LA CRONACA DELLA PARTITA

Busto Arsizio  14 dicembre 2003  ore 14,30

1  PRO PATRIA - REGGIANA  0

           Campionato Italiano serie C1 - Quindicesima giornata 

 

PRO PATRIA: Di Sarno, Dato, Annoni, Boscolo, Salvalaggio, Zaffaroni, Corti, Carbone, Porfido (77’ Kalu), Trezzi, (81’ Imburgia) Karasavvidis (85’ Romairone)

In panchina Capelletti, Vecchio, Mariotti, Morante - All. Patrizio Sala


REGGIANA:
Mondini, De Stefani (73’ Caselli), Federici, Morello, Sadotti, Cangini (57’ Fanesi), Goretti, Bono, Campolonghi, Giandomenico, Ranalli (88’ Ferretti)

In panchina: Nuzzo,Okoroji, Foschini, Romano - All. Antonio Sala

Arbitro: Guerriero di Catanzaro (Rufolo di Pz-Cabboi di Nu)

Marcatore: 38’ Carbone

NOTE: Giornata soleggiata, con temperatura primaverile, terreno leggermente allentato ma con molte asperità. Spettatori 1300 circa (581 abbonati): 170 da Reggio E. tra settore ospiti e tribuna

Ammoniti: Boscolo, Carbone (P), Bono, Cangini, Morello e Goretti (R) .

Espulso: 73’ Sadotti (R)

 

LA CRONACA:

Regalo di Natale anticipato per i tifosi bustocchi, con la Pro che finalmente torna alla vittoria dopo 13 partite; realizzato il secondo goal interno della stagione, rompendo così un digiuno dalla rete che durava da 447 minuti. Realizzatore della rete è Angelo Carbone, che deve aver sentito nell’area il profumo della Coppa Intercontinentale, che lo aveva visto protagonista e vincitore con la maglia del Milan, guidato da Sacchi, l’ormai lontano 9.12.90 (Milan-Olimpia Asuncion 3-0). Per Carbone il classico goal dell’ex, e il momentaneo titolo di capocannoniere biancoblù con due reti, l’ultima segnata a Pavia, portava ancora la sua firma.

Prima vittoria, anche per Patrizio Sala, che dopo tre partite incamera i suoi primi punti alla guida della Pro; tre punti che fanno morale senza ombra dubbio, oltre che finalmente muovere la classifica, inchiodata li, da troppo tempo a quota otto, con il grafico piatto ormai da cinque giornate. I tigrotti non hanno certo brillato sul piano del gioco e della manovra, anzi sono sembrati sfilacciati ed hanno mostrato una difesa alquanto incerta, che ha regalato alla non certo irresistibile Reggiana, le uniche vere occasioni per tirare in porta, che è comunque sembrata poca cosa; sfilacciati sul terreno, forse anche peggio dei biancoblù, evanescenti in attacco, ed al cospetto della Pro di quest’anno non è certo un buon viatico per la squadra di Antonio Sala, che ha anche mostrato una difesa incerta che ha sofferto oltre il lecito le accelerazioni dei “vecchietti” Porfido e Karasavvidis, ricorrendo spesso al fallo pesante, con alcuni emiliani che sembravano giocatori di rugby e talvolta cattivo ed intimidatorio specialmente con i due centrali, Morello e Sadotti, più volte graziati dall’incerto e scarso arbitro Guerriero di Catanzaro, che al 73’ non ha potuto esimersi però dal cacciare dal campo proprio Sadotti, per una gomitata su Porfido e successiva reazione.

La differenza tra le due squadre, sono state le motivazioni, grinta, la disperazione dell’ultimo posto in classifica, da troppe settimane ed un briciolo in più di carattere da parte dei bustocchi, che necessitavano come l’aria dei tre punti, contro una Reggiana, apparsa poca cosa, un solo tiro nello specchio della porta in 90 minuti; ricca di giocatori di nome, ma poco votati al sacrificio, più pronta a specchiarsi nella propria manovra, per altro molto involuta, che a cercare la porta dell’avversario, mostrando poche idee e tutte confuse, aiutata in questo da Antonio Sala, il quale ci ha messo molto del suo continuando a cambiare modulo agli emiliani. Nella Pro, buona la prestazione ancora di Daniele Corti, con diversi recuperi difensivi e pronte ripartenze in dribbling, Boscolo dopo una pausa di appannamento è sembrato tornare sui suoi soliti livelli “il gladiatore”, ha rubato spesso e volentieri palla agli avversari, riproponendosi per la manovra, anche se il ruolo di play-maker non è il suo, fargli impostare la manovra non è decisamente nelle sue corde. Trezzi è in decisa crescita psico-fisica ed a tratti ha preso in mano la squadra, il ritrovato Tommy Porfido, schierato da titolare con la maglia della Pro, dopo oltre un anno, ha sfoderato una prestazione vogliosa e grintosa, difendendo più volte palla, permettendo così ai compagni di salire ad accompagnare la manovra, andando anche vicino al goal con un colpo di testa; uscendo poi tra gli applausi del pubblico. Tutto bene insomma, no! L’attacco, decisamente latita ancora, in difesa si è concesso troppo con clamorosi errori, in fase di disimpegno che potevano costare come la solito tantissimo.

Porfido

Le squadre scendono in campo con le classiche tenute, ma con molti assenti da ambo le parti: Perfetti, Arioli, Mariani, Piovanelli e Tramezzani per la Pro, Gissi, Bonomi e Paramatti per la “Regia”.

Il tecnico biancoblu, schiera la squadra secondo il modulo che prevede una difesa a quattro, centrocampo a rombo, Boscolo davanti alla linea difensiva, Carbone e Corti laterali e Trezzi trequartista pronto a innescare più Porfido che Karasavvidis.

L'inizio gara è frenetico e confuso, nessuna delle formazioni riesce a imporsi; due occasioni da ambo le parti fermate dalla bandierina del guardialinee.

Si lotta molto a centrocampo, su un terreno stranamente gibboso e con zolle che volano via che è un piacere; brillano in fase di interdizione Boscolo e Carbone mentre Trezzi si fa subito notare per alcune giocate deliziose.

La prima vera occasione è però per gli ospiti al 9' Dato, sbaglia un disimpegno e Ranalli trova spazio sulla corsia di sinistra involandosi tutto solo, fino al limite dell’area, crossa per Campolonghi che indisturbato gira al volo di sinistro ma il tiro è centrale, Di Sarno respinge con i pugni. Questo rimarrà l’unico tiro nello specchio della porta, da parte della Reggiana in tutto l’incontro.

I tigrotti sono più motivati e cominciano a spingere mettendo spesso in difficoltà la fragile difesa ospite, che subisce le accelerazioni e gli scambi di Porfido (33 anni) e Karasavvidis (32). 

La partita, presenta errori da ambo le parti, con la manovra che si sviluppa principalmente a centrocampo. Al 25' punizione dalla trequarti destra della Pro, Trezzi mette in mezzo un bel pallone, Porfido sbucando alle spalle, prende il tempo al suo marcatore, colpendo di testa mandando la palla di un soffio sopra la traversa. 

“I tigrotti”, prendono possesso del centrocampo e continuano seppur a sprazzi a portarsi verso la porta di Mondini. Ancora Porfido in evidenza, al 32’, innescato da Trezzi, entra in area tutto solo, finta il tiro e mette in mezzo, per Karasavvidis, che perde l’attimo e si fa circondare dai difensori, tocco indietro per Corti, ma l’azione sfuma. A furia d’insistere arriva il goal. 

38’ Trezzi scambia con Corti, sulla trequarti di destra, palla in mezzo, traiettoria che viene allungata, probabilmente da un difensore emiliano, ed arriva nei piedi di Carbone tutto solo, sul lato opposto; stop e violento sinistro che s’insacca sotto la traversa. 

Rotto il digiuno dalla rete dopo 447’ minuti, ultima sempre dell’ex milanista a Pavia e seconda rete in casa dopo quella di Vecchio contro lo Spezia. Pro che insiste alla ricerca del raddoppio, Trezzi serve ancora Porfido, che manovra sulla destra, palla ancora in mezzo all’area, batti e ribatti, sfera che torna fuori, dov'è appostato Carbone che da fa partire un tiro che va alto.

Carbone

La ripresa si apre con un brivido per la Pro Patria: al 3' un tiro dalla distanza senza troppe pretese di Cangini, viene deviato involontariamente di tacco da Giandomenico con la 
palla che  si perde non molto distante dal palo. La partita diventa tesa con gli ospiti che, non sapendo come fermare gli avanti biancoblù, in più occasioni non fanno complimenti, fermando con falli al limite del regolamento le incursioni soprattutto di Trezzi e Porfido. Prima Morello, al limite dell’area con intervento a gamba tesa, va a colpire ginocchio di Porfido e poi la palla, con l’arbitro che lascia continuare. 

Al 61’, Trezzi, lancia bene Porfido che salta in dribbling un reggiano e si accentra, arrivando al limite dell’area, Morello interviene durissimo, mandandolo a terra, rimediando il cartellino giallo, che calmerà i bollenti spiriti dell’irruento e falloso reggiano; sulla punizione, va il solito “capitan” Zaffaroni, che dai 20 metri, impegna a terra Mondini, che respinge con i pugni. Passano pochi minuti e colpo di coda della Reggiana, che su una punizione in diagonale, grazie ad uno schema, fa correre un brivido alla difesa biancoblù, con la palla che poi si perde lontano dalla porta. 

Trezzi

Al 73’ Sadotti si fa espellere: a centrocampo tra le due panchine, si rende autore di una gomitata alla tempia di Porfido e di un successivo fallo di reazione, alla richiesta di spiegazioni del biancoblù. 77’ Porfido esce tra gli applausi ed entra Ike Kalu, che subito deve subire un fallo di Giandomenico.

La Pro in 11 contro 10, decide di complicarsi la vita, come sempre regalando alla Reggiana una palla d’oro. 

79' Dato perde malamente palla in fase di disimpegno, sulla trequarti, che termina sui piedi di Ranalli che si trova a tu per tu con Di Sarno, ma fortunatamente l'attaccante grazia i biancoblù calciando violentemente da pochi passi, sopra la traversa. 

Dato

80’ Giandomenico, a centrocampo, probabilmente colto da raptus entra duro a piedi uniti da dietro, su Trezzi, l’arbitro non lo ammonisce con il biancoblù che rimane a bordo campo. Il granata si ripete pochi minuti dopo quando entra durissimo a gamba tesa, su Kalù, dopo essere stato saltato in dribbling. L’arbitro non lo ammonisce.

Al 90’ errore di Salvalaggio, che regala un corner agli emiliani, in cui esiti non vanno al di là di una confusione davanti a Di Sarno. Nei minuti di recupero, azione in verticale della Pro, con Imburgia, che serve Romairone al limite dell’area, ma viene anticipato un attimo prima del tiro, da Mondini in uscita disperata. 

E' l'ultima vera azione della partita, che dopo ben sei minuti di recupero, lo scarso arbitro Guerriero di Catanzaro fischia la fine per l'urlo liberatorio di tutto lo “Speroni”. 

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