 12 reti.
A livello
statistico, due annotazioni; la prima riguarda le partite precedenti tra
biancoblù e giallorossi. Nei soli quattro incontri disputati la Pro, non ha mai
superato i romagnoli, contando anche due pesanti sconfitti nella stagione 57-58
in Serie C, quella senza retrocessioni, per 4-0 a Ravenna e per 5-2 a Busto.
La seconda
riguarda l’arbitro Vuoti di Livorno, con cui la Pro, non ha mai avuto un
“buon feeling”, negli incontri precedenti.
1^
Giulianova – Ravenna 1-1:
2^
Ravenna – Genoa 3-0 a tavolino
Come
per la Pro Patria, anche il Ravenna, vede la sua nascita da una società
sportiva che si occupava di diversi sport. Per i romagnoli sono due, l’Unione
Sportiva Ravennate (1875) e la Ginnastica Forti per essere Liberi (1881).
La
nascita ufficiale di un sodalizio calcistico a Ravenna, risale al 1913,
con la fondazione della sez. Calcio dell’U.S. Ravennate, che prende i
colori giallorossi. Al termine della prima guerra mondiale, viene fondato una
seconda società calcistica l’Audace Football Club.
Un
anno dopo, esattamente il 25 gennaio 1920 le due società si fondono, dando vita
all’Unione Sportiva Ravvenate.
Esattamente
un anno dopo, nel febbraio 1921, avviene una seconda fusione, che vede coinvolte
la U.S. Ravennate e S.G. Forti per essere Liberi. La nuova società, assume la
denominazione di Unione Sportiva Ravennate Forti per essere Liberi. Con questa
denominazione partecipa al suo primo campionato ufficiale, in Promozione
Emilia-Romagna, piazzandosi 2^.
Nella
stagione 1922-23, viene esclusa dal campionato per aver rinunciato a partecipare
ad alcune partite e viene poi riammessa in Terza Divisione. Rimane in categoria
fino alla stagione 1926-27, quando vince il proprio girone, venendo promossa in
2^ Div.
Prima
dell’inizio della stagione 28-29 la U.S. Ravennate Forti per essere Liberi si
scioglie e le varie sezioni sportive si costituiscono in diverse società. Con
questo atto nasce l’Associazione Calcio Ravenna.
La
stagione 1929-30, è quella del salto in 1^ Divisione. Rimane nella Terza Serie
del Calcio italiano, fino alla stagione 34-35, collezionando piazzamenti medio
bassi. Al termine di quel campionato, retrocede nel campionato regionale.
L’anno
seguente, il piazzamento al 6° posto vale il ripescaggio in Serie C.
In Serie C, insegue per alcune stagioni il salto nella serie cadetta,
piazzandosi sempre tra il 2° e 3° posto.
Nel
40-41, vince il proprio girone, ma poi perde il diritto di disputare le finali,
per peggior differenza reti contro il Pescara.
Nel
1944, partecipata al Torneo Misto Alta Italia, conquistando il 3° posto nel
girone emiliano-romagnolo.
Al
termine della 2^ guerra mondiale, con la ripresa delle attività sportive, la
squadra ravennate, viene iscritta alla Serie, nel raggruppamento Nord, ottenendo
il 3° posto nel proprio girone.
Nel
1946 3^ fusione, tra l’A.C. Ravenna e la S.S. Edera, con la nuova società che
prende il nome di Società Sportiva Edera Ravenna.
Nella
prima vera stagione del dopo guerra retrocede dalla Serie C, ma viene poi
ripescata per allargamento dei quadri.
Non
si salva invece la stagione successiva e così piomba nel campionato di
Promozione regionale.
Nel
1949, cambia ancora denominazione e diventa Unione Sportiva Ravenna.
Dalla
Promozione sale al termine del campionato 50-51, ma balla una sola stagione,
infatti insorgono problemi economici nella gestione della società e accumula
due retrocessioni di fila, passando prima in
IV^ Serie e poi in Promozione.
Nel
1954 ennesimo cambio di denominazione, con il passaggio a Sarom Ravenna. Il
54-55, vince il campionato di Promozione e passa in IV^ Serie.
Al
termine della campionato 56-57, torna in Serie C, vincendo anche lo scudetto della IV^ Serie e la
stagione successiva sfiora l’approdo in B, piazzandosi al 3° posto. Buona
anche la stagione successiva con il 6° posto, in C. Nella stagione 57-58, c’è
il primo confronto diretto tra ravennati e biscotti, in un campionato di Serie
C, che non prevede retrocessioni.
Gare
che arridono decisamente ai romagnoli, con un secco 4-0 all’andata ed un
perentorio 5-2, inflitto alla Pro a Busto. Và un po’ meglio la stagione
successiva, con li tigrotti che pareggiano a Ravenna, ma vengono ancora
sconfitti in casa per 0-1
Per
i ravvennati, seguono campionati nella stessa categoria con piazzamenti
medio-bassi, e nel 1964 riassume la denominazione di Unione Sportiva Ravenna.
Nel
1966-67, si salva dalla retrocessione, vincendo lo spareggio salvezza con lo
Jesi.
Retrocessione
che arriva al termine del campionato 1970-71, chiuso all’ultimo posto
concludendo così, un ciclo di 13 stagioni nelle Terza Serie nazionale.
Immediata è però la risalita e l’anno successivo i giallorossi sono di nuovo
in Serie C.
Arriva
una crisi societaria, che porta prima ad una salvezza sofferta per un punto nel
74-75, poi ad una nuova caduta in Serie D, al termine del campionato 75-76, con
l’ultimo posto. E nella stagione successiva, il Ravenna rimedia un altro
scivolone che lo porta in Promozione.
Si
cerca di risalire almeno un gradino, nella scala calcistica, ma la il salto di
categoria è sfiorato per 3 stagioni consecutive con un 4° e due secondi posti.
Ma sono gettate le buone basi tecniche così nel 1980-81 la squadra romagnola
affidata, in panchina al Prof. Landi, e come D.S. può contare su Rino Foschi
(attuale D.S. del Palermo), centra il doppio passaggio, prima in Interregionale
e poi in C2, vincendo entrambi i campionati.
Il
primo campionato di C2, viene concluso al 12^ posto, con Landi che viene
sostituito da Paolone Ferrario, in campo troviamo il giovane Dadina tra i pali,
poi al Cesena in B e A, il fantasista Balacich (poi a Legnano, Casale e Novara),
ed il libero e capitano Farabegoli.
Nella
stagione successiva la squadra del Presidente Saturno Bucci, si affida alle cure
dell’esperto trainer Vasco Tagliavini, potendo contare anche sull’apporto
del veterano libero Francesco Scorsa, bandiera dell’Ascoli di Rozzi in Serie
A, ma le cose non funzionano e i giallorossi retrocedono nuovamente in
Interregionale.
In
Interregionale rimane una sola stagione, ed trova un giovanissimo giocatore
biondo che fa ammattire i tifosi, il funambolico Marco Nappi, che poco più che
17enne, segna 13 reti, contribuendo notevolmente alla vittoria finale dei
ravvenati, allo sprint sulla Sant’Arcangiolese, per un punto. La stagione
successiva, pur cambiando ben 37
giocatori e due tecnici, centra un ottimo 4° posto, a pari merito con Matera e
Jesi, nel girone C della C2. Con Nappi che segna 4 reti in 24 presenze.
Ai
nastri di partenze del campionato 1986-87 la squadra è ancora affidata ad
Eugenio Fantini, in panchina, arriva il 10° posto, con Giancarlo Magrini, che
subentra al tecnico.
Nell’87-88,
11° posto sempre in C2, con in campo Massimo Mezzini (poi alla Pro nel 98-99), che segna 11 reti.
Una
formazione del Ravenna, stagione 1988-89, Serie C2/B
La
stagione 1989-90 vede i ravvenati per la prima inseriti nel girone Nord della
Serie C2, con in panchina Marino Perani, ex bandiera del Bologna, per una parte
del cammino. In squadra,. In squadra il portiere Cesidio Oddi, la giovane e
tecnica punta Sgherri, oltre all’ex tigrotto Ivan Pazzini che in quel
campionato accumula 21 presenze.
Con
il campionato 1990-91, arriva una decisa svolta per la formazione di Ravenna,
con l’approdo alla presidenza della Famiglia Corvetta, armatori locali, che
prepara un programma ambizioso per il sodalizio giallorosso. Chiama due ex
bandiere del Verona, dell’era Garonzi, come D.T. Giancarlo Cadè, una vecchia
volpe dei campi di gioco ed in panchina Pier Luigi Busatta,
con alle spalle una buona esperienza nel settore giovanile dei gialloblù.
Arrivano il portiere De Grandi, il centrocampista Antonioli (ex Legnano e
Virescit), dalla Solbiatese, l’esterno Dal Balcon e, per la linea mediana
Pavanel, Melotti e Pederzoli. In attacco Corrado Baglieri e l’ex bomber del
Cesena, Oliviero Garlini. Il Ravenna inserito ancora nel girone Nord, và vicino
alla promozione, rimanendo a lungo a lottare con le prime, ma alla fine ha la
meglio il Palazzolo con 3 punti di vantaggio e per 2, la coppia Spal-Solbiatese,
che si giocherà poi lo spareggio promozione.
1992-93,
Corvetta non vuole lasciarsi sfuggire il salto di categoria, affidandosi
all’ora quasi esordiente Gigi Del Neri. Nella rosa diversi giocatori
importanti, in difesa Sotgia, Marrocco e Stefano Torrisi (Bologna, Parma, Milan,
Reggina), centrocampo con sempre Antonioli in regia, con Giorgetti, in attacco
il fantasista Buonocore (idolo della tifoseria), Cosimo Francioso, Pisasale e
Sambo. I ravvennati, centrano la storica promozione in C1, senza particolari
problemi, davanti al Leffe e staccando le altre concorrenti Mantova e Varese su
tutte.
In
C1, Corvetta si affida in panchina ad un altro tecnico di belle speranze
Francesco Guidolin, che basandosi sul blocco della stagione precedenze, schiera
tra i pali schiera il 22enne
Francesco Toldo, in attacco l’ariete Loris Pradella, ideale terminale per il
gioco di Buonocore e Francioso, supportati a loro volta dall’esterno,
Cristiano Scapolo, cresciuto nelle giovanili della Pro. Un cammino importante si
dall’avvio di stagione, con un ottimo gioco, portano i giallorossi in testa, e
per alcune giornate possono contare anche sulla classe di Lamberto Zauli. Alla
fine il Ravenna centra l’ennesimo doppio salto della sua storia passando, per
la prima volta in Serie B con il Vicenza.
Per
la serie cadetta, la società si affida inizialmente per la panchina all’ex
D.S. della Pro e del Genoa Claudio Onori, ma dopo solo 7 giornate passa
all’esperto Pierluigi Frosio, con dietro alle scrivanie a Beppe Marotta,
mantenendo gran parte della rosa della stagione precedente, a cui si aggiungono
lo sfortunato Enrico Cucchi, in porta Davide Miccillo ed in avanti una coppia
formata da Tacchi (III°) e “Bobo” Vieri. I 12 goal di Vieri, però non
bastano alla salvezza ed arrivano il 18° posto che riporta in C1.
Dalla
C1, riparte sempre con Marotta in panchina, Rino Foschi, che torna ad occupare
la carica di D.S. ed in panchina un altro emergente Alberto Cavasin. La squadra
perde i goal di Vieri, ma trova quelli di Fabris e d’Insanguine, In porta
Doardo ed in difesa William Viali, oltre alla solita verve di Buonocore a metàcampo,
dove in cabina di regia troviamo il legnanese Massimo Gadda, che và a
supportare la manovra di Lamberto Zauli (ex Vicenza e Palermo, ora alla Samp),
tornato dal Crevalcore. Cavasin viene esonerato ed al suo posto arriva Adriano
Buffoni. La squadra centra i play-off, con il 5° posto, ma viene superata in
semifinale dalla Pistoiese (0-0 e 0-1).
La
squadra viene affidata ad un vero esperto della categoria come Giorgio Rumignani,
che mantiene l’ossatura della squadra, inserendo in difesa Vittorio Mero,
prelevato dal Crevalcore, oltre ad un vero totem della categoria come Pregnolato.
In attacco arriva Stefan Schwoch, dal Livorno.
E’
il ritorno in Serie B, per il Ravenna, con la promozione conquistata con largo
anticipo, trascinata dai 21 goals di Schwoch e dalle giocate di Zauli, che sigla
anche 6 reti.
In
B, la Famiglia Corvetta, affida la squadra ad un altro “emergente”, di
sicuro valore, come Walter Novellino (Sampdoria), inserendo in rosa, che rimane
la stessa giocatori di esperienza, come Inchini e Luppi, centrando così la
miglior stagione in serie cadetta, con l’8° posto, nonostante i 3 punti di
penalizzazione.
Nel
1997-98, in panchina troviamo Sandreani, gli innesti più importanti sono in
difesa Sean Sogliano e per il centrocampo, il capelluto ex Inter ed Ancona,
Felice Centofanti, Ciccio Dell’Anno, e Bergamo (ex Padova, Modena) . La
squadra naviga in brutte acque, e viene affidata a Santarini, che la conduce in
salvo.
98-99
Santarini è confermato in panchina, per una squadra che può contare
sull’estro di Polesel, ma che presto finisce per sentire il richiamo della sua
laguna veneta, oltre che del bomber Silenzi in avanti, di ritorno dalla sua
esperienza in Inghilterra. Campionato concluso al 10° posto.
1999-00
tocca ad Attilio Perotti, la guida tecnica; tra i giocatori in porta Cervone, in
avanti la coppia Murgita e Grabbi, con il Ravenna che si conferma ancora a metà
classifica.
2000-01,
la squadra presenta oltre ai soliti Dell’Anno, Pregnolato, Sotgia, anche
Gelsi, Dal Moro, Colacone, Scarlato, oltre al ritorno di Scapolo dal Napoli, e
la meteora bulgara Chomakov.
In
panchina si alternano in molti, da Angeloni, a Santarini, Rumignani fino
all’estremo di Stefano Di Chiara, ma la formazione romagnola non si solleva
mai dal fondo, concludendo al penultimo posto scivolando in C1.
Una
retrocessione che porta con sé, anche il fallimento societario e la conseguente
fine dell’era-Corvetta, la migliore per i colori giallorossi. Si deve
ripartire dall’Eccellenza, con una nuova società chiamata Ravenna Calcio
2001, preseduta da Gregori, che prende il posto dell’Unione Sportiva Ravenna
1913.
La
squadra conserva la bandiera Pregnolato, a cui si affiancano un bomber esperto
per le categorie come Ristic, e si mette in luce Mingozzi (84-la scorsa stagione
al Perugia, ora alla Samp). In panchina Zarattoni. I giallorossi al termine
della stagione centrano subito la promozione in Serie D.
2003-04,il
Ravenna affronta la C2, nel girone B, con un cambio societario,
Gregori lascia alla Famiglia Ferlaino, che aveva guidato il Napoli di Maradona,
alla conquista degli scudetti.
Il tecnico è ancora Massimo Gadda, che deve assemblare una squadra
tutta nuova per la categoria, con Ottofaro e Migliorini (ex Cittadella),
Affatigato, Ferronato (ex Varese e Padova), gli attaccanti Moscelli (ex Treviso
e Catanzaro) e Morgan Egbedi (ex Novara e Pro Vercelli, attualmente al Monza)
oltre all'ennesimo ritorno di Buonocore. Gadda dura solo 4 giornate ed arriva
Osvaldo Jaconi, i giallorossi viaggiano in posizioni di bassa classifica,
ed nel mercato invernale ci sono diversi arrivi importanti come il portiere
Capecchi, l'esperto Luppi ed il bomber Di Nicola dal Rimini. Jaconi non regge,
così si registra anche il ritorno di Gadda in panchina, con i giallorossi che
arrivano all'ultimo posto. Al termine della stagione arriva un 6° posto con
rimonta nel finale di stagione, grazie alle reti di Moscelli.
2004-05, panchina affidata a Paolo Dal Fiume, con la rosa leggermente ritoccata rispetto alla stagione precedente, rinforzata da 4 arrivi dal Rimini, come Bordacconi, Bianchi, Ballanti e Mussoni e dell'ex CasteldiSangro, Galuppi. Campionato sempre tra le primissime, anche se la Massese, prende il volo subito. Arriva ai play-off, grazie anche alle reti di Moscelli, dove in finale supera la Lodigiani (ora Cisco-Roma) e torna in C1.
SERIE
A:
PRO PATRIA 12 campionati – RAVENNA nessuno
Sarom
Ravenna – Pro Patria 4-0: Pratesi, Biagi, 2 Magheri
Pro
Patria – Sarom Ravenna 2-5: Pratesi (R), Rossi (R), Biagi (R), 2 Magheri (R)
Sarom
Ravenna - Pro Patria 1-1: Cocciuti (R)
Pro Patria - Sarom Ravenna 0-1: Rizzo
Ravenna,
storica città della riviera adriatica, non è mai stata il fulcro della
tradizione calcistica romagnola, appannaggio da sempre di altri centri poco
lontani.
La
seconda metà degli anni ’70, periodo di maggior fioritura delle realtà
ultras italiane, vide la formazione giallorossa dibattersi nei campi di
Interregionale e Promozione; ciò impedì momentaneamente il sorgere del tifo
organizzato sugli spalti del Benelli.
A
Ravenna, il tifo organizzato nacque ufficialmente nel 1982, quindi molto più
tardi rispetto ad altre realtà corregionali, con l’avvento dei Supporters Ravenna, primo gruppo a fare capolino nella città dei
mosaici. Nel 1985 nacque il Porky’s
Group, che andò saldamente ad affiancarsi al gruppo pioniere.
Durante
gli anni ’80 si formarono altri gruppi minori che ebbero vita relativamente
breve; tra questi meritano una menzione i Devils
Supporters e gli Sconvolts.
I
primi anni ’90 coincisero con la grande scalata alla serie B, che entusiasmò
una città, che aveva vissuto il calcio come un elemento marginale ed animò la
curva nord. Nacque la Fossa Bizantina,
che diventò da subito il gruppo trainante della tifoseria. In seguito “La
Fossa” venne contornata da una miriade di piccoli gruppetti, tra i quali
spiccavano i Viking, la Gioventù Bizantina, il Bigfoot
Group, il Funky Group, le Screaming
Girls, il Nucleo Ribelle, il Gruppo della Madonna e la Brigata
Sclerotica.
Nel
1994 gli esponenti di questi ultimi tre gruppi, assieme a quelli della Fossa
Bizantina, presero la decisione di riunirsi e di accorpare le diverse piccole
realtà che costellavano la curva sotto la denominazione di Ultras Ravenna, gruppo tuttora saldamente alla guida della realtà
ultras giallorossa.
Il
fallimento della stagione 1999/2000 non modificò, se non numericamente,
l’assetto del tifo ravennate. Tra i gruppi di vecchia data solo il Porky’s
Group, che raggruppa ad oggi sostanzialmente la “vecchia guardia” del tifo
giallorosso, sopravvive ufficialmente anche ai giorni nostri a fianco del gruppo
principale. I Viking, gruppo nato un decennio fa e lentamente appassitosi negli
anni a seguire, è ufficialmente ricomparso quest’anno al seguito della
compagine romagnola. Un paio di sezione satellite degli Ultras Ravenna, Solarolo Crew e San Bartolo,
completano il mosaico della curva nord.
Dal
momento della sua tragica morte, avvenuta nel 2002 a seguito di un incidente
stradale, la curva è intitolata a Vittorio Mero, compianto giocatore
giallorosso e capitano ai tempi della serie B.
Nel
corso della stagione 2003-04, in C2, nel corso della trasferta a Roseto degli
Abruzzi, nel finale scoppiano incidenti tra le due opposte tifoserie, che
porteranno poi anche alla squalifica del campo ravennate.
Gemellaggi
ufficiali e di vecchia data quelli con le tifoserie di Cremona e di Vicenza.
Amicizie sentite anche con i ragazzi di Lucca e di Salerno.
Le
rivalità più forti sono quelle con i vicini cesenati e ferraresi. Ulteriori
rivalità da menzionare quelle con i corregionali forlivesi e riminesi, nonché
numerose altre tra le quali spiccano trevigiani, padovani, veneziani, anconetani
e rosetani.
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